Io capisco che il coraggio uno se lo deve dare e apprezzo molto lo sforzo, però mi pare che si stia un po’ esagerando con le virtù attribuite al nuovo tecnico viola.

Che farebbe solo l’allenatore e non gol e neanche staziona davanti alla difesa: è stato un ottimo regista, ma ora è un po’ in là con gli anni per giocare ancora in serie A.

Paragonarlo a Mourinho in vista della prima di campionato è quantomeno pericoloso, per lui e per tutti. Poi uno si sveglia e ci rimane male.

Italiano è un’ottima prospettiva di presente e di futuro, ma comunque la si guardi, o la si voglia rigirare, rimane una seconda scelta di Commisso, che altrimenti lo avrebbe portato a Firenze a maggio e non a giugno.

Può darsi che come a volte accade nella vita da un male (Gattuso) nasca un bene, però un briciolo di prudenza non guasterebbe.

E soprattutto Italiano avrebbe bisogno di una rivoluzione radicale e non di aggiustamenti rispetto alla passata stagione, ma se lui porterà Biraghi, Callejon, Kokorin, Pezzella, Kouame, Amranat e Pulgar a rendimenti elevatissimi (pari al loro ingaggio) io sono pronto ad iscrivermi al club degli adoranti.

Per ora, 44 anni di racconti viola mi inducono a non esaltarmi troppo.

Quando viene ufficializzata la conferma di Pradè?

Quando sapremo cosa farà Antognoni?

Si vive benissimo anche senza avere risposte precise, e su questo siamo tutti d’accordo, ma non sarebbe male se si arrivasse alla fine delle due vicende.

Una persona speciale, un uomo di rara sensibilità, come dimostrato quel giorno in Piazza Santa Croce.

E chi contesta questo lo compatisco perché proprio non ha capito nulla della vita.

InaspettTo è molto emozionante, grazie Chiellini.

…non la potrò dimenticar!

Era Gianni Morandi che cantava la domenica sera, forse era Settevoci, certamente ero molto piccolo, ma mi è sempre rimasta in testa.

E quando raramente mi capita di risentirla per me è un gran tuffo nel passato, quando ancora non sapevo niente della vita.

Ecco, domani è una domenica storica, comunque vada a finire, qualcosa che solo ad immaginarla un anno fa ci avrebbero presi per matti.

Forza Matteo e Forza Azzurri.

Grande Italia, che sa soffrire e giocare bene, anche se peggio della Spagna, ma è il bello del calcio.

Possesso palla, inserimenti, tecnica sopraffina, però a livello di occasioni forse ne abbiamo avute più noi e non esiste sport in cui vinci anche subendo.

Comunque vada a finire, Mancini ha costruito un capolavoro, se pensiamo da dove è partito ed e’ un collante per la Nazione.

Adesso mi aspetto di tutto, rispetto chi ama la Fiorentina e la pensa diversamente, ma chiederei lo stesso atteggiamento per chi gode quando l’Italia vince il qualcosa di importante.

Ed io dal giugno del 1970, quando non ancora decenne rimasi incollato a Italia-Germania, tifo spudoratamente per la maglia azzurra.

Funziona così: fai una cosa e trovi sempre qualcuno che non è d’accordo, perché si si poteva agire diversamente, perché non è giusto, perché non c’è rispetto e via andare.

E così è inevitabilmente accaduto con il mancato rinnovo dei tre diversamente giovani: Ribery, Caceres e Borja Valero, 108 anni complessivi.

Non andava bene, bisognava confermarli, li hanno salutati male…

E invece, secondo me, la Fiorentina ha fatto benissimo a cambiare strada, Penso che non abbia alcun debito di riconoscenza verso professionisti che hanno fornito la loro opera e per questo sono stati regolarmente e lautamente pagati.

L’unico che aveva veramente radici viola era Borja Valero a cui è stato riconosciuto nel 2020 un ingaggio che era una specie di TFR per quello che aveva dato dal 2012 al 2017.

Giusto ripartire con idee e uomini nuovi, sperando che i cambi incidano ancora più in profondità, anche perché vedendo le ultime tre stagioni mi pare che ci sia davvero poco da rimpiangere.

Due anni fa c’era un tesoro inestimabile da proteggere: l’entusiasmo con cui il popolo viola, critica compresa, aveva accolto Rocco Commisso e la gladiatoria spavalderia del proprietario viola nel presentarsi alla città.

