La risposta ce la darà la partita contro l’Inter, quella di ieri sera è stata troppo brutta per essere vera.
Ci siamo squagliati nel gelo di Torino dopo venti minuti, eravamo molli e presuntuosi.
E qui ci metto anche Montella, perché ancora mi ricordo l’arrabbiatura di Prandelli qualche anno fa all’Olimpico, quando Pazzini disattese agli ordini del tecnico e non marcò Liverani che fece vincere la Lazio.
E’ un peccato di lesa maestà mettere uno fisso su Pirlo e non farlo giocare come se fosse venuto a fare una scampagnata alla Brencola, luogo ameno di incontri calcistici, dove si gioca senza mai preoccuparsi dell’avversario?
Se all’inizio loro raddoppiavano addirittura su Pizarro, siamo così forti da lasciare libero un signore che, carriera alla mano, mi pare più forte del Pek?
E comunque non è solo quello, perché Jovetic sta diventando un caso serio e in attacco annaspiamo come nelle più logiche delle previsioni.
Cos’abbia il montenegrino è un bel mistero, ieri sera oltre a non combinare quasi niente mi sembrava pure imbolsito, lento, al limite della svogliatezza.
Se poi ci mettiamo la difesa in cui il migliore è stato Savic (Gonzalo e Roncaglia da mettersi le mani nei capelli, per chi li ha…) e una Juve fortissima di testa e di piede, ecco spiegato un amarissimo disastro.
Riflettiamo su questo: in tre gare su quattro contro Conte non l’abbiamo mai vista: ci hanno umiliato, disintegrato.
Giuro che al prossimo Fiorentuina-Juvetus impongo un approccio minimalista alla partita, perché per come sono andate le cose (e con tre tecnici diversi in panchina) ha ragione chi ci prende in giro e ci dà di provinciali: partiamo per suonarle e ce le danno di santa ragione.

Una cosa come quella del video della Juve proprio non me l’aspettavo, roba da far rigirare nella tomba l’avvocato Agnelli.
Invito tutti a stare molto calmi, a cominciare dal popolo viola perché a me pare che la tensione su questa partita si sia alzata paurosamente.
Se la mettiamo in rissa, ci perdiamo in tutti i sensi: non lo sappiamo fare, contiamo molto meno di loro a livello mediatico, andiamo contro l’idea di calcio che è propria della famiglia Della Valle.
Non credo che per Conte e gli altri quella di domani sia una partita come le altre, non li avevo visti così tesi da tempo e dobbiamo trasformare tutto questo in un vantaggio sul campo.
Abbiamo molto meno da perdere rispetto a loro, andiamo: giochiamo e…mandiamoli all’inferno.

Senza Aquilani e con Romulo (chissà come si sveglia sabato, se ispirato o disastroso…) è giusto giocare da Fiorentina di Montella o aspettare un po’ la Juve, esattamente come abbiamo fatto con il Napoli?
Stavolta però in campo c’è Pizarro che indurrebbe in tentazione e a me sinceramente piacerebbe una squadra che andasse lì e provasse ad imporre la manovra, che insomma non avesse paura.
Per la cronaca, nell’ottobre del 2011 superammo nel primo tempo tre volte la metà campo e fummo bombardati e asfissiati dalla loro manovra.
In un contesto di gioco più elaborato forse Ljajic fa più comodo di Toni e credo che Montella ci stia pensando seriamente, al di là delle parole importanti di stamani di Luca-gol su Stadio,

Meno quattro, meno di cento ore e poi sarà un’altra di quelle partite che ricorderemo a lungo.
Cosa facevamo quando Del Piero ce lo mise in tasca?
Come eravamo al gol di Osvaldo?
Qaul era la fidanzata che avevo quando dettero quel rigore incredibile che Vignola segnò al novantesimo nel 1984?
Dai, non può essere normale, non lo sarà mai.
Lo scorso anno ci umiliarono, molto più di quello che è rimasto negli annali, il 2 a 1 è un risultato bugiardo perché nel primo tempo ce ne potevano fare cinque e non abbiamo passato la metà campo.
Ogni giorno che passa si perde lucidità, non contano più i valori tecnici, il fatto che abbiano tanti punti in più in classifica.
Tutto diventa un grande affare di cuore, ti infili in macchina, parti e speri di raccontare certe emozioni che sono riuscito a vivere solo tre volte in 31 anni di trasferte bianconere.

