Un’altra donna ammazzata a Pinzolo e qui non siamo nel degrado sociale, ma ci muoviamo nella buona borghesia e su un alto livello culturale.
Io sono sgomento davanti a questa incapacità degli uomini, dei maschi, nel non accettare la fine di un rapporto, la sconfitta, il pensiero che la “tua” donna possa avere un’altra vita.
Provo un po’ di vergogna come rappresentante della categoria e molta paura per le mie due figlie a cui potrebbe capitare in qualsiasi momento un ex fidanzato compulsivo che comincia a perseguitarle, oppure qualcuno che si invaghisce e non viene accettato.
Quello che dico a loro e che vorrei urlare in questo post è che certi uomini, certi maschi non cambiano e non cambieranno mai.
Non fatevi irretire da atti di dolore e giuramenti sul loro comportamento futuro: non accadrà, e torneranno ad essere molesti e poi, se non fate quello che vi chiedono, violenti.
L’avvocato assassino di Pinzolo era stata denunciato dalla vittima per stalking, eppure erano andati a cena insieme ed è lì che non riesco a capire: non esiste nessuna forma efficace di convincimento, non tentate salvataggi che si potrebbero trasformare in tragedie.
Bastardi sono e bastardi rimarranno.

Il risultato è bugiardo, doveva finire 3 a 2, ma alla fine cambia poco, salvo sottolineare come il secondo tempo della Fiorentina sia stato confortante, con almeno cinque occasioni da gol non sfruttate.
La squadra fatica, su questo non ci sono dubbi e a dieci giorni da Zurigo può essere un dato preoccupante.
Se hanno deciso di allentare la presa, di non giocare amichevoli in questo periodo, vuol dire che hanno capito come sia un problema di testa più che di gambe.
Può darsi dunque che in Svizzera le gambe girino di più, io ho l’impressione che la prima Fiorentina ufficiale avrà pochi esperimenti e parecchie conferme.
Il problema maggiore è quello del portiere: Munua non è certo superiore a Neto, anzi mi pare meno reattivo e non più sicuro, a dispetto dei suoi 35 anni.
A fine partita Pradè ha detto a Radio Blu che di Julio Cesar proprio non si parla, e va bene, però le difficoltà restano e coinvolgono tutto il reparto difensivo che gioca come impaurito.
Gomez è ancora imballato, com’era da aspettarsi, e la poca brillantezza del gioco non lo aiuta, anche se ha sbagliato un gol incredibile, però se adesso ci mettiamo a discutere lui (qualcuno azzarda raffronti con Larrondo…) si può chiudere qui.
L’ultima considerazione è per Vargas: dope tre minuti (e un buon pallone messo in mezzo) era già stanco.
E’ possibile che non si possa intervenire sullo stipendio ed evitare di essere presi tutti per il bavero da uno psuedo-atleta che da più di due anni ci sta prendendo in giro?

Come per Mario, sapevo da giorni che non c’erano possibilità di salvezza però fa male lo stesso.
Valter era il padre nobile del tifo viola, una specie di Ciuffi senza essere Ciuffi nella battuta e nella popolarità devastante, ma rispettato come Mario da tutti.
Nei grandi casini degli ultimi anni, in campo e in curva, chiunque parlasse con lui si apriva perché era al di sopra delle parti e aveva davvero solo il bene della Fiorentina come fine ultimo.
Io stesso in certi momenti gli ho chiesto un consiglio sapendo i potermi fidare, e avevo ragione perché non ha mai tradito la mia fiducia.
Piangerlo adesso è giusto, incazzarsi anche, perché adesso sono troppi quelli che da lassù soffrono per la Fiorentina: Cesare, Manuela, Mario, adesso lui, più tutti gli amici del blog che non ci sono più.
E’ la vita, d’accordo, ma questa sera, mentre sto aspettando di entrare in diretta per raccontare insieme a Tommaso Loreto e Giovanni Sardelli , è una vita che mi piace poco.

