Febbraio 2015


Vediamo un po’: ho undici anni in meno di Dominique Strauss-Kahn e pur essendo molto critico verso me stesso penso di essere nettamente più prestante di lui.
Poniamo che alla radio mi arrivi un simpatico giovanotto smanioso di fare il giornalista e che dopo una breve conoscenza mi proponga di andare a cena per parlarne un po’ più approfonditamente.
Mettiamo che accetti: ci vediamo in un locale un po’ fuori città e l’aspirante giornalista si presenta con due bellissime ragazze sui 25/30 anni, “tanto per stare un po’ in allegria”.
Le fanciulle in fiore pendono immediatamente dalle mie labbra, si mostrano interessatissime ai miei 55 anni vissuti così intensamente, ridono a tutte le scemenze che dico, insomma ci stanno.
Immediatamente, senza problemi e pure con piacevoli varianti sul tema.
A quel punto io, che non sono intelligente come DSK e neanche potente come un certo nostro ex Presidente del Consiglio, sarei attraversato da un “leggerissimo” dubbio: ma non è che queste due me le ha portate a pagamento il giovanotto per compiacermi in vista di un suo più o meno radioso futuro in radio?
DSK invece niente.
Pare proprio che l’ex potenziale Presidente francese la pensi proprio come quel certo nostro ex Premier: decine di belle ragazze mi cercano, mi vogliono, impazziscono per me solo per l’irresistibile fascino della mia pancia e del mio sguardo ammaliatore, altro che prostitute, ma quando mai?
Verrebbe veramente voglia di citare Moretti: continuiamo (anzi continuate) così, facciamoci (fatevi) del male.

Piccolo consiglio non richiesto: potrebbe essere questo il momento giusto per far firmare il contratto a Babacar.
Un modo concreto per dimostrargli grande fiducia, perché è lui il futuro della Fiorentina, se solo mette a posto alcuni aspetti caratteriali che ancora non sono compatibili col grande giocatore e che sono invece giustificabili solo per l’età.
E’ ovviamente soprattutto una questione di soldi, ma anche di tempi, e stavolta bisogna scegliere quelli giusti per evitare un Neto bis (a proposito, ma sarà davvero convinto di aver fatto bene ad arrugginire in panchina per mesi?).
Babacar mi sembra discretamente attaccato a Firenze e questo è già un punto a favore per l’inizio di una trattativa che dovrebbe essere la più veloce possibile.
Una specie di blitz, con argomenti solidi per portare a casa la firma, altrimenti va ceduto nel prossimo giugno e sarebbe una sconfitta per tutti.

Un flash, estremamente importante perché è stata la sensazione provata in diretta: ho rivisto Baggio in maglia viola.
Solo che era più alto di una decina di centimetri, più biondo e con il numero 18 sulle spalle: quel gol del due a uno di Diamanti mi ha ringiovanito di 25 anni, un gesto bellissimo, nella preparazione e nella conclusione.
Una rete straordinaria che solo i calciatori di gran talento possono provare ad immaginare
Gara divertente, se la vinci, altrimenti ti mangi le mani per gli errori difensivi, che non sono stati pochi.
Però alcuni hanno veramente giocato una gran partita: Savic, Basanta, Mati Fernandez, Pasqual e naturalmente il “pratese” che sembra esserci sempre stato al Franchi e che sta conquistando l’ambiente.
Siamo in corsa su tre fronti e ora abbiamo anche ottime riserve: e se ce la godessimo un po’?

P.S. Il riferimento a Baggio era limitato all’azione del gol, mi sembrava pacifico, ma preferisco specificarlo per non essere accusato di bestemmia calcistica

Siamo quelli di Genova o quelli di Roma?
Non bastano Pizarro e Savic in più a spiegare un cambio così importante, credo che sia una questione di mentalità, di crederci oppure no.
Capisco che la tentazione sia di mollare qualcosa in campionato in favore delle Coppe, ma è un grande rischio perché la Juve è più forte di noi e in Europa la strada è lunghissima.
Insisterei su Diamanti e Gomez in attacco, sperando che Joaquin continui in questo modo perché è lo spagnolo il vero valore aggiunto degli ultimi due mesi.
All’andata l’Atalanta giocò un’ottima partita e vincemmo con un bel gol di Kurtic, quando ancora pareva che Kurtic potesse essere utile alla causa viola, ma non è detto che alla fine non faccia comodo anche lui.
Sono curioso, e non credo di essere il solo, di vedere Salah, di cui in tutta sincerità mi interessano solo le prestazioni calcistiche almeno fino a quando non dirà cose tali da far scattare un commento, ma mi pare che anche grazie al livello morale della Fiorentina e alla sua attenzione su determinati argomenti non esista nessun pericolo che questo accada.

