Otto gol in quattro giorni, due vittorie in trasferta, una al quasi freddo e una al calco, niente male direi.

Gran partita di Bernardeschi, che per questa volta mi ha smentito sul discorso di stare dietro le punte, speriamo di essere completamente sbugiardato da qui alla fine della stagione e di pagare la scommessa degli otto gol.

Come scrivevo qualche giorno fa: uno che para e uno che segna. Ecco, se Kalinic continua così ci divertiremo abbastanza, anche se i problemi ci sono, stavolta in difesa perché tre gol non si possono prendere.

Ci aspettano Crotone e Bologna, due ottime occasioni per raddrizzare la classifica, stasera intanto guardiamo dov’è la seconda forza del campionato, l’Inter…

Dovete scusarmi: da qualche giorno sono assediato dallo spam e come se non bastasse sono stato hackerato, come si dice in questi casi, con la pubblicazione di un post che non avevo scritto io e che ho logicamente rimosso.

Sto perdendo un bel po’ di tempo a cambiare le cose, ma per il blog vale la pena…

 

Più che altro segnare, mi pare, visto che l’accoppiata Babacar Kalinic in Europa funziona piuttosto bene.
Si è rivisto giocare a calcio, almeno in alcuni tratti della partita, e questo in momenti di miseria tecnica è già qualcosa.
Continua a mancare l’apporto di Vecino e Badelj, se si rapportano le loro partite di questa stagione a quelle di un anno fa, ma Corvino è fiducioso e noi dobbiamo fare un atto di fede…
Borja Valero nel centrocampo a tre funziona senz’altro meglio, resta la sensazione che fatichi sul piano atletico, come se in certi momenti il ritmo fosse per lui troppo alto.
Comunque abbiamo vinto bene e senza discussioni e viste le premesse della vigilia non era assolutamente un risultato scontato.

Buffon para e Cuadrado segna, non è che il calcio sia poi questa scienza complicata e l’ho sentito dire da oltre quarant’anni: un grande portiere e uno che la butti dentro.
Noi non abbiamo il grande portiere e neanche il grande attaccante e pur senza voler fare confronti impietosi con chi ieri ha vinto in Champions mi pare di poter dire che negli anni d’oro parecchi problemi ce li hanno risolti le accoppiate Toldo-Batistuta e Frey-Toni (o Mutu), tanto per dire.
Poi, puoi giocare con due a centrocampo, con tre in difesa o con due punte, ma sempre lì siamo: uno che para e uno che segna.
Se non li hai, dovresti essere così bravo da organizzare le reti degli altri, però bisognerebbe pure disporre di gente che la porta la vede e non, come mi capita a volte di dire in radiocronaca, “esala il tiro”.
E se non hai neanche quelli, non ti rimane che sperare che accada un mezzo miracolo calcistico.

Uno lo conosco piuttosto bene, avendo condiviso con lui un po’ di scuola e parecchio percorso radiofonico.
Un altro è sempre stato disponibile qualsiasi cosa gli avessi chiesto e non posso che essergliene riconoscente, personalmente lo trovo un fuoriclasse della risata.
Col terzo ho avuto meno occasioni di frequentazioni, ma una volta mi salvò letteralmente, perché facendo il grosso dissi all’allora undicenne figlia che conoscevo bene il conduttore del festival di Sanremo che era nel nostro stesso albergo.
Ci trovammo in piscina, arrivarono in contemporanea lui e la figlia ed io pensai terrorizzato: ecco, adesso mi sputtano chissà per quanto perché lui neanche mi saluta e invece andò tutto benissimo.
Grato a vita.
Insieme sono straordinari.
Sto parlando di Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello: oltre due ore di divertimento purissimo, infarcito dalla maturità dell’artista.
Splendidi cinquantenni, rimasti amici, roba da noi e per noi fiorentini e lo dico con orgoglio perché spesso abbiamo davvero una marcia in più.
Basta solo ricordarsi di inserirla… (la battuta non è mia, ma di Pieraccioni a proposito della velocità e la bravura di Matteo Renzi)

L’Atalanta non ha rubato niente e nel primo tempo ha giocato meglio: la preoccupazione per il futuro della Fiorentina è tutta in questa considerazione oggettiva.
Fanno tutti una gran fatica ad esprimersi al meglio, abbiamo provato con le due punti e non si è visto alcun cambiamento nella pericolosità offensiva.
C’è un equivoco Borja Valero e un’impotenza oggettiva sulle fasce, là dove Sousa vorrebbe creare il gioco.
Già, Sousa.
Solito dopo-partita, musicale nell’eloquio, ma una serie di arrampicamenti sugli specchi che mi lasciano perplessi.
E darei pure un’occhiata alla classifica, che comincia a diventare “scivolosa”.

