Grande Italia, che sa soffrire e giocare bene, anche se peggio della Spagna, ma è il bello del calcio.

Possesso palla, inserimenti, tecnica sopraffina, però a livello di occasioni forse ne abbiamo avute più noi e non esiste sport in cui vinci anche subendo.

Comunque vada a finire, Mancini ha costruito un capolavoro, se pensiamo da dove è partito ed e’ un collante per la Nazione.

Adesso mi aspetto di tutto, rispetto chi ama la Fiorentina e la pensa diversamente, ma chiederei lo stesso atteggiamento per chi gode quando l’Italia vince il qualcosa di importante.

Ed io dal giugno del 1970, quando non ancora decenne rimasi incollato a Italia-Germania, tifo spudoratamente per la maglia azzurra.

Funziona così: fai una cosa e trovi sempre qualcuno che non è d’accordo, perché si si poteva agire diversamente, perché non è giusto, perché non c’è rispetto e via andare.

E così è inevitabilmente accaduto con il mancato rinnovo dei tre diversamente giovani: Ribery, Caceres e Borja Valero, 108 anni complessivi.

Non andava bene, bisognava confermarli, li hanno salutati male…

E invece, secondo me, la Fiorentina ha fatto benissimo a cambiare strada, Penso che non abbia alcun debito di riconoscenza verso professionisti che hanno fornito la loro opera e per questo sono stati regolarmente e lautamente pagati.

L’unico che aveva veramente radici viola era Borja Valero a cui è stato riconosciuto nel 2020 un ingaggio che era una specie di TFR per quello che aveva dato dal 2012 al 2017.

Giusto ripartire con idee e uomini nuovi, sperando che i cambi incidano ancora più in profondità, anche perché vedendo le ultime tre stagioni mi pare che ci sia davvero poco da rimpiangere.

Due anni fa c’era un tesoro inestimabile da proteggere: l’entusiasmo con cui il popolo viola, critica compresa, aveva accolto Rocco Commisso e la gladiatoria spavalderia del proprietario viola nel presentarsi alla città.

Cos’è rimasto oggi di quel tempo felice e peraltro molto vicino? Quasi niente purtroppo, perché il clima è da mesi avvelenato da troppe polemiche ed infinite ripicche, con l’aggravante di una permalosità dei contendenti (Barone e Commisso da una parte, giornalisti e opinionisti dall’altra) al di sopra di ogni immaginazione.

Quando si litiga, così come quando ci si separa, la colpa non è mai di uno solo e quindi anche in questo scialo emotivo in atto da troppo tempo nessuno è esente da responsabilità, a cominciare da chi guida la Fiorentina per finire alla categoria di cui faccio parte.

Per esempio: io continuo a non capire questi reiterati riferimenti minacciosi a chi parla male della Fiorentina e che ora parrebbe armare dialetticamente i tifosi contro i vertici societari, non li capisco perché non mi pare che in giro ci siano fomentatori professionisti e anche perché ho sempre ritenuto il tifoso una persona presente a se stessa e quindi capace di ragionare con la propria testa.

Detto e scritto tutto questo, magari mi sbaglio io e sono pronto a mettermi in discussione qualora mi fosse dimostrato il contrario.

Resto però convinto che il muro contro muro che spunta ad ogni dichiarazione del presidente viola sia deleterio per tutti, a cominciare proprio dalla Fiorentina.

Non ho mai avuto Facebook e mai lo avrò, in compenso c’è spesso qualcuno che mi manda gli estratti dei teppistelli da tastiera che mi offendono con termini da denuncia penale.

Poveracci, non sanno che rido della loro imbecillità e della loro rabbia e frustrazione.

Un paio di dementi insistono da mesi con riferimenti alla mia religione o ad altro, raccogliendo sotto ai loro demenziali concetti la feccia di idioti che a loro volta sputano veleno e minacce.

Qualcuno l’ho denunciato e si vedrà come andrà a finire, non ho capito il perché di tanto odio, ma da anni ho smesso di farmi domande sull’argomento.

Per questo non sono affatto sorpreso dalle schifose minacce di alcuni delinquenti verso Italiano e la sua famiglia. A La Spezia, posto tra i più civili al mondo…

C’è chi ha insultato il figlio malato di Bonucci, chi si è augurato la morte di Morata, chi offende i morti allo stadio di qualsiasi colore, basta sfogarsi.

E non è una questione di razzismo, ma solo di violenza gratuita e che sia verbale ha poca importanza.

Abbiamo aperto la diga del buon senso e dell’educazione e sui social il letamaio ci sta sommergendo.

E se noi persone normali ci incazzassimo veramente e mettessimo fuorigioco questi facinorosi con tre neuroni nella testa?

Rocco Commisso è molto attento ai soldi, ce lo ha fatto capire fin troppe volte nelle sue esternazioni.

La gestione societaria e’ molto oculata, credo se ne siano accorti in tanti.

Ha un ‘attenzione ai particolari che richiama più alla famosa “diligenza del buon padre di famiglia” che agli sfarzi di un club di serie A.

E quindi, al netto del modo di comunicare che con una certa magnanimità potremmo definire curioso, non si capisce perché siano stati spesi 23 milioni più 4 per Gonzalez e si sia rinunciato a 10 milioni per Sottil se davvero fossimo predestinati al disastro.

Resta il fatto che stanno facendo confusione su tutto, che si sono incasinato la vita su Antognoni, ma un allenatore arriverà,

E con lui spero qualche altro acquisto che modifichi radicalmente il DNA di una squadra che ha completamente fallito nelle ultime due stagioni, ma non siamo ineluttabilmente condannati al disastro, come parrebbe in questi giorni di passione.

