Non so se qualcuno ci ha mai pensato o se esiste già, ma se così non fosse fornisco agli uomini e alle donne esperti di informatica un suggerimento a costo zero: create il sito “secondoteciserve.com”, che avrebbe più o meno la stessa fortuna di “quandosiamoarrivati.com”.

L’ispirazione mi è arrivata alla terza ora di Ikea, quando Cristina mi ha rivolto la cortese domanda a proposito di uno straordinario straccio che impedisce l’aderenza tra due pentole.

Secondo me avrebbe un gran successo, il blog, non lo straccio, perché verrebbe fuori la sostanziale differenza tra maschi e femmine, nonché il grado di ammirevole arrendevolezza che caratterizza noi uomini di fronte all’implacabile pressing delle nostre compagne, la cui competenza non deve neanche essere messa in discussione.

Comunque, per la cronaca, lo straccio non l’abbiamo preso, ma il resto delle “cose importanti” sì, e certamente servirà tutto, di questo sono sicuro.

E’ stato più forte di me, ma proprio non ce la faccio perchè si ha un bel dire che nell’82 lo scudetto era nostro e che…meglio secondi che ladri, però alla fine il campionato l’ha vinto “lei” e noi a leccarci le ferite.

Il mio scudetto, certo in tono minore rispetto a quello che potrebbe succedere se fosse colorato di viola (quello del 1969 lo ricordo pochissimo), è datato 1976: in tre partite il Toro riprese la Juve e la sorpassò, rimandendo in testa fino all’ultima giornata.

Una gioia irrefrenabile, vissuta con l’irruenza dei (quasi) sedici anni, un’età particolarmente complessa in cui il calcio è molto, ma molto importante.

Ecco perchè ieri sera mi sono scatentato quando al telefono ho avuto la possibilità di parlare con Claudio Sala, detto banana per irriferibili motivi (cit. Pecci), che di quella magnifica squadra era il capitano, oltre che dal sottoscritto il giocatore più ammirato.

Un’ala destra meravigliosa, capace di scartare tre volte lo stesso giocatore in cinque metri e il pallone non glielo toglievi mai, poi arrivava il cross per Graziani e Pulici, ma non sapevi quando, decideva lui il momento di liberarsi dell’amato bene.

Se penso al ragazzo che ero, mi emoziono e davvero non mi sembra vero di aver parlato con lui e di aver passato molti momenti insieme a Graziani e Pecci: che grande fortuna lavorare in radio!

Altri due turni di squalifica per i tifosi della Lazio a causa dei buu razzisti durante le partite con Cagliari e Udinese: ci stancheremo prima noi a parlarne o questi imbecilli?

La Lazio è da tempo in Champions in questa speciale classifica, ma non corre purtroppo un campionato a sè stante perchè di idioti con pochi neuroni nel cervello sono piene le curve d’Italia.

Che gusto ci sia ad insultare un giocatore per il colore della pelle è un mistero che mi porterò nella tomba, ma forse aveva ragione De Gregori: “non c’è niente da capire”.

C’è solo da compatire genitori, fratelli e a volte figli, sì perché alcuni sono pure padri di famiglia, di questi minus habens.

D’accordo, siamo più deboli tecnicamente di un anno fa e sarebbe stato il difficile che accadesse il contrario visto l’abbondante utile estivo: nessuno è un genio e i colpacci di mercato riescono una volta ogni tanto.

Però non possiamo neanche essere allo stesso livello del Chievo, con l’aggravante di metterci meno grinta perché, magari incosciamente, qualcuno pensa di essere più forte dell’avversario solo perché veste la maglia viola.

La fragilità difensiva è imbarazzante, ma è un altro il dato generale che fa pensare: a parte Simeone, i tre acquisti più costosi della gestione Corvino sono stati Benassi, Saponara e Hugo e qual è stato il loro apporto alla Fiorentina di questi primi due mesi?

Non è allarme rosso perché in fondo ieri potevamo pure pareggiare e almeno Simeone è tornato a tirare in porta, però siamo alla forte preoccupazione, questo sì.

E in questi quindici giorni tocca a Pioli capire dove intervenire.

Tra pochi giorni festeggio quaranta anni di radio, avevo in mente di fare qualcosa, ma poi ho preferito rinunciare, un po’ perché col tempo credo e spero di essere migliorato nella gestione del mio ego e molto perché spero di arrivare ai cinquanta.

Non mi sento quindi per niente a fine corsa e amo pazzamente la radio, che mi ha dato tutto.

Non ho mai sofferto di gelosie per le persone che hanno lavorato con me, ho provato ad aiutarle tutte, riuscendoci spesso, e se uno/a è bravo/a lo/a valorizzo.

