Siamo crollati nel momeno più inaspettato, quando tutti, ma veramente tutti, eravamo là a spingere per la realizzazione di una mini impresa che sarebbe restata nella storia.

Non vorrei comunque che si enfatizasse troppo la portata del traguardo mancato: erano i prelimiari di Europa Leagues, non la Champions, perché a me pare che si stia un po’ esagerando, altrimenti davvero i tanti quarti posti degli anni passati dovevano essere festeggiati come scudetti.

Comunque sia, ieri proprio non c’eravamo e il Cagliari non ha rubato niente.

Dispiace perchè l’idea di giocarsela in un colpo solo a Milano era affascinante, ma si vede che non ne avevano più e che anche la lucidità era venuta meno, vedi la doppia follia di Veretout nel finale.

Adesso ci vuole molta intelligenza per capire chi tenere e chi no, e la portata storica di quello che è stato fatto negli ultimi settanta giorni avrà un valore definitivo solo se sarà la base per un salto di qualità che solo una maggiore disponibilità economica, oltre naturalmente all’abilità di Corvino, potrà garantire.

I miei rapporti con la Curva Fiesole non esistono.

Dai dieci ai diciotto anni sono sempre andato in Ferrovia e quando poi ho avuto la fortuna e la perseveranza di fare questo mestiere mi sono sempre avvicinato con molta circospezione al mondo del tifo.

Per ragioni generazionali ho conosciuto qualcuno dei capi storici degli anni ottanta e novanta (mai il Pompa, però, che più o meno tutti, dopo la sua morte, affermano di aver frequentato…), alcuni li ho apprezzati, altri meno: questione di gusti ed empatia.

So per certo di non piacere alla nuova leva del cuore caldo della Fiesole, a cui riconosco la coerenza di non esporsi mai mediaticamente in prima persona, evitando così individualismi.

A me loro piacciono per alcune cose e li contesto per altre, ormai lo sapete benissimo, e non me la prendo se mi fanno cori o striscioni contro: tutta pubblicità.

Detto tutto questo, ci vorrei vedere più chiaro sulla storia dei Daspo e soprattutto vorrei capire il perché a Firenze le cose funzionano in un certo modo e a Napoli e a Roma in un altro.

Non esiste giustizia esemplare, tutti devono essere giudicati con lo stesso metro e questo credo che sia il fondamento di una società civile.

Non capisco neanche il perché i ragazzi della Curva non debbano protestare contro ciò che ritengono ingiusto stando in silenzio per venti minuti: hanno forse altre forme di dissenso che diano risalto al loro malcontento?

La mia non è una curiosità polemica, anzi.

L’Italia viene prima di qualsiasi ideologia, ammesso che si possa vivere di costruzioni mentali precostituite che poi spesso vanno ad infrangersi col vivere quotidiano e coi problemi di tutti noi.

Tra l’altro ho sempre cercato di pensare con la mia testa.

Non mi sono mai legato a nessuna schiera: magari non morirò pecora nera come cantava il poeta, perché non è nella mia indole essere e comunque contro, ma non ho mai avuto bisogno del gruppo, che fosse politico o religioso, per sentirmi a mio agio nella società.

Ecco perché attendo incuriosito i risultati di questo nuovo Governo che si va formando, e se farà meglio dei precedenti non avrò problemi a riconoscerlo e magari pure a votarlo tra cinque anni.

Sempre ammesso che il nuovo Governo nasca e che invece che tra cinque anni si torni in cabina tra cinque mesi, e lì allora sì che sarebbero dolori.

Invito tutti a leggere il resoconto della bravata del duo Casamonica in un bar gestito da una coppia romena alla periferia di Roma.

Una ferocia gratuita, che nasce dalla certezza di essere impuniti, di abitare in un luogo dove la legge non esiste.

Anzi, la legge la scrivono e la applicano loro, senza bisogno di noiosi iter parlamentari.

E hanno ragione, perché per misteriosi motivi queste due brave persone non sono state arrestate, ma semplicemente denunciate: sai che paura hanno in queste ore…

Se non ci fosse stato l’atteggiamento coraggioso della coppia romena e della ragazza disabile presa a cinghiate solo per aver osato dire che se non gli piaceva il bar potevano andare da un’altra parte, di questa storia vergognosa e angosciante non avremmo saputo nulla.

Di questa, come di chissà quante altre: strano che Salvini continui ad aumentare i suoi consensi elezione dopo elezione…

Cresce la consapevolezza di avere una squadra di uomini veri, con possibilità di miglioramento per molti di loro.

