Settembre 2020


Secondo molti è colpa di Iachini se abbiamo perso a Milano, se però avessimo vinto il merito era esclusivamente dei giocatori.

Beppe può aver sbagliato a togliere Ribery e a mettere Duncan invece di Borja Valero al posto di Bonaventura, ma vogliamo dire che la squadra ha giocato benissimo, seguendo evidentemente le idee del proprio tecnico?

E invece no, per tanti tifosi Iachini non è all’altezza della Fiorentina, come se noi arrivassimo da stagioni memorabili e come se prima di lui ci fossero stati Guardiola e Mourinho.

Ero scettico sulla sua riconferma proprio per questa diffusa diffidenza ambientale che sarebbe stata in parte spazzata via se avessimo ricominciato il campionato vincendo subito, cosa che non è avvenuta.

Adesso però sostengo Beppe con tutte le forze, facendogli i complimenti quando la squadra si esprime sui livelli di sabato scorso.

Dunque ho 60 anni, sensazione stranissima e come riflesso condizionato mi viene ancora una volta in mente Gassman nella scena finale de “La Famiglia”, quando era arrivato ad ottanta: “sono tanti? Sono pochi?”.

I miei sei decenni sono volati via velocemente, inseguiti da una frenesia che solo grazie a Cristina si è in buona parte esaurita negli ultimi anni.

Dovrebbe essere il tempo dei bilanci, ma non riesco a farne: sarà chi è stato e chi è accanto a me a dire e pensare cosa sono stato e chi sono oggi, io mi astengo dal giudizio.

Non ho rimpianti, ho realizzato molto di più di quanto credevo fosse possibile fare quando le mie idee e la mie voglie sbattevano contro porte che non si aprivano mai.

Ho semmai il rammarico di scelte sbagliate (specialmente una), errori dovuti alla mia superficialità e mancanza di ascolto degli altri, ma nessuno è perfetto e quindi credo di essere attualmente in compagnia di più o meno 7 miliardi di persone.

Sto diventando anziano?

Per ora direi di no, però sono sessant’anni.

E fa uno strano effetto, non saprei neanche definirlo: quando ero un ragazzo mi sembravano tantissimi, oggi forse è meglio minimizzare…  

P.S. Un regalo da Rocco? Un centravanti da almeno 15 gol a stagione…

Quando risponderà la politica alle bordate di Rocco?

Per ora subisce in silenzio, è troppo impopolare mettersi contro, ma ora che è finita la campagna elettorale?

Sono curioso di vedere come finirà, certo è che con questo stadio non si può andare avanti.

Alla fine nulla sarà più uguale a prima, ci sarà un pre Rocco e un post Rocco.

Niente illusioni, ma è stata la migliore Fiorentina da quasi un anno a questa parte.

Bei cambi di gioco, corsia di sinistra sontuosa, qualche buona idea offensiva e tutto questo con il limitato apporto dei tre più bravi: Chiesa, Ribery e Castrovilli.

Certo, i due ragazzi hanno confezionato il gol decisivo, che nel calcio è il succo della partita, ma non si può certo dire che fossero particolarmente ispirati.

Pensavo fossimo più indietro o più in difficoltà e se ci mettiamo anche le assenze di Pezzella e Amrabat possiamo pensare di passare una domenica di sano ottimismo, anche se l’attaccante da 15/20 gol continuerei a cercarlo lo stesso.

Se davvero partiamo con questo lotto di attaccanti, la vedo dura lottare per l’Europa.

Spero con tutto il cuore di avere torto, mi auguro che Vlahovic sbocci a vent’anni, che sono niente per una punta, e che Cutrone torni quello del primo anno al Milan, ma i dubbi me li tengo tutti.

Siamo incartati su Chiesa, visto che non arrivano offerte degne delle pretese viola, e comunque non è che se abbiamo tutta questa possibilità di scelta.

Prevedo sofferenze assortite per fare gol, ma ne ho sbagliate tante di previsioni che una in più o in meno cambia poco.

Abbiamo tre cani, esperienza che non avrei pensato di provare perché fino a cinque anni fa avevo paura di loro, anche se mi erano sempre piaciuti.

Ho imparato ad apprezzarne le doti uniche e sono sempre più convinto che commettiamo un grave errore quando etichettiamo come bestie chi si tende autore di efferati delitti, vedi ultimamente alla voce Colleferro.

No, gli animali non uccidono per sadismo o noia, ma solo per bisogno alimentare o per difendere i propri cuccioli.

Le bestie non stuprano e non picchiano per affermare il proprio ego o per citarne le ferite.

Se ci fosse un tribunale universale sarebbe giusto che facessero causa a chi usa a sproposito questo termine.

E noi che credevamo di essere conosciuti nel mondo per quelle due bischerate di Michelangelo, Leonardo e altre figure minori del nostro Rinascimento.

Macché, tutto sbagliato, il vero vanto di Firenze è lo stadio, costruito nel 1931 e assurto a bene di interesse storico solo nel 1984 perché da perfetti ignoranti ci sono voluti 53 anni per capire che non aveva proprio niente da invidiare al Colosseo.

Ora mi spiego perché Diego Della Valle ha scelto Roma per la sua sponsorizzazione da 25 milioni di euro: non poteva farlo col Franchi ed è dovuto scendere di livello.

Eppure era semplice, bastava scorrere il passaporto, operazione comune a tutti i fiorentini (pare che qualcuno lo faccia due volte al giorno, prima dei pasti) e a pagina 31 eccolo lì: lo stadio, così come è stato costruito e che nessuno osi toccarlo, meno che mai quel cattivone di Commisso.

Non lamentatevi più per le code in curva o in maratona per andare nei bagni, che chiamarli così è un esercizio ardimentoso, o per la pioggia (eh sì, pare piova anche sui capolavori architettonici) che vi riduce a stracci da strizzare dopo tre ore passate in questo miracolo dell’era moderna.

E’ lo stadio Franchi, non sei su scherzi a parte, e se te lo dice Pessina ci puoi credere.

Fra i danni dei social il più evidente, come diceva Eco, c’è quello di dare voce e risonanza a chi prima al massimo poteva essere popolare come “lo scemo del quartiere”, o del paese.

Poi ci sono gli odiatori di professione, tra loro anche laureati e stimati professionisti che davanti al computer si esibiscono nel peggio del peggio.

Come quelli che si accaniscono in questi giorni contro Berlusconi e affidano al Covid il compito di riparare a chissà quali torti.

Non So a voi, ma a me fanno venire il voltastomaco.

Ieri è stato un giorno speciale e non credevo che saremmo arrivati a sbloccare la situazione.

FIrenze e la Fiorentina hanno unito le forze politiche e sinceramente non me ne importa niente della primogenitura dello “sbloccastadi”.

Mettiamola così: Renzi è stato il centravanti che ci mancava, il PD ha giocato benissimo a centrocampo costruendo il gioco, la Lega e FDI in difesa hanno chiuso ogni varco, per questo abbiamo vinto la partita pur partendo da sfavoriti.

Se non ci fosse stato il ciclone Commisso, oggi parleremo d’altro, anzi forse non ne parleremo affatto perché lo stadio era diventato un tormentone che interessava poco o niente.

Nel nome di Firenze e della Fiorentina i nostri parlamentari hanno giocato una gran partita, adesso la palla passa a Rocco e Nardella perché nella gara di ritorno entrano in campo loro, ma stavolta partiamo favoriti.