Abituarsi al peggio
Chi c’era negli anni settanta può (forse) capirmi: ci siamo assuefatti alla morte, abbiamo perso il conto delle vittime di Gaza, non fanno più notizia i bambini trucidati o amputati senza anestesia, i prigionieri ucraini o russi torturati
Li ricordo bene quei tempi che sembravano non finire mai, non c’erano (che benedizione) i social, si aspettava il telegiornale con la consapevolezza che ci sarebbe almeno un uomo o una donna ammazzati dal terrorismo, i gambizzati erano di serie B
Mi chiedevo nella mia brama informativa se e quando tutto sarebbe finito, immaginando che invece sarebbe durato a lungo, un po’ come noi ragazzi che stavamo crescendo pensavamo che la DC sarebbe stata eterna
E invece è scomparsa la Democrazia Cristiana e il terrorismo per fortuna è stato sconfitto, o meglio ancora si è esaurito per mancanza di adesioni, ma su quello che accade a Gaza e in Ucraina sarà durissima tornare ad una normalità, che, nel caso dei palestinesi, non potrà mai essere quella di prima