…purtroppo si cambia, si deve cambiare per via dell’assenza di Pizarro.
Le mie personali convinzioni: giocheranno Migliaccio e Ljajic, oltre a Tomovic.
Sissoko è ancora un po’ indietro e l’ultimo Migliaccio da trasferta era stato assai convincente a Catania, oltre al gol, che è sempre un valore aggiunto.
Davanti sarebbe uno spreco rinunciare al Ljajic visto contro l’Inter e se ci fate caso la Fiorentina gioca bene soprattutto quando c’è lui a girare moltissimo e offrire sponde ai compagni.
Non mi pare una trasferta proibitiva, soprattutto se dimostreremo di aver saputo gestire bene l’euforia post Inter.

Ragazzi, hanno fatto una partita eccezionale, bisogna riconoscerlo.
Mai visto un Barcellona così pallido e mai nella vita mi sarei immaginato Montolivo e Pazzini che surclassavano Iniesta e Messi.
Una gara giocata con una determinazione e con un’intelligenza tattica che non credevo appartenessero a questo Milan, ma è meglio anche per noi, forse lasciano qualcosa in campionato.
Adesso hanno almeno il 50% di possibilità di passare il turno e confesso di essere combattuto.
Se non fosse il Barcellona, mi piacerebbe che fosse il Milan a passare il turno perché tranne una io sono sempre per le italiane, ma è appunto il Barca e allora mi metterò davanti al televisore godendomela e basta.

Hai visto Mario che emozioni hai suscitato, quanta gente ha pianto, che vuoto hai lasciato?
Quanto ti piacerebbe tra poche ore essere lì con noi in quella chiesa troppo stretta per accoglierci tutti, il mondo riunito per renderti omaggio.
Un po’ come il tuo sogno ricorrente: lancio di Antognoni, cross di Pascutti (chissà cosa cavolo c’entra Pascutti…), tu che di testa in tuffo fai gol al Maracanà e tutti gli “omini” che saltano in curva e gridano “Ciuffi, Ciuffi”.
Tu, così sentimentale, stamani per una volta non saresti capace di una battuta, perché io ti ho visto davvero emozionato e non era un caso che adorassi Domenico Modugno e tutti i film con il lieto fine.
“Sono Ciuffi!”, mi urlavi quando mi telefonavi.
“E io sono Guetta!”, ti rispondevo con lo stesso tono di voce.
Poi ci davamo di sonati tutti e due e cominciavamo ad organizzare, divertirci, volerci bene a modo nostro.
Non voglio intristirmi, ma “pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi”.

Ti ho voluto bene e lo sai.
Ti sia lieve la terra, noi qui non smetteremo di ricordarti.

E chi se l’aspettava una Fiorentina così?
Meglio di qualsiasi più rosea previsione: scattante, reattiva, asfissiante.
Una partita fantastica, l’Inter annientata, la prova di Torino ampiamente riscattata, la classifica che torna a diventare interessante.
Il più sorprendente è stato ovviamente Ljajic: partita superba la sua, assolutamente inimmaginabile appena dieci mesi fa e qui c’è certamente la mano di Montella, oltre alla volontà del giocatore.
E poi le risposte di Jovetic, in partita fin da subito.
Il centrocampo senza mediani è tornato ad essere l’intrigante utopia vincente del 2012, ora vediamo che succederà a Bologna senza Pizarro (benedetto metronomo, ma lo sai che il tocco di mano è da giallo?…), certo è che con Sissoko ci sentiamo un po’ più tranquilli.
Lunedì bellissimo per andare in ufficio, leggere di Fiorentina, amare questa squadra.

