Ottobre 2024


Nel calcio non esiste la vittoria ai punti, come nel pugilato, e da oltre 120 anni la regola è che bisogna segnare un gol in più degli avversari.

 Male che vada, se non segni pareggi e ti porti a casa un punto

Di solito vince a calcio chi sbaglia meno e questo vale anche per i giudizi su quello che si vede e ho ormai perso il conto di quante volte ho preso delle fittonate, ma su  una cosa credo proprio di aver ragione: ci vuole qualità

Nel senso che anche senza essere Antognoni, Baggio e Batistuta, per citare i numi titolari della Fiorentina degli ultimi cinquant’anni, devono andare in campo uomini che sanno sempre cosa fare col pallone, meglio ancora se verticalizzano e saltano l’avversario

La Fiorentina ne ha presi quattro in un colpo solo, più Kean, su cui mi sono sbagliato, ed ecco sgorgare il gioco, con molti meriti a Palladino che ha avuto l’intelligenza di cambiare in corsa

Adesso si può sognare? E chi lo sa, intanto proverei a sentire in giro se c’è un vice Kean da far arrivare il 2 gennaio

Dopo trenta minuti i fucili erano puntati sui soliti obiettivi, loro due: Ikone e Sottil, che non ne avevano azzeccata una

Poi, improvvisamente, Sottil si accende ed è il migliore nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo. Può bastare? Certamente no, ma aspettiamo di vedere cosa succede nella ripresa

L’altro invece non ti aspetti neanche di rivederlo in campo e invece c’è e già pensi se dargli 4,5 o 5, tante volte ne imbroccasse una

Il finale è noto: Ikone il migliore in campo, Sottil che ha continuato a sprintare e giocare bene: e poi dicono che il calcio è facile da capire…

Cominciammo ad occuparcene nell’estate 2021, quando sembrava incredibile che un’eccellenza come la GKN dovesse cessare di esistere, portandosi dietro i drammi di centinaia di famiglie

Da allora abbiamo visto di tutto, adesioni importanti alla lotta dei lavoratori, presidi dolorosi e continuati, proprietà farlocche, ma soprattutto abbiamo assistito ad un vergognoso rimbalzo di responsabilità tra le istituzioni come si era visto poche volte in Italia

Ora, a distanza di oltre mille giorni da quando tutto è iniziato, arriva la notizia “che il tavolo dei colloqui tra la proprietà ei sindacati è stato aggiornato in Regione tra due settimane” e allora immaginiamo i salti di gioia di chi è ancora intrappolato nel “sistema GKN” e da mesi non riceve né stipendi né sussidi

Intanto però Tavares, ad di Stellantis, il principale committente della fu GKN, chiede aiuti di Stato per vendere più macchine, possibilmente elettriche…

Nella formazione di Lecce c’erano otto giocatori su undici provenienti dal mercato estivo, i soli “sopravvissuti” all’era Italiano erano Comuzzo, Ranieri e Dodo.

 Il primo era una riserva fissa, il secondo due anni fa non fu neanche portato in ritiro e messo fuori rosa, il terzo sembrava essere retrocesso a riserva di Kayode: si può timidamente affermare che la campagna acquisti, peraltro discutibile nei tempi, sta funzionando alla grande?

Si è visto il gioco, ma soprattutto si vedono uomini tecnicamente di livello ed è cresciuta la qualità media complessiva, finalmente si va in verticale, si prova a saltare l’uomo, con questa mentalità si può fare a meno anche del più bravo, Gudmudsson, che comunque farà molto comodo

Una domenica così non se l’aspettava nessuno e sarà ricordata nelle statistiche viola, intanto va goduta fino in fondo

Quanti palloni tocca Cataldi in una partita? Moltissimi

E quanti ne sbaglia? Pochissimi

Non ruba l’occhio perché non fa mai cose eccezionali, ma ci sarà pure un motivo per cui un maestro di calcio come Sarri lo considerava imprescindibile nel suo centrocampo, col rischio di escludere qualche big

Eppure se ne parla poco; si è preferito per anni sopravvalutare Amrabat, un disastro in fase di costruzione, piuttosto che sottolineare il continuo lavoro di un centrocampista che alla fine giocherà più di tutti

Il termine deluso si accosta molto meglio al calcio piuttosto che al dramma che sta vivendo la la Palestina per colpa (sì, per colpa e solo scriverlo è, ve lo assicuro, lacerante) di Israele, ma non trovavo un altro vocabolo