Vittoria bellissima e sofferta, che arriva dalla panchina, proprio da quelli che non ti aspetti, da Dabo, il migliore, a Eysseric e anche Falcinelli, che sembrava un altro.

E questo è un altro merito di Pioli, che questa stagione consacra tra i più bravi tecnici del campionato.

Il mio pessimismo sull’Europa è calato, anche se continuo a pensare che sia molto difficile, ma a due giornate dalla fine abbiamo ancora qualcosa da dire nel campionato e questo in pochi avrebbero potuto prevederlo e sperarlo.

Non tanto la partita di Genova, ma l’Europa.

A me pare che si sia creata un’attesa esagerata, che non corrisponde alla situazione reale perché siamo in fondo alle quattro che si giocano i due posti.

Bisogna fare nove punti e non è detto che bastino, quindi non dipende solo da noi.

Forse sono troppo realista o troppo scottato da delusioni più o meno recenti, intanto però vinciamo a Marassi e poi magari divento molto più ottimista anch’io.

Passano gli anni, ma io continuo a farmi la stessa domanda: cosa passa nel cervello di una persona che canta i cori dell’Heysel o fa del razzismo becero e da quattro soldi con chi è minoranza oppure semplicemente diverso?

Forse il giorno in cui smetterò di interrogarmi , il momento in cui darò tutto per scontato, sarà il segnale che debba far festa perchè vorrebbe dire che ho abdicato a tutto quello che avevo dentro fin da quando ero ragazzo.

Sinceramente, mi auguro che quel giorno non arrivi mai e che abbia la forza e l’intelligenza di smettere un minuto prima che me lo facciano capire gli altri.

Al di là delle valutazioni sul futuro professionale, io mi vergogno della multa che la Fiorentina dovrà pagare per i cori razzisti durante Fiorentina- Napoli.

Mi vergogno da fiorentino e da giornalista, perché vuol dire che non è stato fatto abbastanza per debellare questa putrida piaga e che ancora per un bel po’ di persone lo stadio rappresenta la discarica sociale in cui riversare frustrazioni e ignoranza.

Una tristezza e una desolazione davvero infinite.

 

Ce la ricorderemo a lungo la partita col Napoli, per la vigilia e per come l’abbiamo giocata.

Oltre che per Simeone, semplicemente fantastico.

La partita perfetta, mi verrebbe da scrivere, perchè più di così è veramente difficile chiedere alla squadra che si ama calcisticamente.

Abbiamo due punti meno dell’anno scorso, eppure ci sembra di stare in un altro mondo e il merito è tutto di Pioli che con una squadra oggettivamente più debole è riuscito con la tragedia del 4 marzo a far rinascere il senso dell’appartenenza viola, tanto che oggi non è neanche poi così importante se andiamo o non andiamo in Europa.

Siamo tornati ad essere la Fiorentina, senza farci del male da soli con le nostre divisioni interne.

La visita di Diego, la percentuale bulgara con cui i tifosi si sono schierati sulla folle possibilità di scansarsi, l’indispensabile e auspicabile rientro di Badelj: siamo carichi al punto giusto.

Serve la partita quasi perfetta, ma ce la giochiamo avendo molto meno da perdere di loro.

 

A me sfugge qualcosa di fondamentale, ma deve essere una mia mancanza: se votiamo un’altra volta a settembre, per quale strana congiunzione astrale i risultati dovrebbero essere così diversi da determinare una maggioranza certa?

L’unica variabile potrebbe essere Salvini che si sgancia da Berlusconi e con le mani libere poi si mette d’accordo con Di Maio, dando pure una bella aggiustata ai rispettivi programmi per arrivare la famoso contratto.

Il punto centrale (e vergognoso) è la legge elettorale, ma tutti sapevano che sarebbe finita così, con l’ingovernabilità, che è poi la cifra italiana perchè in Italia chi prova davvero a comandare con un minimo di piglio è inevitabilmente destinato a perdere nelle elezioni succesive.

La confusione è molto alta sotto il cielo, confesso di essere disorientato dai giri di valzer molto “andreottiani” dei 5 Stelle, dal voluttuoso rapporto tra PD e potere, vedi alla voce poltrone da occupare come sostegno a Di Maio.

Lo sono meno davanti alle folli dichiarazioni di quel simpatico signore di quasi 82 anni che ormai dice tutto e il contrario di tutto e mi pare che alla fine chi  ne esce meglio è proprio Salvini, non fosse altro che per la coerenza nel seguire una certa linea e per la lealtà dimostrata con gli alleati.

Alla fine però trovare la quadra giusta per il nuovo Governo è diventato più difficile che allestire una squadra per l’Europa con l’autofinanziamento.

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