A questo punto non moltissimo, direi un centrcampista ed un difensore, ma bisgna andare sulla qualità perchè dovranno essere due possibili titolari.
Astori è una scommessa intelligente, ma già con Savic eravamo corti dietro e non mi riferisco al numero dei giocaori a disposizione di Sousa.
E anche là in mezzo ci vorrebbe un altro Mario Suarez, più facile, molto piú facile, a dirsi che a farsi.
Non due scommesse o usati sicuri, ma due uomini che non sarà facile trovare sul mercato e che costeranno diversi milioni, ma spero che i Della Valle siano consapevoli che, come avrebbe detto il grande Mario Ciuffi, bisogna preparare assegnino.
Agosto 2015
Cosa ci manca
Fittonate mie e fittonate vostre/Votate, votate…
Allora: ci sta che io abbia esagerato nel mio commento su quella frase peraltro infelice di Gomez e comunque nel vostro giudizio così duro nei miei confronti c’è tanto della successiva bella lettera dell’ormai ex Supermario.
Quello che però fatico a capire è questo innamoramento mediatico per il più grande pacco mai arrivato a Firenze da Socrates in poi e sto parlando naturalmente del rapporto prezzo/prestazioni.
Ora, nessuno discute che Mario Gomez sia un signore nei modi, che abbia scritto ai tifosi delle belle lettere su facebook e non solo, peccato però che lui fosse stato acquistato per fare gol, per giocare proficuamente con continuità
Ed il riferimento alla donazione alla Fondazione Fiorentina era legato alla sua lunghissima e misteriosa assenza nella prima stagione: proprio perché ti comporti da signore fuori dal campo, sarebbe stato bello (non obbligatorio) un beau geste, qualcosa che andasse oltre le parole.
La storia del mancato riscaldamento durante Fiorentina-Siviglia per me rimane gravissima: è stato un ammutinamento ingiustificato.
Detto tutto questo, e ribadito che contro Gomez non proprio nulla di personale, voi continuate pure ad infamarmi e ad esaltare il tedesco, però vi invito a ripensare a come sia stato trattato Ilicic per quello che ha fatto: due gesti idioti dopo un gol ed una sostituzione.
Riprendete anche il rapporto prezzo/prestazioni di Ilicic, il migliore in assoluto nell’ultimo mese e mezzo, confrontate l’atteggiamento di molti di voi verso lo sloveno e verso Gomez e poi ditemi se davvero qui a volte non si vada a volte a fittonate (come peraltro succede anche a me, che sono fiorentino dalla testa ai piedi e dunque molto piccoso).
Piccolo giochino aggiuntivo, tanto qui stiamo parlando di calcio e il caldo giustifica molte intemperanze verbali che dovrebbero essere censurate e che invece passo perché è, appunto, un gioco.
Date per favore il vostro voto all’esperienza di Gomez a Firenze: il mio è 5 pieno, al di là di quanto sia stato pagato e, cosa ancora più importante, di quanto sia il suo ingaggio.
Ma ci sta che abbia preso un’altra fittonata, fate voi.
Porta male?
Ho trovato di pessimo gusto le parole turche di Mario Gomez alla Bild: “porta male una presentazione in grande stile come è stata quella di Firenze”.
Ma di cosa sta parlando l’ormai ex Supermario?
Portò male la presentazione nel 1984 di Maradona a Napoli?
Mi pare proprio di no, ma forse, se uno ci pensa bene, quello che conta è chi viene presentato.
Una cosa è infatti Maradona, un’altra Gomez, che a Firenze ha deluso molto e non certo per le congiunzioni astrali sfavorevoli.
In questo modo il buon vecchio Marione ci fa passare un po’ tutti per bischeri e questo non è proprio lo status preferito dai fiorentini.
Bene, è arrivata la lettera di ringraziamento di Gomez a Firenze e ai fiorentini e mi fa piacere, io commento quello che leggo e l’attualità cambia ad ogni ora.
