Fatico a ricordare una partenza del genere, forse il 5 a 1 al Napoli di quarant’anni fa esatti, con la tripletta di Monelli che fa il tunne a Krol, e fu una stagione entusiasmante

Non mi viene neanche voglia di scrivere che bisogna essere prudenti, perché odio le frasi fatte, e allora preferisco pensare che sia la continuazione delle farneticazioni da tifoso di cui parlavo nel post precedente

Ho faticato a trovare il migliore in campo nelle pagelle per il Corriere, alla fine del primo tempo erano in tre Kayode, Biraghi e Nico Gonzales più o meno sullo stesso livello

Poi ho scelto Bonaventura, perché l’assist per la rete di Mandragora è roba da palati sopraffini, un minuto dopo aver sbrogliato con classe un’ingarbugliata fase difensiva e che non ha sbagliato niente

Ho anche cercato nella memoria un esordio così dirompente come quello di Kayode e il paragone con Chiesa nel 2016 a Torino al termine della gara non reggeva perché era troppo limitativo: non vorrei scomodare gli dei del calcio, ma siamo in scia a quello di Antognoni a Verona.

Certo, mancano le altre 400 partite in maglia viola, ma da qualche parte si dovrà pure cominciare…

Una nuova stagione, la quarantaseiesima da quando faccio radio, molte di più da quando ho visto per la prima volta le maglie viola in campo, ed era il 1966, una storica semifinale di Coppa Italia con l’Inter

Passano le stagioni e ogni volta mi sorprendo a pensare alla grande fortuna che ho avuto a fare di questa passione una buona parte del mio lavoro e sono questi i momenti in cui mi ritrovo a pensare a traguardi impossibili, a congetture astrali straordinarie che ci proiettano verso orizzonti perfino tricolori

Buon campionato Fiorentina, da una vita fedele compagna di viaggio

E’ proprio necessario togliere la maglia numero 10 a Castrovilli per darla ad un altro? Non bastano le batoste delle ultime due settimane?

Certe cose proprio non le capisco: la sacralità della maglia più affascinante, almeno per me, è stata persa da tempo: l’abbiamo data al Tanque Silva e pure ad Olivera, tanto per dire, e non la può tenere l’unico giocatore viola Campione d’Europa?

Non si è ritirato e a quanto ne so ha un ottimo rapporto con i compagni perché è un ragazzo corretto, calcisticamente molto sfortunato, che ha probabilmente sbagliato nella trattativa per il rinnovo del contratto, ma che non merita questo accanimento

Anche perché l’unico meritevole quella maglia che fu di Montuori, De Sisti, Antognoni, Baggio e Mutu sarebbe Bonaventura, che non ci pensa affatto a sfilarla dalle spalle di Castrovilli

E allora: perché continuare con questa storia?

Nel bene e nel male tutto quello che succede a Firenze per Radio Bruno e’ responsabilita’ mia e quindi…avete ragione

Non ho ben calcolato l’enorme seguito del Pentasport e dell’affetto dei 160000 ascoltatori che ci permettono di andare avanti e ho sbagliato a non scaglionare le ferie dei giornalisti costringendo alcuni di voi ad ascoltare altre voci

Mi scuso con voi, riprenderemo mercoledì e non succedera’ piu’

Adesso direi che ci siamo, manca forse un difensore e, se va via Castrovilli, un centrocampista, mentre per i trequartisti e gli esterni siamo in grande abbondanza

Le quotazioni di Igor a Cabral, mi hanno sinceramente sorpreso e potrebbero pareggiare i minori introiti di Amrabat, ormai diventato una specie di novella dello stento in salsa viola

Mi pare una squadra molto cercata da Italiano, atteso al bivio del terzo anno, scadenza molto complicata sotto molti aspetti, a cominciare da quelli psicologici

Ribadisco: per me Nzola è superiore a Cabral, mentre Beltran è una gran bella scommessa, sono curioso di vedere cosa succederà con Jovic e non credo che ci saranno scende di disperazione se dovesse partire

Godere dei problemi di Castrovilli e’ da idioti, ma non mi stupisco, siamo circondati

