Forse da Bologna pensano che si sia riportati dalla piena e propongono Agliardi per Viviano.
Sì, va bene, e poi Morleo per Borja Valero…
Domenica Viviano deve giocare per questi semplici motivi che non hanno nulla a che vedere col suo cuore viola:
è tecnicamente più forte di Neto e ha pure più esperienza, qualità che in questo momento non guasta;
è sceso all’inferno, ha assaggiato il pane duro della panchina e dovrebbe avere delle motivazioni eccezionali per far rimangiare le critiche a chi non era completamente in buonafede;
non conta nulla il fatto che non sia di proprietà della Fiorentina, perché se non dovesse essere all’altezza a giugno lo si lascia tranquillamente a Palermo, ma lui farà di tutto per rimanere qui.
Neto invece va dato in prestito, a maturare permettendogli di sbagliare da un’altra parte perché qui per adesso e in questa stagione qualsiasi nuovo errore sarebbe un macigno troppo pesante da sopportare.

Abbiamo stradominato e perso, che facciamo ora?
Processare Montella mi pare pura follia, pretendere che venga preso un attaccante e un vice Jovetic é già più ragionevole, trattenere Viviano una elementare norma di sicurezza perché è superiore a Neto, oggi un autentico disastro.
Siamo sette punti indietro rispetto al gioco offerto e a questo punto non so se é più un merito o una colpa.
Aquilani certe cose non se le deve permettere, con la sua esperienza e poi c’è Jovetic, un giocatore in meno e non da adesso, ma dall’inizio dell’anno.
Però, lo ribadisco, abbiamo dominato e quindi le idee di base sono ottime, ma questo è un giochino in cui bisogna segnare e non prendere gol.
E noi non abbiamo un portiere e neanche un centravanti.

Mi è molto dispiaciuto avere avuto ragione, ma purtroppo anche domani Pizarro non ci sarà.
E’ un’assenza grave, però a loro mancano Lodi e Beghessio, che mi sembrano importanti almeno quanto il nostro metronomo.
Magari ci manca anche una punta…, ma questo è un altro discorso.
Detto questo, per favore non cerchiamo scuse: andiamo a Catania (anzi, sono a Catania) per cercare di vincerla questa partita, che non è proprio semplice, ma che la Fiorentina di una quarantina di giorni fa si sarebbe portata a casa senza troppi problemi.
Come stiamo?
Qual è la condizione atletica della squadra e, soprattutto, come siamo messi a convinzione?
Voglio dire che contro il Napoli era perfino giusto rinunciare a qualcosa della nostra cifra tecnica per aspettarli e contenerli, doma no.
Domani bisogna riprendere a giocare da Fiorentina di Montella: bene e creando occasioni, sperando che Jovetic si svegli e che Toni mi faccia pagare alla svelta.

A due settimane dalla creazione del Comitato Amici di Mario Ciuffi, ecco i dati della raccolta:
donazioni effettuate 223,
importo totale € 12.077,25
I soldi possono utilizzzati dal Comitato solo per le esigenze abitative di Mario e Renza Ciuffi e l’unica persona preposta all’amministrazione di quanto raccolto è il dottor Marco Galletti.
Mario Tenerani sta chiudendo la ricerca per l’individuazione della casa che verrà presa in affitto, Matteo Lucherini sta per dare alla luce la sciarpa per Mario Ciuffi, con Enrico Tagliaferri, Andrea Bruno Savelli e Mario Tenerani stiamo organizzando la serata che avrà luogo a marzo quasi certamente al Tenax.
Paolo, Mario, Antonello, Maurizio, Lucia, Sara, Lucia continuano ad essere formidabili compagni di viaggio e angeli custodi.
L’iban per le donazioni a Mario e Renza Ciuffi è IT 93 Y 08673 02805 042000420174 Chianti Banca, “Comitato Amici di Mario Ciuffi”, viale Matteotti 27, Firenze

Visto che c’è sempre qualcuno che ha da ridire, preciso che Chianti Banca, che si è prestata del tutto gratuitamente ad assistere il comitato, non ricarica di niente quello che viene versato. L’importo di € 117,25 è arrivato da un bonifico estero, per questo la cifra è strana. Ma se volete vi mandiamo anche la situazione patrimoniale e le analisi del sangue di tutti i componenti del Comitato, di Paolo Piazzini, del Notaio, del sottoscritto e del Tenerani.
Scusate, ma sono stanco e a volte mi scivolano i freni inibitori.

Ragazzi, qui ci vuole il vice Pizarro.
Non uno bravo come lui, che sarebbe impossibile da trovare per il budget che ci possiamo permettere, ma uno che impari da lui e che dia subito i tempi giusti alla squadra.
A Catania lui salta la quarta partita consecutiva e bisognerebbe riguardare alla moviola le gare in cui è stato fuori per percepire lo smarrimento tattico della squadra.
Se Gonzalo sbaglia più di prima, se Cuadrado è molto meno brillante di un mese fa, forse una parte della spiegazione è proprio l’assenza del metronomo, del porto sicuro a cui affidare il pallone.
Soluzioni interne e fantasiose (Ljajic o Gonzalo) non ce ne sono, possiamo continuare con Aquilani, ma è un’altra cosa e poi chi fa l’Aquilani?
Romulo?
E allora si andrà avanti con Migliaccio, ma forse sarà bene pensarci a lungo in questa ultima settimana di passione.

