Cerchiamo per favore di fare pace col cervello e andiamo per gradi: si è sempre criticato la campagna acquisti della Fiorentina, Pradé Barone e magari anche Burdisso sono stati spesso etichettati come sciagura permanente, di conseguenza la rosa viola è mal costruita

Non sono d’accordo, anche se sugli attaccanti per ora si sta sbagliando con una pericolosa perseveranza, ma andiamo avanti: dunque, secondo molti, questa squadra non è all’altezza delle migliori e destinata alla mediocrità

Come si spiega allora il piazzamento Champions, il fatto di aver raggiunto due finali nel 2023 e di essere ancora in corsa su tre fronti (quattro con la Supercoppa)?

Eh, ma Italiano è scarso, il peggio che si è visto da tempo a Firenze, non vede le partite, sbaglia i cambi, è ossessionato dal modulo e non esce mai dalle sue fissazioni

Il mistero (gaudioso, a dire il vero) resta: come fa la Fiorentina a vincere spesso le partite con dirigenti scarsi e con un allenatore al limite dell’incapacità?

Ah, saperlo….

Non mi stupisce la cupidigia di Chiara Ferragni, ma l’assurdità di chi le offre cifre da calciatore affermato per pubblicizzare uova, pandori e chissà cosa

Poi ci ragiono sopra, e siccome conosco abbastanza bene come gira il mondo, è ovvio che i vari Balocchi guadagnino anche quando danno mezzo milione di euro per farla sorridere davanti alle dolcezze solidali, o sedicenti tali

E allora l’attenzione si sposta sui 30 milioni di followers che seguono più o meno adoranti questa signora che non ha nessun talento artistico, ma uno straordinario fiuto commerciale, che non è poco e che però forse non è abbastanza per giustificare le cifre che incassa non facendo assolutamente niente

Trenta milioni di persone, presumo tutte o quasi italiane, quindi più di un un italiano/a su due, visto che l’ultimo censimento parla di 59 milioni di cittadini, segue le evoluzioni dei Ferragnez e molti di loro evidentemente abboccano agli ammiccamenti della luccicante Chiara: se non amassi così perdutamente l’Italia verrebbe quasi da scappare all’estero, dove però temo ci siano altre Ferragni, diventate milionarie sorridendo davanti ad un telefonino

L’insuperabile duo Jannacci-Gaber oltre trent’anni fa cantava “da dove chiami? come ti chiami? siamo diventati tutti scemi”, ecco mi pare che abbiano decisamente peccato di ottimismo

Come e più che contro il Parma: ci salva il portiere, cioè uno degli anello deboli della rosa, e alla fine, non si sa come, portiamo a casa il risultato

Non è piaciuto nulla di questa Fiorentina privata del talento dei suoi tre uomini migliori e meno male che almeno uno è entrato nella ripresa a rimettere ordine e dare geometrie

La classifica è splendida, la forma fisica della rosa proprio no e quelli che giocano poco sono peggio dei titolari, ma siamo in lotta per la Champions e quindi viviamo pure questo felice straniamento di fronte ad una stagione che promette bene

Quello che sta succedendo a Gaza sta scivolando nelle zone basse dei giornali, se non addirittura nelle pagine interne, magari accompagnando gli articoli con dichiarazioni dei politici di casa nostra o con improbabili ipotesi di pace turche o russe

E’ una vecchia regola non scritta del giornalismo: morire a Gaza non fa più notizia, ormai ci stiamo abituando alla tragica litania delle parole: bombardamenti, ostaggi, torture, stupri, Hamas e Netanyahu

Prima di scrivere queste poche righe ho cercato di documentarmi per capire la situazione e ho molto faticato per arrivare al numero dei morti: pare che si sia superata la cifra di 18.000 persone e lo scrivo anche in lettere per rendere più chiaro il concetto: diciottomila

Quanti saranno i terroristi in mezzo a questa carneficina? Quanti i bambini, le donne, i civili? E chi lo sa, intanto però si muore, nel silenzio più o meno generale

Fino a settanta giorni fa faceva notizia un attentato a Tel Aviv e la risposta israeliana con tre, quarto morti, ora si è perso il conto, bisognerebbe davvero riflettere almeno un minuto su dove siamo arrivati

Sono molto arrabbiato, non per la prestazione, che alla fine c’e’ stata, ma per non aver vinto in undici contro nove per un quarto d’ora: non esiste

E non esiste non creare almeno un paio di grandi occasioni da gol, e la colpa e’ assortita: mancanza di velocita’, nessuno che salti l’uomo, non crederci abbastanza

Inutile prendersela per un minuto in piu’ o in meno di recupero, tanto avremmo continuato a tenere il pallone fuori dall’area

Sì, sono arrabbiato, mi passera’

La butto lì subito: il 30 agosto 1995 a un quarto d’ora dalla fine stavamo (meritatamente) perdendo ad Ascoli nel primo turno di Coppa Italia e, mi pare, con un uomo in meno. Alla fine vinciamo per due a uno con una clamorosa quanto inaspettata doppietta del neo-acquisto Michele Serena

Ecco, partiamo da questo, perché ieri sera nel primo tempo si sono viste cose pazzesche, in senso negativo e dobbiamo ringraziare Christensen se siamo vagamente restati in partita- e non è che nel secondo tempo si siano viste cose molto diverse, solo che il Parma aveva smesso di farci male

E poi…è il calcio: uno spunto di Zola, una sciocchezza difensiva e la pareggi, rischiando ancora qualcosa, ma hai Christensen, fino alle 20.55 di ieri sera considerato un Gollini qualsiasi e quindi vai a battere i rigori

A quel punto, finalmente, ci siamo ricordati di essere la Fiorentina e, come si dice dalle nostre parti, abbiamo asciugato un bucato da non credere