ALLE 14.30 RIPROPONIAMO LA RADIOCRONACA DI IERI: PER CHI SE LA FOSSE PERSA O VOLESSE GODERE DI NUOVO…

E’ veramente bello il moto d’affetto che circonda Milito dopo il suo gravissimo infortunio.
A me è sempre piaciuto moltissimo in campo e fuori, di lui di negativo ricordo solo un’improvvida dichiarazione, a Madrid, appena vinta la Champions con una sua doppietta, in cui in pratica batteva cassa per il rinnovo del contratto.
Per il resto è sempre stato un uomo tranquillo, che ha fatto gol bellissimi e “sporchi” a tutti, una persona a cui molti tifosi si sono affezionati, anche quelli viola.
Chi ama il calcio è rimasto veramente colpito dal suo dolore e sono convinto che in tanti avrebbero preferito averlo pericolosamente contro domani sera piuttosto che vedergli rischiare la carriera.
Ci sono campioni che travalicano le fazioni e sto pensando per esempio a Maldini, che proprio a Firenze ebbe quel tributo di affetto che gli fu vergognosamente negato da una banda di delinquenti una settimana prima a San Siro.
Ma anche uno come Scirea, che qui è sempre stato rispettato, da vivo e anche quando purroppo non c’è stato più.
Dipende come sempre da come ti comporti nella vita:e non credo che gente come Cassano o Balotelli sia destinata ad avere a fine carriera lo stesso trattamento…

Sollecitato dall’amico Pico, provo a rispondermi e rispondergli sul perché darò ancora fiducia ad un partito che ha fatto molto per deludermi.
Ognuno ha la propria storia personale, la mia è quella di un ragazzo che viveva di ideali che ha ancora dentro: pochi, ma radicati.
Uno di questi è che si se sto un po’ peggio io, ma stanno un po’ meglio gli altri, alla fine è un bene per tutti.
Lo dico per spiegare che se dessi retta alle promesse elettorali, con quelo poco o tanto che ho costruito in 34 anni di lavoro, dovrei mettere la mia croce su chi mi avvantaggerà economicamente, non certamente il Partito Democratico.
Ci sarebbe anche un altro principio al quale mi ispiro da sempre, quello meritocratico: se fatico, se lavoro tanto, se ho nel cervello qualcosa in più degli altri, vado avanti, altrimenti mi fermo.
Come nella canzone di Bertoli, ho sempre odiato i porci ed i ruffiani e chi va avanti con certe prestazioni fuori orario, o magari iscrivendosi al partito giusto, se si entra nello specifico del mio lavoro-passione di giornalista.
E qui certamente, prima il “grande partito comunista” e poi il più ridotto partito democratico non rappresentano proprio il massimo, anzi certe logiche da apparato mi restano profondamente indigeste.
Ma come diceva Gaber dei socialisti, da vent’anni in Italia abbiamo avuto la peggiore destra d’Europa, “perché peggio che da noi (forse) solo in Ungheria”.
Dunque mi guardo in giro ed il migliore, cioè il meno peggio, ha la rogna.
Votare Ingroia no, perché a me i magistrati che fanno politica (e magari neanche si dimettono) danno parecchio fastidio.
Grillo non è troppo lontano dall’Uomo Qualunque di Giannini del dopo guerra: molto corrosivo, sempre efficace nelle battute, ma un conto è distruggere (esercizio facile) e altra cosa è il costruire.
La destra moderata di Monti è funestata da Casini e Fini e su questo sono perfettamente d’accordo con Renzi, anzi non solo su questo.
Rimane il meno peggio, appunto, che ha la rogna, ma che potrebbe aiutarci a stare un po’ meno peggio tutti, anche se ci dovrò rimettere qualcosa a livello personale.
Ci sarebbe anche il non voto, ma questo non lo farò mai perché sono un ex bambino degli anni sessanta e mi porto dentro un’educazione civica che mi ricorda sempre quante persone sono morte per permettermi di esercitare il mio diritto a scegliere.

