Prima di tutto mi scuso con coloro a cui non rispondo nei post, ma vi assicuro che queste sono giornate convulse in cui è già difficile ritagliarsi il tempo per scrivere queste poche righe.
Ho una grande redazione, che ha confezionato cinque ore di diretta con notizie, interviste e commenti, è bello orchestrare tutto da fuori senza intervenire, dà l’idea di qualcosa che cresce.
Ma è stata una giornatuccia, non nascondiamocelo: sconfitti dalla Juve a Rimini e quelle parole di Borrelli, a cui però non darei tutto questo peso.
Mi sono sembrate dettate un po’ dalla stanchezza e un po’ dal tentativo di non essere terribilmente banale nelle sue interviste, a cui comunque lui tiene molto (lo ha detto pure il figlio che è vanitoso), perché altrimenti troverebbe il modo di uscire e dribblare ogni giorno i cronisti.
“La serenità come arma di difesa” credo debba essere concessa a tutti gli imputati, non c’è niente di straordinario in quella frase che non abbiamo digerito.
Il fatto però è che noi siamo talmente usurati psicologicamente da tutta questa storia, che da Borrelli avremmo preteso l’assoluzione urbi et orbi prima ancora che l’inchiesta sia conclusa.
Cerchiamo insomma il lieto fine anticipato a tutti i costi, perché pensiamo (giustamente) di avere già dato e come in tutte le aspettative non mantenute siamo travolti dal minimo evento contrario.
L’avevo scritto un paio di settimane fa: sarà lunga, e pure molto faticosa.

Stamani ho trovato il cellulare pieno di messaggi di amici perplessi o arrabbiati per la rappresentaza mediatica della Fiorentina a Porta a Porta.
Con Della Valle da Vespa c’era infatti Pupo da Vespa a difendere i colori viola.
Ora, io non ho visto la trasmissione e non posso certo dare un giudizio, ma dopo un attimo di stupore mi sono chiesto: ma perchè Pupo no?
Siamo sicuri che un signore di spettacolo di cinquant’anni, ora all’apice del successo e da sempre davvero tifoso della Fiorentina, ci rappresenti davvero peggio del sottoscritto, di Ferrara, di Rialti, della Righini o di Calamai?
Conosco Enzo Ghinazzi da venticinque anni e vi assicuro che sulla sua passione viola non ci sono dubbi.
E allora perché essere così snob da storcere la bocca per queste scelte: ragazzi, non esageriamo.
Meglio Pupo, che conosce la televisione come le proprie tasche, di tanti improvvisati guitti di trasmissioni televisive, che perdono la testa e la credibilità quando si accende la lucina rossa della telecamera.
Oggi comunque abbiamo da occuparci di cose più serie e stasera tutti alla radio con Bardazzi e Pratellesi a tifare per la Primavera.

Disastro calcistico: classica partita di vecchie glorie all’Affrico a cui, dopo i recenti e molto relativi successi sul campo, ho deciso sciaguratamente di partecipare.
Appoggio di Pin, tentativo di restituzione del pallone allo stesso Pin e…strap, dolore lancinante alla coscia, con annesso gol di Robbiati, che ci ruba il tempo e va a segnare alla sua maniera.
E così eccomi qui alle quattro del mattino sospeso tra le fitte alla gamba e l’eccitazione per la finale scudetto contro la Juve dei ragazzi viola, che ieri pomeriggio mi ha fatto tornare indietro di 22 anni.
Per l’esattezza a un giorno di novembre del 1984, quando decisi che avremmo fatto la radiocronaca di Anderlecht-Fiorentina e mancavano solo due giorni alla partita.
Ora con i cellulari è molto più semplice, però ho avvertito lo stesso entusiasmo di allora e penso che un po’ sia perché tutti noi abbiamo bisogno di calcio giocato e questa sfida di domani sera è una gran bella occasione.
Sarà Leonardo Bardazzi ad effettuare la radiocronaca, insieme ad Andrea Pratellesi, che ha seguito per tutto l’anno i giovani di Cadregari.
E’ giusto così, perché nella sua prima vita radiofonica Leonardo ha fatto molte cronache della Primavera e conosce la “materia” meglio di me.
Io sarò ovviamente all’ascolto, ma voi, se potete, andate a Rimini perché un Fiorentina-Juve con lo scudetto in palio non è che capiti proprio tutti i giorni.

