Questi giocatori sono fantastici, quelli della Fiorentina anche.

Hanno sempre dei sassolini da togliersi dalla scarpa e vanno giù diritti, tanto possono farlo e nessuno gli dice niente.

Un giorno Lirola, regolarmente stipendiato da Commisso, urla per interposta persona la sua voglia di andarsene a Marsiglia.

Oggi invece abbiamo assistito alla consueta gladiatoria presa di posizione di Biraghi, che ha giocato a fare la vittima, il cane bastonato. Un incompreso, in tutti i sensi.

Passano poche ore ed ecco Castrovilli che se la prende con chi, sempre suo soliti social, aveva avuto qualcosa da ridire sulle sue vacanze: mai letto niente sull’argomento. ma non ho le sue frequentazioni web.

Parlano e straparlano come se fossero reduci da stagioni strepitose, si sentono sempre in credito con il mondo, pensano che tutto sia loro dovuto. Coccolati e viziati.

Siamo passati dall’epopea del viale dei Mille coi poveri Desolati e Speggiorn all’accettazione di tutto quello che dicono questi giovanotti che purtroppo non comprendono un principio fondamentale: cominciate a giocare bene e magari iniziate a vincere e poi magari esternate qualcosa di polemico contro giornalisti e tifosi.

Alzandomi molto presto, da qualche giorno sto seguendo ogni mattina fino alle 6 “Tutte le Olimpiadi minuto per minuto” e confermo quello che sto pensando dalla mia prima radiocronaca: se fossi un ascoltatore, mai staccherei da Rai Uno e quindi dal mitico “Tutto il calcio”.

Per la fortuna mia (e dei miei figli…) in tanti nel corso dei decenni non l’hanno pensata come me, ma resta il fatto che il cosiddetto prodotto radiofonico è assolutamente migliore di quello televisivo, per qualità dei cronisti, per ritmo, per completezza delle informazioni.

Non è un caso che tanti colleghi bravissimi alla radio siano poi diventati star televisive, mentre invece non mi risulta il contrario. Anzi, a volte abbiamo assistito a temporanei inserimenti sull’FM motivati solo dall’effimero successo televisivo: dopo pochi mesi di programmazione, non si sono più visti.

La radio è passione pura, adrenalina che scorre quando sei davanti al microfono, cambi di programma in corsa, intuizioni, capacità di capire l’interlocutore anche se non lo vedi negli occhi.

A volte ci riesci, a volte no: quelli della Radio Rai ci riescono quasi sempre.

Mi vergogno per essere concittadino di quelli che continuano ad accostare il green pass alla persecuzione nazista, di quelli che hanno tirato fuori la stella gialla ebraica accostandola al green pass, di quelli che non vedono differenze tra il non entrare in un ristorante ed entrare in una camera a gas.

Sono nauseato dalla piega che sta prendendo la protesta dei no vax, non ho più la voglia di provare a capire le loro ragioni: non vi volete vaccinare? Bene, fate come vi pare, ma rispettatte le regole della maggioranza.

In quanto al resto, io, ebreo non praticante e solo per discendenza genitoriale, spero di non avere mai a che fare con qualcuno di voi in nessun momento della vita: sono nauseato dalla vostra ignoranza ed imbecillità.

Si va dunque profilando una modifica abbastanza marginale della rosa che negli ultimi due anni, per qualcuno tre, ha molto deluso è molto fatto dannare.

E’ un grande rischio, si punta tutto quelle capacità quasi magiche di Italiano che dovrà essere tanto, ma tanto, ma tanto più bravo del terzetto Montella/Iachini/Prandelli.

Spero con tutto il cuore che abbiano ragione loro, i dirigenti viola.

Io non l’avrei fatto e andrei ad incidere radicalmente sui nomi, ma la Fiorentina non è (purtroppo) mia e quindi tifo per un mio errore di valutazione.

Green pass obbligatorio e vaccini, è l’unica soluzione possibile.