Sembra un bambino, così inerme, quasi immobile in quel letto perfino troppo grande per lui.
L’ho messa sull’ironico (“solo te potevi riuscire a far lavorare Guetta e Tenerani insieme”) per non emozionarmi troppo, poi insieme a Mario e a Don Vincenzo abbiamo cominciato ad affrontare i problemi pratici.
Mario e Renza Ciuffi avranno un tetto dove stare nei prossimi anni, sono stati raccolti poco più di 20.000 euro, Andrea Della Valle è stato di parola, ora ci aspetta solo l’organizzazione della serata in suo onore r poi gli aspetti pratici del nostro impegno saranno esauriti.
Ma lui deve uscire dall’ospedale, deve imparare a volersi bene, ricominciare a mangiare, credere di avere un futuro.
Gli ho strappato un paio di sorrisi, ha detto che “abbiamo perso troppe partite”, però ieri non ha visto e neanche sentito niente e per questo l’ho rimproverato.
Sa di tutte le persone che chiedono notizie e che lo aspettano Franchi, però chissà quando.

Sento dentro una grande soddisfazione, non è che siamo arrivati in Champions, ma aver tenuto duro senza disfattismi nel gennaio più nero della recente storia viola qualcosa ha significato in termini di risultati.
E’ stata una vittoria meritata e siccome il calcio è veramente strano, non ho problemi a dire che il Parma ha giocato meglio di Pescara, Catania e Udinese che ci hanno battuto, ma come detto più volte qui conta metterla dentro e allora…viva Luca Toni, semplicemente immenso nel suo colpo di testa che ha sbloccato il risultato.
Su Viviano ho come l’impressione che si sia resettato tutto, che sia l’inizio di una nuova storia, oggi mi è sembrato molto più sicuro e con lui la difesa, ma il vero valore aggiunto di questa squadra è Pizarro.
Raramente in passato ho visto una squadra dipendere così tanto da un solo giocatore, forse la Fiorentina di Giorgi con Baggio e quella della salvezza del 1978 con Antognoni, che pur di andare in campo giocava con una gamba sola causa tarsalgia.
E ho nominato due dell’Olimpo viola.
Con il Pek in campo tutti si sentono più sicuri, c’è chi osa di più e ognuno sa che esiste un porto sicuro per il pallone.
E’ un pregio ed un limite della squadra, bisogna tenerlo nella teca e farlo uscire per la partita, come direbbe il Ciuffi: domani lo andiamo a trovare con questi tre punti importantissimi e lui deve aiutarci nella lunga settimana che precede la Juve.

Eh sì, mi manca parecchio Mario Ciuffi.
Lo vorrei prendere in giro per Zeman, mi piacerebbe sentire il suo pensiero e la sua battuta dissacrante su Sissoko, mi farei una risata nel vederlo piccolo davanti a lui quando gli mette la sciarpa.
Mario non sta bene, purtroppo.
E’ tornato in ospedale, dopo un brevissimo periodo di riabilitazione che lui ha vissuto…alla Ciuffi.
Cioè anarchicamente, cioè “pensando di essere Ciuffi”, cioè più o meno fregandosene di quello che gli veniva detto e prescritto.
Ma temo che non sia solo quello, ho paura che Mario sia molto stanco di quaranta giorni di ospedale, che stia mollando.
Non lo deve fare: ha 78 anni e tutta la forza dentro per aiutarsi.
In più ha veramente migliaia di persone che gli vogliono bene, che glielo hanno dimostrato in diversi modi, che lo aspettano per abbracciarlo.
E se domani si ricominciasse a vincere per fargli tornare un sorriso?

L’iban per le donazioni a Mario e Renza Ciuffi è IT 93 Y 08673 02805 042000420174 Chianti Banca, “Comitato Amici di Mario Ciuffi”, viale Matteotti 27, Firenze

Un amico mi scrive e mi propone una serie di domande molto carine che si basano sui miei trent’anni di radiocronache.
Ecco le mie risposte, ora aspetto le vostre
1)I 3 giocatori più forti che hai commentato in trent’anni di radiocronache
Maradona, Platini, Baggio
2)I 3 più forti della Fiorentina
Baggio, Batistuta, Antognoni
3)I 3 che ti sei chiesto come facessero a giocare in A
E chi sei li ricorda? Ho visto pippe clamorose, ma siccome non vestivamo la maglia viola, ho rimosso tutto
4)I 3 che ti sei chiesto come facessero ad indossare la maglia Viola
Bartolelli, Rocchigiani, Castillo
5)Le 3 radiocronache che non avresti mai voluto fare
Fiorentina-Foggia 6 a 2 nel 1993, Juve-Fiorentina 3 a 2 nel 1994, Fiorentina-Bayern 3 a 2 nel 2010 – Ragazzi, questo è Freud allo stato puro: ovviamente anche Fiorentina-Juve 0 a 5, ma me ne ero completamente scordato, avevo rimosso…
6)La/Le radiocronache in cui sei stato orgoglioso del Franchi
Fiorentina-Juve 1 a 0 nel 1991, Fiorentina-Parma 1 a 1 nel 2001, Fiorentina-Juve 2 a 1 nel 1989 + Juve-Fiorentina 2 a 3 del 2008
7)La radiocronaca che sogni di fare
Quella del terzo scudetto
8)La top 11 1982/2012 in Viola
Galli (Toldo), Ujfalusi, Passarella, Repka, Fuser, Antognoni, Rui Costa (Pecci), Borja Valero, Serena, Baggio, Batistuta
Una precisazione: non ho mai fatto una radiocronaca con Vierchwood
9)La top 11 1982/2012 generale
Buffon, Bergomi, Nesta, Vierchwood, Maldini, Bruno Conti, Matthaus, Platini, Maradona, Baggio, Van Basten
E’ sbilanciatissima, ma straordinaria
10)La volta in cui hai avuto paura
Mai in verità, vado in trance e non mi rendo conto.
Ne’ a Bari quando volavano le lattine sopra la mia testa e neanche a Napoli quando tentarono l’assalto e ci presero a sputi, ma beccarono Sardelli.