Mi rimane però il dispiacere che, come dissi in radio all’epoca, non abbia mai fatto un gesto che andasse oltre facebook e le varie scuse per il mancato rendimento: lasciare un mese del suo stipendio alla Fondazione Fiorentina.
E ancora non mi hanno spiegato perché non abbia fatto il lavoro di riscaldamento contro il Siviglia, nonostante i ripetuti inviti di Montella.
A Firenze siamo un po’ strani, andiamo spesso a fittonate.
Gonzalo
Premessa per rassicurare il mio commercialista ed evitare un’inutile visita del fisco: io e Gonzalo Rodríguez abbiamo redditi completamente diversi, ma le congiunzioni astrali e i tre giorni di riposo concessi da Sousa hanno creato una situazione curiosa.
Più esattamente è successo che uno dei difensori più forti del campionato italiano sia capitato con la compagna e futura mamma del piccolo Gonzalino nel mio stesso villaggio in Sardegna, specializzato in bambini dai tre ai diciotto anni, forse per capire cosa v’avrebbe atteso tra qualche estate.
Uno si immagina che Gonzalo Rodríguez in privato sia disponibile, simpatico, come appare nelle interviste, oppure quando ha cantato e suonato (benissimo) alle feste viola o alla partita della Nazionale Cantanti.
E invece…è proprio così.
Assolutamente normale, per nulla infastidito dalle richieste di foto (ovviamente Cosimo ha …colpito), pronto pure a parlare di calcio e lì mi sono fermato io a parte un paio di cosette, perché non è giusto abusare della pazienza altrui.
Comunque è un leader, ma questo lo sapevo già: basta pensare a come entrava nell’area della Juve sul 3 a 0 per loro, a partita e qualificazione ormai compromessa.
Cose da babbo…diversamente giovane
Al termine del periodo più difficile della mia vita (ma solo perchè fino ad un anno fa sono stato molto fortunato con la salute e con i figli), ho capito che la vita ha una sua circolaritá.
Se ti comporti male, se menti a tutti e quindi a te, se tradisci la fiducia di chi sta accanto prima o poi paghi.
Non esiste scadenza, ma paghi.
Ma per fortuna esiste una circolarità anche nelle mille cose belle che la vita ti regala ogni giorno e che è fantastico assaporare insieme alle persone che ami.
L’ultima volta che avevo guidato una moto, uno splendido BMW, è stato nel 1987, proprio a venti km da dove sono ora in Sardegna, a Stintino.
Ad essere sinceri lo guidava di più la bella ragazza bionda che era più brava di me (ci vuol poco) e che sapeva pure nuotare e sciare meglio.
Dopo tre giorni ce lo rubarono e facemmo la vacanza con una scassata 126.
Ieri mi è preso il bischero e con Cosimo ho preso a noleggio un BMW 800 per andare al parco acquatico: fantastico!
E chi se le ricordava piu certe sensazioni? Altro che scooter.
Non è finita: sono riuscito finalmente a giocare a calcio davanti a mio figlio giudicante, ce l’ho fatta dopo anni di assenza.
Non è andata male tecnicamente ed è stata un’esperienza unica perchè doppia.
La prima e l’ultima, perchè mi sono rifatto male, ma come dice spesso Cosimo: “chissene!”.
Certe emozioni non hanno prezzo.
Soddisfazioni
Davanti alla tv si apprezzano di più certe vittorie e al fischio finale ho urlato un “e vai”!
Poi giustamente ci mettiamo tutti i freni possibili, ma siamo la squadra rivelazione dell’estate, che non è nulla, lo so, però oggi parlano di noi perchè abbiamo battuto due delle squadre più forti d’Europa, anzi la più forte e una che ambisce a diventarlo.
E queste per me sono soddisfazioni.
Un’altra prestazione di grande personalitá con giocatori diversi e con un possesso palla più essenziale, pare quasi che abbiano già assorbito la tattica di Sousa.
Direi anche più meritata che col Barcellona, che vale più del Chelsea.
Sono successi che fanno morale, che dovrebbero permetterre a tutti di lavorare più sereni aspettando comunque i rinforzi.
