Serata speciale al Pentasport: avremo ospite in studio Rocco Commisso ed è l’ennesima dimostrazione di come sia cambiato, e meno male, il modo di comunicare della Fiorentina.

Sarà tutto molto particolare e l’ultima volta che ho avuto un presidente viola seduto accanto a me davanti ad un microfono è stato nel 1988 con Renzo Righetti, pensate un po’.

Potete mandare i vostri messaggi audio al 3475551285, a stasera

L’errore più grande sarebbe adesso crogiolarsi nella sconfitta, nella rabbia verso Massa e nel ricordo della piacevolezza del gioco viola.

Perché alla fine abbiamo perso, come da pronostico, e da domani dobbiamo essere molto determinati verso Genova.

La serata è stata da calcio vero, con una passione straordinaria, seppellita dalla mancanza di comunicazione e di empatia della vecchia dirigenza, un difetto urlato non so più nemmeno quante volte da questa pagina.

La squadra era a caricata a mille dal pubblico e sta cominciando a giocare come vuole Montella, poi diventa un problema di qualità: i tre (più Ruiz) davanti del Napoli sono straordinari, i nostri bravi.

E’ stata mandata in campo una formazione coraggiosa, i giovani sono andati bene, ma Sottil e soprattutto Castrovilli in modo particolare: nessuna incertezza emotiva e non era facile.

Firenze e il popolo viola si stanno nuovamente innamorando della Fiorentina, “una squadra che sia all’altezza della città”.

Eccolo qui il popolo viola, lo sapevo che non poteva essere svaporato l’amore per la Fiorentina, semmai era arrugginito da anni di polemiche spesso inutili a cui tutti, e mi ci metto anch’io, abbiamo colpevolmente contribuito.

Al di là dell’arrivo di Ribery, mi ha colpito la presentazione serale del campione francese, perché davvero l’idea oggi nella nuova società è che sia il tifoso al centro di tutto: un mix tra la passione italiana per il calcio e la fantasmagorica gestione americana per gli eventi di spettacolo.

Poi, certo, domani c’è il Napoli e sarà dura già pensare ad iniziare imbattuti il campionato, però a me sembra davvero di vivere in un altro mondo ed è una svolta molto intrigante.

P.S. Ho notato che la definizione “inutili” a proposito delle polemiche ha creato…polemica e allora mi spiego meglio.

Inutili sono state le polemiche tra i tifosi, la contrapposizione tra due fazioni, una specie di guerra civile viola.

Sul resto niente da dire, si critica (senza offendere) e si contesta tutti, Guetta compreso.

Spero di essere stato più chiaro

Scusate, ma ci pensate? Ribery…

No, dico: chi l’avrebbe nemmeno pensato?

Viene per guadagnare meno di quanto gli hanno offerto da altre parti, senza Coppe e con un orgoglio smisurato, e a me sembra incredibile.

Entriamo davvero in un’altra dimensione, perché i soldi veri nel calcio sono quelli degli ingaggi dei calciatori, lì non ci sono plusvalenze o ammortamenti.

Chiesa da una parte e Ribery dall’altra, come si fa a non pensare a Robben?

Guardiamo cosa succederà con l’attaccante, ma con loro due tutti hanno segnato valanghe di reti, Gomez compreso.

Quanto ai 36 anni, che sono obiettivamente tanti, mi fido di chi lo ha valutato e poi preso e comunque se ne aveva cinque di meno non lo vedevamo neanche col binocolo.

Non l’ho proprio capita la decisione di Montella di giocare senza centravanti, col falso nove, per 74 minuti, specialmente dopo il vantaggio del Monza.

Ho notato che questo aspetto è stato quasi ignorato nei commenti del dopo partita e va bene così, perché alla fine abbiamo vinto con Vlahovic e anche con Chiesa, che ha dato tutto quello che poteva dare.

Oltre al giovane bomber e ovviamente a Montiel. mi sono piaciuti tra i giovani Sottil e Ranieri, soprattutto per la personalità dimostrata, la stessa del fiorentino Venuti che non pare affatto inferiore a tanti presunti laterali di livello visti (e scartati) a Firenze negli ultimi anni.

A proposito di Federico, non ho capito perché non sia più il vice di Pezzella dopo che per buona parte dell’estate era stato ipotizzato addirittura di promuoverlo a capitano.

