Altro che Larrondo!
Questo è il top player, ovviamente c’è il rischio, ma è calcolato perché la scommessa è fantastica: ha 25 anni, vale tecnicamente Jovetic, costa meno della metà, ha la testa sulle spalle.
Questi due (Macia e Pradé) sono veramente bravi, ora si può cominciare a sognare davvero la Champions perché da marzo a maggio ci sono una decina di partite e Rossi è un brevilineo a cui non dovrebbe servire molto per entrare in forma.
E Andrea Della Valle è stato di parola, ha speso quando è stato il momento giusto, non sarebbe male ringraziarlo domenica pomeriggio.
Manca solo Mario per la sciarpa, ma non disperiamo, semmai facciamo la replica appena Pontefice Massimo si riprende e viene allo stadio.

Dobbiamo agire con estrema prudenza e vi assicuro che non è assolutamente facile trovare il giusto equilibrio tra la voglia di fare (e le sollecitazioni che arrivano da tutte le parti) e l’esigenza di non sbagliare una mossa, oltre a trovare gli strumenti più giusti e corretti per operare.
Poiché non ci sono segreti, e Mario è ormai al centro dell’attenzione e dell’affetto di tanti di voi, vi dico che oggi pomeriggio ci siamo trovati in quattro per vedere quale fosse la strada più utile e più discreta da percorrere: Mario Tenerani, Moreno Roggi, Andrea Bruno Savelli ed il sottoscritto.
Tanto per essere chiari, non è possibile dire semplicemente fate una donazione, perché poi ci vuole un soggetto giuridico che raccolga e amministri i soldi.
Vanno create le condizioni e le strutture perché tutto avvenga in modo cristallino, alla luce del sole e per fare sì che ogni cosa funzioni al meglio.
Avevamo anche idea di fare una serata per Mario e può darsi che la faremo, con la partecipazione dei suoi amori viola, da Chiarugi ad Antognoni, da Prandelli a Corvino, ma poi abbiamo pensato che i tempi per il ritorno di Mario sono per ora incerti e quindi abbiamo preferito vare viaggiare separate le due cose: a breve (spero) la solidarietà, quando sarà il momento l’omaggio.
Ma almeno fino alla fine della prossima settimana penso che non sia possibile avere qualcosa di concreto, intanto facciamo tutti il tifo per quell’amabile bischeraccio del Ciuffi che deve stare tranquillo.

Per stemperare un po’ la tensione torno a parlare di calcio: a me Larrondo proprio non piace e non capisco neanche cosa venga a fare a Firenze.
Ha fatto 8 gol in una sessantina di partite, di cui 6 in B, è alto e grosso, ma non mi pare che sia l’unico requisito per giocare in una squadra che punta all’Europa più bella.
Appena sta un po’ meglio voglio proprio sentire il Ciuffi cosa ne pensa di questo acquisto, che spero solo una falsa pista per poi puntare ad altro.
Le condizioni di Mario ve le ha date in un post la splendida Lucia, domani è un giorno importante.
Noi ci troviamo verso le 14 per mettere a punto il modo migliore per sostenere economicamente la situazione, purtroppo c’è urgenza per Renza che non può continuare a vivere in ospedale.
Forza Mario, domani Firenze è lì con te.

PURTROPPO NON LO OPERANO, L’INTERVENTO E’ RIMANDATO PERCHE’ MARIO HA PASSATO UNA NOTTE AGITATA
LUCIA IPOTIZZA LUNEDI’, E’ VERAMENTE SNERVANTE E VI CONFESSO CHE SONO MOLTO PREOCCUPATO
L’INTERVENTO, COME SI DICE IN QUESTI CASI, E’ DI ROUTINE, MA SONO LE CONDIZIONI GENERALI CHE GENERANO PREOCCUPAZIONE
VI TENGO AGGIORNATI

Buon 2013, che sia davvero un anno sereno, basterebbe quello.
Da domani torniamo a parlare di Fiorentina, del mondo che ci circonda, della vita.
Che bello leggere tutto quello che avete scritto e che calore nelle vostre parole, questo è un tesoro che non va disperso, conserviamo l’emozione per Mario e tiriamola fuori al momento giusto, penso entro venti, venticinque giorni.
Lo operano giovedì, adesso è in una stanza singola, ma senza il letto per Renza, che dorme su una poltrona e non ha una casa dove andare perchè la vita va spesso alla rovescia.
E non chiedetemi di più, perché sinceramente molte cose non le so e quando ho cercato di saperle mi sono dovuto fermare: temo che in tanti se ne siano approfittati e qualcuno ignobilmente, fingendosi amico e prestando soldi, stia ancora cercando di speculare su una coppia anziana.
Grazie all’aiuto della Fiorentina e di qualche altra persona straordinaria, che quando sarà finito tutto ringrazierò con dovizia di particolari, questo problema sarà spero risolto nel giro di un mese, più o meno quando Mario uscirà dall’ospedale.
Bisogna fare un passo alla volta e stare molto attenti a non sbagliare, soprattutto nella gestione della solidarietà.
Non ho gli strumenti tecnici per muovermi, quindi adesso è inutile fare offerte, ma con Mario Tenerani, Saverio Pestuggia e Andrea Bruno Savelli stiamo organizzando qualcosa di importante.
Spero che abbiate fiducia, è solo una questione di tempi e cercheremo di accorciarli al massimo, ma è meglio aspettare due giorni in più che fare le cose male e in fretta.

