Maggio 2024


Come si dice dalle nostre parti: il problema non è il bere, ma il ribere e fra tutti gli scenari possibili la ripetizione della beffa dello scorso anno sarebbe stato il peggiore

Invece è accaduto: il difensore che entra al posto di quello che non si regge più in piedi (perché Ranieri e non Parisi, non si sa) e si prende il gol quando ormai sono tutti sintonizzati sul pareggio, ma qui il problema è soprattutto uno e gigantesco: gli attaccanti

Non esiste che si debbano rimpiangere, e a ragione, Jovic e Cabral, non esiste snaturare Beltran, pagato una fortuna e ignobilmente trasformato in un centrocampista tuttofare, neanche fosse Barella

Sette gol in due in 58 partite, roba da matti, cifre che impongono ai vari Casarsa, Desolati, Sella e perfino Pagliari e Speggiorin una causa per risarcimento danni

Colpa di Italiano? Boh

Sono loro scarsi? E chi lo sa, e comunque chi scrive avrebbe speso due anni fa una quarantina di milioni per Belotti, tanto per dire quanto sia difficile il calcio

Una botta del genere è veramente atroce e abbiamo una media da pianto…greco nelle finali europee: una vittoria e cinque sconfitte, molto peggio della Juve, che abbiamo sbeffeggiato per anni

Adesso tocca a Commisso, deciderà lui come e con chi ripartire: che il popolo viola ami incondizionatamente la Fiorentina credo che se ne sia abbondantemente accorto

Sogno di rimanerci male, lo avevo già fatto un anno fa e c’ero rimasto malissimo, ma non per quello che speravo

Trentasette anni a seguire in trasferta la Fiorentina, e mai una vittoria europea, con la maledizione del 1990 e due semifinali molto diverse

Che bello se mi facessero questo torto, se facessero raccontare a Giovanni, Matteo e Rocio il secondo successo dopo 63 anni

Dai Fiorentina, c’è un popolo che ti segue e un giornalista stagionato che stasera farà solo il tifoso

Il Napoli perse uno scudetto in albergo, davanti alla televisione, quando Higuain segnò il 3 a 2 all’Inter: vennero a Firenze ed erano fuori giri per la troppa pressione, lo stesso successe proprio alla Juve e proprio ad Atene 41 anni fa. Tutti sovraeccitati e convinti di vincere la prima Coppa dei Campioni della storia, vanno in campo, prendono un gol del meraviglioso Magath e non combinano niente, pur avendo Platini, Boniek, Rossi, Tardelli e altri Campioni del Mondo

Tutte queste reminiscenze storiche per avvertire che converrebbe stare abbastanza tranquilli prima delle 21 di mercoledì, un po’ perché non porta bene essere troppo fiduciosi e molto per via della pressione che i giocatori avvertono un po’ ovunque

Nella testa di moltissimi c’è il gol al novantesimo di Praga e quella è stata una straordinaria spinta emotiva per arrivare ad Atene, ora però ci vuole la testa fredda per vincerla questa finale: sul cuore caldo siamo già abbondantemente a posto

Entusiasmante, sorprendente, da applausi: l’Atalanta di ieri sera ha annichilito la più forte squadra tedesca giocando una partita meravigliosa, non sbagliando niente e anche chi non sopporta (fuori dal campo) Gasperini non poteva negare il capolavoro bergamasco

Nel vedere le scene finali di giusto trionfo credo di non essere stato l’unico a chiedermi se tra una settimana ad Atene saremmo stati noi a festeggiare, magari non giocando novanta minuti così perché immagino che basti anche qualcosa meno

Li ho sinceramente e sportivamente invidiati: perché loro? L’Atalanta, non il Milan, la Juve o l’Inter: un progetto che dura da otto anni e rimane sempre in quota, con un bilancio ottimo, non sbagliando quasi niente

Poi ho anche pensato che comunque siamo gli unici insieme a loro a giocarci una finale europea e sono andato a dormire un po’ meno di malumore

Giusto il tributo alla Curva viola perché oltre novanta anni di storia meritano solo applausi

Una storia sana, senza delinquenza, con degli eccessi verbali che potevano essere evitati, ma senza velenose contaminazioni politiche che si sono viste in altri stadi

Poi c’è la storia della Fiorentina, che dovrebbe essere riletta un po’ più spesso, perché è vero che non siamo il Real Madrid e neanche chi ha vinto decine di scudetti, ma neanche una squadra che saluta con questo entusiasmo l’ottavo posto

Sinceramente: la corsa al posticino in Conference è un po’ triste, ricordo stagioni si contestava per un sesto posto, per non parlare dei mugugni per essere arrivati quarti con la coppia Prandelli-Corvino

La vittoria ad Atene cambierebbe molte cose, ma il campionato resta deludente, comunque la si voglia mettere ed essere contenti per essere arrivati ottavi mi pare eccessivo

Da mesi sto urlando alla luna e alla fine mi chiedo: possibile che sia l’unico ebreo fiorentino che vive con angoscia quello che sta accadendo a Gaza?