Non ho ascoltato lo speaker ricordare Davide Astori alla lettura delle formazioni, così come per la prima volta non è partito l’applauso al tredicesimo minuto, spero davvero di ritornare all’antico contro il Napoli.

Sembrano passati anni e invece non sono nemmeno tre mesi.

È cambiato tutto, anche se i giocatori sono più o meno gli stessi, ma è il clima ad essere diverso, direi bonificato.

Merito della contagiosa empatia di Commisso e Barone, ora andiamo alla verifica dei fatti, un po’ come esattamente sette anni fa col Novara, sempre con Montella in panchina.

E allora, come spesso mi accade, vado col pensiero a cosa facevo, come vivevo e a cosa pensavo il 18 agosto 2012.

È cambiato tutto, molte in meglio, ma è rimasta la stessa sensazione di essere molto fortunato a poter raccontare via radio la Fiorentina.

Un bel po’ di giocatori, mi pare, ma soprattutto uno: l’attaccante.

È abbastanza divertente il calcio estivo, ma non è quasi mai veritiero e a parte il fatto che Vlahovic, direi a questo punto per fortuna, non ha segnato valanghe di gol, a me pare molto pericoloso partire con lui e Simeone come riferimenti offensivi.

A dirla tutta, al momento mi sembra si stia peggio dell’ultima disgraziata stagione perché Muriel ha sempre segnato molto più di Boateng.

Ci vuole l’attaccante da 15/20 gol di media, sperando che non sbagli la stagione.

In questa ottica sono stati acquistati gli ultimi grandi bomber viola, da Toni a Gilardino.

Poi mancano difensori e centrocampisti, esterno compreso, ma quelli in ordine di importanza arrivano dopo la punta, che non può assolutamente essere sbagliata.

Li voto da quattro decenni, dopo un inizio pannelliano, convinto che sia giusto stare un po’ peggio io se sta un po’ meglio chi se la passa veramente male.

Non succederà, ma se dovesse succedere, ecco che dopo diversi voti dati tappandomi il naso stavolta avrei veramente chiuso con il PD, ex PDS, ex DS, ex PCI.

Mi hanno illuso e deluso, reso orgoglioso (vedi alla voce Berlinguer) e fatto incazzare, ma li ho sempre votati, persino con D’Alema.

Ma se stavolta fanno l’inciucio con i 5 Stelle pur di impedire il voto, dando così la ciambella di salvataggio ad un Movimento in caduta libera e per occupare poltrone e seggi, beh allora per me avrebbero chiuso.

Molto meglio votare e che alla fine l’Italia si confermi il Paese di destra che nelle sue radici in fondo è sempre stato.

Ero molto incerto sul ritorno di Badelj.

Non mi piaceva affatto il modo in cui era andato via, sapevo che Corvino non lo amava, ma che aveva fatto lo stesso un più che discreto tentativo per non farlo partire.

Lui aveva scelto in altro modo, deludendo un po’ tutti, a cominciare da Pioli.

Ho un brutto carattere, credo di essere generoso, ma se mi fai un torto grave non dimentico e ancora più difficilmente perdono e a me quell’addio odorava di tradimento, sentimento acuito dalla stima verso l’uomo e il calciatore.

Ieri però Badelj mi ha convinto e coinvolto con la sua umiltà, niente affatto scontata nel mondo del calcio e quindi adesso ripartiamo da dove avevamo interrotto.

Greta mi sta fortemente antipatica e non capisco tutto il fervore e il furore per quello che dice e per quello che fa: non mi sembrano concetti troppo diversi da quelli che negli anni settanta impastavo con un discreto italiano per prendere sempre 8 nei temi. Non si tratta di essere d’accordo o meno con quello che dice, è ovvio che abbia ragione, ma trovo le sue affermazioni banali.

Le donne corrono più piano degli uomini, hanno meno resistenza e meno forza, per questo il calcio maschile sarà sempre molto più affascinante.

Non accetto nessuna discriminazione verso gli omosessuali, ma non comprendo perché si debba parlare di matrimonio, che è tra uomo e donna, e non di unione civile che garantisce gli stessi diritti. E un bambino deve avere genitori di sesso diverso.

E ora, vai con la lapidazione a mezzo blog…

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