Cos’è rimasto oggi di quel tempo felice e peraltro molto vicino? Quasi niente purtroppo, perché il clima è da mesi avvelenato da troppe polemiche ed infinite ripicche, con l’aggravante di una permalosità dei contendenti (Barone e Commisso da una parte, giornalisti e opinionisti dall’altra) al di sopra di ogni immaginazione.

Quando si litiga, così come quando ci si separa, la colpa non è mai di uno solo e quindi anche in questo scialo emotivo in atto da troppo tempo nessuno è esente da responsabilità, a cominciare da chi guida la Fiorentina per finire alla categoria di cui faccio parte.

Per esempio: io continuo a non capire questi reiterati riferimenti minacciosi a chi parla male della Fiorentina e che ora parrebbe armare dialetticamente i tifosi contro i vertici societari, non li capisco perché non mi pare che in giro ci siano fomentatori professionisti e anche perché ho sempre ritenuto il tifoso una persona presente a se stessa e quindi capace di ragionare con la propria testa.

Detto e scritto tutto questo, magari mi sbaglio io e sono pronto a mettermi in discussione qualora mi fosse dimostrato il contrario.

Resto però convinto che il muro contro muro che spunta ad ogni dichiarazione del presidente viola sia deleterio per tutti, a cominciare proprio dalla Fiorentina.

Non ho mai avuto Facebook e mai lo avrò, in compenso c’è spesso qualcuno che mi manda gli estratti dei teppistelli da tastiera che mi offendono con termini da denuncia penale.

Poveracci, non sanno che rido della loro imbecillità e della loro rabbia e frustrazione.

Un paio di dementi insistono da mesi con riferimenti alla mia religione o ad altro, raccogliendo sotto ai loro demenziali concetti la feccia di idioti che a loro volta sputano veleno e minacce.

Qualcuno l’ho denunciato e si vedrà come andrà a finire, non ho capito il perché di tanto odio, ma da anni ho smesso di farmi domande sull’argomento.

Per questo non sono affatto sorpreso dalle schifose minacce di alcuni delinquenti verso Italiano e la sua famiglia. A La Spezia, posto tra i più civili al mondo…

C’è chi ha insultato il figlio malato di Bonucci, chi si è augurato la morte di Morata, chi offende i morti allo stadio di qualsiasi colore, basta sfogarsi.

E non è una questione di razzismo, ma solo di violenza gratuita e che sia verbale ha poca importanza.

Abbiamo aperto la diga del buon senso e dell’educazione e sui social il letamaio ci sta sommergendo.

E se noi persone normali ci incazzassimo veramente e mettessimo fuorigioco questi facinorosi con tre neuroni nella testa?

Rocco Commisso è molto attento ai soldi, ce lo ha fatto capire fin troppe volte nelle sue esternazioni.

La gestione societaria e’ molto oculata, credo se ne siano accorti in tanti.

Ha un ‘attenzione ai particolari che richiama più alla famosa “diligenza del buon padre di famiglia” che agli sfarzi di un club di serie A.

E quindi, al netto del modo di comunicare che con una certa magnanimità potremmo definire curioso, non si capisce perché siano stati spesi 23 milioni più 4 per Gonzalez e si sia rinunciato a 10 milioni per Sottil se davvero fossimo predestinati al disastro.

Resta il fatto che stanno facendo confusione su tutto, che si sono incasinato la vita su Antognoni, ma un allenatore arriverà,

E con lui spero qualche altro acquisto che modifichi radicalmente il DNA di una squadra che ha completamente fallito nelle ultime due stagioni, ma non siamo ineluttabilmente condannati al disastro, come parrebbe in questi giorni di passione.

Mi sembra chiaro che non ci siano idee chiare.

Se qualcuno se la prende a male per questa mia affermazione, pazienza. Come si dice a Firenze: si mette accanto al bene e si va avanti.

Comunque sia, un allenatore la Fiorentina alla fine ce l’avrà e magari pure bravo, solo che magari gli acquisti, che mi auguro numerosi perché non si possono mettere toppe, dovrebbero essere concordati col tecnico.

Non imposti, ma decisi insieme in base alle idee di gioco di chi mette in campo la squadra.

Gattuso sarà diverso da Italiano, che ha poco a che vedere con Fonseca, o no?

Possiamo anche fregarcene della epocale figuraccia mediatica che stiamo facendo, ma il resto mi parrebbe di una certa importanza.

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