Entro poco Turetta scrive una lettera piena di dolore e pentimento ai genitori di Giulia: non volevo, ero sconvolto, pensavo che mi amasse…

Passano dodici mesi e Turetta (forse) si laurea e si comincia a parlare di percorso di riabilitazione, in fondo è così giovane…

Trascorrono cinque anni e vengono concessi i primi permessi per buona condotta, nel frattempo Turetta ha ricevuta una decina di proposte di matrimonio e un numero smisurato di richiesta di amicizia, oltre alla sconfinata ammirazione di sciroccati e sciroccate

Alle prossime elezioni europee qualche partito (in prima fila 5 Stelle e Sinistra Italiana) chiede alla sorella di Giulia di candidarsi e lei, sciaguratamente, accetta

Giulia, e va bene, ma le altre 104 donne e ragazze ammazzate?

Quello che non sopporto nell’era dei social, che comunque sopporto pochissimo, è la sovraesposizione di tutti e di tutto, altro che il famoso quarto d’ora di celebrità genialmente elevato alla massima potenza da Andy Wahrol

Parlano, scrivono, pubblicano aforismi, confortati/e dal piacere che si prova nel rileggersi e sentirsi così intelligenti ad essersi appropriati di una frase ad effetto

Dicono cazzate immani

Tipo quella, con tutto il rispetto per il dolore della famiglia Cecchettin, secondo cui lo Stato sarebbe complice di questo delitto: in che senso complice?

Cosa avrebbe dovuto fare lo Stato, che poi saremmo tutti noi, per evitare la follia criminale, diventare come la Germania dell’Est e controllare tutto e tutti, sempre ammesso che in quel triste Paese cose del genere non avvenissero? Magari succedevano, ma i giornali non lo potevano scrivere

E’ proprio vero: un bel tacer non fu mai scritto

Questa è una grande occasione per fare qualcosa di concreto per provare a frenare la continuazione millenaria di una situazione insopportabile

Alla guida del Governo e del maggiore partito di opposizione ci sono due donne: che dimentichino la loro appartenenza politica e costruiscano qualcosa di concreto che freni il vergognoso elenco di chi è morto per mano di un uomo

Poi però è soprattutto un problema “culturale”, anche se diffido sempre di questa parola, di per sé nobile, ma che mi pare sia diventata una macedonia con dentro un po’ di tutto

Sentenze allucinanti, donne invitate a vestirsi in un certo modo per non provocare gli istinti maschili più bassi (definirli animaleschi è un’offesa per gli animali), il giustificazionismo diffuso dei genitori verso il pupo di casa, l’idea folle ma così diffusa che una fidanzata, una moglie sia qualcosa di tuo, un possesso e non una persona libera di scegliere sempre quello che vuole.

Libera anche di dire di no all’ultimo secondo ad un rapporto su cui ha cambiato idea, libera di non avere rapporti coniugali, libera di essere libera

E io mi sono stufato di dire basta, ma al tempo stesso mi faccio un bell’esame di coscienza e ripenso alle tante volte in cui sono finito e ho partecipato a contesti “culturali” in cui la donna è sempre un gradino sotto

Dunque, sono anch’io colpevole. e allora è venuto il momento di confessare che il mondo del giornalismo è estremamente maschilista e anche dei più triti, molto di più ad esempio di quello bancario, che pure conosco bene

Se una giornalista di bella presenza fa carriera “è perché gliel’ha data al direttore”, le vallette o le aiutanti di “feroci conduttori di trasmissioni false” devono essere scosciate almeno fino all’inguine e con una scollatura “da brividi”, altrimenti il maschio davanti al televisore non segue con attenzione, cioè non si “attizza”

E poi le battute a doppio senso, cioè ad un senso unico, in cui si pensa di essere spiritosi e si è solo dei poveri idioti

Ebbene sì, ho partecipato anch’io a questa fiera dell’orrore, che è il brodo primordiale in cui prospera una precisa idea della della donna, anzi della femmina sempre complementare, meglio ancora se compiacente, al Re della Foresta

Proverò a cambiare, nei comportamenti e nella testa, speriamo che lo facciate anche voi, anche se ho molte poche speranze

Non saprei dire se è stata meritata e nemmeno me ne importa molto, sono tre punti di puro ossigeno dopo un periodo complicato

La Fiorentina è a ridosso della zona Champions, prima nel gironcino di Conference senza attaccanti: se non è un record, poco ci manca

Siamo sempre lì, a Nico e Bonaventura, hai voglia te a cercare soluzioni alternative se chi sta davanti sta fallendo la stagione, mentre la speranza è out per problemi fisici e fino ad oggi ha tirato quattro volte-quattro in porta

Il Bologna gioca bene e si piace molto, anche troppo, e poi comunque a calcio non sempre vincono quelli che amano lo spettacolo

Tira una brutta aria intorno alla Fiorentina, forse sarò troppo pessimista, ma quello che avverto in queste settimane non mi piace

