…però cerco di usare il cervello e penso che qui siamo solo all’inizio della storia, che certamente questa non è e non sarà la Fiorentina 2012/13 e che per cambiare tanto bisognava prima vendere.
Di pancia mi verrebbe voglia di urlare che non è possibile iniziare così un ritiro, col cervello ragiono sui 50 giorni che ci separano dall’inizio del campionato e immagino che da qui a due settimane avremo (spero) una squadra profondamente rinnovata nello spirito e nei giocatori.
Se così non fosse, mi arrabbierei anch’io come fa la parte meno paziente dei quattromila naviganti di questo blog, che io quindi comprendo benissimo, tranne quando travalicano i limiti imposti dalla buona educazione e dal vivere civile.
Intanto però la storia dell’appendicite di Cuadrado mi fa andare al detto secondo cui la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

Siamo alla svolta: abbiamo un po’ di soldi, pochi giocatori e una variegata fiducia su come verranno spesi i quattrini incassati dalle cessioni.
Cominciamo col dire che se Corvino era stato molto bravo a prendere Behrami a 2 milioni e mezzo, Pradè non è stato da meno a venderlo quasi al quadruplo e che Gamberini e De Silvestri erano in caduta libera di rendimento e quindi di valutazione.
Poi ci sono le forme, e qui sinceramente non ci siamo.
Un briciolo di prudenza avrebbe suggerito dimandare Nastasic e non Behrami ad indossare la nuova maglia a Palazzo Vecchio e poi non si inseriscono due giocatori nella lista dei partenti del ritiro per poi annunciarne in pratica quaranta minuti dopo la cessione al Napoli.
A meno che tutto questo non abbia fatto parte di una precisa strategia per pressare da vicino i partenopei e costringerli a pagare queli milione di euro che sembrava ballasse per chiudere la trattativa.
Comunque sia, partiamo per Moena ai minimi termini, mai stati così in pochi, ma ancora non siamo da allarme rosso.

Finalmente da domani si potranno vedere gli allenamenti di Montella ed io sono molto curioso di sentirli raccontare dalla premiata coppia Sardelli-Loreto.
Quelli di Mhajlovic erano divertenti, con lui che tirava le punizioni benissimo, ma molto leggeri, sembravano quasi delle partitine tra amici.
Ricordo invece le sedute di Malesani: sfibranti, mortifere nella loro noia, tutti a disegnare geometrie in campo, con mille interruzioni e siccome conoscevo i giocatori molto meglio di adesso, vi assicuro che nei primi giorni qualcuno voleva veramente scappare.
Però alla fine la squadra si muoveva a fisarmonica, tutti avevano imprato cosa dovevano fare e Rui Costa fu un eccellente (straordinario direi, se paragonato alla triste attualità viola) direttore di orchestra.
Montella ha avuto grandi maestri e mi pare dotato di ottima intelligenza calcistica, da domani forse ci distrarrà un po’ da questo mercato molto avaro di soddisfazioni, anche se a me Cuadrado piace.

Grazie per tutti i messaggi di auguri per il post numero 2000, sono uno stimolo per raddoppiare la cifra…

Valon Behrami avrebbe giocato titolare nella prima Fiorentina di Prandelli?
Forse sì, forse no, perché in mezzo Brocchi fece un grande campionato e sulle fasce Jorgensen e Fiore, oltre a segnare una decina di gol, fuorno strepitosi.
Scrivo questo non per sminuire le qualità di Valon, che sono eccellenti dentro e fuori dal campo, ma perché forse non consideriamo abbastanza quanto la sua attuale grandezza dipenda dalla piccolissima Fiorentina dell’ultima stagione.
Secondo me a 8 milioni si può vendere, a patto però che si sappia già come spendere quei soldi, cioè per trovare due nuovi Behrami (che venne pagato appena 2 milioni e mezzo e che è stato l’ultimo grande colpo di Corvino), anche in altri ruoli.
Su De Silvestri e Gamberini non possiamo adesso metterci a piangere, sempre ammesso che partano, perché al di là della simpatia umana e della loro correttezza nei rapporti interpersonali (De Silvestri è veramente un ragazzo d’oro, Gamberini l’ho conosciuto meno), avevamo detto e scritto che c’era bisogno di una rivoluzione tecnica e quindi i cambi vanno fatti.
E anche in questo caso basta avere le idee chiare e quindi comprare con logica.

Questo è il post numero 2000 del blog.
Duemila contributi in poco più di cinque anni e mezzo, poco meno di uno al giorno: spero di non avervi troppo annoiato, per me la passione è la stessa di quando ho iniziato nel dicembre del 2005.
Grazie a tutti.

