La butto lì subito: il 30 agosto 1995 a un quarto d’ora dalla fine stavamo (meritatamente) perdendo ad Ascoli nel primo turno di Coppa Italia e, mi pare, con un uomo in meno. Alla fine vinciamo per due a uno con una clamorosa quanto inaspettata doppietta del neo-acquisto Michele Serena

Ecco, partiamo da questo, perché ieri sera nel primo tempo si sono viste cose pazzesche, in senso negativo e dobbiamo ringraziare Christensen se siamo vagamente restati in partita- e non è che nel secondo tempo si siano viste cose molto diverse, solo che il Parma aveva smesso di farci male

E poi…è il calcio: uno spunto di Zola, una sciocchezza difensiva e la pareggi, rischiando ancora qualcosa, ma hai Christensen, fino alle 20.55 di ieri sera considerato un Gollini qualsiasi e quindi vai a battere i rigori

A quel punto, finalmente, ci siamo ricordati di essere la Fiorentina e, come si dice dalle nostre parti, abbiamo asciugato un bucato da non credere

Per ogni altra analisi lasciamo passare un paio di giorni per riprenderci emotivamente

Vittoria netta, senza discussioni, contro l’ultima in classifica, ma lo era anche l’Empoli quando venne al Franchi dopo la scintillante vittoria di Napoli

Sorpresa generale per l’assenza di Nico, stavolta Sottil è andato benissimo, si poteva evitare il ditino per zittirci e non è più un ragazzino, però pazienza: gliene concediamo un altro al quinto gol e via andare

La classifica è ottima, il morale in risalita e forse Beltran si sganciando dai pesi che aveva nella testa più che nelle gambe e che lo avevano bloccato nella prima parte della stagione

Ora il Parma, tra le più difficili della serie B da affrontare, converrebbe pensare che giochi ancora in A e affrontarla come la Salernitana

La Fiorentina vince, passa il turno, gioca più che decentemente il secondo tempo e un terzo dei messaggi arrivati a Radio Bruno se la prende con Italiano: perché?

Me lo sto chiedendo da mesi e non ho risposte precise, provo quindi solo a formulare delle ipotesi empiriche, che molto si basano sulla psicologia del popolo viola

Italiano non è un incantatore di serpenti, non sa allenare giornalisti e tifosi, arte innata di alcuni tecnici, alcuni dei quali passati da Firenze, come ad esempio Terim, che se ne andò via da dimissionario dopo tre sconfitte consecutive e un modesto pareggio casalingo contro il Brescia di Baggio, con la squadra in chiara crisi fisica, dopo un’ignobile eliminazione al primo turno contro il Tirol (e in squadra c’erano Toldo e Rui Costa), ma ancora oggi rimane un tecnico vincente nell’immaginario fiorentino

Italiano, non è simpatico, comunica abbastanza male e certamente non è aiutato dalla torre d’avorio societaria: parla molto ai media viola e poco ai giornalisti che, se onesti e professionali, rappresentano un male necessario, visto che sono l’unico tramite oggettivo tra la Fiorentina e la gente

Italiano ha dato qualche volta interpretazioni molto personali di alcune sconfitte e ad alcuni, forse a molti, è parso che si aggrappasse alle funi del cielo quando forse invece si poteva semplicemente dire: abbiamo giocato male e la colpa è di tutti, a cominciare da me

Il gioco di Italiano è coinvolgente ed intrigante se svolto alla velocità che avrebbe in testa Italiano, ma che spesso non è la stessa che si vede in campo, e il possesso palla sterile evidentemente contraddice il raffinato gusto estetico dei tifosi della Fiorentina

Italiano è il front-man di Commisso-Barone-Pradè, per cui alcuni, più o meno inconsciamente, se la prendono con lui per interposta persona, avendo dentro molto livore verso la società

E comunque, concludendo, non ho mai visto da quando frequento professionalmente la Fiorentina, quindi dal 1978, una tale discrepanza tra risultati ottenuti e gradimento della gente

Esattamente diciotto anni fa cominciava l’avventura di questo blog, auguri quindi a tutti noi, quelli che ci sono sempre stati, quelli che si sono aggiunti col passare del tempo, quelli che se ne sono andati per motivi che non ho mai capito