Ormai non ci sono più limiti, il Governo maledettamente guidato da una destra oltranzista ha deciso di regolare i conti con tutti, costi quel costi, cioè decine di migliaia di morti, la maggior parte vittime innocenti, bambini e bambine compresi

Dopo questa mattanza ci sarà un ordine mentale nuovo, nella mia testa, nel mio cuore, e anche nella percezione che il mondo avrà di Israele, sperando, ma credo che non sarà così, che questo terribile periodo non aumenti la già consistente feccia di antisemitismo che pare stia emergendo in ogni parte del mondo

Io sono ebreo, per nascita e non per scelta, e non sono israeliano, e non ho nulla a che spartire con la scellerata politica di Netanyahu

Se si smettesse di farsi ricattare?…

“Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco. Però, poi so riattaccare”. Luciano Spalletti ha risposto così a una domanda postagli durante l’intervista al Tg1. Nocciolo della questione: l’inchiesta sulla promiscuità dei traffici e dei rapporti indiscriminati degli ultras di Milan e Inter. La frase pronunciata dal commissario tecnico è stata interpretata come una censura dell’atteggiamento del tecnico dei nerazzurri, Simone Inzaghi.

Una partita che ricorderemo a lungo

Ecco il calcio, finalmente.

Una serie continua di emozioni: segni, ti fai rimontare, rischi il tracollo e vinci in contropiede, soprattutto batti una grande del campionato in una ridda di stati d’animo alternati che sfociano poi nelle statistiche dei rigori sbagliati

Hanno ragione Fonseca e Palladino, adesso si fischia troppo facilmente in area, è divertente, ma diventa un calcio un po’ drogato e alla fine indigesto

Il tecnico ha messo in campo la formazione più forte, aspettando a lungo il Milan per evitare di concedere spazi e questa potrebbe essere davvero la svolta della stagione, poi contano gli uomini

Ferruccio Valcareggi, grande saggio del pallone, voleva soprattutto un portiere e un attaccante sopra la media, al resto avrebbe pensato lui.

De Gea e Kean gli stanno dando ragione

Non era una squadra di “scappati di casa”, ma avevamo esagerato nell’archiviare preventivamente la partita immaginandola con un punteggio roboante

Il gioco si vede pochissimo e senza Kean siamo un po’ persi, era giusto cominciare con chi sta fuori per dare fiducia a chi comunque dovrebbe essere un giocatore importante, il problema è che hanno più o meno tutti giocato sotto la sufficienza

Poi ci sono le fissazioni, ad esempio Ikone, e qui si entra nel merito di come si debba giudicare un calciatore: alla fine del primo tempo era da 5 pieno per le tante cose sbagliate, ma aveva toccato e provato a verticalizzare il doppio dei palloni di Sottil. Il suo secondo secondo tempo invece è stato buono, direi da 6,5, eppure anche oggi in radio si è preso insulti a non finire: è normale tutto questo?

Perché nel calcio è permesso (quasi) tutto?

Quanti falsi stupori nel leggere e ascoltare il sistema criminale che accompagna da anni le squadre di Milano e quanto facile moralismo nel giudicare situazioni che infestano tutto il calcio italiano.

Firenze ovviamente non è esclusa:  anche dalle nostre parti si intimidisce e qui mi fermo in assenza di prove certe, ma non sarei certo sorpreso se venissero fuori tentativi simili ai fatti milanesi.

Fino a una quindicina di anni fa a Firenze c’era l’assenza totale della politica in curva, poi le maglie si sono allargate e qualcuno ci ha provato ad instillare odi razziali, concetti suprematisti e altre schifezze del genere, mi pare con esiti scarsi, anche se non ci facciamo mancare niente, dai buu ai giocatori di colore all’appellativo di zingari fino alla vergogna del coro dell’Heysel

Il problema è generale, perché è come se il sistema Italia avesse deciso da decenni che il calcio, quarta industria nazionale del Paese, sia una sorta di terra di nessuno, dove tutto, o quasi tutto, è permesso

Allo stadio si può offendere, si possono alzare striscioni infamanti contro chiunque, si può serenamente fare a cazzotti e magari darsi pure un paio di coltellate

Certo, se si esagera e ci scappa il morto allora ci indigniamo tutti e chiediamo misure severe, severissime

Fino alla partita successiva, quando si urlerà “devi morire” al giocatore avversario steso a terra per infortunio