Mi sembra chiaro che non ci siano idee chiare.

Se qualcuno se la prende a male per questa mia affermazione, pazienza. Come si dice a Firenze: si mette accanto al bene e si va avanti.

Comunque sia, un allenatore la Fiorentina alla fine ce l’avrà e magari pure bravo, solo che magari gli acquisti, che mi auguro numerosi perché non si possono mettere toppe, dovrebbero essere concordati col tecnico.

Non imposti, ma decisi insieme in base alle idee di gioco di chi mette in campo la squadra.

Gattuso sarà diverso da Italiano, che ha poco a che vedere con Fonseca, o no?

Possiamo anche fregarcene della epocale figuraccia mediatica che stiamo facendo, ma il resto mi parrebbe di una certa importanza.

Complice Marino Bartoletti, Maurizio Sarri si è tolto una grande soddisfazione: è andato a cena con Francesco Guccini a Pavana.

È sempre stato il suo idolo e pare abbiano chiacchierato per ore, con Guccini molto curioso su fatti calcistici. Insospettabile.

Quanto avrei voluto esserci, solo per ascoltare e che grande fortuna essere un grande allenatore…

A distanza di 34 anni a volte mi chiedo come sia stato possibile andare in via Paolo Fabbri 43 nell’aprile del 1987 suonare il campanello e chiedere l’intervista. E poi passare un’ora a parlare delle sue canzoni: ma l’avrò fatto davvero?

Perché il tempo che passa sfuma un po’ tutto e non so se capita anche ad altri, ma ripensando a molte cose della vita vengo quasi colto di sorpresa rivendendo mentalmente i frammenti del film.

E comunque sia…un altro giorno è andato, la sua musica finita, quanto tempo è ormai passato e passerà…

Atteniamoci ai fatti, visto che maldestramente nessuno ci racconta come sono andate veramente le cose e andiamo oltre. Scelta pessima, sotto ogni punto di vista.

Quattro ore dopo il clamoroso divorzio con la Fiorentina, Gattuso era ad un passo dal firmare col Tottenham. Se non lo ha fatto, è solo per la rivolta dei tifosi, a dire il vero abbastanza esagerata.

Qualcuno crede davvero che tutto sia iniziato il 17 giugno, in tarda mattinata?

La Fiorentina compra un grande esterno sinistro pagandolo 23 milioni più di 4 di bonus, che di questi tempi sono cifre clamorose per un club che ha ridotto di un quarto gli incassi e che, per colpa sua, non farà le Coppe.

Qualcuno pensa davvero che Commisso sia un bluff?E il Centro Sportivo? E le provvigioni agli agenti pagate tutte insieme e subito?

Questi sono i fatti, poi la gestione mediatica e le prese di posizione, i metodi spesso discutibili, ma credetemi preferisco una proprietà così al politicamente corretto e avaro di mezzi per la squadra.

L’ allenatore? Arriverà, sai in quanti vorrebbero venire a Firenze.

Aspetto solo di vedere come andrà a finire col Tottenham, poi penso sia giusto rivedere molti dei giudizi dati a caldo sull’incredibile vicenda Gattuso-Tottenham.

Perché, se tutto dovesse concludersi con l’arrivo dell’ex allenatore viola a Londra, mi pare chiaro come tutto sia iniziato e finito nel momento in cui a Gattuso è stata prospettata la possibilità di allenare una delle più forti squadre europee.

A meno che qualcuno non creda davvero alle favole e immagini che alle 10.30 di ieri il signor Paratici, avendo letto della chiusura dei rapporti con Firenze,  abbia composto un numero di telefono e chiesto notizie: “caro, saresti mica disponibile per allenare gli Spurs?”.

Certo, come no? Nemmeno per comprare una macchina si impiega così poco tempo…

Il contratto con la Fiorentina firmato a maggio? Un dettaglio, con buona pace delle promesse d’amore fatte a suo tempo.

Tutto questo non lenisce la ferita, mediatica e concreta, perché adesso c’è da inventare una nuova squadra, però la Fiorentina sarebbe stata usata, centrifugata e sputata via, che non è proprio il massimo della vita.

Sempre che Gattuso finisca a Londra, ma se così sarà per favore evitiamo di parlare di scontri con Commisso junior o fratture insanabili con Mendes: se ne voleva andare e se ne è andato.

Se andrà a finire come pensiamo che andrà, entriamo nella storia, non solo del calcio fiorentino, ma anche di quello nazionale.

Era già successo che qualcuno già sotto contratto non cominciasse neanche la stagione, ricordo per esempio Pioli a Palermo, ma mai con queste modalità.

In questo momento, se davvero Gattuso non allenerà a Firenze, la Fiorentina di Commisso raggiunge minimi storici di gradimento che lambiscono le ultime stagioni di Della Valle e però io sono sostanzialmente d’accordo sul fatto che una società non possa diventare la colonia di un procuratore, fosse anche quello che ha portato un allenatore molto gradito alla piazza.

Commisso e Barone hanno ragione a dire no se non sono convinti di certe operazioni ed è passato un po’ sotto traccia l’atteggiamento di Gattuso, cavaliere senza macchia e senza paura del calcio italiano, che viaggia sempre e solo in coppia con Mendes, uno dei più chiacchierati e potenti operatori mondiali.

Solo che certe cose si sapevano da sempre e quindi perché firmare due anni di contratto con opzione per il terzo nemmeno un mese fa?

Questo è il fatto veramente inspiegabile di questa commedia all’italiana in salsa viola.   

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