Come a Bologna, abbiamo fatto un gran primo tempo e una ripresa sulle grucce.

Non si riesce a capire bene se il problema sia mentale o più probabilmente fisico, anche se la gara di giovedì non può essere stata così importante.

Nel calcio ci sono delle regole non scritte che valgono nove volte su dieci: se non la chiudi quando ne hai le possibilità, vieni punito.

Non mi soffermerei troppo sui singoli, se non per registrare l’incredibile calo di Badelj, che per 45 minuti sembrava essere tornato quello del girone di andata dello scorso campionato.

E così siamo sempre lì, in mezzo al guado, né troppo bene, né troppo male, in una zona grigia che è proprio il contrario del nostro spirito combattivo.

Vittoria piena e senza troppi problemi, com’era nelle previsioni e come non sempre accade.

Sta ritornando in forma Ilicic, Kalinic lo è già da un paio di settimane e arrivano i gol, tutto molto normale…

Possiamo tranquillamente vincere il girone contro il Paok e poi andare a Baku senza alcun problema di classifica e quindi come se fosse un’amichevole.

Per vedere se abbiamo veramente svoltato dobbiamo però aspettare domenica alle 20, un successo contro la Sampdoria e ci rilassiamo tutti quanti.

I primi due ricordi della mia vita “pubblica” sono abbastanza confusi: quando il 22 novembre 1963 ammazzarono John Kennedy e quasi tre anni dopo, quando l’Italia venne eliminata dalla Corea ai Mondiali in Inghilterra.

Il terzo è molto più esteso e riguarda l’alluvione, vissuta con l’eccitazione di un bambino di sei anni che da un mese andava in prima elementare.

Eravamo fortunati perché abitavamo nell’unico palazzo alto di via Paisiello, al quarto piano, e dunque dalla finestra potevamo vedere quello che sarebbe stato uno scenario unico.

Ricordo una grande solidarietà tra i condomini, le famiglie che abitavano al primo piano vennero ospitate in quelli più alti perché la zona delle Cascine fu una di quelle più colpite.

E gli elicotteri, visti per la prima volta, o almeno così mi sembra.

Ci sono voluti molti anni perché mi rendessi conto che quella vacanza non programmata, quello stare tutti insieme, non fosse un gioco, ma una tragedia, tanto che ad un certo punto, come se fossi stato colto alla sprovvista, mi sono messo a rileggere tutto quello che accadde in quei giorni, quasi incredulo che l’alluvione potesse aver causato dei morti.

Cinquanta anni dopo è molto bello ascoltare le testimonianze di chi partì da ogni parte del mondo per venire a casa nostra ad aiutarci, ancora più bello in questi giorni di grande dolore per l’Italia intera.

Italiani, brava gente: consunto luogo comune che necessiterebbe di una profonda revisione a partire dagli anni della seconda guerra mondiale per finire ai giorni nostri.

Ma non si può che essere colpiti dai resoconti sui giornali dalle zone devastate dal terremoto e fatemi dire che per una volta la carta stampata sta facendo un lavoro molto importante, diverso da quello delle immagini e dell’audio, però attento nella misura e nei contenuti.

La dignità, soprattutto la dignità.

E’ questo ciò che traspare dalle decina di migliaia di senza tetto che si sono visti rivoluzionare la vita in due mesi, una settimana, un giorno.

E la voglia di ricostruire, si spera meglio, ma là dove è la loro vita, non altrove e anche la scelta di stare nelle tende invece che in albergo è significativa.

Che possiamo fare noi che stiamo dall’altra parte?

Dare un aiuto concreto, meglio se economico e provare a stare davvero uniti senza speculazioni politiche o di mero interesse.

Ma insomma: che avrebbe dovuto fare la Fiorentina ieri sera più che vincere giocando un primo tempo da quasi grande squadra e meritando nel modo più assoluto il successo?

Nel secondo tempo bisognava chiuderla, Sousa ha sbagliato a cambiare tattica a partita in corso, facciamo pochissimi gol: e basta!

Vi sta sulle scatole Della Valle?

Non ne potete più delle supercazzole del tecnico ex sognatore?

Ok, ma la Fiorentina è un’altra cosa, che c’era prima dei Della Valle e Sousa e ci sarà certamente dopo, perché l’amore per quella maglia è un sentimento troppo radicato per essere spazzato via dalla quotidianità.