Ieri sera ho regalato un sogno a Tommaso Loreto: come capitano della presunta squadra di calcio a sette di Radio Blu gli ho fatto consegnare da Giancarlo Antognoni la coppa del quarto posto (eravamo in quattro…) del torneo dedicato alla memoria del grande Cesare Ugazzi, che della bandiera viola è stato davvero un grande amico.
Atmosfera bellissima a Doccia, tutti davvero a pensare a Cesare quando ad un certo punto ho avuto un flash impenitente e ho chiesto scherzando a Giancarlo: “ma come sta andando la causa che tu, De Sisti, gli eredi di Montuori, Baggio e Rui Costa avete promosso contro la Fiorentina per vilipendio della sacra maglia numero 10?”.
Lui ha elegantemente dribblato la domanda ed io mi sono chiesto ancora una volta come sia stato possibile insultare così quel numero e quella gloriosa casacca, “regalandola” prima a Silva e poi ad Olivera.
Ed il bello che tutti e due non hanno avuto il minimo pudore nell’accettarla, anzi si sono detti pronti e adatti per portarla degnamente in campo.
Si è visto come.
Poiché credo ancora che il calcio sia magia e poiché quella maglia è una specie di lampada di Aladino che va sfregata per vedere uscire un possibile genio, io mi faccio promotore di un’istanza che mi auguro verrà raccolta da Montella, che è stato un gran calciatore, in alcuni momenti non troppo lontano dall’essere un campione.
Se non viene qualcuno di veramente degno, e se Jovetic dovesse insistere nel voler giocare con l’8 (e tralascio le varie ed eventuali su Stevan perché ne abbiamo parlato fin troppo), ritiriamo per favore la maglia numero 10 per questo campionato.
Non la diamo a nessuno che poi ci faccia vergognare, perché in alcuni casi è molto meglio prendersi una pausa e riparlarne la prossima estate.

P.S. Qulcuno non ha capito: l’idea non è ritirare per sempre la maglia numero 10, ma semplicemente darla a Jovetic oppure a nessuno per questa stagione, se non c’è un giocatore “diverso” (in positivo dagli altri.

P.P.S L’ineffabile Suma, che durante Calciopoli ne disse di tutti i colori sulla Fiorentina, scrive su tuttomercatoweb che io eviterei di guardarlo in faccia quando ci incrociamo allo stadio (poche volte, per fortuna).
Ovviamente non merita un post, ma una precisazione sì: non solo l’ho sempre guardato in faccia (figuriamoci: mi sono scontrato in campo aperto con Batistuta, sai quanti Suma ci vogliono per arrivarci), ma poiché sono una persona educata un po’ di tempo fa l’ho pure salutato.
Lui molto villanamente non mi ha risposto e da quel momento ho smesso di farlo, ma per guardarlo in faccia, non si preoccupi, non ci sono problemi.
Anche se preferisco nettamente le numerose conduttrici con cui il signor direttore ama fare il piacione…

Serata da brividi, soprattutto se confrontata con il niente degli ultimi due anni.
Grande organizzazione della Fiorentina, davvero tutti bravi: hanno “sfruttato” al massimo Piazza Signoria, hanno entusiasmato con la coreografia, non c’è stata una sbavatura e le maglie sono davvero belle.
Mancava solo che spuntasse all’improvviso Viviano, io ci speravo, ma anche così è stato un ottimo inizio: siamo ripartiti.
Mi verrebbe da dire che siamo ripartiti quasi da soli, per lievitazione naturale, perché tecnicamente è successo veramente poco e anzi senza Montolivo e Amauri saremmo potenzialmente pure più deboli degli ultimi mesi della passata stagione.
Ma è tornato lo spirito ed io lo sentivo che dietro quella patina di apatia e quel forte astio verso i Della Valle il cuore viola continuava a battere forte.
Adesso possiamo pure tenerci Jovetic e chiedere cortesemente, ma a pieni polmoni di fare uno sforzo per cambiare molto di una squadra che vorremmo vedere completamente diversa.
Il popolo viola c’è, ora aspettiamo i proprietari.