Detesto Berlusconi con tutto il cuore e non riesco a capire come lo si possa ancora votare.
Soprattutto non comprendo come lo votino le donne, che dovrebbero sentirsi costantemente offese ogni volta che vedono apparire in tv il simulacro di quello che è stato un grande imprenditore.
Mi pare ormai senza controllo, forse divertente se imbrocca (raramente) la serata giusta, assolutamente inattendibile in ogni cosa che propina agli italiani.
Un vecchio satiro che rappresenta l’esempio negativo di come non vorrei diventare da anziano.
Detto questo, ho trovato molto triste l’approccio di Crozza ieri sera: il suo simil-Berlusconi non faceva ridere, era una cosa già vista e rivista, lunghissimo ed era ovvio che ci potesse essere contestazione perché era sbagliato il contesto.
L’atteggiamento offeso al limite della stizza di Fazio ha fatto il resto, ne è venuta fuori la solita sinistra con il proprio inestinguibile complesso di superiorità: noi siamo quelli bravi, abbiamo la Cultura (quella con la C maiuscola) dalla nostra parte, voi non capite e per questo ci contestate.
Ma da capire ieri sera non c’era proprio niente, era solo un vecchio copione che mette di nuovo tragicamente Berlusconi al centro della scena e pure la Litizzetto contribuisce a questa operazione vintage, sarebbe meglio se staccasse un po’ la spina come fanno i grandi, da Fiorello a Benigni. L’ennesima scivolata lascia sempre più perplessi chi come me ancora cerca dei validi motivi per dare ancora una volta il proprio voto al PD.

Scusate, forse non mi sono fatto capire bene io: non ci penso nemmeno a farmi condizionare nel voto da un comico, che fra l’altro a me piace molto, come Crozza.
La mia era un’analisi sulla performance di ieri, per me deludente e sul come a sinistra ci si stizzisca velocemente, fermo restando che sono convinto di uno dei vizi capitali della sinistra, cioè la presunta supremazia culturale.
Questa è la mia parte politica da sempre, ma ciò non toglie che non veda i difetti.

Questa storia di Viviano e Borja Valero è per me incredibile e rappresenta la cartina tornasole di come il portiere viola per motivi a me oscuri resti cordialmente sulle scatole a tanti.
Partiamo dal presupposto che lo spagnolo non si discute, è avanti rispetto a tutti, probabilmente anche rispetto al mio modo di vedere la gara contro la Juventus.
Lui è padronissimo di scambiare la maglia con Pirlo (giocatore straordinario), ma andare con quella sotto il curvino viola dopo quell’umiliazione poteva anche sembrare inopportuno.
Viviano, che certe sensibilità ce l’ha nel sangue, se n’è accorto e gli ha fatto mettere giù la casacca bianconera, senza gesto violento, anche perché Borja non mi pare proprio il tipo da subire in silenzio un’eventuale prepotenza.
Tutto qui.
Il resto è letteratura, voglia di metterla in rissa da parte bianconera, un assalto moraleggiante (ma allora Rossi deve essere interdetto a vita…) all’arma bianca contro Viviano, che ha dovuto precisare e quindi scusarsi.
Ma che ci sia da parte dei tifosi della Fiorentina questo dare addosso al portiere mi pare incredibile: si può sapere che cavolo vi ha fatto Viviano per scatenare la rabbia preconcetta che affiora ad ogni episodio?

C’è andato Baggio, c’è finito Antognoni, figuriamoci se non ci può andare Jovetic per scelta tecnica.
Il giocatore è sinceramente impresentabile, ma non saprei cosa fare perché ogni risposta ha il suo rovescio della medaglia.
Il primo dubbio è chi ci mettiamo al suo posto.
Ljajic? El Hamdaoui? Larrondo? Mati?
Viene lo sconforto solo a pensarci, senza contare che ormai diamo per scontato Toni come titolare per mancanza di alternative credibili.
E ancora: gli farà bene andare fuori o peggioriamo la crisi?
E’ il solito dubbio che riguarda i giocatori di classe: quanto è giusto aspettarli?
Il tempo per Jovetic è scaduto sabato sera, ora toccherebbe a lui: se è davvero uno che fa la differenza, è l’ora di dimostrarlo.

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