In diciotto anni fa il mio mondo si è capovolto, alla fine in meglio: è abbastanza normale che avvengano dei cambiamenti, ma sinceramente non pensavo che tutto si potesse modificare così radicalmente

Inutile fare elenchi, liste di buoni e di cattivi, ognuno ha le sue ragioni e il suo modo di raccontarsi e raccontare la vita, quello che conta è il presente e anche quel pezzo di futuro che a tre quarti della vita (se va bene…) ci resta da percorrere

Attraverso questo appuntamento, che a volte è stato costante e altre meno, avete imparato a conoscermi, a capire qualcosa del mio carattere e dei miei pensieri senza bisogno che ricorressi a facebook, istagram, twitter, tik-tok, strumenti che saranno pure indispensabili per chi fa comunicazione, ma da cui continuo orgogliosamente a stare alla larga

Mi accorgo col passare del tempo di assomigliare sempre di più a quei giapponesi che a distanza di anni dalla fine della seconda guerra mondiale ancora vagavano in qualche foresta alla ricerca del nemico, ma non mi importa: se sono e sarò ancora presente a me stesso, questo blog rappresenterà l’unico contatto personale tra me e chi non fa parte della mia famiglia e della mia ristretta cerchia di amici

Grazie a voi per esserci tutti i giorni

Sempre peggio: Nzola meglio di Beltran, ed è tutto dire

Ora, aspettiamo certamente che l’argentino capisca come si gioca in Italia e riconosciamo che eravamo tutti felici e contenti quando abbiamo rintuzzato l’attacco della Roma e lo abbiamo portato a Firenze, ma è mai possibile non tirare mai in porta? Circostanza che, lo ammetteranno anche i più scettici, parrebbe necessaria per fare gol

L’errore davanti a Maignan è stato gigantesco, ma ancora peggio sono stati gli sballottamenti continui in mezzo ai difensori del Milan, che se lo sono baloccato senza problemi

Nzola almeno ha retto qualcosa, pur sembrando il sottoscritto nel colpo di testa (ero decisamente negato), nonostante un fisico che suggerirebbe ben altro e comunque stiamo battendo ogni record mondiale in fatto di attaccanti: 13 partite in due e una rete (inutile)

Poi uno si chiede perché perde le partite: su Sottil puoi anche sospendere l’accanimento tecnico somministrato da Italiano, Parisi tornerà finalmente a sinistra e prenderà il posto di Biraghi, Arthur si spera che non abbia già finito la benzina, ma se non segnano Nico e Bonaventura qui è notte fonda

Entro poco Turetta scrive una lettera piena di dolore e pentimento ai genitori di Giulia: non volevo, ero sconvolto, pensavo che mi amasse…

Passano dodici mesi e Turetta (forse) si laurea e si comincia a parlare di percorso di riabilitazione, in fondo è così giovane…

Trascorrono cinque anni e vengono concessi i primi permessi per buona condotta, nel frattempo Turetta ha ricevuta una decina di proposte di matrimonio e un numero smisurato di richiesta di amicizia, oltre alla sconfinata ammirazione di sciroccati e sciroccate

Alle prossime elezioni europee qualche partito (in prima fila 5 Stelle e Sinistra Italiana) chiede alla sorella di Giulia di candidarsi e lei, sciaguratamente, accetta

Giulia, e va bene, ma le altre 104 donne e ragazze ammazzate?

Quello che non sopporto nell’era dei social, che comunque sopporto pochissimo, è la sovraesposizione di tutti e di tutto, altro che il famoso quarto d’ora di celebrità genialmente elevato alla massima potenza da Andy Wahrol

Parlano, scrivono, pubblicano aforismi, confortati/e dal piacere che si prova nel rileggersi e sentirsi così intelligenti ad essersi appropriati di una frase ad effetto

Dicono cazzate immani

Tipo quella, con tutto il rispetto per il dolore della famiglia Cecchettin, secondo cui lo Stato sarebbe complice di questo delitto: in che senso complice?

