Agosto 2012


Sfortuna allo stato puro, oggi vedremo per quanto tempo Viviano dovrà stare fuori, ma intanto che facciamo?
Ogni possibile soluzione ha la sua controindicazione e così a pelle confesso di essere terrorizzato dall’idea di cominciare la stagione con Lupatelli in porta.
Nulla di personale, per carità, solo che già non mi sembrava il massimo dell’affidabilità otto stagioni fa, figuriamoci adesso, dopo tanta panchina.
Ci teniamo Neto fino a gennaio, chiedendogli di fare gli straordinari, cioè una settimana sola di ferie dopo le Olimpiadi e poi di corsa da noi per l’inizio del campionato?
Prendiamo un altro portiere (ipotesi altamente improbabile) se Emiliano dovesse essere out per più di un mese, magari cercando di vendere Neto?
Visto sullo schermo del computer, mentre ascoltavo la radiocronaca dell’ottimo Sardelli, ho pensato anch’io a conseguenze gravissime, tali da compromettere addirittura la stagione.
Diciamo che nella sfortuna non ci è andata malissimo, ma intanto adesso siamo senza portiere.

Visto che Jovetic vuole l’8, Aquilani mi pare l’unico in grado di “sopportare” il peso di una maglia così carica di significati com’è quella dieci della Fiorentina.
E’ un giocatore che a me è sempre piaciuto moltissimo e sinceramente non me ne frega niente delle sue passioni politiche, che probabilmente sono agli antipodi delle mie, ma visto che parliamo di calcio a me interessa solo quello che esprime sul campo, anche perché al contrario di altri non mi pare abbia mai deragliatocon dichiarazioni infelici.
Lui ha detto che se la sente e quindi mi pare che il discorso sia chiuso e che si possa archiviare con con disgusto quello che è accaduto nell’ultima stagione con Olivera (ma lo vendono? Un acquisto davvero incomprensibile, uno dei tanti) e quella specie di attaccante che è stato Silva.
Insomma, forse riusciremo a dare nuovamente a quella maglia così oltraggiata il prestigio che merita.

Sì, io mi aspetto quindicimila abbonati per ritrovare un punto di partenza dopoe le ultime due allucinanti stagioni.
Sono troppo ottimista?
Non direi, almeno a sentire quello che accade in città dove la gente che non è andata in ferie (e quanti sono!) è tornata a sorridere quando parla di Fiorentina.
C’è voglia di vederla, di scoprirla, di viverla questa squadra che promette di far divertire, pur senza voler pretendere troppo per la classifica.
La società per ora non comunica niente e quindi è un po’ come giocare al buio, tutte le ipotesi sono palusibili, ma davvero ci rimarrei male se non recuperassimo almeno il 20% rispetto all’abisso (più che giustificato, a cose fatte) del 2011.

Più di metà rosa cambiata (e meno male), pochissimi titolari tra quelli che l’anno scorso ci hanno rovinato la domenica, il sabato e il mercoledì.
Bisognerà tenere conto di tutto questo prima di giudicare nel bene e nel male la Fiorentina di Montella che già oggi pomeriggio sbatterà contro un avversario tosto e piuttosto cattivo (diretta su Radio Blu dalle 17).
Metto le mani avanti perché Montella non è Silvan, non fa giochi di prestigio, e penso che pure Mourinho e Guardiola avrebbero dei bei problemi a far girare in un paio di settimane una squadra in pratica inventata di sana pianta.
Cerchiamo quindi armarci di pazienza, senza esaltarci o deprimerci troppo alle prime folate di vento favorevoli o contrarie.

Dopo Mihajlovic e Rossi sta per alzare bandiera bianca anche Montella: pare proprio che non ci sia nulla da fare con Alessio Cerci, che pure si era pacificato con l’ambiente che lo prende ormai per quel “matto” senza cattiveria che è.
Si vede però che in allenamento non convince, e se a distanza di un anno dall’esclusione dalla rosa che andava in Inghilterra arrivano i rimproveri sempre più spazientiti del nuovo allenatore, che pure lo conosce meglio di tutti gli altri per averlo visto crescere nella Roma, beh allora c’è davvero poco da fare.
Se va via, come a questo punto pare più che probabile, è l’ennesima scommessa persa degli ultimi disastrosi anni, anche se questa volta rimane il rammarico.
Perché qualcosa questo eterno immaturo ce l’ha pur fatto vedere e potenzialmente (ma non basta) sappiamo che è fortissimo.
Ma la Fiorentina deve guardare avanti e non può più permettersi di aspettare Cerci.

Sensazioni antiche e dolcissime: siamo tornati la Fiorentina ed era giusto puntare tutto su Andrea.
Ad un certo punto, lo sapete, anch’io avevo perso le speranze, ma si vede che deve essere scattato qualcosa nella sua testa, forse orgoglio, forse passione, chi lo sa.
Per me manca ancora la punta, anche se mi assicurano che è “l’ultimo dei problemi”: sarà, ma Jovetic centravanti mi pare un grande azzardo.
Ora davvero vediamo chi è più bravo tra questa conduzione tecnica e quella precedente, che negli ultimi due mercati ha speso molto di più di quanto paghino per i giocatori Pradé-Macia con i penosi risultati che sappiamo.
Perché il bello è proprio questo: i Della Valle, che nel bene e nel male sono i primi responsabili di quanto accade alla Fiorentina perché autorizzano l’operato dei loro amministratori, sono andati soto di trenta milioni di euro per finire esimi, essere sbertucciati da molti e insultati da qualcuno.

Questa estate è accaduto qualcosa di strano, un’inversione di tendenza tra il calcio e gli altri sport per cui abbiamo accettato con fin troppi trionfalismi una sconfitta in una finale europea mentre invece si spara a palle incatenate contro chi, dopo aver dominato per anni, arriva “solo” quinta nel mondo.
I risultati dell’Italia agli Europei e di Federica Pellegrini alle Olimpiadi si equivalgono, ma basterebbe leggere solo un paio di giornali per comprendere l’impatto profondamente diverso che hanno avuto a livello di critica.
Io, lo dico subito, sono completamente dalla parte della Pellegrini, che sarà pure andata in televisione e sui giornali, ma che si è fatta un mazzo grosso così per arrivare “solo” quinta nel mondo.
Proviamo a confrontare la fatica di Federica con quella di Vargas (esempio pessimo a tutto tondo per tutti) e poi vediamo se qualcuno mette ancora il broncio per la mancata medaglia.

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