Si pensa che un Mondiale senza l’Italia sia impossibile ed invece siamo ad un passo da baratro.

Come ormai sapete da tempo, quando vedo la maglia azzurra ci sento molto e mi interessa poco chi gioca, è una quesione di appartenenza: non posso convincere chi non la pensa come me, ognuno faccia quello che vuole, ma tiferò la squadra del mio Paese.

Sento puzza di bruciato, mi sembra che questa squadra non abbia un’anima e ancora meno talento, Ventura ha sperimentato troppo e in giro c”è ormai un grande scetticismo su come allena la Nazionale, che è poi tutto tranne che allenare, piuttosto selezionare e motivare.

Il disastro di non andare in Russia sarebbe enorme e comunque, anche se le facessimo, come spero, bisognerà porsi il problema del tecnico e della sua adeguatezza a questi livelli.

Pur essendo un grande appassionato del genere, non sapevo che esistesse una vera e propria fiera nel maiale così ben strutturata.

I festeggiamenti (limitati al fine settimana) per i dati di ascolto stanno trascorrendo in una preoccupante, per il mio colesterolo, immersione tra culatello e salame in un posto speciale, al confine tra Emilia e Lombardia.

Mamma mia, quanto è bella l’Italia!

E quanto mi sono perso in passato nel non godermi per svariati motivi tutte le possibilità offerte nel girarla con la Fiorentina.

Week end da sogno, a trecento metri da Po tra paesaggi lunari mattina e sera per via della nebbia, che poi col sole si accendono e offrono i fantastici colori autunnali.

Da domani si torna a parlare di calcio.

Molti pensano che sia una persona con pochi dubbi e ancora meno preoccupazioni, me ne sono accorto spesso parlando con chi mi conosceva meno e immaginava che fossi un tipo deciso e poco incline alla riflessione.

Completemante sbagliato, sono come tutti pieno di incertezze, anche se esiste una parte di verità: una volta presa una strada, non torno indietro, a costo di sopportare molta più fatica del previsto.

Nel giugno del 2015, in un momento di grande travaglio personale, stava cambiando anche la mia vita professionale con il passaggio da Blu (e Sportiva) a Bruno, un evento che come molte altre cose accadute in quel periodo non avevo assolutamente messo nel conto e che invece succedeva.

Avevo  la responsabilità di una quindicina di persone, oltre al fatto che mi sentivo in obbligo verso il nuovo editore che aveva investito veramente molto per assicurarsi il Pentasport.

Nella riunione nella nuova sede fiorentina di via Aretina mi lanciai in un obiettivo che in qualche modo assomigliava al milione di posti di lavoro promessi a suo tempo da Berlusconi: bisognava in due anni portare Bruno da una media di 50.000 ascoltatori a 100.000, gli stessi che aveva Blu al momento del nostro addio.

Devo essere sincero: non avrei mai creduto che ce l’avremmo fatta davvero e invece ieri sono stato felicemente smentito.

In Toscana Radio Bruno, da maggio a ottobre 2017,  ha un ascolto medio di 101.000 persone, Blu 57.000 e Lady Radio Radio Toscana 51.000, Fiesole 6.000.

Posso solo ringraziarvi per avere creduto in noi e soprattutto dire grazie a tutti i ragazzi che quotidianamente ascoltate in diretta, oltre che a Maurizio che mi ha accompagnato fin dall’inizio in questa nuova avventura ed essere grato a Gianni Prandi e Maurizio Bolognesi che hanno creduto in noi.

Per una volta mi godo pienamente questo risultato insieme a Cristina: dubito che tutto questo sarebbe stato possibile se non l’avessi incontratta di nuovo sulla mia strada.

 

 

Grattando un po’ sotto l’apatia che circonda questa squadra così fragile credo che l’amore verso la Fiorentina sia sempre lo stesso, anche se indebolito dalle polemiche e da un atteggiamento della proprietà che si fatica a capire.

A quasi sei mesi dagli insulti emiliani ad Andrea Della Valle mi pare si possa ormai parlare di separati in casa, solo che noi in quella casa ci resteremo anche quando chi oggi possiede la società se ne andrà, esattamente come hanno fatto tutti i presidenti, da Ridolfi a Cognigni.

Speravo che la scintilla scattasse dalla squadra, che Pioli e i giocatori ci portassero fuori dai mari tormentati di discussioni infinite ormai diventate oziose ed invece stiamo confermando quello che pensavamo di essere alla vigilia del campionato: una squadra da metà classifica, che riuscirà a stare dalla parte sinistra della graduatoria, ma che faticherà moltissimo solo a pensare di lottare per l’Europa.

