Confessione di un ex ludopatico: ci vuole rispetto per Fagioli
Oggi la Fiorentina presenta Fagioli e io continuo a sentire e leggere battute insopportabili sul suo recente passato di giovane uomo afflitto da ludopatia, che è una malattia e non un reato contro qualcuno
Avevo più la sua stessa età ed ero come e peggio di lui, non avendo certo le sue entrate, e ho quindi seriamente rischiato di finire nel giro degli usurai, perché tutte le sere ero convinto di rifarmi delle perdite precedenti e naturalmente continuavo ad andare sempre più in rosso
Non erano scommesse sul calcio, ma il Black Jack o l’adrenalinico Chemin de Fer: vincevo spesso a poker, ma perdevo tanto e molto di più sugli altri tavoli
Tre anni pesanti, in cui il gioco era diventato parte di me
Il massimo lo raggiunsi rovinando la mia prima vacanza con chi amavo a Montecarlo: ogni sera al Casinò, sognando anche di notte la pallina che girava ,per poi aspettare la sera ed entrare là dove mi sembrava giusto stare
Ancora non so come abbia fatto a salvarmi, ma vi assicuro che la ludopatia è qualcosa che non ti abbandona mai, anche se da decenni non frequento più le bische clandestine
Se vado in crociera e c’è un tavolo verde, mi trasformo ed è come se il mondo attorno a me sparisse per un po’, se vedo un film con partite di poker o gioco d’azzardo rimango ipnotizzato e seguo tutto con troppa attenzione
Tutto questo ha a che fare con la mia debolezza, ma non è un reato: non ho mai fatto del male a nessuno, solo a me stesso e magari, indirettamente, a chi mi stava accanto
Proprio per questo mi batto perché a Fagioli sia concesso di tornare a vivere come un ragazzo qualsiasi perché ha già abbastanza da fare con se stesso per combattere i suoi fantasmi