E se poi avesse ragione Brovarone?
Io dubito, perché ad una certa età nel calcio o si è o è difficile diventare, però non si sa mai e l’accoppiata Pradè-Macia merita un’apertura di credito per quello che abbiamo visto finora.
A questo punto però, se Montella notasse che Toni non è in grado fisicamente di partire titolare, tanto varrebbe partire a Catania con l’effetto sorpresa, cioè con questo lungagnone argentino molto sicuro delle sue possibilità titolare fin dall’inizio.
Ormai la scommesa Ljajic attaccante mi pare persa, è inutile insistere: la porta non la vede e non sarà certo un (auspicabile) gol estemporaneo del serbo a farmi cambiare idea.

L’iban per le donazioni a Mario e Renza Ciuffi è IT 93 Y 08673 02805 042000420174 Banca del Chianti, “Comitato Amici di Mario Ciuffi”, viale Matteotti 27, Firenze

Mario sta meglio, ma, come spesso accade in questi casi, dopo il momento del passato pericolo arriva il difficile, che nel caso di Ciuffi è ancora più difficile perché l’uomo non è proprio quello che si dice un malato modello.
E’ un po’ pigro e non troppo ligio alle disposizioni, dopo quasi un mese di ospedale lui è molto provato e Renza ha qualche cedimento psicologico.
Ci sono quattro angeli custodi che cominciano a dare segni di stanchezza, anche perché tra nipoti, figli appena nati e impegni vari ognuno ha la propria vita e non è facile seguire passo per passo la situazione (non ci sono parenti e se anche ci fossero nessuno li ha mai visti).
Per questo Lucia mi ha fatto giungere un messaggio preciso: chi volesse andare a trovare Mario, dando il cambio a chi porta su e giù Renza questi sono i riferimenti: servirebbe qualcuno per compiere il tragitto da Villa Benelli, Via Cosimo il Vecchio 24, a Villa dei Glicini, Via del Pergolino 6 (dove è in questo momento Mario), al mattino verso le 12 (ma va bene anche un po’ prima o un po’ dopo) ed il percorso inverso il tardo pomeriggio/ sera in modo da riportare Renza in tempo per la cena.
Sul versante economico sono arrivate tantissime piccole offerte (grazie! Siete speciali), siamo a buon punto.
Ora si attendono gli importi più significativi, senza con questo che nessuno si senta obbligato a fare qualcosa.
Il Comitato è operativo, Mario Tenerani ha quasi chiuso per il discorso appartamento, appena Mario uscirà fisseremo la data della serata in suo onore per raccogliere altri fondi e arrivare all’obiettivo finale, che è poi quello di assicurare una sistemazione dignitosa senza limiti di tempo alla famiglia Ciuffi.

Sono soddisfatto per come abbiamo giocato e per come abbiamo finito la partita: in crescendo, dopo i 120 minuti di mercoledì, e contro una delle squadre più ciniche e forti del campionato.
Il pareggio è giusto, c’è la prodezza di Neto su Pandev (straordinaria) e c’è il tiro alto nel recupero di Aquilani, che oggi è stata una delle più belle sorprese perché non avrebbe dovvuto giocare ed invece ha retto bene sino al termine.
Certo, resta una classifica che sta diventando “normale”, ma l’impressione è che si stia uscendo dal tunnel senza rinunciare al gioco, che sarebbe poi la cifra di questa Fiorentina chiamata a far tornare la voglia di calcio al popolo viola.
E resta i problema Jovetic, che non si può certo accusare di scarso impegno, ma che nelle ultime partite è stato meno che un calciatore normale, altro che top-player.
Forse la verità è banale: è fuori forma, non gli viene bene niente, però resta l’impressione che con quello vero e con Toni così forte atleticamente e votato al sacrificio oggi la nostra classifica sarebbe diversa.

Ho una sensazione precisa: la Fiorentina parte quasi sempre molto bene, quasi soffocando l’avversario che fatica parecchio all’inizio a capire qualcosa dell’avvolgente gioco viola.
Non ho statistiche sotto mano, mi fido dell’esperienza diretta, ma l’impressione è che si prenda subito un vantaggio sul campo e psicologico.
Il problema è che non chiudiamo mai l’azione o le azioni che costruiamo, cioè non facciamo gol e così dopo qualche minuto logicamente si deve rifiatare concedendo qualcosa o molto agli avversari.
Vedremo se domani sarà così, se il Napoli si farà sorprendere, come successe all’andata, ma soprattutto se riusciremo a capitalizzare subito il nostro predominio, non importa se con Jovetic, Toni o perfino Larrondo che magari ci sorprenderà: l’importante è metterla dentro.

Non staremo un po’ esagerando nella gestione mediatica e tecnica dei giocatori viola?
Mi riferisco alla velocità con cui i nostri eroi passano da indispensabili, da simboli del nuovo corso, a normali giocatori da mettere sul mercato.
La parabola di Emiliano Viviano è molto triste: avverto in giro un’aria di rassegnazione, come se davvero a giugno fosse arrivato un leader del tifo a difendere la porta e non uno dei più forti portieri degli ultimi campionati, sia pure fermato nella sua crescita professionale da un grave infortunio due anni fa.
C’è invidia e anche un po’ di malafede in certi giudizi.
E’ come se ci fosse una gran voglia di liberarsi di questo peso ingombrante e davvero non capisco il perché, mi sfugge qualcosa, mi sembra tutto molto strano.
E dopo Viviano, Roncaglia.
Passato nel giro di dieci giorni da eroe dei due mondi a uomo delle plusvalenze.
Offrono 7,5 milioni? E chi se ne frega.
Ce lo teniamo perché nella vita ci vuole coerenza (e pure qualche difensore forte) e vorrei anche che ci fosse una rapida rilettura dei peana del recente passato: Facundo di qua e Facundo di là, la maglia della Nazionale italiana e quella argentina, la dichiarazione d’amore a Firenze e ino deciso alla Juve.
Eravamo a fine 2012, non un secolo fa.

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