Credo che sia giusto però anche accorgersi che il tempo passa e rivendico con orgoglio il fatto di essere sempre stato io a scegliere dove andare, magari un attimo prima che qualcuno mi dicesse che era meglio darci un taglio.

Il tempo che passa (36 anni di trasferte ininterrotte) impone delle riflessioni che sto facendo da tempo e che mi hanno portato a decidere che già in questa stagione lascerò molto spazio fuori Firenze a chi è bravo almeno quanto me (sempre ammesso che sia bravo…).

Giovanni Sardelli e Tommaso Loreto sono assolutamente all’altezza di sostituirmi in radiocronaca e io mi ritaglio un ruolo di dialogo con gli ascoltatori dopo la partita.

Ci alterneremo in trasferta, almeno per questo campionato ed è una decisione che non mi costa niente perché credo che sia la più giusta nel rispetto di tutti.

Ci sentiamo domani pomeriggio in diretta.

Non sarebbe arrivato il momento di vederlo in campo per almeno cinque/sei partite consecutive per poi dare una valutazione su questo giocatore così enigmatico?

Stiamo provando tante soluzioni dietro a Simeone, ma l’unico che per caratteristiche pare in grado di servirlo al meglio pare proprio lui, ma come sta?

Pare che sia fragile psicologicamente e speriamo che sia un’esagerazione perché a certi livelli le debolezze caratteriali non sono permesse.

Tifo per vederlo titolare.

“La più consistente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto 57 anni è che non mi va più di perdere tempo a fare cose che non mi va più di fare

Io l’ho scoperto anche prima, a dire il vero: diciamo da un bel po’ di tempo, non c’è una data precisa

Il mitico Jep de “La Grande Bellezza” ci era arrivato a 65 anni, sinceramente per quel tempo spererei di essere un po’ più avanti…

Purtroppo la vita ti impone rapporti che sei costretto ad avere per convenzione od obblighi precedenti, ma, appunto a 57 anni, ho imparato a far defluire le imbecillità in una speciale corsia laterale, una strada infinita in cui le cose poi non si vedono più.

Non sempre ci si riesce, ma quando funziona è veramente molto soddisfacente.

Sarebbe stato bellissimo vincere una partita così, contro un avversario diretto, senza meritarlo fino in fondo, perché Sportiello è stato eccezionale in almeno tre parate, rigore compreso.

D’altra parte il calcio ha le sue regole non scritte: in ciampi sul pallone quando sei solo davanti al portiere e non chiudi la gara, due minuti dopo arriva la beffa che ti fa andare a letto con un giramento di scatole enorme.

E comunque c’era un rigore netto su Astori (ma il VAR che ci sta a fare?) e uno probabile su Gil Dias, questo tanto per precisare.

Ci sono state luci e ombre e tra gli aspetti più negativi ci metto Sanchez, a tratti irritante, Gil Dias, che avrebbe dovuto incidere molto di più, e sotto certi aspetti pure Simeone che dà certamente tutto, ma che non tira mai.

Adesso vediamo quanto è bravo Pioli nel gestire questa quasi sconfitta che rimarrà certamente nella testa dei giocatori e che invece dovrebbe essere eliminata il prima possibile.

 

Sono più in forma e più squadra, era meglio affrontarli dopo un loro turno europeo, in più hanno Ilicic che ci terrà moltissimo

Detto tutto questo, dobbiamo capire cosa sia veramente la Fiorentina di questa stagione e sarà una gara molto utile per comprenderlo

Spero che Simeone corra meno e tiri di più e che giochi finalmente Saponara, con Benassi  arretrato e poi magari, ad un certo punto, mettiamo dentro Babacar

E’ la sconfitta più amara delle sette consecutive in campionatobnel nuovi stadi, perché la meno meritata

A volte ci hanno veramente massacrato, al di là del punteggio finale, ma ieri sera no: nel primo tempo non hanno neanche tirato in porta, Pioli l’aveva preparata benissimo

In sala stampa, a mia precisa domanda, Stefano si è un po’ innervosito a proposito delle colpe di Gaspar, ma è chiaro che abbiamo pagato la sua poca capacità di difendere

Lo sapevamo però che era così, il calcio è fatto di episodi e Laurini infortunato era un’altra eventualità possibile, visto il suo passato

Peccato davvero, il pareggio, ancora più eclatante se raggiunto con un uomo in meno, non sarebbe stato un furto

E anche se lo fosse stato, avrebbe rappresentato un piccolo risarcimento su quanto è accaduto in passato…

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