Spero proprio di sbagliarmi, ma temo proprio che rimpiangeremo Stefano Fiore, troppo spesso sottovalutato nella passata stagione.
Sei gol, nove assist, diverse pause: siamo proprio sicuri che Santana farà meglio?
Me lo auguro, però avremmo potuto tenerli entrambi e non mi sembrava che Fiore costasse un’esagerazione.
Con poco più di due milioni di Euro si comprava dal Valencia e poi, vista la sua voglia di rimanere a Firenze, gli si poteva pure chiedere un sacrificio sull’ingaggio.
A me è sembrata una delle persone più positive transitate a Firenze negli ultimi anni, uno che è giustamente orgoglioso delle sue qualità tecniche e che quando ha sbagliato (vedi la targa dell’Olimpico) ha avuto l’umiltà di chiedere scusa a tutti.
Ma soprattutto credo che sia un fior di giocatore sul piano tecnico e magari nella prossima stagione avrebbe potuto fare meglio, visto che conosceva benissimo quello che Prandelli vuole da lui.
Lo saluto con un pizzico di dispiacere.

Grande giornata di calcio stamani alla Sales.
Giovanni Galli mi ha fatto l’onore di chiamarmi a presentare la premiazione del quinto memorial intitolato a Niccolò e nell’ordine ho apprezzato:
1) Ciro Ferrara che si è fatto 900 chilometri per ritirare un premio solo per amicizia verso Giovanni e per la memoria di Niccolò
2) Sandro Piccinini, che di chilomentri ne ha fatti 600 per lo stesso motivo e che essendo un mio vecchio amico si è pure sorbito tutta la mia (e la vostra) lamentela per la mancanza di giornalisti fiorentini in televisione a livello nazionale
3) calcio leale e divertente fra squadre di ottimo livello (Bologna, Fiorentina, Parma, Milan)
4) lo straordinario spirito della famiglia Galli, che è riuscita a trasformare una tragedia insopportabile in un atto d’amore permanente per gli. Io non so sinceramente se sarei riuscito a fare lo stesso
5) le parole senza retorica di Luciano Spalletti, ospite a sorpresa, venuto alla Sales perché “Niccolò era un ragazzo delizioso, che ho conosciuto e che mi sarebbe piaciuto allenare”.
Un sorso di aria pura, poi domani si ricomincia con i veleni.

Strepitosa l’arroganza di Galliani alla convention di Villasismius: “noi non c’entriamo per niente, esisteva solo il sistema Juventus. Siamo vittime di quello che è accaduto”.
Povero cocco, fa tenerezza.
Non perdetevi, se potete, neanche Milan Channel: l’espressione “arrampicarsi sugli specchi” appare limitativa per spiegare il loro modo di raccontare le attuali vicende.
E’ uno scontro epocale quello tra Juve e Milan, se ce l’avessero detto quaranta giorni fa avremmo applaudito a scena aperta.
Purtroppo, come sappiamo, c’è ben poco da ridere.
Intanto tra le intercettazioni dello “scaricato” Meani (dirigente milanista addetto all’arbitro) c’ è pure un curioso interessamento ad un Fiorentina-Milan 1 a 2, finito tra mille polemiche per chiari errori della terna arbitrale, ovviamente a favore dei rossoneri.
Il Milan c’è dentro fino al collo, le battute tra Meani ed il dirigente dell’Udinese prima dell’ultima di campionato 2004/2005 saranno pure da bar, come dicono loro, ma penso che interesseranno parecchio anche a Borrelli.
Sta succedendo di tutto, c’è un mondo che scompare (speriamo!), eppure sono in pochissimi quelli che sottolineano una verità semplice semplice: ogni squadra coinvolta ha agito unicamente per avere dei vantaggi.
Solo la Fiorentina ha chiesto (se lo ha chiesto) aiuto a Mazzini per difendersi da tutte le angherie avute in quattro mesi di campionato.
E’ chiaro il concetto?