Sono cresciuto con una generazione di ragazzi e ragazze, oggi uomini e donne che stanno per entrare nella terza età, che discutevano di tutto, che andavano in profondità nelle varie situazioni che avevamo davanti agli occhi

Non avere i social aiutava, disporre di un cervello pensante ancora di più,  l’aggiunta di sentimento e senso morale faceva il resto

Certo, di sciocchezze ne abbiano dette tante, abbiamo preso cantonate memorabili e non so se, per dirla alla Gaber, la nostra generazione abbia perso, però quello che sta accadendo a Gaza non lo avremmo accettato, se però, temo, fosse andato in scena in qualsiasi altra parte del mondo

Su Gaza invece gli ebrei fiorentini tacciono, quelli in là con gli anni come me, e quelli più giovani, come se il senso di appartenenza con Israele fosse fondamentale per decidere se parlare o tacere

E tutto questo è di una tristezza infinita

E come sempre grazie a Mattia Alfano…


Caro Sig. Guetta.. capisco che Lei, tifoso di una squadra capace solo di fallimenti, abbia avuto un tardivo orgasmo, vista la sua età , nel vedere una povera bimbetta teleguidata dai genitori, insultare in diretta nazionale, la squadra con più tifosi in Italia..La capisco, Lei non e’ abituato a vincere e si diverte con le bimbette che, senza capire cosa vuol dire, recitano a pappagallo quello che i genitori gli insegnano.. Speriamo che stasera i genitori, per sfogarsi della vittoria della Juve, non la prendano a sberle e calci..


Non mi pubblichi, non c’è problema.. Lei è tra quelli che sostengono il genocidio ebraico in Palestina…. forza Hamas e Israele merda…




Caro Guetta .. Lei è un odiatore di professione, d’altronde non ci sono dubbi leggendo il suo nome e cognome.. Quando questa bimbetta, tra qualche anno, intonerà cori sull’Heysel o griderà che gli juventini sono come gli ebrei, e che vanno sterminati con il gas, come si sente negli stadi di Firenze e Napoli, Lei allora sorriderà dicendo che e’ giusto così, che i tifosi viola vanno educati fin da bambini a odiare le persone.. Lei e’ una persona da disprezzare, ma non perché tifoso viola o perché sostenitore del genocidio ebraico a Gaza, ma perché e’ un genitore che ha instillato odio nei bambini e bambine nei confronti di altri tifosi e di altre squadre. Lei merita, per il futuro, il peggio dalla vita e lo avrà sicuramente, perché chi semina odio abbiamo visto che fine che fa, basta leggere e interpretare la storia. Questo suo giustificare una bimbetta educata dai genitori a insultare in tv gente che non sa nemmeno chi siano, e’ degno di una mente disturbata.. personalmente Le consiglio di farsi curare, ma come dice Allegri, da uno bravo..Roberto da Varese

com

Cosa avrei detto alla fanciulla se “Juve m….” lanciato in scala nazionale non fosse stato preparato a tavolino dai genitori?

Se cioè fosse stato un moto spontaneo della pargola, che sapeva di essere inquadrata: come mi sarei comportato una volta arrivati a casa?

L’odiosissimo politicamente corretto e l’ancora più insopportabile buonismo imporrebbe un rimprovero, perché coì non si fa, perché le parolacce non si dicono, meno che mai davanti ad una telecamera

E invece no, lo confesso: sarei stato orgoglioso di lei, perché Firenze è così e soprattutto perché la Juve è la Juve, al netto della vergogna dei cori sull’Heysel e di altre nefandezze da terzo mondo civile

Al nuovo nascituro fiorentino si insegna, se la famiglia è calcisticamente sana, tra le prime certezze della vita che la Juve da queste parti non si può vedere e quindi bene così: brava Matilde

Il calcio è uno sport straordinario, quello che consente con maggiori possibilità di ogni altra disciplina di vedere la squadra più debole battere la più forte e questo è una delle spiegazioni per cui piace così tanto

Nel calcio poi si può essere felicemente incoerenti, dire tutto la domenica sera e il contrario di tutto il mercoledì notte, ad esempio dopo una qualificazione in una finale europea

In quanti tra i duecento che hanno fatto le due di notte per acclamare Italiano a Peretola domenica sera, dopo Verona, lo avrebbero esonerato seduta stante?

Nel calcio molto è concesso, basta non strabordare nelle offese e vivere la passione entro limiti consentiti, da superare solo in pochi casi, come potrebbe essere il prossimo 29 maggio ad Atene

Non sarebbe male lasciarla nell’album dei bei ricordi la Conference e scalare di una categoria, vivendo una notte di passione viola

A Firenze si dice: fatti un nome, fai la pipì a letto e diranno che hai sudato.

Dopo decine di partite di una noiosità senza limiti è quello che mi è venuto in mente ieri al trentesimo passaggio verso l’improvvido Christensen, a Verona tra i peggiori

Davvero Italiano va annoverato tra i tecnici giochisti, cioè quelli che regalano emozioni per come manovra le squadre che allenano?

C’è stata una vertiginosa discesa dal divertimento delle prime uscite dal 2021 della Fiorentina guidata dal tecnico viola, nel senso che le partite giocate veramente bene sono diventate sempre meno, ma potrebbe anche andare bene così se il tutto venisse compensato dai risultati, che, per carità, sono buoni, ma non eccezionali

Sto parlando solo del gioco, che non si capisce più bene quale sia, se non quello di uno sterile possesso palla, con l’estenuante giro palla in orizzontale e, appunto, all’indietro

Leggo e sento di richieste a Italiano perché ci ripensi, perché resti ancora a Firenze e fatico a crederci per il semplice fatto che è ormai chiaro che si sia a fine corsa, con un bilancio finale positivo, ma non così entusiasmante: ha fatto bene, ma si poteva chiedere e vedere di più

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