Quando penso a Cesare Prandelli ho un riflesso condizionato, lo immagino sempre come uno di casa anche se è ormai diventato istituzionale, dialoga con Napolitano e presto lo farà con Papa Francesco.
Sono stato per due anni un’illuminata “vedova di Prandelli”, nel senso che la sua assenza è stata per me un danno gravissimo per la Fiorentina, soprattutto alla luce di chi è venuto al suo posto e dello strapotere assurdamente concesso dai Della Valle a Corvino, che poi ne ha fatto un uso personale e deleterio per la società.
Stimo moltissimo Manuel Pasqual, uno dei pochi che ho conosciuto un po’ fuori dal campo, perché ormai è anche una questione generazionale, visto che potrebbero essere tutti miei figli e quindi non so nienete o quasi dei calciatori.
Al di là di questo, credo che l’ultima stagione del capitano viola sia stata da incorniciare e che meritasse ampiamente la convocazione in Nazionale, così come penso che avrebbe dovuto essere chiamato per l’amichevole contro l’Argentina di mercoledì.
Invece vengono convocati tutti, compreso il buon De Silvestri, e lui no e pagherei di tasca mia per capire cosa diavolo sia successo tra Manuel e Cesare (che lo aveva lanciato nel 2005) per determinare questa chiusura tecnicamente inspiegabile.
E comunque, qualsiasi cosa sia, forse non sarebbe male un definitivo chiarimento tra due persone perbene.

Se fossimo a settembre, sarei seriamente preoccupato.
Così no, così è stata davvero troppo brutta per essere vera.
In pratica non si è salvato nessuno, salve quelli che sono entrati a metà secondo tempo, ma ci sono varie giustificazioni: l’escursione termica da Moena alla Spagna, il viaggiare e giocare nella stessa giornata, una decina di giorni di ritardo nella preparazione.
Certo, l’impressione è stata da brividi perchè alla fine non abbiamo neanche fatto un tiro nello specchio della porta ed eravamo proprio balbettanti ogni volta che avevamo il pallone.
Su Neto il discorso è sempre quello: non dà sicurezza, ma se non arriva Julio Cesar tanto vale rischiare con lui piuttosto che prendere uno qualsiasi che ha più o meno lo stesso peso tecnico.
Ma per il niente o quasi che si è visto ieri, il portiere era uno degli ultimi problemi.

Comincia davvero oggi la nuova stagione, ed è la prima senza Mario.
Un anno fa di questi tempi stava pensando ovviamente allo scudetto, il fatto è che ci credeva davvero, come ad ogni agosto, anche quando c’erano Ricciarelli e Bruzzone.
Confesso che a volte il martedì, il suo giorno, penso di sentirlo al Pentasport, oppure di sentir partire l’inconfondibile musica del Sullivan Show.
Un riflesso condizionato che è durato a lungo anche con Manuela, con lei accadeva il lunedì.
E allora sono un po’ pentito di aver fatto troppo il direttore e di aver limitato il Sullivan una volta al mese, com’era giusto che fosse per la mia idea di radio (devi avere voglia di risentirle le persone, non puoi farle parlare per ore tutti i giorni, altrimenti vengono a noia, soprattutto se si parla di un argomento leggero come la Fiorentina), ma poi mi dico che non sarebbe cambiato niente perché tanto il vuoto enorme ci sarebbe stato lo stesso.
In tutti questi mesi ho sentito parecchia gente che non c’entrava niente con la vita di Mario sciacquarsi la bocca parlandone in termini entusiastici o “usarlo” per esprimere un dolore falso e magari molti si saranno chiesti perché eviti spesso l’argomento o perchè ne parli così poco.
Semplice: è una forma di pudore, un mio modo di vivere la situazione, tanto quello che sento e che provo lo so solo io, ma oggi che comincia l’avventura viola in Spagna ho pensato a quanto mi manca e avevo voglia di raccontarlo anche a voi.

