Scusate, chi aveva ragione sulle voci riguardanti Babacar?
Credo che in questi casi vada stabilita una cifra che se offerta non si può rifiutare, una cifra molto alta.
E lo stesso vale per Vecino: facciamo 15 milioni per Baba e 20 per l’altro?
Naturalmente bisognerebbe già aver individuato il sostituto, cioè averlo comprato prima di cedere, operazione che al momento mi pare oltremodo rischiosa.
Ho parlato di mercato alla vigilia di una gara importante come quella contro la Lazio perché mi fido completamente della capacità di concentrazione della squadra…

Primo tempo da favola, da grande squadra, da formazione che può pensare allo scudetto.
Siamo chiaramente gli intrusi tra le altre tre grandi del campionato (la Roma mi sembra in piena confusione) e proprio questo potrebbe essere il nostro punto di forza.
Ora ci sembra tutto facile, a cominciare dal vincere contro formazioni sulla carta inferiori, ma non è assolutamente così e questa regolarità di rendimento è l’aspetto più confortante della gestione Sousa.
Ci stanno cominciando a credere tutti, il lavoro dell’allenatore è soprattutto nella testa dei calciatori ed è il valore aggiunto di un gruppo di ragazzi molto tranquilli in cui mi pare Gonzalo e Borja siano i leader silenziosi.
Se vinciamo con la Lazio siamo a 41 punti, Allegri, che se ne intende, ha detto che per conquistare lo scudetto ce ne vogliono 82 e visto che la matematica non è un’opinione…

Torna puntuale il domandone di ogni mercato, a cui sinceramente non so dare risposta.
So quello che ci servirebbe, ma credo che raccontare di sapere come giochi Lisandro Lopez sia millantato credito, io almeno ho visto un paio di spezzoni e niente più e un calciatore va invece visto e monitorato a lungo.
Difficile fare acquisti miracolosi a gennaio e poi qui di miracoli non c’è da farne, vista la strepitosa stagione (Coppa Italia a parte) che stiamo giocando.
Rimanere così non si può, su Rossi mi pare che ci sia una discreta corrente di pensiero che porterebbe verso il no ad una sua cessione, sia pure in prestito.
Visto che siamo in corsa per lo scudetto, cercherei di comprare il prima possibile per attenuare al massimo i problemi di inserimento ed è proprio questo che immagino abbia chiesto Sousa.

…e così alla fine mi sono detto: perché no?
Perchè non provare la conturbante esperienza di andare all’Ikea il sabato pomeriggio, verso le cinque, per acquistare (in teoria, molto in teoria) solo quattro cuscini per le seggiole e un stand per gli abiti (ovviamente per il termine stand mi sono fatto aiutare, perché ero rimasto a Celentano al suo Stand by me…)
Il primo sussulto arriva ad un paio di chilometri dal traguardo, proprio come in una tappa del Giro d’Italia: ma che cavolo succede oggi a Firenze?
Come mai c’è tutto questo casino?
Poi l’illuminazione (assistita): non é che andranno tutti all’Ikea?
Risposta esatta, trenta minuti di coda, più o meno come uscire dal Franchi dopo la partita.
Animato da uno spirito che teneva fortemente conto dei cambiamenti avvenuti nella mia vita privata negli ultimi mesi ho iniziato il mio viaggio verso l’ignoto.
Per caritá, conoscevo giá il posto, ma diciamo che la mia predisposizione d’animo delle prime volte non si sposava proprio alla perfezione con l’attenzione che antropologicamente si dovrebbe riservare a certi luoghi.
Per esempio l’osservazione dei volti maschili (tendenti allo sbadiglio e con lo sguardo quasi sempre rivolto allo smartphone) e quelli femminili (attente, acute, direi quasi rapaci nel cogliere l’ultimo arrivo e quel colore arancio che l’altra volta non c’era).
Naturalmente l’acquisto dello stand e dei quattro cuscini si è trasformato in tre capienti sacchi colmi di oggetti, “tutti indispensabili e comunque abbiamo fatto alla svelta”.
In effetti…
Un’ora esatta tra l’arrivo e la partenza, penso che a molti di voi sia andata molto peggio.