Si puo’ discutere del giocatore, criticare le sue richieste di ingaggio, come se i suoi colleghi facessero beneficienza, ma essere contenti per quello che e ’ successo significa essere frustrati

Senza contare, ed e’ davvero l’aspetto meno importante, il danno per la Fiorentina

Prima vendono, poi semmai comprano

E la Fiorentina non fa eccezione: se non parte Amrabat, la disponibilità è minima e non serve a niente ricordare che abbiamo il presidente più ricco della serie A

Commisso non è Moratti e non è Berlusconi, ci sono altri percorsi di vita e di passioni e comunque anche loro alla fine sono stati travolti da questo pessimo calcio e sostituiti da fondi di investimento e nebulosi proprietari con cui non farei mai a scambio

Non penso che nel viale Fanti siano tutti ripescati dalla piena e che nemmeno stiano allestendo il casting per un’edizione calcistica della Corrida, magari con Pradè al posto di Corrado, immagino (e spero) che abbiano le idee chiare su cosa fare

Poi giudicheremo, e magari in diversi casi sbaglieremo.

Come è sempre successo

Stiamo applicando il teorema Meloni alla nostra campagna acquisiti: non ci vedono arrivare, ma…arriveremo

Ci servirebbero parecchio, e da tempo, un grande attaccante e un portiere sensibilmente superiore a Terracciano.

E invece per ora abbiamo preso un ottimo difensore sinistro, un centrocampista di nome da rilanciare e uno, quasi due, fantasisti in attacco.

E quelli che mancano, a cui si e’ aggiunto un difensore migliore di Igor?

Arriveranno, si spera, senza fretta

P.S Avete ragione, era la Schlein, non la Meloni, chiedo scusa

Tra underdog e chi arriva di sorpresa ho fatto confusione

Partiamo dal fatto che la trasferta era tipo quelle che facevo 45 anni fa col Doccia quando si giocava nell’aretino: ci si trova, si mangia qualcosa verso mezzogiorno e poi alle tre si gioca, con la non trascurabile differenza che eravamo in seconda categoria e non contro la Stella Rossa…

Dice: sì, ma era la Fiorentina con i suoi strapagati giocatori.

Ok, ma partire la mattina, farsi il volo, il trasferimento in pullman, riposare pochissimo e poi giocare contro una squadra che farà la Champions è qualcosa che non esiste nel calcio a quei livelli

Resta comunque il fatto che è stata una batosta umiliante, anche perché era evidente che poteva andare molto peggio e da salvare c’è veramente poco, ma anche l’anno scorso contro il Galatasaray, più o meno di questi tempi, andammo completamente in barca nel primo tempo, salvo poi avere una discreta reazione nel finale

C’entra poco la preparazione nella canicola fiorentina, semmai conta di più l’assenza di elementi importanti, tra cui metterei anche il centravanti: ce n’erano due, ma ancora una volta se ne sono accorti in pochi…

Ho quasi 63 anni, a volte mi sento stanco per tutto quello che ho dovuto reggere ad ogni livello e per aver sostenuto ritmi di lavoro che mi sembravano normali, ma che tanto normali non erano, come mi ha fatto capire chi mi sta accanto da qualche anno

Ho ben chiaro come voglio uscire mediaticamente di scena: come Platini (lo so che è politicamente scorretto.. ma per me è stato un esempio), in un pomeriggio di maggio del 1987. Finì la partita, consegnò le scarpe da calcio al magazziniere e non tornò più in campo. Così, senza troppe passerelle o cadute di stile, rinunciando tra l’altro a molti soldi

Molto più modestamente, perché sono solo un giornalista, vorrei fare la stessa cosa: signori, è stato bello, bellissimo, ma siccome invecchio, è meglio chiuderla qui

Intanto però mi diverto ancora e quindi ho inventato “Firenze e dintorni”, il nuovo contenitore di Radio Bruno, che dal prossimo 4 settembre vi incollerà (si spera) all’ascolto dalle 6 alle 10 del mattino

La grande scommessa (e novità per noi del Pentasport) sarà raccontare Firenze senza Fiorentina dalle 9 alle 10, lo faremo a modo nostro, sperando di essere interessanti, informando senza annoiare

Almeno per ora l’addio è rimandato….

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