L’ho appena sentita dal signor direttore Mauro Suma a Milan Channel: “con la Fiorentina in fondo siamo uno a uno. Noi abbiamo preso Montolivo a parametro zero e loro sono andati su Ambrosini appena hanno saputo che non avrebbe rinnovato con noi. Non capisco perché si agitino in questo modo”.
Fantastico.
Ho ripensato agli anni in cui ero responsabile a Canale Dieci e alle mie colpe (quando non bloccai Vittorio Cecchi gori che sproloquiava di mezzi illimitati, quando non intervenni decisamente nel contenzioso Sconcerti-Antognoni, soprattutto a quando ho creduto per un anno di troppo dal 2000 al 2001 alle promesse cecchigoriane).
Ma mi sono anche ricordato delle mille volte in cui ho fatto arrabbiare i dirigenti della Fiorentina per aver espresso le mie idee ed essermi battuto perché le esprimessero gli altri, da Mario Ciuffi a chi contestava la proprietà.
Ero inviso a Cardini e a momenti alterni a Luna e Poggi, non so nemmeno quante volte hanno chieso la mia testa e mi sono salvato solo con gli ascolti e gli sponsor che portavano le mie trasmissioni.
Ecco, detto tutto questo, a me una ….. come quella declamata dal signor direttore Mauro Suma non sarebbe neanche passata per l’anticamera del cervello e lo dico col massimo rispetto per il Milan, che ritengo la più prestigiosa società italiana.
A tutto c’è un limite, anche alla decenza.

Meglio non illudersi troppo per le brutte figure di Inter, Milan e Juve a livello internazionale.
In questa fase della stagione le squadre italiane sono tradizionalmente imballate, non vanno neanche a spingerle e gioverà ricordare certe ripassate spagnole o inglesi rimediate dalla Fiorentina negli anni passati, anche alla vigilia di stagioni di grandi soddisfazioni.
Tra poco arriverà il difficile anche per noi, tra Villareal e Sporting (e Radio Blu ci sarà, nonostante la diretta spagnola ed una congiuntura economica che vi assicuro è la peggiore da quando faccio radio, cioè dal 1977), perché per ora abbiamo affrontato squadra sinceramente molto al di sotto dello standard medio del calcio italiano.
Tutti parlano bene di noi e sappiamo che potrebbe essere un pericolo, ci potremmo cioè credere di essere davvero l’alternativa alla Juve: in quel momento avremmo già perso molto.
E comunque Inter, Milan e Juve non sono quelle squadrette strapazzate da tutti nel solito bugiardo calcio d’agosto.

Premessa: se Neto sarà il portiere titolare della stagione che sta per iniziare, io nei suoi confronti sarò condizionato alla rovescia.
Nel senso che farò un tifo indiavolato per lui, cercando di essere il meno cattivo possibile, di incoraggiarlo sempre, pur nell’indispensabile diritto alla critica, privilegio che mi sono sempre concesso in tutti questi anni.
Il fatto è che non mi pare che si stia andando in quella direzione, perché se è vero che un portiere non è debba che debba proprio studiare gli schemi (ma con Montella è un assioma valido fino ad un certo punto), e quindi l’eventuale titolare può arrivare anche più tardi, è altrettanto certo che da parte del tecnico viola non c’è mai stata una presa di posizione senza se e senza ma.
Nulla insomma che chiuda definitivamente la faccenda e da quello che si percepisce a Moena pare che i dubbi di Montella aumentino invece di diminuire.
Personalmente ribadisco il concetto: affidare la porta a chi nella passata stagione è stato la riserva di un portiere che non ha convinto l’allenatore mi pare un azzardo da non correre, specialmente in relazione al livello tecnico raggiunto dalla Fiorentina.

Il senatore Silvio Berlusconi vuole prima di tutto la riforma della giustizia, almeno prima che venga dichiarato decaduto dalla carica che occupa.
Che abbia qualche interesse personale da difendere?

Una domanda veramente col sorriso sulle labbra a tutti gli amici (e sottolineo amici!) che hanno votato per il PDL: come potete tollerare che un Paese come l’Italia, che è il mio ed il vostro Paese, possa essere appeso alle condanne o alle assoluzioni di un uomo che è ormai palesemente fuori corsa?
Liberate le grandi risorse che un movimento di estrazione liberale, e che in fondo è sempre stato maggioritario in una Nazione conservatrice come l’Italia, ha al proprio interno.
Si può tranquillamente andare oltre Berlusconi, il suo potere mediatico, i suoi soldi, il suo carisma.
Si può andare avanti, finalmente.

« Pagina precedentePagina successiva »