P.S. Stamani bis, con minore difficoltá ad essere sinceri: spesa alla Coop
Voto complessivo per le due prestazioni: 6 pieno, ma convinto e consegnatomi con la seguente motivazione “è di stimolo per ulteriori miglioramenti, restano come elementi negativi l’impazienza, e la scarsa partecipazione all’avvenimento”.
Sì, va bene, ma mica era Fiorentina-Juventus…

Il 2015 della Fiorentina vale 7,5 e tolgo mezzo punto perché essendo stato a Cagliari ed Avellino a me quei tre gol della Juve a Firenze sono rimasti ancora qui.
Il Siviglia no, era più forte e ha passato il turno con uno scarto definitivo abbastanza mortificante, però era giusto così.
Sul resto siamo andati davvero molto bene e non si possono certo dimenticare i due successi a Milano contro l’Inter, l’illusoria notte di Coppa a Torino, la goduria infinita dei 3 gol europei alla Roma e soprattutto questo secondo posto, che solo a pensarci vengono i brividi.
Abbiamo trovato e perso Salah, abbiamo scoperto Kalinic, abbiamo abbandonato al suo risentito destino Gomez, ci siamo molto divertiti e ogni tanto arrabbiati.
E il 2016 promette di essere ancora più bello, auguri a tutti.

Come avete passato il Natale?
Io molto bene, sono ancora in fase di scarico, immerso nel clima rallentato di questi giorni che tanto aiuta secondo me a pensare.
E tra le varie idee e considerazioni più o meno profonde sui variegati aspetti della vita ho pescato qualcosa di calcistico che riguarda Suarez e Rossi.
Dato per certo che Sousa non è un masochista e che se i due avessero dato altri segnali in partita e in allenamento certamente avrebbero giocato molto di più, siamo proprio così sicuri di mandarli via?
Voglio dire: dopo dobbiamo prendere non più due rinforzi, ma quattro, cioè il difensore, l’esterno, più appunto un centrocampista e un attaccante.
Intanto però ci priviamo di un signore che ha fatto pochi anni fa la finale di Champions e di un talento che sotto sotto Conte sta ancora aspettando.
Per portare in viola chi al posto loro?

Il 2 gennaio 2014 cominciò la mia personale battaglia contro i calcoli renali, ancora non lo sapevo ma stava per iniziare sotto tutti i punti di vista il biennio più difficile della mia vita.
Due anni che hanno stravolto e alla fine rivoluzionato il mio modo di percepire il mondo e di stare con gli altri, due anni che mi hanno fatto diventare un uomo profondamente diverso, spero migliore per chi mi sta accanto.
Mi sono accorto di tante cose che prima vedevo, ma non “guardavo”.
Ho capito molti errori, ho finalmente perso la mia paura sui cambiamenti: si possono non solo accettare, ma addirittura sfruttare per uscire “dall’egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti”.
Il 2016 dovrà essere l’anno della raccolta di quanto ho molto faticosamente seminato in tutti questi mesi pieni di tante cose, la maggior parte delle quali purtroppo molto amare, ma evidentemente dovevano accadere proprio per cambiare.
Per questo l’augurio di passare un Natale di grande pace con voi stessi, che credo sia il massimo dei regali, è in questa vigilia ancora più sincero del solito.

