Il grande Ciuffi si sarebbe augurato la meteorite per sanzionare la doppia sconfitta, anche perché il Real ci scippò la Coppa dei Campioni nel 1957.
Poi c’è stato il dramma di Davide e quello che abbiamo vissuto emotivamente in Piazza Santa Croce con Buffon, Chiellini e gli altri bianconeri presenti ed applauditi da tutti, e io da quel giorno in Europa non tifo più contro la Juve.
Ieri sera ho ammirato la rimonta e alla fine mi sono abbastanza divertito nel pensare che oggi loro stanno come stavamo noi il 17 maggio 1982 e 1990.
E voi per chi avete tifato?

Il calcio è ormai fuori dalla comprensione umana.
Con il Napoli che gioca il più calcio d’Italia ed in corsa per lo scudetto, i tifosi al San Paolo cominciano a contestare pesantemente prima De Laurentiis e poi Insigne, che li manda giustamente (anche se non si dovrebbe e potrebbe) a quel paese.
La colpa della squadra di Sarri?
Non riuscire a vincere contro il Chievo, dopo aver sbagliato un rigore e almeno una mezza dozzina di occasioni facili facili.
Le colpe del presidnte, peraltro non proprio la persona più simpatica del mondo?
E chi lo sa? Forse qualche sgarbo a chi comanda in curva, vallo a sapere.
Un episodio che deve far riflettere tutti, compresa la proprietà viola perché davvero tutto il mondo è paese.

Questa striscia di vittorie vale almeno quanto il primo posto della gestione Sousa per una serie di motivi, il più importante dei quali è che la squadra è molto più debole.
Infatti “costa” quasi la metà di stipendi e siccome nel calcio, come nella vita, nessuno regala niente, il dato è oggettivo.
Si vede che giocano con qualcosa in più, che sanno di essere in qualche modo nella storia, purtroppo.
Due giocatori su tutti: Simeone e Sportiello, i più contestati appena un mese fa, ma questo è il bello del calcio: chi ha detto che si debba sempre e per forza essere coerenti?

Giochiamocela senza pensieri, se non quelli che accompagneranno a lungo i ragazzi viola e che non hanno nulla a che vedere col campo.
Non abbiamo nulla da perdere, siamo in ottima forma fisica e crediamo sempre di più nelle possibilità di centrare l’Europa.
Certamente la Roma è più forte, ci aiuta però il loro doppio impegno col Barcellona, che prosciuga energie mentali e fisiche.
Brutta cosa non avere Chiesa e Badelj, meglio Eysseric di Gil Dias, che mi pare ancora acerbo per certi livelli, di sicuro non andiamo all’Olimpico a fare la figura dei comprimari e già questa è una gran bella soddisfazione.

Stiamo giocando da squadra che pensa di andare in Europa e a questo punto ha anche tutte le possibilità di farcela.
Esiste anche un certo imbarazzo nel commentare ed essere soddisfatti per questi successi perché dentro di noi “sentiamo” che nascono da una tragedia, uno di quei momenti che resterà nella storia di tutti noi e davvero è difficile immaginare cosa sarebbe successo in campo se un mese fa fosse stato un giorno come gli altri.
Qui comunque c’è un uomo che ha annodato i fili e creato i presupposti perchè questi giorni diventassero speciali anche nelle partite, Stefano Pioli.
Avendolo stimato da sempre, sono orgoglioso di quello che fa.

A proposito di uomini veri, devo una precisazione sulla presa pubblica di posizione contro i cori dell’Hysel.
Avevo scritto che ero stato l’unico e non è vero.
Per una mia colpevole dimenticanza mi ero scordato della battaglia condotta da Stefano Prizio su fiorentina.it nel 2009, quando fummo sorteggiati nel girone di Champions con il Liverpool, con tutti gli annessi e i connessi del caso, gemellaggio compreso.
Sorridendoci amaramente ora, pensando cioè a quello che Stefano ha passato e sta passando, si può dire che all’epoca fosse una delle pochissime cose su cui andavamo d’accordo…

