E’ stata una partita particolare per la Fiorentina e per il pubblico, vincerla vuol dire molto, al di là dei tre punti che ricacciano indietro i menagramo e i profeti di sventura.
Due tiri in porta in settanta minuti e due gol, se non è record poco ci manca e comunque, anche senza molti big, mai abbiamo dato l’impressione di essere in affanno.
Preoccupa semmai la condizione di Gonzalo, perchè è da lui che dipende il rendimento della difesa e a me pare che da almeno un mese non sia più lo splendido centrale che abbiamo a lungo ammirato.
E’ ripartito Pizarro, nel senso che gioca sempre allo stesso modo, ma quando va più veloce è uno spettacolo e in quel caso ci possiamo anche prendere dei rischi, che giovedì sera sarebbero da infarto.
Hanno segnato quelli davanti (Cuadrado, il migliore in campo)e Ilicic ha fatto un altro assist, si sta inserendo anche lui in questa Fiorentina che mi pare sia ormai a 43 partite, cioè qualcosa di mostruoso solo ad immaginarle una quindicina di anni fa.

Dobbamo essere sinceri, ci pensiamo in pochi.
Se vinciamo domani sarrà un risultato grandioso, proprio per le particolari condizioni psicologiche con cui stiamo preparando questa partita.
Farei molto turn-over e avrei pure molti dubbi se far partire subito Mario Gomez, che si è chiaramente sbloccato, ma non forse è meglio non abusare.
Sono molto curioso di vedere cosa farà Conte, se metterà i migliori oli risparmierà per giovedì sera.
Potrebbe essere la partita giusta per Matos titolare dall’inizio e magari, perché no, per il suo primo gol in serie A.

Come si fa a mantenere la calma per una settimana?
Faccio fatica anch’io, che pure ne ho viste davvero tante, che ho molto sofferto e qualche volta goduto con la Fiorentina.
E’ stata una partita stranissima, pareggiarla è stato uno slalom nei sogni, vedere quel meraviglioso gol di Gomez, in quello stadio e in quel momento è stato pari alla famosa rete di Osvaldo (che brutto vederlo con quella maglia) del marzo di 6 anni fa.
Vorrei ricordare che come in campionato ci ha tenuto in piedi Neto, poi avremmo anche rischiato di vincere perchè, ed è stata la cosa che mi è piaciuta di più, dopo il pareggio ci abbiamo creduto più di loro.
E che tristezza (e che libidine) vedere come loro siano abituati solo a vincere, non importa come: sono stati zitti e muti dopo la prodezza di Marione, come se fossero già fuori, sembrava un funerale.
A parti invertite sarebbe venuto giù il Franchi.
Invece cerchiamo di tenerlo in piedi il nostro stadio e aspettiamo con ansia felice le 19 di giovedì.

Invito rivolto a tutti, viola e juventini: tenete a bada gli idioti, isolateli, fate in modo che non si prendano le due partite, che non trasformino tutto nel palcoscenico per i loro deliri.
Inutile tornare sopra a slogan, canti e striscioni: sono infamie, qualunque sia la provenienza.
La Juve mi ha scippato di uno scudetto e di una Coppa Uefa, godo se perde, ma sono partite di calcio, la vita vera è altrove, cerchiamo di capirlo tutti.
E il razzismo, l’odio e il becerume sono i nostri veri nemici.
Domani ci metterò il cuore come e più di sempre, ma per favore cerchiamo di lasciarle “solo” due partite di calcio e non un modo per passare da poveri dementi agli occhi del mondo.

Eh sì, questi ultimi due mesi particolari e difficili (relativamente,se penso a chi ha problemi molto più seri) hanno compromesso spero temporaneamente i miei freni inibitori.
Accade così che dopo la rissa verbale più che giustificata di Parma ieri mi sia messo a cantare l’inno viola, sbagliando tra l’altro valore con onore, davanti a circa due milioni di persone a Radio 24.
Proprio io che sono più stonato di una campana e che ho provato più volte a intonare “Una carezza in un pugno”, rinunciando sempre per manifesta incapacità.
Di serio c’è comunque che Radio 24 ci ha dato spazio e io ne ho approfittato per mettere i puntini sulle i a proposito di Braschi e Gervasoni, trovando sponde più che consenzienti.
E questo mi pare un gran bel risultato, molto meglio della mia prestazione canora, anche se ora dobbiamo solo pensare a giocare.

Non ho capito perché abbiamo lasciato un tempo alla Juve: non ne aveva bisogno, era già forte di suo.
Complessivamente abbiamo purtroppo meritato di perdere e devo essere sincero fino in fondo: può anche darsi che Diakité non fosse in fuorigioco, ma quando ha tirato, dal vivo l’impressione è che si fossero fermati tutti e comunque mi pare assurdo aggrapparsi a questo.
In campionato ci stiamo avvitando, ci manca terribilmente la punta, ci manca terribilmente Pepito, che faceva gioco e lo concludeva pure
Cuadrado oggi è stato irritante: guardate quante volte nel primo tempo Asamoah era solo, praticamente sempre.
Bisogna spiegargli che un grande giocatore lo si vede nella continuità e lui nel 2014 mi sembra in netto calo.
Vargas è in piena involuzione, Diakité sapevamo che aveva piedi maleducati, ma oggi se ne è approfittato, Pizarro forse si è risparmiato per giovedì.
Sapevamo quasi tutti che avremmo perso e così è stato, ma brucia lo stesso tantissimo.