E’ stato tanto bello quanto inaspettato il ricordo fatto dal Presidente Mattarella di Stefano Gay Taché, il bambino ebreo di due anni ucciso nel 1982 da un vile attacco terroristico davanti alla Sinagoga di Roma.
Un gesto riparatorio, perché Stefano non è mai stato riconosciuto come una vittima del terrorismo (e chissà allora per cosa è morto, secondo questi geni) e la famiglia aveva giustamente protestato perché era una mancanza di rispetto per la tragedia che avevano vissuto.
Mattarella ha definito Stefano “il nostro bambino, un bambino italiano”, parole semplici che racchiudono il senso di una coscienza che dovrebbe appartenere a tutti e che invece si va smarrendo nei labirinti dei nostri egoismi.
Non esistono bambini ebrei, musulmani, cattolici, rom.
Esistono i bambini.
E in quanto tali andrebbero sempre difesi, anche quando non sono italiani.
Su di loro non ammetto mediazioni: chi tocca un bambino, anche se non è mio figlio, mi fa scattare dentro una rabbia che non penso e non voglio reprimere.

Serata fantastica, di quelle che ti fanno amare il calcio anche dopo 37 anni di frequentazioni più o meno professionali.
Abbiamo giocato un secondo tempo da urlo, non gliela abbiamo mai fatta vedere, meglio ancora del primo contro di loro a Firenze, dove dovevamo fare il secondo gol.
E’ tornato SuperMario, crediamoci almeno per una notte: quelle reti, in quel contesto e in quel modo sono da centravanti di razza e intanto sono cinque in tre partite.
Ammetto senza problemi che dopo tante speranze andate perdute ero entrato anch’io nel girone degli scettici, anche se non capivo come mai Gomez si fosse infilato nel tunnel della depressione calcistica, visto che nessuno lo ha mai contestato e che la stragrande maggioranza dei tifosi lo ha sempre aspettato con fiducia.
Pasqual è stato monumentale, Joaquin commovente nell’impegno, Savic un gigante in difesa e ha funzionato bene la strana coppia Pizarro-Badelj.
Una soddisfazione clamorosa, senza nessun appiglio per l’arbitraggio.
Una partita da ricordare a lungo e tutti da ringraziare, da ADV a Montella, dai dirigenti ai giocatori.
E’ sempre bello tifare Fiorentina, ma certe notti lo è ancora di più.

Impossibile essere soddisfatti, sulla carta.
Poi ci sono le partite, che rovesciano tutto e ti scalfiscono certezze granitiche.
Pensare che la Fiorentina si sia rinforzata da questo mercato invernale è un esercizio di puro masochismo, c’è da augurarsi che le scelte siano state condivise da Montella.
E a questo proposito mi pare che ci sia un po’ troppa speculazione sulle dichiarazioni montelliane in conferenza stampa, per esempio quelle di Genova.
Sinceramente non mi era sembrata un’entrata a gamba tesa sulla società, ma un modo più o memo azzeccato per uscire dalle domande di mercato.
E comunque: abbiamo quattro nuovi giocatori, qualche pacco lo abbiamo mandato in giro per il mondo, ci mancherà parecchio Cuadrado.
Ma stasera si gioca e se passiamo il turno (difficile, ma non impossibile) ci passano anche parecchi mal di pancia.

La domanda di fondo è: la Fiorentina, quella di ieri senza Savic, Pizarro e Cuadrado, è più forte del Genoa?
Secondo me sì, però in campo non si è visto e sinceramente non me la sento di non comprendere Gasperini ed il suo rammarico a fine gara.
Abbiamo giocato una partiutuccia, con un paio di giocatori (Borja Valero e Mati Fernandez) che avrebbero dovuto costruire e invece si sono persi, specialmente lo spagnolo.
Mi ha deluso Babacar, che avrebbe potuto e sfruttare molto meglio l’opportunità di partire titolare.
Dice: potevamo pure vincerla nel finale con Gilardino, ma onestamente mi pare una ricostruzione un po’ faziosa, perché il Genoa ha avuto molte più occasioni da gol.
Siamo in mezzo alla stagione, in tutti i sensi, come obiettivi e come forma: anche se la Roma sta abbastanza male, se martedì all’Olimpico giochiamo così usciamo dalla Coppa Italia.

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