L’iter Ferrara sta facendo il suo corso: Luca Speciale attende il via da Pastorin per chiamare Benedetto che, se non avrà impedimenti dal suo giornale, parteciperà ad una trasmissione de la 7.
Ora però voglio cambiare argomento e parlare di Baggio.
Non è il campione più grande che abbia vestito la maglia viola (se si considera la permanenza a Firenze, lo batte Batistuta), non è il giocatore più legato alla squadra (qui lo battono in tanti, in testa Antognoni), ma è quello con cui per una serie di cricorcostanze ho stabilito il feeling più profondo.
Tanto da essere stato l’unico con il suo fisioterapista Pagni ad avere avuto l’onore di ricevere una sua prefazione per un libro (La mia voce in viola).
Leggo ora che potrebbe fare il vice-presidente di rappresentanza nella nuova Juve e mi si gela il sangue.
Robertino, ma perchè?
Io me le ricordo delle difficoltà di ambientamento a Torino e della diffidenza di una tifoseria che in cinque anni non lo ha mai accettato completamente proprio per i suoi trascorsi viola.
Fra l’altro la sua fede calcistica è nerazzurra e insomma, detto papale papale, non se ne potrebbe fare a meno?

La situazione è questa: Mentana introvabile, mentre per Pastorin (la 7) siamo un bel passo avanti, come forse avrete sentito nel Pentasport.
Ho fornito il numero di Ferrara a Luca Speciale, adesso aspettiamo che lo chiamino per una trasmissione che parli di Calciopoli.
Intanto vi segnalo che Sconcerti ha preso il posto di Tosatti, che pare non se la passi tropo bene sul piano fisico, come editorialista del Corriere della Sera e questa è certamente una buona notizia (quella di Sconcerti, non Tosatti).
Siamo ad oltre cinquemila firme raccolte, un’enormità, anche perché mi pare che ancora si sia lontani dalla centralità del problema, che sarebbe evitare in tutti i modi la retrocessione della Fiorentina in B.
Eppure la mobilitazione è imponente, peccato che manchi l’appoggio di altri organi di informazione, ma non si può avere tutto dalla vita.
L’aspetto mediatico è importante, però non fondamentale e vi devo confessare che pur non capendo in pieno questa vostra passione verso certi tipi di trasmissione (forse perché conosco bene diversi protagonisti…) ha fatto bene pure a me impegnarmi con Prizio e Pestuggia nella vicenda.
In fondo la cosa peggiore in questi casi è stare con le mani in mano ad aspettare che tutto succeda.

Prizio, Pestuggia, Guetta: basteranno a muovere le acque?
Non ci spero troppo, ma almeno non resterà il rimpianto di non averci provato.
Il successo dell’iniziativa per spedire qualcuno dei nostri nelle tv nazionali è clamoroso, ma vi invito a non mollare e a far sottoscrivere l’appello a più persone.
Già da domani potremmo metterci in contatto con le emittenti e vorremmo dare numeri importanti.
Abbiamo individuato il nostro candidato ideale per il ring televisivo: Benedetto Ferrara.
Non glielo abbiamo ancora detto, ma è un dettaglio: intanto che ci diano lo spazio e poi vediamo.
Comunque ribadisco il concetto di non dare troppo peso alle parole dei giornalisti, comprese le mie, perché non saranno certo quelle a determinare la sorte della Fiorentina.

P.S. Parlato con Benedetto (come vedete, qui si lavora in tempo reale…): è onorato della scelta e se lo invitano e non ci saranno impegni di lavoro ci andrà sicuramente
Però intanto firmate!

Ho fatto una cosa per me insopportabile: ho chiamato personalmente Enrico Mentana, che ammiro enormemente sul piano professionale, per chiedergli due cose.
1) come mai nessun giornalista fiorentino interviene a Matrix
2) se per caso voleva spiegare il suo punto di vista nel Pentasport.
E’ stata una cosa molto faticosa per me, perché, non sapendo lui chi fossi io, sembrava mi proponessi personalmente e temo di aver fatto la figura di quello che vuol farsi pubblicità.
E’ vero che ho suggerito colleghi della carta stampata, ma la sostanza del ragionamento dal suo punto di vista non cambia.
Non importa: lo dovevo fare, vista la vostra voglia di essere rappresentati a livello nazionale.
Risposta di Mentana numero 1: grazie, ma decide la redazione (cioè Mentana stesso) in base alle esigenze della trasmissione.
Risposta numero 2: grazie, ma preferisce non parlare con le radio private.
Gentile, ma irremovibile e questo è tanto.
Poi, appena chiusa la telefonata, apro il blog e leggo il post di quello che scrive che a noi giornalisti di Firenze non ce ne frega niente della Fiorentina…

P.S. Andate su fiorentina.it o su violanews.com e guardate un po’.
Qualcosa stiamo cercando di fare…

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