Ci vorrebbe una retata
Non ricordo in cinquanta anni di interesse per le cose che mi girano intorno un periodo così difficile: la pandemia che torna a galoppare, la guerra col razionamento del gas, la siccità, l’inflazione ai livelli degli anni ottanta che si mangia gli stipendi e riduce il potere di acquisto, il lavoro che non si riesce a capire se manca o se viene offerto a condizioni vergognose e miserevoli.
Continuo a correre come sempre per far girare tutto quello che mi sta intorno e mi sembra di essere come l’antilope in Africa braccata dai leoni: quanto li ho distanziati?
Ebbene, in mezzo a questa situazione che definirei vicino al dramma dalle parti di Roma, zona Montecitorio, stanno pensando di far cadere il governo per il termovalorizzatore di Roma e anche per dirimere questioni interne agli ex uno vale uno, che peggio di così non potevano essere.
Se fanno saltare Draghi, lo spread si impenna, il debito schizza in alto, la Borsa tracolla una volta di più, ma questi sono problemi di chi ha soldi investiti. Peccato che sia come una slavina che travolge tutti, PNRR compreso.
Oppure pensiamo che un altro Presidente del Consiglio sappia far funzionare tutto meglio di Draghi e abbia maggiore credibilità internazionale?
Ci vorrebbe una retata della “Polizia del buonsenso” per fare piazza pulita e non vedere più in giro certe facce.