Novembre 2014


Doppia vittoria esterna, anzi terza con l’Europa, mica male.
Questa è stata veramente bella e finalmente ha segnato Gomez, ma il migliore è stato Mati Fernandez.
Ora siamo pronti per la Juve e mi sembra sia tornato il sereno anche nell’ambiente, l’unica nota stonata mi è sembrata il mancato lancio delle maglie da parte della maggioranza dei giocatori.
Ottimo anche Savic nei salvataggi difensivi e Pizarro nella regia, ripartiamo da Cagliari con tre punti e molto morale in più.

Molto meglio la Fiorentina del sottoscritto, colpito da una di quelle cose che è poco elegante raccontare.
Abbiamo vinto la terza partita europea consecutiva in trasferta, cambiando sempre formazione e mandando in campo le seconde linee.
I primi venti minuti sono stati davvero eccellenti, con una facilità di palleggio che sembrava perfino esagerata, poi abbiamo sofferto, soprattutto per via dell’espulsione di Basanta.
Alla fine comunque siamo stati bravi a tenere il risultato, con qualche comprensibile affanno e con tantomorale per Cagliari.

Scusate l’assenza, ma sono già in Francia a preparare la difficilissima trasferta di giovedì…
Non male la Normandia e la Bretagna, clima piovoso, un po’ di freddo, ma devo ammettere che questi francesi sanno vivere.
Ci aggiorniamo a dopo la gara, intanto modero, buona Fiorentina a tutti.

P.S. Non ho niente da dire su quanto scritto oggi su La Nazione: fino al 30 giugno daremo tutto quello che possiamo per Radio Blu.
Vi ringrazio dell’affetto dimostrato e quando sarà il momento comunicheremo (perché il Pentasport è un gruppo) cosa succederà.

Sono quelle vittorie che a me piacciono molto perché mi riportano al calcio di una volta, quando soffrivi tanto.
Non una prova esaltante, ma di carattere, come era giusto che fosse perché in questo momento siamo tutto tranne che brillanti.
Rimane il problema Gomez, troppo lento e impacciato, per lui è stato sacrificato Babacar che avrebbe meritato più spazio.
Ci siamo presi tre punti molto pesanti, su un campo difficile, contro un vecchio amico come Toni, che nel primo tempo pareva avere dieci anni in meno.
Possiamo avere per qualche giorno un po’meno la puzza sotto il naso e godercela di più?

Il punto a Verona non ci interessa, qui bisogna rischiare abbastanza per arrivare a quella vittoria che ci serve per motivi di classifica e di ambiente.
Ragazzi, ci siamo ammosciati, non riconoscerlo significherebbe fare come gli struzzi.
Si è seduta la squadra, si è un po’ perso Montella, siamo in mezzo al guado noi che non capiamo più che razza di Fiorentina sia questa: troppo tecnica per metterla sulla grinta, non abbastanza brava senza i campioni davanti per metterla solo sul piano del palleggio e del possesso palla.
E’ una verifica anche e soprattutto per l’allenatore, che ha avuto quindici giorni per ricaricare le pile, per svelenire un ambiente che era partito con le migliori intenzioni possibili, guardiamo cosa verrà fuori.
Proviamo a giocarla da Fiorentina, ma quella vera, la partita di domenica, perché in questo campionato è accaduto troppe poche volte.

Altra sosta senza amichevole della Fiorentina.
Niente di niente, neanche una partitella in famiglia per portare i bambini a vedere quelli che loro vedono solo in televisione o nelle figurine.
Ormai è chiaro: non vuole Montella, alla società interessa il giusto e quindi si va avanti così ignorando la componente fondamentale del pallone che è la passione.
Non avete idea di quanti compagni della scuola calcio di Cosimo (l’ottimo Belmonte) farebbero le corse per guardare giocare “quelli veri” con la maglia viola, fossero perfino Yakovenko o Brillante.
E invece niente, silenzio assoluto e un’altra occasione sprecata.

Cazzeggio puro in attesa del campionato (queste soste sono micidiali).
Chi piace di più tra gli avversari e la prendo da lontano facendo un fritto misto senza logiche temporali, tanto siamo al bar sport.
Mazzola o Rivera? Rivera
Causio o Bettega? No, questa proprio non ce la fo, ma se fossi con la pistola alla tempia direi Causio
Bergomi o Maldini? Maldini
Baresi o Scirea? Scirea
Vialli o Mancini? Mancini
Totti o Del Piero? Totti
Platini o Van Basten? Platini
Lippi o Conte? Conte

Il dibattito è aperto, evitare gli insulti, grazie

Mi è molto piaciuta la coneferenza stampa di Pradè e apprezzo molto l’uomo, al di là del suo valore professionale.
Di sbagli ne ha fatti sicuramente, altrimenti non saremmo in questa situazione, ma non si nasconde dietro alcun paravento e questo va apprezzato.
Probabilmente chiuderà il suo rapporto con la Fiorentina il prossimo 30 giugno e tre anni in un ambiente surriscaldato come il nostro sono una specie di master post universitario.
Non l’ho mai sentito ingaggiare risse mediatiche con qualcuno pur non scansando mai i problemi e soprattutto sa dire “ho sbagliato”.
Un buon modo per cucire queste due settimane senza partite, se poi ci mettevano anche un’amichevole aperta al pubblico al Franchi era ancora meglio.

E inutili a questo punto: che senso avrebbero oggi le parole di Ilicic, a quattro giorni da uno dei momenti più tristi degli ultimi anni?
Meglio lasciar perdere, aspettare che magari ci sia qualche risposta sul campo, più convincente delle anemiche e a volte irritanti prestazioni degli ultimi diciotto mesi.
L’uomo è indecifrabile, le rare volte che mi è capitato di incrociare il gruppo viola ho avuto l’impressione che fosse quasi un corpo estraneo, ma per sua scelta, come se non gli importasse interagire.
Saranno certamente sensazioni sbagliate, ma lui dovrebbe scendere dal piedistallo: va bene aiutarsi con l’autostima, ma per favore non esageriamo.

E’ uno snodo cruciale per Vincenzo Montella, il primo vero momento difficile della sua carriera.
La situazione è complicata e i giocatori sono sfiduciati, sta al tecnico trovare un minimo comune denominatore.
Finora si è sempre detto che fosse bravo, adesso vediamo quanto.
Ci deve portare fuori dal guado, ridare serenità e magari farci pensare che anche nella prossima stagione si posa girare l’Europa.
Sinceramente le sue dichiarazioni di domenica sera mi sono sembrate dettate più dalla pancia che da un ragionamento da allenatore.
Adesso ha il tempo riordinare le idee e anche per farsene venire di nuove, magari migliori delle ultime.

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