Da un lato la stanchezza del terzo anno di Italiano, che valgono come i cinque di Prandelli, nel senso dello stress ambientale, perché il tecnico viola non risparmia nessuno, spendendosi fino all’esaurimento delle forze. Bello, ammirevole, ma stancante

Dall’altro la voglia di regolamento di conti in sospeso di quelli che hanno Commisso e Barone sulle scatole da anni e non vedono l’ora di prendersi rivincite, fregandosene ovviamente del bene della Fiorentina

Certo, tutto questo passerebbe in secondo piano se negli ultimi due anni avessimo azzeccato un centravanti decente, non dico un campione, ma qualcuno di affidabile

Così come non sarebbe stato male per gli esterni uscire dall’offerta Coop alla rovescia: ne paghi quattroy, ma hai la resa di mezzo, se va bene

E comunque questa è la realtà tecnica, non rimane che prenderne atto, sperando che cambi alla svelta qualcosa, che ci sia uno scatto in avanti di Beltran, un elisir di lunga vita per Bonaventura e una salute di ferro per Nico

Dietro a questi tre, e alla forma fisica di Arthur, la situazione è nebbiosa, proprio come questa uggiosa mattinata fiorentina

A me piacerebbe fare un test per verificare il quoziente di intelligenza di quelli che danno dello zingaro a Vlahovic. Cosa verrebbe fuori?

Una cifra molto bassa, penso e spero, perché se questi qua sono pure dotati di neuroni normali io mi arrendo

Vorrebbe dire che avete vinto voi teppistelli dell’insulto, che quando sento certe cose, come anche l’odioso gemellaggio col Liverpool o i vergognosi cori sull’Heysel, mi fanno vergognare di tifare Fiorentina

Le cifre sono impietose e mi danno torto: ero convinto che il punto più basso della recente storia viola offensiva fosse stato toccato nella scorsa stagione con la (poco) premiata ditta Cabral-Jovic e pensavo ad un deciso passo avanti con Nzola e Beltran

E invece niente: una rete (inutile) nelle prime undici giornate di campionato, roba da andare in ginocchio a chiedere scusa alla coppia Sella-Pagliari che oltre quarant’anni fa spesso sprecava le geniali intuizioni di Antognoni

Perché il problema, comunque la si giri, è soprattutto lì, in attacco: arrivano decine di palloni in mezzo, anche se spesso dalla trequarti, si sta a traccheggiare a lungo nei limiti dell’area avversaria, ma le punte non ci sono, soffocate dai difensori avversari, vedi Beltran, o lenti e impacciati, vedi Nzola

Finita la vena aurea di Bonaventura e Nico, ci confrontiamo col solito rebus: chi segna? Da gennaio 2022 è un tormentone, tanti acquisti, nessuno azzeccato

E così la Juve ruba una partita senza neanche l’aiuto dell’arbitro e noi non sappiamo neanche più a cosa attaccarci

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Non so se si giocherà contro la Juve, comunque sia non ricordo una vigilia più triste di questa, perché Prato, Campi Bisenzio, Montemurlo, Borgo San Lorenzo e tutte le altre zone devastate dall’alluvione sono Firenze e quanti tifosi viola ci sono tra le decine di migliaia di uomini e donne devastati psicologicamente ed emotivamente da quanto accaduto giovedì sera?

Bene hanno fatto i ragazzi e i meno ragazzi della Fiesole a chiedere il rinvio, anteponendo i fatti alle parole: prima si sono rimboccati le maniche e poi hanno parlato, esercizio quasi mai di moda a Firenze e in Italia

Poi, certo, ci solo le varie logiche che sovraintendono all’industria del pallone e basterà pensare a quello che accadde nel marzo 2020 a Udine, con la Fiorentina fermata solo a poche ore dalla partita in un groviglio di annunci e contro annunci mentre era già partita la peste del terzo millennio

Come fai a pensare alla partita, solo alla partita, anche se è la Juve, quando intorno a te c’è così tanta disperazione, pur sapendo che ci risolleveremo, anzi: si risolleveranno

Conclusione con un plauso convinto alla mia redazione per questi giorni particolari: i ragazzi sono stati splendidi, dai più esperti, ai più giovani e mi hanno regalato emozioni e orgoglio: grazie

P.S. Domani alle 11 edizione straordinaria di Firenze e dintorni su alluvione e situazione partita

Meritavamo il pareggio e non ha senso fare processi individuali: Milenkovic e’ fuori forma, ma lo dobbiamo mettere in panchina? Non mi pare il caso, senza la sua fisicita’ perdiamo parecchio

Molti se la prendono con Italiano, che rimane poco simpatico a tanti, ma che ci ha condotto ad avere risultati apprezzabili dopo tre stagioni terrificanti

Calma e gesso, nessuna reazione di pancia, sperando di trovare finalmente un centravanti, ma quelli che rimpiangono Cabral e Jovic hanno la memoria corta, oppure giocano al tanto peggio tanto meglio

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