“Come può un uomo uccidere un suo fratello?”, si chiedeva il grande Guccini cinquanta anni fa ed era una domanda chiaramente retorica.
Eccome se poteva, ma almeno quelli della nostra generazione avevano durante la propria crescita dei limiti a ciò che ci sembrava orrendo, dei confini che non potevano essere superati.
Uno su tutti, i bambini.
Una pistola, una mitragliatrice, un fucile si ferma davanti ad un bambino, così pensavamo.
E invece no: in Pakistan i talebani hanno sparato a sangue freddo a decine e decine di piccoli indifesi, uno addirittura di due anni, mentre è di poche ore fa la notizia di 16 bambine morte in un attentato di kamikaze nello Yemen.
Sento che di fronte a quello che leggo e che vedo il democratico, l’illuminista che da sempre c’è in me se ne sta pericolosamente scivolando via per lasciare il posto ad un sentimento di autodifesa che non mi piace affatto, ma che temo diventerà necessario.

…non saranno tanto contenti di aver pescato la Fiorentina.
In Europa abbiamo una credibilità superiore a quella che è la nostra idea di squadra che fatica parecchio nel nostro campionato.
Ce la siamo meritata onorando sempre la serie B continentale e per questo immagino che dalle parti del Tamigi stiano cominciando a pensare seriamente a Borja Valero, Cuadrado e magari pure a Mario Gomez, che a febbraio dovrà per forza essere molto diverso da quello che vediamo oggi.
Il sorteggio non ci ha voluto bene, però ci regala una sfida appassionante ed una trasferta fantastica che in migliaia stanno già progettando.
Volete mettere Londra col tornare per la terza volta nella vita a Dnipropetrovsk (alla fine ho pure imparato a scriverlo senza andare su Google)?

Dieci punti in quattro partite, Juve compresa, ci riportano in linea di volo, come in pochi speravano.
Vittoria senza discussione, con superiorità tecnica netta, anche se ci siamo complicati la vita con l’errore di Neto, ma una volta a stagione ci può stare.
La prestazione collettiva è stata eccellente, con punte particolari per Pizarro, Alonso, Mati e Gonzalo (per il gol).
Resta al palo Mario Gomez, ma per ora ce lo possiamo permettere, a questo punto credo che sia soprattutto un problema di testa, non può uno come lui continuare a sbagliare davanti al portiere.
Godiamoci il successo e se poi Montella recupera pure El Hamdaoui vuol dire che il mago è lui, altro che il marocchino.

Ormai sono vicino alla resa incondizionata: negli ultimi due anni ogni sera ho lasciato un quotidiano diverso in camera delle mie due figlie nella vana speranza che loro leggessero almeno i titoli e/o un paio di articoli.
Per un po’ ho anche provato a verificare se era successo qualcosa e le risposte sono quasi sempre state sconfortanti: quello che per me alla loro età era un piacere irrinunciabile (con i pochi soldi che avevo compravo due giornali) per loro diventava un obbligo, ed io una specie di professore che le interrogava, assolutamente imprevisto e proprio per questo ancora più sgradito.
Ora mi accorgo che sempre più spesso i quotidiani rimangono sul tavolo del soggiorno e capisco di aver perso.
Penso al mio passato e torno alla passione che animava gli anni settanta, quando tutto era molto più difficile di adesso, più pericoloso per la piaga del terrorismo, ma anche infinitamente più semplice da comprendere.
Il vero problema è la mancanza di passione, qualsiasi sia l’argomento su cui riversare quelle pulsioni che vadano oltre la sfera personale di affetti e amicizie: volontariato, spiritualità, bene comune.
A volte cerco di trovare argomenti di attualità coinvolgenti, ma si può parlare per esempio di politica, di questa politica a tavola senza scadere nei luoghi comuni?
E’ davvero molto difficile spiegare il perché di certe situazioni.
Stiamo lasciando ai nostri figli una vita piena di tecnologie straordinarie, in cui loro probabilmente camperanno oltre i cento anni, regaleremo un’esistenza quasi certamente (speriamo!) senza alcun problema per mangiare, ma sul resto converrà farci delle domande per capire dove abbiamo sbagliato.
Perché un mondo senza ideali a cui tendere (e non importa se poi resterai deluso), un mondo senza passione, senza qualcosa che vada al di là dei nostri sempre più grandi ed inutili bisogni quotidiani è veramente un povero mondo.

P.S. Forse una possibile via di uscita sta nel nostro impegno di genitori aiutati dalla tecnologia.
MagaRi spiegare un fenomeno terribile come l’Isis partendo da wikipedia e mettendoci dentro quello che sappiamo.
Costa fatica e tempo, ma qualcosa rimane…tra le pagine chiare e le pagine scure (che nessuno legge più).

