Eh sì, siamo lì e invece pare che si stia giocando un campionato diverso e non così mediocre.

L’equivoco si chiama Rocco Commisso: è talmente trascinante, ci mette così tanto impegno e tanti soldi che ci aiuta a pensare ad un futuro certamente migliore.

Il presente invece è grigio scuro e sinceramente mi sarei aspettato un po’ di rabbia in più nel dopo partita di ieri.

Abbiamo giocato piuttosto male e senza apparenti spiegazioni se non quelle delle condizioni fisiche degli attaccanti, ma lo abbiamo saputo dopo.

Il fatto tecnicamente più grave è che saremmo anche forti (in teoria) nel contropiede e non ne abbiamo fatto uno bene, pur avendone la possibile perché eravamo in vantaggio, anche se per poco. Essere perplessi mi pare cosa buona e giusta.

Quando sono arrivato in radio alle 14.40 c’era già una fila lunghissima: che senso aveva fare aspettare tutti questi amico e queste amiche al freddo? Tanto avrebbero avuto lo stesso la precedenza alle 15…

Ho però sbagliato a non considerare nel modo giusto quello che avevamo messo in piedi e di questo chiedo scusa a tutti, ma ripareremo perché la prossima settimana faremo il secondo tempo, sperando di accontentarvi completamente.

Vi diremo il giorno e l’ora, ma l’amico Daniele Scartabelli della Publigift si è già messo al lavoro Per chi oggi non ha avuto la maglietta o non è potuto venire.

Spiace sentire critiche pesanti, ma c’è libertà di espressione e quindi farò tesoro di quello che leggo e sento.

Alla fine del Pentasport con Rocco Commisso mi arriva una mail di Stefano Prizio, che si complimenta per la trasmissione e mi invita a fare qualcosa per dimostrare quanto Firenze sia accanto al presidente viola. Vado a dormire cercando la strada giusta e mi riprometto di pensarci a mente fresca.

La mattina dopo mi sveglio, leggo i giornali e mi incazzo, dopo aver visto come la “grande stampa nazionale” tratta Commisso: qualcosa a metà strada tra lo scemo del paese e un personaggio da soap opera.

L’enorme e per me unico fascino della radio è proprio questo: alle sette ti viene un’idea, peraltro e nemmeno dodici ore dopo l’hai sviluppata con grande agilità e qualche telefonata: bellissimo.

Venerdì 7 febbraio dalle 15 alle 16 regaleremo le magliette ” Io sto con Rocco – Sono disgustato”, con versione anche al femminile, a tutti coloro che si presenteranno negli studi fiorentini di via Aretina 169.

Niente di eccezionale, per carità, solo un modo concreto per ribadire il punto di vista del Pentasport e se la t-shirt non basteranno replicheremo l’iniziativa la settimana successiva.

Non ci sono versamenti da fare o qualcosa da pagare, anche grazie alla Publigift di Daniele Scartabelli, un signore che oltre 60 anni ha il sangue viola.

Appuntamento a dopodomani.

Mi sarebbe piaciuto vedere Rocco presidente viola il 16 maggio 1982 a Cagliari, magari dopo aver visto quello che era successo a Catanzaro.

Oppure a Torino il 2 maggio 1990, dopo la spinta con sberleffo di Casiraghi nella finale Uefa.

Che avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto?

Spiace dare una brutta notizia a chi ci mette soldi (molti) e passione (moltissima), ma quello che è successo ieri tra Juventus e Fiorentina non è neanche il peggio di quanto abbiamo visto e sofferto in questi anni.

Detto che il secondo rigore nella maggior parte dei casi non si concede (il primo invece sì), il discorso è globale: perché contro Genoa e Inter non si va al VAR e a Torino sì? Per tre volte e sempre in episodi che possono portare o non portare un rigore alla Juve.

Odio il vittimismo, e bisogna stare attenti a non caderci, ma alzare la voce è legittimo, fermo restando che loro rimangono più forti e che forse alla fine avrebbero vinto lo stesso.

E chi se lo immaginava un mercato così?

Altro che 30 milioni da spendere!
Abbiamo più che raddoppiato il budget, anzi lo ha raddoppiato Rocco, oggi davvero Signore di Firenze.

Continuo a credere che si stia divertendo molto e questo è fondamentale per tutti e, diciamo la verità, siamo stati fortunati ad aver pescato l’uomo giusto, che arriva da fuori, ma con un profondo vissuto italiano.
E forse, come sto dicendo e scrivendo da mesi, Pradè non è così scarso come in diversi continuavano a urlare.

Ora possiamo pensare a divertirci, anche se domani siamo o quasi al confine dell’impossibile, però non si sa mai…

Hanno dato quello che potevano, difficile chiedergli di più.

Abbiamo ad oggi solo tre giocatori in grado di fare la differenza, due mancavano e uno, Chiesa, era nella classica giornata no, eppure due volte c’è stata l’occasione per passare in vantaggio, con Lirola e Vlahovic, e poi avrei voluto vedere che clima si sarebbe creato a San Siro.