L’ho visto abbastanza male, prostrato, ma circondato da un affetto che credo abbia pochi riscontri a Firenze.
Sono arrivato con Saverio Pestuggia, Giovanni Sardelli e Mario Tenerani, poi è arrivato Roberto Vinciguerra, erano già lì gli incredibili Immonda Bestia e Lucia (la prenoto come assistente: eccezionale), oltre alla signora Renza che ormai vive sui nervi e non si sa quanto possa durare, anche perché non ha un posto dove andare a dormire.
Dico questo con molto pudore e rispettando la dignità delle persone, ma è la verità perché ci sono anche dei problemi pratici di non facile soluzione.
Ci vorrà un bel po’ di tempo prima che possiate riascoltarlo alla radio o vederlo in televisione, ma in questo momento è davvero il problema minore, qui bisogna ristabilire una corretta funzionalità di tutti gli organi, soprattutto il cuore.
Non vi ho nascosto niente, non me la sentivo, scusatemi se sono stato fin troppo schietto, ma ho lo stomaco in subbuglio e penso davvero che bisognerà fare qualcosa anche e soprattutto dopo che sarà passata l’ondata emotiva.

Ragazzi, grazie.
La situazione è veramente difficile e c’è molto da fare: Mario Tenerani ha avuto un’idea eccellente, la dobbiamo sviluppare con l’aiuto di un altro paio di persone che vogliono bene a Ciuffi perché queste cose vanno studiate bene per evitare inciampi e strumentalizzazioni.
Ovviamente vi tengo informati, comumque temo che ci sarà bisogno di uomini e donne di buona volontà.
Buon 2013 a tutti voi.

Sento su di me una grande responsabilità, tutti vogliono sapere, molti telefonano, in tanti si danno da fare.
Mario sta sempre nello stesso modo, non ci sono novità, la Renza è fissa lì in ospedale e non lo molla un attimo.
Sa che è partita un’ondata d’affetto che lo farà commuovere e comunque non è questo il momento per le troppe emozioni, comprese quelle belle.
Grazie a Rialti e al professor Galanti sta seguendo la cosa anche Andrea Della Valle, con la Fiorentina pronta a fare tutto quello che può per dare una mano.
Si è messo in moto Mario Tenerani, è sempre presente Salvatore Scaravilli, sta facendo un lavoro straordinario di cucitura Andrea Bruno Savelli, da Vernole vuole, pretende notizie Pantaleo Corvino, che per queste cose è assolutamente speciale.
E giuro che appena Mario sta meglio io sono pronto a fare la pace con lui, consideratelo pure un voto.
Ho letto tutti i post, ci sono persone che lo considerano uno di famiglia, destinatari di frustate che gli dedicano affetto e ribadisco il concetto: Mario, non fare il bischero.
Poi, passato tutto, questo dovrà essere un campanello d’allarme: devi goderti i tuoi anni, che non sono pochi, e riposarti un po’, ma ne parleremo al momento giusto.
Intanto devi sapere che tutta Firenze, anzi tutto il popolo viola, ti vuole davvero bene.

Domenica 6 gennaio non ascolterete lo spazio autogestito di Mario Ciuffi.
Il mio nonno-bambino è in questo momento disteso in un ospedale ad aspettare che passi quello che è senz’altro il più brutto momento della sua vita.
Ovviamente non può fare il bischero perché la Fiorentina non ha ancora vinto il terzo scudetto e quindi non se ne parla nemmeno di abbandonare le fruste e le battute fulminanti che lo hanno reso famoso in tutta Italia.
Lunedì lo andrò a trovare col professor Pestuggia e mi piacerebbe portargli un po’ di vostri messaggi.
Intanto ripropongo a distanza di dieci anni quello che scrissi su di lui ne “la mia voce in viola”, perché il bene che gli voglio è lo stesso.
Forza Mario, siamo davvero tutti con te.

