Complice Marino Bartoletti, Maurizio Sarri si è tolto una grande soddisfazione: è andato a cena con Francesco Guccini a Pavana.

È sempre stato il suo idolo e pare abbiano chiacchierato per ore, con Guccini molto curioso su fatti calcistici. Insospettabile.

Quanto avrei voluto esserci, solo per ascoltare e che grande fortuna essere un grande allenatore…

A distanza di 34 anni a volte mi chiedo come sia stato possibile andare in via Paolo Fabbri 43 nell’aprile del 1987 suonare il campanello e chiedere l’intervista. E poi passare un’ora a parlare delle sue canzoni: ma l’avrò fatto davvero?

Perché il tempo che passa sfuma un po’ tutto e non so se capita anche ad altri, ma ripensando a molte cose della vita vengo quasi colto di sorpresa rivendendo mentalmente i frammenti del film.

E comunque sia…un altro giorno è andato, la sua musica finita, quanto tempo è ormai passato e passerà…

Atteniamoci ai fatti, visto che maldestramente nessuno ci racconta come sono andate veramente le cose e andiamo oltre. Scelta pessima, sotto ogni punto di vista.

Quattro ore dopo il clamoroso divorzio con la Fiorentina, Gattuso era ad un passo dal firmare col Tottenham. Se non lo ha fatto, è solo per la rivolta dei tifosi, a dire il vero abbastanza esagerata.

Qualcuno crede davvero che tutto sia iniziato il 17 giugno, in tarda mattinata?

La Fiorentina compra un grande esterno sinistro pagandolo 23 milioni più di 4 di bonus, che di questi tempi sono cifre clamorose per un club che ha ridotto di un quarto gli incassi e che, per colpa sua, non farà le Coppe.

Qualcuno pensa davvero che Commisso sia un bluff?E il Centro Sportivo? E le provvigioni agli agenti pagate tutte insieme e subito?

Questi sono i fatti, poi la gestione mediatica e le prese di posizione, i metodi spesso discutibili, ma credetemi preferisco una proprietà così al politicamente corretto e avaro di mezzi per la squadra.

L’ allenatore? Arriverà, sai in quanti vorrebbero venire a Firenze.

Aspetto solo di vedere come andrà a finire col Tottenham, poi penso sia giusto rivedere molti dei giudizi dati a caldo sull’incredibile vicenda Gattuso-Tottenham.

Perché, se tutto dovesse concludersi con l’arrivo dell’ex allenatore viola a Londra, mi pare chiaro come tutto sia iniziato e finito nel momento in cui a Gattuso è stata prospettata la possibilità di allenare una delle più forti squadre europee.

A meno che qualcuno non creda davvero alle favole e immagini che alle 10.30 di ieri il signor Paratici, avendo letto della chiusura dei rapporti con Firenze,  abbia composto un numero di telefono e chiesto notizie: “caro, saresti mica disponibile per allenare gli Spurs?”.

Certo, come no? Nemmeno per comprare una macchina si impiega così poco tempo…

Il contratto con la Fiorentina firmato a maggio? Un dettaglio, con buona pace delle promesse d’amore fatte a suo tempo.

Tutto questo non lenisce la ferita, mediatica e concreta, perché adesso c’è da inventare una nuova squadra, però la Fiorentina sarebbe stata usata, centrifugata e sputata via, che non è proprio il massimo della vita.

Sempre che Gattuso finisca a Londra, ma se così sarà per favore evitiamo di parlare di scontri con Commisso junior o fratture insanabili con Mendes: se ne voleva andare e se ne è andato.

Se andrà a finire come pensiamo che andrà, entriamo nella storia, non solo del calcio fiorentino, ma anche di quello nazionale.

Era già successo che qualcuno già sotto contratto non cominciasse neanche la stagione, ricordo per esempio Pioli a Palermo, ma mai con queste modalità.

In questo momento, se davvero Gattuso non allenerà a Firenze, la Fiorentina di Commisso raggiunge minimi storici di gradimento che lambiscono le ultime stagioni di Della Valle e però io sono sostanzialmente d’accordo sul fatto che una società non possa diventare la colonia di un procuratore, fosse anche quello che ha portato un allenatore molto gradito alla piazza.

