L’orrore alla rovescia
Se avete tempo e voglia, leggetevi su Repubblica l’intervista al “bambino zero” della provincia di Modena, Davide, che a 7 anni ha fatto partire l’inchiesta che ha allontanato decine di ragazzini dai loro genitori.
Babbi e mamme finite in galera o consumati dalla disperazione, una madre si è suicidata, molte persone sono morte di crepacuore per qualcosa che non è mai esistito e che pure ha catalizzato a lungo l’attenzione pubblica. Tutti hanno avuto la vita distrutta.
Sono particolarmente sensibile all’argomento per aver dovuto sopportare per lunghi anni manipolazioni e enormi falsità di qualcuno adulto verso giovani e bambini, veleni dettati solo da gelosia e idiozia. Situazioni che mi hanno squassato l’anima, ma in qualche modo ne sono uscito fuori: ammaccato ma vivo.
Per questo mi prende un nodo allo stomaco se immagino l’esistenza di questi genitori a cui qualcuno oggi, dopo questa intervista, chiederà scusa, magari dicendosi pure pentito per il male fatto.
Sai dove se le mettono le scuse questi babbi e queste mamme.
E io, nella mia ingenuità di fondo che ancora mi accompagna nonostante abbia passato la sessantina, non riesco a darmi una spiegazione del perché tutto questo sia potuto succedere.