E chi deliberatamente decide di non vaccinarsi sia responsabile delle sue azioni, in tutti i sensi.

La mia libertà finisce quando comincia la tua e viceversa, io non voglio pagare per scelte che considero folli, ma ognuno si regoli come crede basta che non comprometta la mia vita.

E’ suonata la campana dell’ultimo giro e ci sono ancora milioni e milioni di persone che non si vaccinano pur potendolo fare in qualsiasi momento e a me pare di vivere in un mondo di matti.

Chi ama la Fiorentina non può che lasciarsi alle spalle i tristi casi Gattuso e Ribery (inteso come versione diametralmente opposta fornita dalle parti) e il lacerante addio di Antognoni.

Non c’è altro da fare, la società è questa, ha un suo stile, che è dato dal carattere e dalle convinzioni di chi la guida.

Può piacere o non piacere, ma questo è, senza dimenticare che la Fiorentina non è un bene pubblico, ma una società privata e ad ogni protesta più o meno civile Commisso può rispondere (e lo ha già fatto) che lui a casa sua fa quello che gli pare.

Noi possiamo solo giudicare, esprimere auspici, fare previsioni per il futuro, un compito molto più agevole di chi deve guidare la macchina, ma ci sarà pure un motivo che giustifichi la differenza di stipendio tra me e Barone o Pradè.

Votiamo pagina e aspettiamo i nuovi acquisti, perché, sempre a proposito di previsioni, il semplice rattoppo della vecchia rosa mi pare un inizio niente affatto confortante. 

Io capisco che il coraggio uno se lo deve dare e apprezzo molto lo sforzo, però mi pare che si stia un po’ esagerando con le virtù attribuite al nuovo tecnico viola.

Che farebbe solo l’allenatore e non gol e neanche staziona davanti alla difesa: è stato un ottimo regista, ma ora è un po’ in là con gli anni per giocare ancora in serie A.

Paragonarlo a Mourinho in vista della prima di campionato è quantomeno pericoloso, per lui e per tutti. Poi uno si sveglia e ci rimane male.

Italiano è un’ottima prospettiva di presente e di futuro, ma comunque la si guardi, o la si voglia rigirare, rimane una seconda scelta di Commisso, che altrimenti lo avrebbe portato a Firenze a maggio e non a giugno.

Può darsi che come a volte accade nella vita da un male (Gattuso) nasca un bene, però un briciolo di prudenza non guasterebbe.

E soprattutto Italiano avrebbe bisogno di una rivoluzione radicale e non di aggiustamenti rispetto alla passata stagione, ma se lui porterà Biraghi, Callejon, Kokorin, Pezzella, Kouame, Amranat e Pulgar a rendimenti elevatissimi (pari al loro ingaggio) io sono pronto ad iscrivermi al club degli adoranti.

Per ora, 44 anni di racconti viola mi inducono a non esaltarmi troppo.

Quando viene ufficializzata la conferma di Pradè?

Quando sapremo cosa farà Antognoni?

Si vive benissimo anche senza avere risposte precise, e su questo siamo tutti d’accordo, ma non sarebbe male se si arrivasse alla fine delle due vicende.

Una persona speciale, un uomo di rara sensibilità, come dimostrato quel giorno in Piazza Santa Croce.

E chi contesta questo lo compatisco perché proprio non ha capito nulla della vita.

InaspettTo è molto emozionante, grazie Chiellini.

…non la potrò dimenticar!

Era Gianni Morandi che cantava la domenica sera, forse era Settevoci, certamente ero molto piccolo, ma mi è sempre rimasta in testa.

E quando raramente mi capita di risentirla per me è un gran tuffo nel passato, quando ancora non sapevo niente della vita.

Ecco, domani è una domenica storica, comunque vada a finire, qualcosa che solo ad immaginarla un anno fa ci avrebbero presi per matti.

Forza Matteo e Forza Azzurri.

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