E’ stato un brutto spettacolo per quelli che sfidando il freddo e solo per amore della Fiorentina si sono presentati lo stesso al Franchi.
Aveva ragione Montella ad essere arrabbiato a fine partita, perdere così è un segnale: o sei immaturo o sei superficiale.
Propenderei per la seconda ipotesi, mi sembrava che aspettassero di segnare come se fosse un fatto acquisito, come se non dipendesse da loro.
Unica nota positiva, Minelli, un frullino di nemmeno 18 anni che potrebbe farci comodo in futuro.
Alcuni come Lazzari e un po’ pure Vargas, che comunque è a livelli nettamente superiori, hanno sprecato un’occasione per dimostrare al tecnico di valere di più e poi c’è il problema Gomez.
Se vogliamo, continuiamo a nasconderlo, ma lui la deve mettere dentro, stop.
E invece, vicini alla metà della sua seconda stagione in viola, ancora non ci siamo: non si capisce bene cosa abbia, ma se non si chiamasse Gomez avremmo già pensato a prendere un rinforzo a gennaio.
Troppa pressione?
Non scherziamo, a Firenze gli vogliono bene tutti e tutti lo incoraggiano, ora però tocca veramente a lui.

Devono essere sei punti tra Cesena ed Empoli, per chiudere bene l’anno e soprattutto per rilanciarci alla grande in campionato.
Guardandoci in giro non è che ne troviamo tante più forti della Fiorentina, il problema sono le assenze e qui converrà con serenità cercare di capire le cause di tutti questi infortuni che stanno decimando l’attacco.
Dopo averlo tanto atteso e dopo tante attestazioni di buona volontà, è davvero arrivata l’ora di Mario Gomez: è lui adesso l’uomo che ci deve tirare fuori dai problemi offensivi, oltre tutto adesso non ha più purtroppo neanche il problema della concorrenza con Babacar.
Dopo aver fermato la Juve, perché è così che si deve leggere la prova di venerdì scorso, si può pensare positivo, ma è obbligatorio non accontentarci del pareggio fuori casa.

Se è stata la mamma, io mi arrendo e accantono la razionalità che bene o male mi accompagna dall’età della ragione.
Perché ho sempre cercato di capire il pensiero degli altri, anche nelle situazioni più difficili, anche in quelle che maggiormente mi hanno ferito nel corso della vita.
Magari non subito, però dopo un po’ ci provavo e ci provo, a volte riuscendoci.
Ma stavolta no, non ce la faccio: perché se è andata come stanno raccontando in queste ore non è stato un raptus, un momento di pazzia, una follia dovuta alla depressione.
Più invecchi e più dovresti essere immune da certe emozioni, proprio perché ne hai viste e sentite tante e in certi campi della vita è proprio così.
Ormai non ti stupisci più di niente: tradimenti, colpi alle spalle, cattiverie gratuite.
Con i bambini però no, non lo tollero, non lo sopporto, che siano i figli tuoi o quelli degli altri.
Loro sono un altro mondo, diverso dal nostro e li dobbiamo proteggere sempre e contro tutti, a volte purtroppo anche dai propri genitori.

Non c’è niente di male ad ammettere i propri errori: ho sbagliatto il voto di Joaquin di venerdì sera.
Ho considerato solo le sue qualità offensive, basandomi sul fatto che dovesse inventare qulacosa, come del resto è ampiamente nelle sue possibilità.
Non avendo visto niente, sono rimasto un po’ deluso.
Non ho invece pensato al gran lavoro svolto da Joaquin sulla fascia destra, come un tornante normale, cioè che si sacrifica,
Niente 5,5 dunque, ma una sufficienza piena: mi scuso con i lettori del Corriere Fiorentino e con il diretto interessato.

Un’ottima partita, in considerazione del fatto che avevamo davanti la più forte squadra d’Italia.
Montella l’ha impostata benissimo, chiudendo gli spazi e pazienza se alla fine la partita ha offerto meno del previsto sul piano spettacolare.
Abbiamo ritrovato Gonzalo e anche Borja Valero nel primo tempo sembrava quello di un anno fa.
Occasioni poche, da una parte e dall’altra e a centrocampo non sono stati devastanti come credevo e temevo.
Gomez ha datto tutto, ma quel tutto è ancora poco e onestamente non so se Babacar avrebbe potuto dare e fare di più.
Prendiamoci questo punto che non fa troppa classifica, ma che non era assolutamente scontato.

Questa volta la sente moltissimo anche Cosimo, forse memore della favola del 2013 che rimarrà per sempre impressa nella sua testa.
Domani non si perderebbe Fiorentina-Juventus per niente al mondo e questa è per me una grande soddisfazione.
Che voto fate per una nuova vittoria viola?
Personalmente sulla radiocronaca ho già dato, meglio altro, per esempio una gitarella di una ventina di chilometri a piedi da Grassina in direzione Chianti, da fare in rigorosa solitudine, magari ascoltando altre radio che non siano Radio Blu.
Via, provate a tirare fuori qualcosa di divertente e di possibile.

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