Intrigo romano
Sto cominciando ad appassionarmi al casino Salah, perchè ogni giorno che passa senza che questo giovanotto venga presentato ufficialmente ai suoi nuovi tifosi porta un mattoncino in più alla causa viola.
Nessuno discute gli errori della Fiorentina sul piano comunicativo, le dichiarazioni sulla certezza che il giovanotto sarebbe rimasto a Firenze, ma evidentemente proprio liscia come l’aveva messa il simpatico procuratore del tipo non deve essere.
Allenamenti di nascosto, foto che appaiono e scompaiono, situazioni ridicole in cui l’A.S. Roma non è che faccia tutta questa bella figura, no?
Noi andiamo avanti per la nostra strada fregandocene di Salah, però sono curioso di vedre come andrà a finire.
Sorprendente
Valentina, vent’anni, tifosa viola e un po’ conoscitrice del calcio, sintetizza in una domanda lo spirito fiorentino applicato al pallone: “Babbo, ma ci hanno fatto vincere, vero?”.
Ecco, perchè ci sembra incredibile che la Fiorentina, questa Fiorentina, possa battere il Barcellona.
Eh sì, perchè a loro mancavano Messi e Neymar, come se Suarez e Pedro fossero delle pippe.
Il fatto è che abbiamo vinto con un pizzico di fortuna, come ho spiegato alla Vale, ma giocando bene.
Una partita sorprendente, che non vuol dire niente, ma che potrebbe calmarci un po’, fermo restando che comprerei un fdifensore, un centrocampista ed un ottimo attaccante a giocarsela con Babacar.
E se Rossi giocherà almeno metà dele partite, allora ci divertiremo davvero.
Ci rilassiamo?
Nostalgia di quando la prima a Firenze era una festa, ricordo un Maradona ragazzino e molte altre partite in cui rivedersi allo stadio era un piacere.
Ora, io capisco il logorio della vita modena, i tanti problemi inutili che ci creiamo solo per il gusto di vedere se li risolviamo, ma è possibile che in giro ci sia tutta questa incazzatura?
E che cavolo!
Viene il Barcellona a Firenze, magari perdiamo, ma godiamoci lo spettacolo, vediamo Mario Suarez, emozionamoci con Pepito, ridiamo con Joaquin.
E’ calcio, ragazzi, solo calcio.
A me non piace assolutamente come comunica la Fiorentina, questo modo di fare sempre un po’ snob, questo far sembrare che il calcio a Firenze sia nato solo nel 2002.
Pero c’ero già professionalmente, anche se ero poco più che un ragazzo, ai tempi di Melloni, uomo straordinariamente innamorato della viola.
E alla prima allo stadio i giocatori che vedrò scendere in campo stasera io me li sarei sognati la notte.
No, Balotelli no
A 25 anni nel calcio é come a 40 nella vita: o si è o non si è.
Conosco l’obiezione: c’e gente che a oltre 50 perde completamente il capo e quindi non si puó mai dire, così come qualcuno (sto pensando a Massaro) matura molto tardi, ma io mi e vi chiedo cosa abbiamo fatto di male per dover correre il rischio di avere Balotelli a Firenze?
Al di là della mostruositá dell’ingaggio (o non ci siamo da un quarto d’ora alleggeriti di Gomez?), non riesco che ad immaginare casini su casini, con molti ditini sul naso del nostro eroe, bolge dantesche sui siti e nelle radio sul concetto di razzismo, gestori di locali notturni ingolositi dal nuovo arrivo.
Senza contare un aspetto fondamentale: io non ho ancora capito il livello qualitativo di Balotelli, al di lá del fatto che sappia battere molto bene i rigori.
Se poi dovesse davvero per qualche strana congiunzione astrale esserci recapitato, consegno per tre giorni questo blog al mio amico Piero Ceccatelli, gran giornalista e penna finissima, perchè sia lui a fare una minuziosa descrizione minuto per minuto dello sbarco del presunto fenomeno in Piazza Signoria.