Dice: sei incoerente, vedi quello che ho scritto e detto post Crotone.

Il fatto è che il calcio stesso induce all’incoerenza, perché sono le prestazioni a determinare i giudizi, pur provando ad andare in profondità, e ieri è stata un’ottima giornata per il popolo viola.

E si arrangi chi non riesce a capirlo.

Ayoub Kara, vice ministro della cooperazione israeliano, ha detto che «il terremoto in Italia è avvenuto» per punizione divina per l’astensione italiana all’Unesco nel voto sulla Città Vecchia di Gerusalemme

Ecco il classico caso in cui è dimostrato che si può essere ebrei, cattolici o musulmani, italiani, cinesi o israeliani, ma quando non tutto ti gira nella testa nel modo giusto non c’è niente da fare, spari delle idiozie senza senso, anche se sei (non si sa come) vice ministro.

Come per i vignettisti francesi, condannerei il signore in questione a fare almeno un paio di settimane di volontariato per vedere se poi ha altre brillanti idee che gli attraversano il deserto della mente.

P.S. Per la Fiorentina, Sousa e il resto appuntamento a dopo la partita

Mi spiace essere così netto, ma ieri sera si è vista la fragilità mentale di una squadra e quindi il responsabile principale è l’allenatore.

Padronissimi di dire e scrivere che in campo vanno i giocatori: se così fosse qualcuno mi deve spiegare perché si spendono milioni e milioni di euro per pagare chi li mette in campo e li prepara sotto ogni punto di vista.

Dopo i 50 minuti di sosta, la Fiorentina non è più esistita e davvero non pareva che il Crotone avesse un punto dopo nove gare.

Semplicemente non erano più in partita, possibile?

Non è colpa del campo (averne in Italia come quello di Firenze) e non è neanche colpa dell’interruzione, ma solo della squadra, che non è riuscita in 80 minuti contro l’ultimissima in partita a trovare uno straccio di gioco e un briciolo di intensità.

Poi, certo, l’errore clamoroso della coppia Tatarusanu-Gonzalo ha molto contribuito alla tristezza generale, ma anche quello in una partita ci può stare.

Quello che non è tollerabile e lo sciatteria tecnica e agonistica inferta al popolo viola ed in particolare a quegli eroi che hanno preso litri e litri d’acqua sulla testa.

 

Non ho mai scritto che Sousa sia più bravo di Montella semplicemente perché non lo penso.

Anzi, credo che il tecnico italiano si sia dimostrato superiore al portoghese, almeno per quello che riguarda la comune esperienza fiorentina.

Per questo non capisco chi mi accusa di avercela con Montella, con cui tra l’altro non ho mai avuto rapporti extra campo, esattamente come con Sousa.

Ho invece affermato che l’attuale allenatore viola è più furbo del suo predecessore e basterebbe mettere a confronto due conferenze stampa pre partita per accorgersene, ma queste sono come sempre valutazioni del tutto personali e quindi fatalmente (e giustamente) destinate ad essere confutate.

…e trovi il vecchio cuore viola.

Tripletta di Kalinic, doppietta di Bernardeschi ed ecco che siamo ripartiti, in tutti i sensi, perché la Fiorentina è una passione inestinguibile.

Non ce l’ha fatta nessuno a farla morire, neanche il fallimento, figuriamoci qualche partita sottotono e una gestione mediatica molto, ma molto criticabile.

Qualcosa però si muove, con molta fatica si è finalmente capito che chiudersi non serva a niente e in questo bisogna ammettere che Sousa è molto più lungimirante (e furbo) rispetto a Montella.

Basta non sciupare tutto domani sera e poi vedrete con che spirito andiamo a Bologna.

Otto gol in quattro giorni, due vittorie in trasferta, una al quasi freddo e una al calco, niente male direi.

Gran partita di Bernardeschi, che per questa volta mi ha smentito sul discorso di stare dietro le punte, speriamo di essere completamente sbugiardato da qui alla fine della stagione e di pagare la scommessa degli otto gol.

Come scrivevo qualche giorno fa: uno che para e uno che segna. Ecco, se Kalinic continua così ci divertiremo abbastanza, anche se i problemi ci sono, stavolta in difesa perché tre gol non si possono prendere.

Ci aspettano Crotone e Bologna, due ottime occasioni per raddrizzare la classifica, stasera intanto guardiamo dov’è la seconda forza del campionato, l’Inter…

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