Giugno 2018


Meret, Pjaca, un buon regista, una punta affidabile e due esterni difensivi di media qualità: ditemi dove si firma e vado subito a sottoscrivere.

Ovviamente se teniamo Chiesa, e su questo argomento mi astengo perché gli eventuali settanta milioni di oggi sono davvero qualcosa di enorme, ma il calcio non è solo soldi e plusvalenze.

Comunque sia, se davvero a breve prendessimo Pjaca e Meret io credo che molti malumori scomparirebbero e davvero potremmo considerare la stagione appena finita come il punto iniziale di un nuovo ciclo.

Capri è bellissima, ma accidenti…avessi trovato un bar sintonizzato sul Roland Garros!

L’albergo è di ottimo livello, ma misteriosamente non ha Eurosport e Cristina è stata molto paziente nel vedermi mulinare come un matto alla ricerca di uno schermo dal secondo set in poi.

Niente da fare.

Solo un continuo compulsare sul cellulare alla ricerca di aggiornamenti, neanche avessi una relazione clandestina travolgente da vivere intensamente in un pomeriggio.

Cosa mi sono perso!

Non solo la partita di Cecchinato, ma la magia di una storia quasi troppo bela per essere vera.

Tanto affascinante quanto inaspettata e non dico nulla su venerdì, intanto continuo a cercare un televisore anche se sono scaramantico e quasi quasi ripeto il rito e torno a congiungermi carnalmente con l’Iphone.

Non li ho votati e sarà difficile che lo faccia la prossima volta, pur riservandomi la possibilità di appoggiarli se faranno bene.

E spero per tutti che vada proprio così, nell’interesse generale.

E però…non si è mai visto un fuoco di fila di questo livello, uno sbarramento senza se e senza ma prima ancora che esca il primo provvedimento.

Mi pare sinceramente eccessivo, aspettiamo e giudichiamo, tanto ormai i giochi sono fatti: e se le cose migliorassero?

Abbiamo bisogno di tutto tranne che del bis della scorsa estate, in tutti i sensi.

Niente assordante silenzio per favore, un vuoto che fa crescere smisuratamente voci allarmanti e pessimismo.

Se proprio Andrea preferisce non parlare, scenda mediaticamente in campo Gino Salica, che da quando è tornato non ha sbagliato un colpo, e ci dica urbi et orbi i prossimi obiettivi, se davvero vogliono costruiire una squadra seriamente attrezzata per l’Europa minore.

Un discorso semplice lineare, come piace a noi fiorentini, che siamo notoriamente poco pazienti e brontoloni, ma che soprattutto non sopportiamo la mancanza di chiarezza.

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