Conoscendo l’autoreferenzialità del calcio, io mi aspettavo con paura e amarezza che prima o poi deferissero Borja Valero per le dichiarazioni pre-Esbjerg, quando dette del bugiardo a Gervasoni.
Capisco che sarebbe stata la miccia che avrebbe fatto esplodere una città, ma nel passato è accaduto che per molto meno dei calciatori, dei presidenti o degli allenatori venissero squalificati.
Invece, ipocritamente, hanno fatto finta di niente, e siccome in questo caso ci tace acconsente è come se avessero dato ragione a Borja: il referto di Gervasoni era un falso.
Poi si sono agganciati alle funi del cielo per non scontentare la Fiorentina, che secondo me ha lavorato con intelligenza all’interno del sistema calcio per far capire che la misura era colma e che qualcosa doveva essere fatto per mitigare al minimo la palese ingiustizia.
Fa benissimo Andrea Della Valle ad arrabbiarsi, ma io vi invito a riflettere sul mancato deferimento di Borja, perché questa è a suo modo una novità.
E domani ci sarebbe la Juve e mai ho vissuto una vigilia così distratta, ma sarà bene entrare subito in partita per evitare figuracce inbarazzanti.

Piccolo quiz: non si vince niente, però mi piacerebbe che qualcuno provasse lo stesso fare un pronostico.
Quanti deputati e senatori del democratico Movimento Cinque Stelle resteranno nel dialettico gruppo di Grillo al termine della legislatura, qualunque sia la sua durata?
Attendo risposte.
Pregasi astenersi logorroici e portatori di insulti, anche se democratici.

Dal punto di vista mediatico Mario Gomez non ha sbagliato un colpo da quando è arrivato a Firenze e la conferenza stampa di oggi aggiunge simpatia verso un atleta che ha vinto (quasi) tutto e che si pone con grande umiltà nel suo nuovo ambiente.
La Fiorentina davanti a tutto il resto, ha detto e fatto capire più volte, più o meno il concetto espresso nel post precedente a questo e al diavolo, aleno per ora, la Nazionale tedesca e il Mondiale brasiliano.
Mario Gomez sa bene che ci si aspetta molto da lui, com’è giusto che sia per via dell’investimento fatto e pare vivere questa condizione con la maturità giusta di un uomo di quasi 29 anni con un bagaglio di esperienza molto voluminoso.
Mettiamola così: nelle prossime tre sfide alla Juventus ci basterebbe un Gomez al 50% della sua forma dialettica per avere delle fondate speranze di poter passare il turno prendendoci una delle più grandi soddisfazioni della storia.

Non ho mai detto e neanche pensato che Mario Gomez sia un giocatore scarso.
Per lui parlano la carriera fatto fino ad oggi, i gol segnati, il ricordo lasciato in ogni squadra in cui ha giocato.
Però a me interessa solo la Fiorentina, i calciatori vengono molto dopo e unicamente nell’interesse viola, non altro.
Se faccio dei rilievi è nell’interesse della squadra, filtrando tutto secondo la mia sensibilità e le mie idee.
Ho sempre detto quello che pensavo e se vedo Gomez fare un riscalmaneto più blando rispetto a Vargas e Andersson non vedo perchè dovrei tacere, non farei un buon servizio a Radio Blu e soprattutto ai 200.000 ascoltatori che seguono la radiocronaca.
Se chiedo a Gomez uno sforzo in più, un rischio in più (perché in alcuni casi mi sembra che non abbia messo la gamba) è perché la Fiorentina si è un po’ avvitata su se stessa e proprio in questi momenti, con Rossi fuori, c’è ancora più bisogno di grandi giocatori, e lui è un grande giocatore.
Alla quinta uscita è lecito pretendere qualcosa in più, mi pare che in passato si sia stati molto meno pazienti con altri calciatori e non starò qui a fare nomi perché non servirebbe a niente.
E non è neanche vero che non sono arrivati i cross, perchè almeno un paio di volte il pallone è girato inutilmente dalle fasce nell’area di rigore della Lazio: non è un tambureggiare offensivo, ma di questi tempi bisognerebbe provare almeno a sfruttare le pochissime occasioni che capitano e invece niente.
Siccome arriva la Juve una e trina (con in mezzo il Chievo), io sono molto preoccupato per l’attacco e lo dico senza problemi, al di là delle valutazioni assolute su Gomez, che restano quelle di luglio solo che qui c’è bisogno di metterla dentro e anche abbastanza velocemente.

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