Ti sbatti per giorni, mesi, anni.
Ti arrabbi per cose idiote e ti angosci per sciocchezze, che a guardarle dallo specchietto retrovisore della vita quasi ti vergogni che ti abbiano portato via tempo ed energie.
Poi arriva lei: la livella secondo Totò, la “grande consolatrice” per il grande poeta musicante, e allora finalmente capisci, anche se poi l’effetto è limitato nel tempo perchè a volte torni a perderti in inutilità.
Capisci che nella vita devi scartare, selezionare, arrivare all’essenza delle cose e ancora più all’anima delle persone, dedicare il tuo amore a chi lo merita e capire chi ti vuole bene davvero e chi invece finge.
Essere uomini e donne veri/e, in un mondo pieno di ipocrisie.
In un mese se ne sono andati Davide Astori, Emiliano Mondonico e ieri Chiara Baglioni, che era addirittura più giovane di Davide, una delle molte ragazze che hanno provato e provano a vivere seguendo la propria passione.
Lo so che mediaticamente la rilevanza della sua morte è infinitesimale rispetto a quella del capitano, ma mi piacerebbe che oggi la Fiorentina vincesse e dedicasse il successo anche a lei.

Vittoria strameritata, la quarta consecutiva, ottenuta con una squadra dalle molte assenze.
C’è un gruppo di giovani uomini che sta dando una bella dimostrazione di carattere a tutti e che aiuta a ricompattare l’ambiente, perché quando si vince siamo tutti molto più ben disposti verso il prossimo.
Adesso l’Europa è possibile, pur rimanendo molto difficile, ma intanto stiamo dando un senso a questa stagione che ricorderemo soprattutto per il mese di marzo che finalmente oggi finisce.

Un augurio a tutti di passare almeno un paio di giorni sereni, ci vogliono proprio.

I ragazzi viola mi sono sembrati soprattutto stanchi, forse più mentalmente che fisicamente.
Sentivano il peso di una vittoria da conquistare per tanti motivi, il ricordo di Davide era il più importante e quindi anche il più difficile da sopportare come pressione.
L’Inter ha onestamente meritato il successo perchè nel secondo tempo è stato come se si fossero esaurite le pile e non starei a fare troppe valutazioni tra i giocatori, pur sottolinenando la prova di Sottil.
Non ce ne avevano più e avevano dato quello che avevano: fosse solo per questo va detto a tutti, da Bigica a Ghidotti, un grazie profondamente sentito.

Essere direttore è un privilegio che comporta precisi doveri da cui non mi sono mai sottratto.
Tra questi, il più importante è avere una visone molto ampia, andando oltre il palmo della propria mano.
La premessa è necesaria per farvi capire il perchè venerdì sera io sia intervenuto con decisione quando, a proposito dell’atto di teppismo contro il ragazzo dell’Empoli, siano state tirate in ballo vecchie dichiarazioni del presidente Corsi: non c’entravano niente e in chi ascoltava poteva nascere il dubbio che Radio Bruno desse un minimo di giustificazione a quanto era assolutamente ingiustificabile.
L’intervento non poteva che essere pubblico, proprio per dissociarmi apertamente da quanto detto come responsabile della radio.
Sono stato troppo duro?
Può darsi, ma è ciò che ho detto che conta, non il come.
Mi spiace molto che Leonardo Vonci si sia offeso per quell’intervento e abbia quindi deciso di sospendere i suoi interventi a “Viola nel cuore”, mi spiace sul piano personale, perché gli voglio bene da trent’anni, e su quello professionale, perché da quasi nove anni ha dato tutto quello che aveva per la trasmissione, ma giuro che se ci fosse stato mio fratello a condurre mi sarei comportato allo stesso modo.
Ho dei principi che nessun striscione e nessun coro mi faranno modificare: sono stato l’unico giornalista a prendere pubblicamente posizione sull’infamia dei cori sull’Hysel e non considero il calcio una zona franca in cui si possa dire o fare quello che da altre parti non si dice e non si fa.
Allo stesso tempo ho sempre dato a tutti la massima libertà e non ho mai praticato alcuna censura, questo però non vuol dire considerare una trasmissione o una radio qualcosa di personale e se certe situazioni sfuggono di mano ho il diritto-dovere di intervenire.

Era inevitabile l’esercizio critico su Simeone in questa sosta pre-pasquale.
7 sono i gol segnati in stagione: pochi, molto pochi.
24 anni sono gli anni da compiere per autorevoli addetti ai lavori perché un attaccante abbia terminato il suo processo di crescita, e quindi manca ancora una stagione è qualcosa.
9 è stato il numero di Batistuta, di Toni ( che aveva in 30, ma tutti sapevamo che era falso) e di altri ottimi attaccanti viola: viene immediatamente dopo il 10 nella nostra storia e ha un peso importante, non facile da sopportare.
Ce la farà il ragazzo?

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