Lo dico sommessamente per paura di essere smentito in un prossimo futuro, ma a me non sembra che stiano lavorando male in Fiorentina.
A cominciare dagli abbonamenti ridotti sensibilmente, e anche con il bigliettone che tende una mano a chi per motivi ideologici non ha voluto fare la tessera del tifoso.
E mi pare che abbiano finalmente capito che la politica di nascondersi non paga, anzi è penalizzante prima di tutti proprio per la Fiorentina.
Vediamo se è un fuoco d’estate o se si andrà avanti su questa strada, che mi pare l’unica percorribile.
E non sarebbe male se finalmente cominciassero a mettere in sede qualche foto dei campioni che prima del 2002 ci hanno fatto amare questa squadra, perché la Fiorentina esiste dal 1926 e a me fa uno strano effetto vedere quando sono in sala d’aspetto Blasi e Potenza e non Antognoni e Batistuta.
Certo, il più è la squadra, che deve essere ancora fatta, ma se arrivano questi quattro nuovi (se non chiudiamo alla svelta per Viviano comincio a sentire una corviniana puzza di bruciato…) e non vanno via Behrami e Jovetic, qualche mattone lo abbiamo pur messo a 50 giorni dalla chiusura del mercato.
Forse è il caso di provare ad avere un po’ di fiducia e comunque sempre l’orgoglio per la maglia che questa sera verrà presentata nella location, come dicono i più moderni, più bella del mondo.

Occhio al punto interrogativo, che è fondamentale per capire lo spirito del post.
Vuol dire che non ho idee precise sull’argomento e che tutte le prese di posizione che non vadano oltre il civile convivere dovranno essere accettate dalla controparte.
Personalmente non contesterei domani sera, ma io sono un fortunato signore di quasi 52 anni a cui l’esperienza ha insegnato diverse cose, tra cui avere un po’ di pazienza, specialmente con chi è arrivato adesso.
Forse non avrei fatto casino nemmeno a vent’anni perché non è nella mia indole, ma posso comprendere benissimo l’incazzatura di chi da due stagioni aspetta di vedere una squadra che giochi al calcio ed è stato triturato da plusvalenze, autofinanziamento, possibili cessioni dei giocatori migliori, promesse non mantenute.
Mi piacerebbe, questo sì, che se ci dovesse essere contestazione la cosa non fosse fine a se stessa, cioè che possa essere una “contestazione costruttiva”, che lasci un minimo spiraglio per un dialogo che è essenziale per tutti.
Non credo infatti alla ghettizzazione dei più rumorosi, alla sciocca definizione di pseudotifosi: capisco che sia molto faticoso trovare un minimo comune denominatore tra noi moderati e loro arrabbiati e contro il mondo, eppure bisogna cercarlo perché, se si è in buonafede, vogliamo il bene della Fiorentina.
Magari se annunciassero Viviano, Della Rocca, oltre all’incedibilità di Behrami e Jovetic (perché io sarei contento se Stevan restasse, solo che mi sembra difficile), tutto sarebbe molto più semplice.

Sembrano passati secoli da quando Diego Della Valle prese Toni sotto braccio a San Piero a Sieve rinunciando in pratica a 14 milioni di euro.
Oggi, per chi non l’avesse ancora capito, la ricostruzione della Fiorentina passa solo attraverso la cessione di Jovetic.
Si potrà obiettare che sia crudele, ingiusto, per qualcuno anche umiliante, ma è così.
Non è quindi il caso di stare a fare gli schizzinosi se dovesse arrivare l’offerta giusta, quella intorno ai 30 milioni di euro che, credetemi, è attesa un po’ da tutti per ripartire.
Anche a me viene il mal di pancia, e di quelli forti, a pensare Stevan fasciato di bianconero, ma se l’unica proposta giunge da Torino, possiamo noi permetterci di scegliere?
Direi proprio di no, poi bisogna vedere in cosa consistono questi 30 milioni.
L’ideale sarebbe Giovinco (15), Matri (10), più altri 5 milioni in contanti per prendere Viviano, ma dubito che il primo dia l’ok per venire a Firenze, mentre sul secondo c’è il macigno dell’ingaggio.
Lascerei perdere Quagliarella e porterei a casa Krasic solo se lo valutano zero.
E’ una partita a scacchi, molto poco esaltante, e noi siamo terribilmente arroccati.

Zero, come i tifosi presenti al pre-raduno: record mondiale della categoria, imbattibile, semmai eguagliabile, ma anche no, come si usa dire adesso.
Undici, i componenti dello staff tecnico viola: Montella più altri dieci, c’è anche chi è preposto alle palle inattive, mentre quelle di chi ama la Fiorentina sono parecchi attive e girano vorticosamente per la mancanza di segnali.
Ma… siamo solo al 7 luglio e la strada è ancora lunghissima, anche se non certo in discesa.
E poi c’è quel dato davvero inaspettato, gli undici professionisti a libro paga che mi dà un po’ di speranza.
Chissà i dolori di Cognigni e Mencucci al momento della stipula degli undici-contratti-undici (e mancano ancora tutti quelli del settore giovanile), ma se hanno accettato le proposte di Montella vuol dire che forse non siamo proprio una realtà persa nel nulla, che qualcosa si sta tentando di costruire.
In caso contrario sarebbe stato meglio risparmiare su tutto e ridurre lo staff tecnico all’osso, per il resto restiamo in allarmante attesa.

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