Si prende delle grandi responsabilità Sousa, se domani dovesse schierare una sola punta.
In una partita da vincere in tutti i modi, anche rischiando qualcosa, non si capisce perché non si possa provare con Kalinic e Babacar insieme e Ilicic dietro a loro.
In pratica si rinuncia al secondo attaccante immaginando di fare un gran movimento nell’area di rigore avversaria permettendo così ai centrocampisti o agli esterni di inserirsi.
Già, ma chi si inserisce?
Milic? Borja Valero? Badelj? Sanchez?
Forse Bernardeschi o lo stesso Ilicic, se è in giornata.
Vale la pena di costringere le difese avversarie ad occuparsi del doppio dei epricoli per un’eventualità (purtroppo) abbastanza remota?

Dopo 12 anni Linus molla il suo blog, certamente molto più popolare di quello che state leggendo e comunque evidentemente non proprio facile da gestire visto che ha affermato di non farcela più.
Qui siamo all’undicesimo anno insieme e se ripenso ai tempi in cui è iniziato (numero di figli, numero di mogli, proprietà di radio, cambio di radio, solo per dirne alcune) devo dire che mi si è rivoluzionato il mondo e che anch’io ho dato una bella mano a cambiarlo.
Gestire un blog è molto faticoso mentalmente, pur avendo il grande privilegio di non sottostare ad alcuna pressione economica, perché l’unico fine è quello di trasmettere il proprio pensiero e le proprie emozioni.
Ed è proprio qui che nascono i problemi e soprattutto i dubbi.
Come avrete certamente capito, per esempio, negli ultimi due anni ho attraversato tempeste fortissime e mi sono chiesto più volte come e quanto sarebbe stato giusto scriverne su una piattaforma accessibile a tutti, coinvolgendo la vita di altre persone peraltro già stravolta abbastanza senza bisogno di aggiungere niente.
Ho cercato di usare una certa misura, ma non sempre ci sono riuscito.
Ma non c’è solo questo.
A volte su certi argomenti che magari susciterebbero grande interesse non si hanno idee precise e, soprattutto, non è che tutti i giorni si possano scrivere cose intelligenti e infatti ho una sconfinata ammirazione per Serra e Gramellini che quotidianamente inanellano perle preziose sui loro giornali.
Col passare del tempo ho deciso che non è necessario scrivere sempre e comunque, che è meglio rallentare se non si ha nulla di significativo da proporre all’attenzione.
Diminuiscono i commenti, ma migliora la qualità della vita.

Si può essere contro Montolivo per come ha preso per i fondelli tutta Firenze con il fondamentale aiuto della sua corte dei miracoli fiorentina che ancora ogni tanto sento pontificare qua e là, ma bisogna togliersi il cappello per la lezione di stile impartita a tutti i frustrati della tastiera.
Quelli che protetti dall’anonimato sfogano la rabbia per la propria vita insulsa lanciando invettive e offendendo tutto e tutti.
In questo blog ne ho “ospitati” diversi di idioti così e quindi so di cosa parlo.
Per questo dico bravo a Montolivo che al rientro dall’operazione al crociato che lo terrà lontano sei mesi dal calcio ha mandato una carezza a chi via web gli augurava di non giocare più o, tanto per essere delicati, di morire invitando i frustrati ad essere più gentili.
Ineccepibile.

In questo momento Bernardeschi è un’ottima ipotesi di esterno offensivo di centrocampo, con ampie possibilità di miglioramento fino a farlo diventare uno dei più forti in circolazione.
Non ha il passo e i tempi del trequartista, almeno ai livelli più alti, può darsi che ci arrivi nei prossimi anni, ma adesso no.
E credo che dopo ieri sera se ne sia reso contro anche Ventura, che ha involontariamente creato qualche problema alla Fiorentina perché Federico è convinto che giocare a destra non sia la sua collocazione naturale.
Per adesso va così, senza polemiche con nessuno.

« Pagina precedentePagina successiva »