Questi siamo al momento, e così gli anni senza vittorie diventano diciannove: siamo pericolosamente vicini all’astinenza più lunga della storia viola, quella che va dal 1975 al 1996, speriamo di non battere questo record.

Adesso ci distrae il mercato e tra oggi e domani possiamo sognare, che è già qualcosa rispetto agli ultimi tristi inverni.

P.S. Grazie davvero di cuore a tutti voi che ci seguite.

Nell’ultimo semestre 2019 abbiamo una media 106.000 ascoltatori e siamo davanti a Radio Toscana (57.000), Lady Radio (23.000) e Radio Blu (19.000). Quando tra molti sospetti e speranze di fallimento abbiamo iniziato l’avventura a Radio Bruno quasi cinque anni fa avevo un sogno, quello di raddoppiare gli ascolti

E’ bello avercela fatta.

E che non solo non l’abbiamo cambiato, ma lo abbiamo pure peggiorato climaticamente e che soprattutto rischiamo di lasciare ai nostri figli la mancanza di prospettive, che è poi la peggiore delle condanne.

Se mi chiedevano all’età di Cosimo (13 anni) cosa avrei voluto fare da grande, la risposta era semplice: il giornalista, sempre e solo quello.

Ancora non lo sapevo, ma ero un fortunato, perché avevo una missione, uno scopo nella vita, e non mi sono mai scordato i tanti anni spesi in mille rimbalzi in un mondo che non mi voleva accettare: benedetti quegli anni, anche se vissuti con tanta rabbia e angoscia.

E come me migliaia, decine di migliaia di coetanei che volevano fortemente qualcosa: un mestiere, una professione, salire nella scala sociale, rivoluzionare la società per creare un mondo più giusto.

E adesso?

Abbiamo conquistato il benessere, certo chi più e chi meno, e ne siamo follemente gelosi. Siamo diventati sentimentalmente avari. Abbiamo messo la vita dei nostri figli in discesa, tanto da eliminare dalla loro vita qualsiasi ostacolo, pensiamo a tutto noi: come credevamo che diventassero se non impauriti dal perdere quel tanto che hanno avuto senza fare il minimo sforzo?

Mi dichiaro colpevole del reato di mollezza educativa e come me, se siete onesti, ce ne sono tantissimi della nostra generazione di cinquanta/sessantenni: volevamo cambiare il mondo per farlo diventare più giusto e siamo riusciti a renderlo solo più comodo.

Una calda è una abbastanza fredda, perché pareggiare a Firenze contro l’ultima classifica è un brutto risultato.

Se poi aggiungiamo che Dragowski è stato di gran lunga il migliore in campo, il bicchiere diventa ancora più vuoto.

Iachini ha dato sostanza, in campionato abbiamo preso un gol stupido e a tempo scaduto in quattro partite, ora Rocco e Pradè devono dare quello che manca.

Certamente un centrocampista che sia titolare già a Torino, perché là in mezzo siamo proprio fragili e sempre di più appesi a Castrovilli

Farne a meno sarebbe un gravissimo errore, se poi sono due ancora meglio.

Che grande statista è stato Craxi, molto meglio di quelli di ora.

Vuoi mettere come si viveva più tranquilli quando ancora non c’erano i telefonini? E gli smartphone? Sono la rovina di questa generazione di smidollati. Pensa che li usano anche i bambini a tre anni,

Vittorio Cecchi Gori è stato un grande presidente. Ci ha fatto fallire e mandato in B due volte, ma ti ricordi come si godeva quando saliva in balaustra.

Andreotti un gigante, Cossiga un simpatico mezzo matto, ma averne oggi. Almirante voleva sterminare gli ebrei però è andato a rendere omaggio a Berliguer e non ha mai rubato niente, in fondo anche i socialdemocratici non erano male.

Vuoi mettere le donne di una volta?

In silenzio e sottomesse, mica come ora che pensano di contare come i maschi, poi uno dice come mai il mondo va a rotoli.

Ti ricordi quando eravamo solo noi italiani? Senza cinesi, extra comunitari e islamici? Era il paradiso, accidenti alla globalizzazione.

I fochi di San Giovanni? Insomma… Mi piacevano di più quelli dell’anno scorso

Venezia è sempre più bella, ma davvero non ci vivrei.

Salvini sempre e comunque, nel bene e nel male.

Mobilità le sardine, che non sarebbero mai esistite senza di lui, si proclama novello Silvio Pellico ed è ad un passo dal dichiararsi prigioniero politico di questa Italia in mano a Conte (con cui mi pare abbia avuto qualche rapporto) e ai soliti comunisti,

Protagonista assoluto di ogni arena mediatica, capace di pensare tre cose diverse sullo stesso argomento, incurante di ogni contraddizione, amico di Casa Pound e allo stesso tempo a favore del popolo ebraico.

Viene quasi il sospetto che la politica in Italia senza di lui sarebbe diversa, ma lui è nel fiore degli anni, pare in ottima forma e per mesi vedremo ancora i fuochi di artificio.

Conviene rassegnarsi.

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