Agosto 2019


Ero molto incerto sul ritorno di Badelj.

Non mi piaceva affatto il modo in cui era andato via, sapevo che Corvino non lo amava, ma che aveva fatto lo stesso un più che discreto tentativo per non farlo partire.

Lui aveva scelto in altro modo, deludendo un po’ tutti, a cominciare da Pioli.

Ho un brutto carattere, credo di essere generoso, ma se mi fai un torto grave non dimentico e ancora più difficilmente perdono e a me quell’addio odorava di tradimento, sentimento acuito dalla stima verso l’uomo e il calciatore.

Ieri però Badelj mi ha convinto e coinvolto con la sua umiltà, niente affatto scontata nel mondo del calcio e quindi adesso ripartiamo da dove avevamo interrotto.

Greta mi sta fortemente antipatica e non capisco tutto il fervore e il furore per quello che dice e per quello che fa: non mi sembrano concetti troppo diversi da quelli che negli anni settanta impastavo con un discreto italiano per prendere sempre 8 nei temi. Non si tratta di essere d’accordo o meno con quello che dice, è ovvio che abbia ragione, ma trovo le sue affermazioni banali.

Le donne corrono più piano degli uomini, hanno meno resistenza e meno forza, per questo il calcio maschile sarà sempre molto più affascinante.

Non accetto nessuna discriminazione verso gli omosessuali, ma non comprendo perché si debba parlare di matrimonio, che è tra uomo e donna, e non di unione civile che garantisce gli stessi diritti. E un bambino deve avere genitori di sesso diverso.

E ora, vai con la lapidazione a mezzo blog…

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