Ottima reazione, dopo la settimana più difficile da quando è arrivato Sousa.
Aver vinto in questo modo è molto confortante, in pratica non c’è mai stata partita e la differenza tecnica è stata evidente.
Chiudiamo un anno solare da grande squadra, con punte di godimento che poche altre volte abbiamo raggiunto nella storia e va bene che non abbiamo vinto niente, ma essere secondi in campionato è un traguardo assolutamente impensabile in estate.
Kalinic e Ilicic sopra a tutti, ma anche il dinamismo di Bernardeschi, che se continua così andrà certamente agli Europei.
Resta sullo sfondo il problema di Pepito e anche la domanda se abbia avuto abbastanza spazio per risalire la corrente oppure no.
Qualcosa si deve essere rotto nel rapporto con l’allenatore, adesso va trovata una soluzione che vada bene a tutti, ma ricordandoci che la Fiorentina viene prima di ogni altra cosa.

Domani non mi interessa se la Fiorentina gioca bene, mi interessa vincere.
E’ troppo importante chiudere senza veleni al secondo posto in classifica, cioè là dove nessuno dotato di buonsenso poteva pensare di stare a fine 2015.
Ero ieri sera alla cena degli sponsor (come Radio Bruno) e non ho notato molte differenze con gli anni passati, con un ADV in ottima forma e neanche un po’ (beato lui) ammaccato dall’imprevista eliminazione in Coppa Italia.
Tutti danno Rossi titolare ed io invece ci andrei molto cauto perché mi pare che Sousa applichi al suo lavoro una logica stringente dove a questo punto del campionato non c’è molto spazio per dei rischi sia pure motivati dalla fondamentale necessità di recuperare Pepito.
Sarei invece sorpreso se non giocasse Borja Valero, che ha fallito la partita di Torino, ma mi pare fosse in ottima e (purtroppo) nutrita compagnia.
E in porta secondo me giocherà ancora Tatarusanu, per cui faccio il tifo più di tanti di voi che mi contestano per le critiche, ma i fatti sono quelli che sotto gli occhi nell’ultimo mese e l’apporto del rumeno è stato senz’altro al di sotto delle aspettative.

Ad un certo punto ho avuto la tentazione di contarli, ma poi ho lasciato perdere perché sono persone e non numeri.
Serata di auguri al Pentasport con tutto il gruppo, compresi i fanciulli e le fanciulle di “Viola nel cuore”, e caduta oltre ogni limite immaginabile dei freni inibitori.
Un esempio per tutti: mi sono esibito nuovamente in “Una carezza in un pugno” con gli stessi esiti disastrosi di qualche tempo fa, con l’aggravante però della presenza di tutta la redazione e di mia figlia Camilla che mi ha ripreso per futuri ricatti in termini sindacali di paghetta.
Il meglio però lo ha dato Vuturo, assoluto protagonista della scena perché non solo canta (beato lui) benissimo, ma si è addirittura improvvisato capo animazione con un gruppo di malcapitate signore finite nella stanza accanto alla nostra che si sono messe a seguirlo nelle danze.
Ed io immagino che qualcuna di loro si sia innamorata di Pietro e che a fine cena (io come al solito sono andato via prima) lo abbia pure inseguito…
Me li guardavo uno a uno (mancavano purtroppo Saverio, Leonardo e Matteo Sestini) i “miei” giornalisti pensando che di loro so più o meno tutto in termini professionali e immaginavo come possano “vivermi”, le speranze e magari le delusioni che ogni mia decisione comporta nella loro vita di tutti i giorni.
Una bella responsabilità, che però mi piace tantissimo e che ho avuto la possibilità di continuare a vivere grazie a Radio Bruno, che mi e ci ha regalato un incredibile entusiasmo.
Ed è stato ancora più importante aver creato tutto questo insieme a Maurizio, l’amico di una vita, che c’è, c’è sempre stato e ci sarà sempre.

A proposito di Radio Bruno: scaricate nel modo che volete “Natale è tutto qua” (molto carino) realizzato dalla nostra sede centrale, i 99 centesimi del costo andranno interamente ad AGEOP RICERCA ONLUS, che da trent’anni accoglie ed assiste a Bologna i malati di tumore e le loro famiglie.

« Pagina precedentePagina successiva »