Una stagione così, molto tendente al grigio, colore mai di moda in una città e in una tifoseria come la nostra, abituata da sempre ai colori forti.

…però i tempi delle partite di calcio, in attesa di nuove regole, sono due, purtroppo.

E nel secondo è come se non ci fossimo stati sul piano atletico, pur non avendo giocato in settimana, questo è l’aspetto più preoccupante di una sconfitta che ci aspettavamo un po’ tutti, ma che speravamo di esorcizzare nell’intervallo.

Perchè abbiamo corso così poco?

La difesa balla e ondeggia sempre pericolosamente e se proprio dobbiamo trovare il bicchiere leggermente riempito direi che è da sottolineare la prova quasi commovente di Gaspar, alla fine il migliore tra quelli dietro.

Siamo in una posizione di classifica molto grigia, una situazione antipatica da cui temo usciremo a fatica a meno di evoluzioni tecniche per ora abbastanza imprevedibili.

Gaspar con la difesa a quattro mi sembra un suicidio annunciato, da quella parte ci bucherebbero raddoppiando con le sovrapposizioni.

Siamo ancora con la maledizione del terzino destro e chissà come se la ride il mio amico Carnasciali più volte messo sulla graticola, ad averlo ora…

Comunque sia, l’unica soluzione per limitare i danni di un attacco fortissimo mi pare essere la difesa con i tre centrali, cioè con Hugo, importante anche sul piano fisico per reggere l’urto giallorosso.

Poi cinque a centrocampo e Chiesa dietro a Simeone.

Forse mi sono montato la testa a disquisire di aspetti tattici, ma in fondo si è tutti un po’ allenatori…

C’è stato un momento in cui mi sono seriamente chiesto se non fosse il caso di dare un colpo di telefono a tutte quelle ragazze e donne con cui non mi sono comportato bene nella vita

Niente molestie o abusi derivanti dalla mia posizione di direttore, odio tutto questo, ma effettivamente qualche ex fanciulla e/o signora potrebbe aver sofferto nel passato a causa di amori non corrisposti o da me derubricati a semplice relazione,  piuttosto superficiale

E’ durato pochissimo, ma abbastanza per farmi capire che ne avevo fin sopra i capelli (che non ho) dei mea culpa che ci piovono ormai quotidianamente da giornali, web, radio e televisioni

Siete stati dei luridi maiali?

Avete approfittato del vostro potere economico o di posizione per farvi una scopata?

Se non avete avuto problemi con la giustizia, vedetevela almeno con la vostra coscienza, sempre ammesso che l’abbiate, ma non pensate di lavarvi l’anima con la confessione

Almeno per me, siete e resterete uomini di categoria inferiore

Ero più deluso che arrabbiato ieri pomeriggio: una squadra triste, che aveva la grande occasione di accendere un po’ di entusiasmo e che invece si è persa contro avversari assolutamente normali e neanche troppo cattivi.

Non tiriamo fuori per favore la storia dei tre impegni in una settimana perché la squadra titolare doveva essere confermata e quando poi sono entrate le riserve le cose sono rimaste allo stesso modo (ma Maxi Olivera, che senso ha?).

Tristezza anche su Babacar, la sua discontinuità è ormai un marchio di fabbrica, e perplessità sul rendimento di Astori, che ha iniziato come peggio non si poteva la stagione.

Un brutto schiaffo che non ci farà affatto bene in vista della Roma.

Perchè sarebbe la quarta vittoria consecutiva

Perchè è la terza partita in una settimana e in questa stagione non siamo abituati

Perchè l’assenza di Thereau non è proprio cosa da poco

Perchè il Crotone è discretamente più forte del Benevento

Detto e scritto tutto questo, abbiamo l’obbligo di fare filotto e vincere, anche soffrendo

Secondo tre a zero consecutivo, certamente più sofferto rispetto a Benevento e per questo ancora più soddisfacente sotto molti aspetti.

Stiamo diventando una squadra, con una cifra tecnica al momento misteriosa perché non si sa davvero quanto possano valere i nuovi acquisti ed è una bella scommessa.

Sui coro anti Della Valle preferisco glissare, ognuno si esprime come meglio crede, poi conta la maggioranza, anche nel tifo, e non mi pare che quello dei padroni della Fiorentina sia in questo momento il problema più importante.

I migliori sono stati Benassi e Pezzella, ma la rete bellissima di Simeone è stato il momento più emozionante della gara perché si comincia a voler bene a questo ragazzo che in campo dà veramente tutto, a volte perfino troppo.

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