CIUFFI PER CASO
Non è che il gioco fosse brillantissimo, ma in difesa con Galli, Vierchwood, Contratto ed il miglior Galbiati possibile, non passava nessuno. Ad Ascoli pareggiammo zero a zero in una partita che mi è rimasta nella memoria per il prima e per il dopo. Mi avevano rifiutato l’accredito per entrare in tribuna stampa e rimasi un paio d’ore ad elemosinare l’ingresso ai vari dirigenti dell’Ascoli che si avvicendavano nei paraggi. Alla fine, scocciati e forse impietositi, mi fecero entrare proprio al fischio di inizio. Il dopo gara fu caotico, c’erano state contestazioni per un rigore non fischiato all’Ascoli e i teppisti locali cominciarono a spaccare le macchine targate Firenze. Non è un caso che due anni dopo gli unici due ceffoni in ventidue anni di trasferte li abbia presi proprio ad Ascoli. Nel parapiglia generale mi ritrovai così quasi spinto dalla folla su un pullman ancora integro e vidi là in cima, vicino al guidatore e a mo’ di capoclasse, un signore di una cinquantina d’anni che si agitava come un matto. Era Ciuffi, ancora misconosciuto alla platea televisiva, ma già trascinante e acclamato da quelle decine di persone a cui lui pagava tutto. In quanti si sono approfittati di Ciuffi in quegli anni di sfrenata ed illogica allegria finanziaria, magari gli stessi che poi lo hanno vessato nelle stagioni più amare. Gli ho voluto bene da subito, qualche volta mi sono arrabbiato, spesso mi è sembrato di fargli da babbo, credo che in tanti gli debbano qualcosa.

Un difensore, perché quattro per tre ruoli mi paiono obiettivamente un po’ pochi.
Un centrocampista che studi da Pizarro, che è poi l’uomo più difficile da trovare, perchè certe cose o si hanno nel DNA o è meglio lasciar perdere.
Cigarini potrebbe essere una soluzione, ma chissà se lo danno e chissà a quali prezzi.
E ovviamente una punta perché San Toni non si sa fino a quando potrà durare a questi livelli e comunque vada a finire la sua stagione noi dovremmo solo dirgli grazie, perché è chiaro che ha dato tutto per dimostrare di essere degno di vestire un’altra volta la maglia viola.
Siccome non abbiamo tutto questo bisogno di comprare, è possibile che si possano fare buoni affari e non come l’anno scorso, quando eravamo quasi strangolati dal niente che vedevamo e dall’esigenza di cambiare moltissimo (e infatti ci fu il quarto disastro consecutivo di mercato).
Quanto poi alla storia delle mele marce che potrebbero sciupare il gruppo, per favore non scherziamo.
Chi viene saprà benissimo cosa è oggi la Fiorentina, figuriamoci se un gruppo come questo non è in grado di assorbire dei giocatori nuovi con la testa sulle spalle.
Rinforzarci ora, per non avere rimpianti dopo, mi sembra normale e logico…

Ho letto con emozione il post di Andrea di Lucca, il suo è stato un Natale davvero speciale, un bacio a sua sorella e un fortissimo abbraccio a lui.
E voi come lo avete passato?
Vi siete contenuti nell’abbuffata o vi siete lasciati andare?
Io sono stato benissimo, solite cose, ma per fortuna anche solito calore con retropensieri un po’ più maturi, da bilanci e speranze, ragionamenti che forse sarebbe addirittura pericoloso non fare a 52 anni.
E stamani mi sono clamorosamente alzato alle sette e un quarto pur essendo andato a letto alla solita ora: è proprio vero che l’ozio è il padre dei vizi…

Sta arrivando un Natale diverso, la crisi è entrata in quasi tutte le famiglie e chi non ha rinunciato a niente è veramente fortunato.
Forse mi illudo, forse è una visione diversa della vita dovuta al passare del tempo, ma mi pare che in questo dicembre 2012 ci sia un pizzico di solidarietà in più in giro.
Come se nei momenti in cui sembrava che stessimo per essere travolti avessimo riscoperto un minimo di orgoglio, un minimo comune denominatore nazionale, la voglia di essere meno egoisti per pensare finalmente a chi sta peggio di noi.
Rilassiamoci a Natale, proviamo a sentirci meglio aiutando chi è in difficoltà, chi non ce la fa: a me fa benissimo e non credo di essere un caso isolato.
Chi soffre per motivi di salute (e non perché non ha potuto comprare l’ipad) dovrebbe starci nel cuore e soprattutto è insopportabile il dolore dei piccoli: più vado avanti e meno mi avvicino alle notizie che li riguardano, in queste cose sono veramente un codardo.
Un abbraccio a tutti voi che (un po’) mi volete bene, siete orami entrati nella mia vita.
Auguri, e per chi vuole ci sentiamo oggi nel mega Pentasport dalle 14 alle 18.45, poi ci sono i gol del 2012.

« Pagina precedentePagina successiva »