Per ogni altra analisi lasciamo passare un paio di giorni per riprenderci emotivamente

Vittoria netta, senza discussioni, contro l’ultima in classifica, ma lo era anche l’Empoli quando venne al Franchi dopo la scintillante vittoria di Napoli

Sorpresa generale per l’assenza di Nico, stavolta Sottil è andato benissimo, si poteva evitare il ditino per zittirci e non è più un ragazzino, però pazienza: gliene concediamo un altro al quinto gol e via andare

La classifica è ottima, il morale in risalita e forse Beltran si sganciando dai pesi che aveva nella testa più che nelle gambe e che lo avevano bloccato nella prima parte della stagione

Ora il Parma, tra le più difficili della serie B da affrontare, converrebbe pensare che giochi ancora in A e affrontarla come la Salernitana

La Fiorentina vince, passa il turno, gioca più che decentemente il secondo tempo e un terzo dei messaggi arrivati a Radio Bruno se la prende con Italiano: perché?

Me lo sto chiedendo da mesi e non ho risposte precise, provo quindi solo a formulare delle ipotesi empiriche, che molto si basano sulla psicologia del popolo viola

Italiano non è un incantatore di serpenti, non sa allenare giornalisti e tifosi, arte innata di alcuni tecnici, alcuni dei quali passati da Firenze, come ad esempio Terim, che se ne andò via da dimissionario dopo tre sconfitte consecutive e un modesto pareggio casalingo contro il Brescia di Baggio, con la squadra in chiara crisi fisica, dopo un’ignobile eliminazione al primo turno contro il Tirol (e in squadra c’erano Toldo e Rui Costa), ma ancora oggi rimane un tecnico vincente nell’immaginario fiorentino

Italiano, non è simpatico, comunica abbastanza male e certamente non è aiutato dalla torre d’avorio societaria: parla molto ai media viola e poco ai giornalisti che, se onesti e professionali, rappresentano un male necessario, visto che sono l’unico tramite oggettivo tra la Fiorentina e la gente

Italiano ha dato qualche volta interpretazioni molto personali di alcune sconfitte e ad alcuni, forse a molti, è parso che si aggrappasse alle funi del cielo quando forse invece si poteva semplicemente dire: abbiamo giocato male e la colpa è di tutti, a cominciare da me

Il gioco di Italiano è coinvolgente ed intrigante se svolto alla velocità che avrebbe in testa Italiano, ma che spesso non è la stessa che si vede in campo, e il possesso palla sterile evidentemente contraddice il raffinato gusto estetico dei tifosi della Fiorentina

Italiano è il front-man di Commisso-Barone-Pradè, per cui alcuni, più o meno inconsciamente, se la prendono con lui per interposta persona, avendo dentro molto livore verso la società

E comunque, concludendo, non ho mai visto da quando frequento professionalmente la Fiorentina, quindi dal 1978, una tale discrepanza tra risultati ottenuti e gradimento della gente

Esattamente diciotto anni fa cominciava l’avventura di questo blog, auguri quindi a tutti noi, quelli che ci sono sempre stati, quelli che si sono aggiunti col passare del tempo, quelli che se ne sono andati per motivi che non ho mai capito

In diciotto anni fa il mio mondo si è capovolto, alla fine in meglio: è abbastanza normale che avvengano dei cambiamenti, ma sinceramente non pensavo che tutto si potesse modificare così radicalmente

Inutile fare elenchi, liste di buoni e di cattivi, ognuno ha le sue ragioni e il suo modo di raccontarsi e raccontare la vita, quello che conta è il presente e anche quel pezzo di futuro che a tre quarti della vita (se va bene…) ci resta da percorrere

Attraverso questo appuntamento, che a volte è stato costante e altre meno, avete imparato a conoscermi, a capire qualcosa del mio carattere e dei miei pensieri senza bisogno che ricorressi a facebook, istagram, twitter, tik-tok, strumenti che saranno pure indispensabili per chi fa comunicazione, ma da cui continuo orgogliosamente a stare alla larga

Mi accorgo col passare del tempo di assomigliare sempre di più a quei giapponesi che a distanza di anni dalla fine della seconda guerra mondiale ancora vagavano in qualche foresta alla ricerca del nemico, ma non mi importa: se sono e sarò ancora presente a me stesso, questo blog rappresenterà l’unico contatto personale tra me e chi non fa parte della mia famiglia e della mia ristretta cerchia di amici

Grazie a voi per esserci tutti i giorni

Sempre peggio: Nzola meglio di Beltran, ed è tutto dire

Ora, aspettiamo certamente che l’argentino capisca come si gioca in Italia e riconosciamo che eravamo tutti felici e contenti quando abbiamo rintuzzato l’attacco della Roma e lo abbiamo portato a Firenze, ma è mai possibile non tirare mai in porta? Circostanza che, lo ammetteranno anche i più scettici, parrebbe necessaria per fare gol

L’errore davanti a Maignan è stato gigantesco, ma ancora peggio sono stati gli sballottamenti continui in mezzo ai difensori del Milan, che se lo sono baloccato senza problemi

Nzola almeno ha retto qualcosa, pur sembrando il sottoscritto nel colpo di testa (ero decisamente negato), nonostante un fisico che suggerirebbe ben altro e comunque stiamo battendo ogni record mondiale in fatto di attaccanti: 13 partite in due e una rete (inutile)

Poi uno si chiede perché perde le partite: su Sottil puoi anche sospendere l’accanimento tecnico somministrato da Italiano, Parisi tornerà finalmente a sinistra e prenderà il posto di Biraghi, Arthur si spera che non abbia già finito la benzina, ma se non segnano Nico e Bonaventura qui è notte fonda

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