Cosa avrebbe dovuto fare lo Stato, che poi saremmo tutti noi, per evitare la follia criminale, diventare come la Germania dell’Est e controllare tutto e tutti, sempre ammesso che in quel triste Paese cose del genere non avvenissero? Magari succedevano, ma i giornali non lo potevano scrivere

E’ proprio vero: un bel tacer non fu mai scritto

Questa è una grande occasione per fare qualcosa di concreto per provare a frenare la continuazione millenaria di una situazione insopportabile

Alla guida del Governo e del maggiore partito di opposizione ci sono due donne: che dimentichino la loro appartenenza politica e costruiscano qualcosa di concreto che freni il vergognoso elenco di chi è morto per mano di un uomo

Poi però è soprattutto un problema “culturale”, anche se diffido sempre di questa parola, di per sé nobile, ma che mi pare sia diventata una macedonia con dentro un po’ di tutto

Sentenze allucinanti, donne invitate a vestirsi in un certo modo per non provocare gli istinti maschili più bassi (definirli animaleschi è un’offesa per gli animali), il giustificazionismo diffuso dei genitori verso il pupo di casa, l’idea folle ma così diffusa che una fidanzata, una moglie sia qualcosa di tuo, un possesso e non una persona libera di scegliere sempre quello che vuole.

Libera anche di dire di no all’ultimo secondo ad un rapporto su cui ha cambiato idea, libera di non avere rapporti coniugali, libera di essere libera

E io mi sono stufato di dire basta, ma al tempo stesso mi faccio un bell’esame di coscienza e ripenso alle tante volte in cui sono finito e ho partecipato a contesti “culturali” in cui la donna è sempre un gradino sotto

Dunque, sono anch’io colpevole. e allora è venuto il momento di confessare che il mondo del giornalismo è estremamente maschilista e anche dei più triti, molto di più ad esempio di quello bancario, che pure conosco bene

Se una giornalista di bella presenza fa carriera “è perché gliel’ha data al direttore”, le vallette o le aiutanti di “feroci conduttori di trasmissioni false” devono essere scosciate almeno fino all’inguine e con una scollatura “da brividi”, altrimenti il maschio davanti al televisore non segue con attenzione, cioè non si “attizza”

E poi le battute a doppio senso, cioè ad un senso unico, in cui si pensa di essere spiritosi e si è solo dei poveri idioti

Ebbene sì, ho partecipato anch’io a questa fiera dell’orrore, che è il brodo primordiale in cui prospera una precisa idea della della donna, anzi della femmina sempre complementare, meglio ancora se compiacente, al Re della Foresta

Proverò a cambiare, nei comportamenti e nella testa, speriamo che lo facciate anche voi, anche se ho molte poche speranze

Non saprei dire se è stata meritata e nemmeno me ne importa molto, sono tre punti di puro ossigeno dopo un periodo complicato

La Fiorentina è a ridosso della zona Champions, prima nel gironcino di Conference senza attaccanti: se non è un record, poco ci manca

Siamo sempre lì, a Nico e Bonaventura, hai voglia te a cercare soluzioni alternative se chi sta davanti sta fallendo la stagione, mentre la speranza è out per problemi fisici e fino ad oggi ha tirato quattro volte-quattro in porta

Il Bologna gioca bene e si piace molto, anche troppo, e poi comunque a calcio non sempre vincono quelli che amano lo spettacolo

Tira una brutta aria intorno alla Fiorentina, forse sarò troppo pessimista, ma quello che avverto in queste settimane non mi piace

Da un lato la stanchezza del terzo anno di Italiano, che valgono come i cinque di Prandelli, nel senso dello stress ambientale, perché il tecnico viola non risparmia nessuno, spendendosi fino all’esaurimento delle forze. Bello, ammirevole, ma stancante

Dall’altro la voglia di regolamento di conti in sospeso di quelli che hanno Commisso e Barone sulle scatole da anni e non vedono l’ora di prendersi rivincite, fregandosene ovviamente del bene della Fiorentina

Certo, tutto questo passerebbe in secondo piano se negli ultimi due anni avessimo azzeccato un centravanti decente, non dico un campione, ma qualcuno di affidabile

Così come non sarebbe stato male per gli esterni uscire dall’offerta Coop alla rovescia: ne paghi quattroy, ma hai la resa di mezzo, se va bene

E comunque questa è la realtà tecnica, non rimane che prenderne atto, sperando che cambi alla svelta qualcosa, che ci sia uno scatto in avanti di Beltran, un elisir di lunga vita per Bonaventura e una salute di ferro per Nico

Dietro a questi tre, e alla forma fisica di Arthur, la situazione è nebbiosa, proprio come questa uggiosa mattinata fiorentina

« Pagina precedentePagina successiva »