Commisso e Barone hanno ragione a dire no se non sono convinti di certe operazioni ed è passato un po’ sotto traccia l’atteggiamento di Gattuso, cavaliere senza macchia e senza paura del calcio italiano, che viaggia sempre e solo in coppia con Mendes, uno dei più chiacchierati e potenti operatori mondiali.

Solo che certe cose si sapevano da sempre e quindi perché firmare due anni di contratto con opzione per il terzo nemmeno un mese fa?

Questo è il fatto veramente inspiegabile di questa commedia all’italiana in salsa viola.   

Se avete tempo e voglia, leggetevi su Repubblica l’intervista al “bambino zero” della provincia di Modena, Davide, che a 7 anni ha fatto partire l’inchiesta che ha allontanato decine di ragazzini dai loro genitori.

Babbi e mamme finite in galera o consumati dalla disperazione, una madre si è suicidata, molte persone sono morte di crepacuore per qualcosa che non è mai esistito e che pure ha catalizzato a lungo l’attenzione pubblica. Tutti hanno avuto la vita distrutta.

Sono particolarmente sensibile all’argomento per aver dovuto sopportare per lunghi anni manipolazioni e enormi falsità di qualcuno adulto verso giovani e bambini, veleni dettati solo da gelosia e idiozia. Situazioni che mi hanno squassato l’anima, ma in qualche modo ne sono uscito fuori: ammaccato ma vivo.

Per questo mi prende un nodo allo stomaco se immagino l’esistenza di questi genitori a cui qualcuno oggi, dopo questa intervista, chiederà scusa, magari dicendosi pure pentito per il male fatto.

Sai dove se le mettono le scuse questi babbi e queste mamme.

E io, nella mia ingenuità di fondo che ancora mi accompagna nonostante abbia passato la sessantina, non riesco a darmi una spiegazione del perché tutto questo sia potuto succedere. 

Ci sono cose che fai solo perché spinto dalla passione e per me la Fiorentina è motore perpetuo di emozioni.

Più di due anni fa mi venne l’idea di raccontare ai contemporanei la fantastica squadra del secondo scudetto con i ragazzi di allora e misi in campo tutto quello che avevo a disposizione: radio, contatti, mezzi economici.

Fu una serata per me eccezionale, quella del 13 maggio 2019, pochi giorni prima dell’arrivo di Commisso e ancora la porto nel cuore.

E la stessa spinta l’ho sentita mesi fa, quando mi sono accorto del brutto clima intorno alla Fiorentina e ho deciso di far parlare chi ama davvero senza se e senza ma questa maglia e quindi questa città.

Mi sto divertendo e appassionando a collezionare voci e racconti: appuntamento il mercoledì alle 19 nel Pentasport e ogni domenica nella sezione TV del Corriere Fiorentino

A me pare che questa storia del contratto a Ribery stia diventando un po’ stucchevole.

Ho già detto più volte come la penso: andrebbe ringraziato per l’entusiasmo messo e l’esempio di abnegazione dato ai più giovani, ma lì ci dovremmo fermare perché i 38 anni ci sono tutti e il rendimento di queste due stagioni è stato parecchio al di sotto delle speranze del 2019.

Ed è anche una questione di tempi, questa storia della possibile permanenza in viola si sta allungando troppo e certe cose o si fanno subito o non si fanno.

Il colloquio con Gattuso, il prendersi una settimana di tempo, le approfondite riflessioni sono anche un po’ irrispettose nei confronti del passato di Ribery, che a quanto pare vorrebbe restare, ma solo nella convinzione generale che sia la migliore soluzione possibile.

E, sinceramente, non penso che sia la migliore soluzione possibile. 

Grandissimo lavoro della coppia Bardazzi e Falciai in Calabria, l’idea è stata di Leonardo, io ho fatto solo l’editore.

Ora che abbiamo azzerato lo scorso campionato e (spero) bonificato gran parte delle polemiche dell’ultimo mese, direi che abbiamo posto le basi per costruire qualcosa di diverso rispetto al nostro recente passato.