Io non avevo detto niente alla redazione, poi stamani mi arriva il primo sms di Vinciguerra, che dopo deve avere avvertito in studio.
Ecco quindi che nel Pentasport a sorpresa parte l’augurio del trio Bardazzi-Loreto-Baragatti e a quel punto fioccano i messaggi di auguri.
Mamma mia, trent’anni di radiocronaca…
Sono quasi un fanatico del passato, non so se succede anche a voi, ma io spesso mi sorprendo a ricordare cosa facevo dieci, quindici, venti anni fa in quel mese.
E ancora fantastico con le proiezioni: dunque, oggi Valentina ha diciassette anni e quattro mesi, io alla sua età uscivo da quella determinata crisi, e così via…
E la Camilla all’età di Cosimo com’era, e io cosa stavo combinando nel settembre 2005?
Insomma mi trastullo mentalmente così, che è poi un modo per allenare la memoria che vi assicuro era veramente notevole e che ora perde dei colpi, con l’aggravante di essere stato uno che si ricordava quasi tutto (nel periodo di Natale, complice il rilassamento mentale ne ho combinate un paio niente male).
Figuriamoci dunque se non ricordo com’ero a 22 anni quattro mesi e 3 giorni e come andò quella giornata.
Le trasferte le facevo con Franco Picchiotti, delizioso giornalista di Canale 48 che sarebbe poi andato a La Nazione e che ad ogni viaggio comprava all’autogrill un regalo per il suo bambino, oggi ultratrentenne.
La domenica mattina stranamente Radio Blu trasmetteva ed io feci un paio di collegamenti per annunciare la grande novità: avremmo fatto la radiocronaca!
Ero molto concitato e ripetitivo, uno strazio, questo lo ricordo bene.
Della partita Udinese-Fiorentina invece non è rimasto in testa niente, nemmeno un’occasione da gol che forse non c’è neanche stata, nelle tracce del passato c’è posto solo per la mia vertiginosa caduta di ritmo dopo venti minuti sparatissimi.
Ero terribilmente voglioso di fare qualcosa nel giornalismo, ma non mi considerava nessuno nei quotidiani.
E neanche nelle televisioni fiorentine in cui imperversavano Isler e Macilletti, che mi guardavano dall’alto in basso.
Con la radio guadagnavo più o meno centomila lire al mese, ma dall’età di diciannove anni mi mantenevo vendendo vernici (bombolette spray della Sadim) e pubblicità per Janovitz, in più davo molti esami a Scienze Politiche perché avevo sfidato il mio futuro primo suocero sul fatto che mi sarei laureato (poi, per colpa del tedesco, ce l’ho fatta solo a 28 anni).
Facevo spesso tardissimo a giocare d’azzardo, perdevo com’è logico abbastanza (perché nel gioco non si vince mai), avevo un sacco di capelli, ero un po’ presuntuoso e prendevo moltissime usciate nel viso, ma è stato tutto davvero molto bello.
Perché “a vent’anni è tutto ancora intero, a vent’anni si ha tutto chi lo sa, a vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell’età”.
Ma soprattutto sono stato fortunato ad esserci ancora, trent’anni e quasi milletrecento radiocronache dopo.

Sissoko è un ottimo acquisto, basta vedere dove ha giocato per capire che non è una scommessa.
In pratica arriva al posto di Della Rocca e la differenza è enorme.
In termini quantitativi siamo coperti ovunque, in quelli qualitativi siamo paurosamente carenti in attacco, mentre penso e spero che con Viviano si possa risolvere il problema del portiere.
Sissoko darà sostanza ad un centrocampo che adesso potrebbe passare a quattro, senza che questo voglia dire rinnegare le idee di Montella, che mi pare tecnico tanto intelligente da capire che deve essere lui ad adattare gli schemi agli uomini che ha a disposizione e non il contrario.
L’importante sarà non smarrire quell’idea di imposizione della manovra, che è stata la cifra della Fiorentina sempre, anche nel misero punto conquistato nelle ultime quattro partite, quando siamo stati (tranne che col Napoli) superiori agli avversari.
Certo, poi ogni tanto bisognerebbe anche metterla dentro, ma questo è ormai un vecchio discorso.

« Pagina precedentePagina successiva »