Gattuso va benissimo, ma (purtroppo) non gioca, altrimenti saremmo quasi a posto per il centrocampo.

Resto dell’idea che si deve operare in profondità, rischiando magari di far partire qualcosa di buono, ma esiste un bisogno direi fisiologico di cambiare pagina, di ripartire da poco più da zero.

Attendiamo fiduciosi i prossimi annunci.

Tra Sarri, Pirlo e Allegri, la Juventus, che ha un  debito pari al PIL di un piccolo Stato africano, pagherà complessivamente 27 milioni di euro lordi per la propria guida tecnica. Oltre a darne 31 netti a Cristiano Ronaldo, che ha pure il broncino per come è andata la stagione.

Esattamente 19 anni fa la Fiorentina fallì per 22 milioni, visto che nessuno si presentò a rilevarla e le autorità federali, severissime, applicarono alla lettera tutte le leggi vigenti.

Tanto…chi se ne frega se fallisce la Fiorentina, guidata all’epoca da dottori commercialisti assolutamente estranei ad ogni fantasioso salvataggio costruito su plusvalenze vere e soprattutto false.

La Roma, con il deficit accumulato nell’ultima gestione, ha un patrimonio negativo di 40 milioni e la tanto decantata nuova proprietà americana ha per ora versato solo una ventina di milioni su quanto dovrebbe pagare. Però darà 14 milioni lordi a stagione a Mourinho e sta pensando, pare a Donnarumma.

L’Inter ha chiesto a tutti i suoi giocatori di rinunciare a due mesi di stipendio ricevendo risate e alzate di spalle, ma per pagare gli emolumenti ha dovuto contrarre un debito di 250 milioni di euro che dovrà essere restituito in tempi abbastanza stretti. Se qualcuno glieli compra a peso d’ora dovrà venderne almeno due di titolari inamovibili, ma intanto ha dato 15 milioni lordi a Conte non si sa a quale titolo, visto che aveva un regolare contratto ed è stato lui a volersene andare.

Il Milan…beh il Milan è il sogno realizzato dell’ex ministro Tremonti quando parlava di finanza creativa. 

In tutto questo gioco al massacro, che pare però l’orchestrina che suona sul Titanic, a Firenze, dove non si sgarra di un giorno sugli stipendi e dove si assolve sempre agli impegni presi, siamo ad aspettare il 9 giugno per sapere cosa succede con Italia Nostra e l’eventuale sospensione dei lavori al Viola Park.

La mia migliore performance da giornalista risale all’ottobre 1992. Scrivevo su Panorama, che allora vendeva un milione di copie e non era ancora entrato nella galassia berlusconiana, ero in borsa di studio a Milano e feci un’inchiesta piuttosto dura su certe discriminazioni operate dalle banche ai danni dei non italiani.

Ebbi il richiamo nelle storie di copertina e zero riscontri tra parenti e conoscenti: nessuno mi disse niente.

In compenso qualche giorno dopo le due doppiette di Batistuta e Baiano alla Samp vennero ascoltate da centinaia di migliaia di persone. Ero, da tempo, popolare per le mie urla dei gol viola.

Non ho mai pensato di compiere una missione facendo il giornalista sportivo e capisco i puristi che definiscono questa professione come qualcosa a metà tra l’inchiesta e i reportage dalle zone più calde del mondo. Sono completamente d’accordo con loro.

Raccontare una partita e/o parlare ogni giorno di calcio, dirigendo una redazione è un lavoro come un altro e quando tutto questo finirà certamente non soffrirò di “pippobaudismo”, cioè il timore di essere dimenticato.

Mi fanno sorridere i mentecatti che (mi dicono) mi insultano sui social, magari prendendo a pretesto la mia religione di appartenenza. Questi poveracci non sanno che non solo non me ne frega niente delle loro idiozie, ma che da tempo ci rido sopra pensando alla miseria mentale in cui vivono

Non mi sento migliore di altri, semmai più fortunato perché faccio da decenni qualcosa che mi piace e sempre con il massimo rispetto verso chi mi ascolta o mi legge.

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