Luglio 2012


Tra partenze più o meno eccellenti e mal di pancia conditi da silenzi eloquenti, mi pare che ci sia un solo candidato alla fascia di capitano: Manuel Pasqual.
Umile, ma non remissivo, innamorato davvero della Fiorentina, e pazienza se non è Maldini e se alla fine la sua carriera non è stata quella che sembrava poter essere dopo lo scintillante esordio di sette anni fa.
Di uno così ci si può fidare e magari la fascia al braccio gli darà quel pizzico di autorevolezza in più che ci vuole per imporsi in uno spogliatoio di ragazzi ricchissimi (lo è anche lui, ma fuori dal campo sembra uno qualsiasi).
E’ una scelta fin troppo semplice da fare, a meno che Stevan Jovetic si svegli una mattina con una voglia pazza di esternare per dirci quanto sia bello stare tanti anni a Firenze, ma al momento mi sembra un film di fantascienza.

Oltre ad essere stati molto chiari su quanto Jovetic dovrebbe essere pagato, non sarebbe male che la Fiorentina fissasse un termine oltre il quale non andare per una sua cessione.
Credo che il 31 luglio sia una data ragionevole, l’importante è avere le idee chiare su come (eventualmente) impiegare tutti quei soldi e spero che i dirigenti viola abbiano già un piano B.
Va anche detto che al momento non è arrivata in società la minima offerta ufficiale e che le cose lette una ventina di giorni fa non sono altro che manovre di disturbo per vedere se il prezzo cala.
Ma poiché i Della Valle non sono affatto con l’acqua alla gola, pur faticando a rimettere mano al portafoglio in questo mercato, io credo che sconti non verranno fatti e che se qualcuno, Juve compresa, vuole davvero Jovetic dovrà tirarli fuori tutti quei trenta milioni di euro.
E quindi, al 99% Jovetic rimarrà in viola.

Ora mi incazzo davvero.
Mi accusate di appoggiare i Della Valle, di fare aria fritta, di non fare il giornalista.
Vorreste che sputassi sulla Fiorentina, che insultassi questa squadra, che mi lanciassi su chi sta lavorando per rendere più accettabile quello che era inaccettabile un anno fa, come se questa fosse la vera Fiorentina.
Rassegnatevi: non lo farò mai.
Criticherò sempre, l’ho fatto nei miei 33 anni di Radio Blu, ma senza l’astio, in alcuni casi l’odio, che traspare da diversi commenti.
Siete prevenuti, non sopportate niente: se Cuadrado lo prendeva l’Inter avreste detto e scritto che ce l’avevano portato via, adesso che l’abbiamo noi è una pippa.
E i casi si potrebbero moltiplicare, basta dare contro.
Nell’ultimo post ho provato a ragionare di calcio, di campo, scrivendo chiaramente che ci manca molto, che i Della Valle devono intervenire, ma non basta.
Vorreste che scorresse il sangue, avete voglia di ghigliottina, qualcuno rimpiange Cecchi Gori.
Non ho nulla a che spartire con i Della Valle, di cui tra l’altro sono cliente e non fornitore, e per me ci potrebbe stare chiunque al loro posto, ma la Fiorentina è una cosa seria e va ben al di là di alcune masturbazioni mentali di qualcuno che scrive qua.

Con quali giocatori ancora non si sa, ma certamente con Montella proveremo noi a tenere il pallino del gioco con un 4-3-3 fantasioso, cioè Jovetic, Cuadrado o Cerci sulle fasce e mister x (cioè la punta da 15 gol) in mezzo.
A meno di fare di necessità virtù, ma io non ci proverei perché è davvero troppo rischioso, e giocare stile Barcellona, con Jovetic nel mezzo senza dare punti di riferimeto.
Ci manca ancora moltissimo, almeno due centrocampisti titolari, ammettendo di recuperare Lazzari e metterlo a sinistra, il portiere e soprattutto l’attaccante.
Va assolutamente venduto Vargas, che anche a Moena mi danno per quasi disperso, e su Ljajic è in corso un ripensamento su cui ho dei dubbi e che avrebbe bisogno della garanzia di Montella.
Se arrivassero pure i 5/6 milioni del peruviano, sarebbero soldi importanti, perché così ad occhio per i quattro uomini indispensabili che ci mancano bisognerà tirare fuori almeno venticinque milioni di euro.
Con Vargas via, contabilizzando adesso solo un milione per Cuadrado (che vale secondo l’Udinese 12 milioni e su cui stava avanzando a fari spenti l’Inter), con gli acquisti e i riscatti fatti, ne mancherebbero ancora 15, che poi sarebbero i soliti soldi che dall’inizio del mercato “chiediamo” ai Della Valle.
Un portiere, due centrocampisti e una punta: se ci pensate bene, con quattro nomi giusti, con quelli che sono arrivati (in teoria tutte riserve, ma se per esempio Roncaglia fosse meglio di Romulo…) e con chi è rimasto, non mii pare proprio una squadra da buttare via.

…però cerco di usare il cervello e penso che qui siamo solo all’inizio della storia, che certamente questa non è e non sarà la Fiorentina 2012/13 e che per cambiare tanto bisognava prima vendere.
Di pancia mi verrebbe voglia di urlare che non è possibile iniziare così un ritiro, col cervello ragiono sui 50 giorni che ci separano dall’inizio del campionato e immagino che da qui a due settimane avremo (spero) una squadra profondamente rinnovata nello spirito e nei giocatori.
Se così non fosse, mi arrabbierei anch’io come fa la parte meno paziente dei quattromila naviganti di questo blog, che io quindi comprendo benissimo, tranne quando travalicano i limiti imposti dalla buona educazione e dal vivere civile.
Intanto però la storia dell’appendicite di Cuadrado mi fa andare al detto secondo cui la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

Siamo alla svolta: abbiamo un po’ di soldi, pochi giocatori e una variegata fiducia su come verranno spesi i quattrini incassati dalle cessioni.
Cominciamo col dire che se Corvino era stato molto bravo a prendere Behrami a 2 milioni e mezzo, Pradè non è stato da meno a venderlo quasi al quadruplo e che Gamberini e De Silvestri erano in caduta libera di rendimento e quindi di valutazione.
Poi ci sono le forme, e qui sinceramente non ci siamo.
Un briciolo di prudenza avrebbe suggerito dimandare Nastasic e non Behrami ad indossare la nuova maglia a Palazzo Vecchio e poi non si inseriscono due giocatori nella lista dei partenti del ritiro per poi annunciarne in pratica quaranta minuti dopo la cessione al Napoli.
A meno che tutto questo non abbia fatto parte di una precisa strategia per pressare da vicino i partenopei e costringerli a pagare queli milione di euro che sembrava ballasse per chiudere la trattativa.
Comunque sia, partiamo per Moena ai minimi termini, mai stati così in pochi, ma ancora non siamo da allarme rosso.

Finalmente da domani si potranno vedere gli allenamenti di Montella ed io sono molto curioso di sentirli raccontare dalla premiata coppia Sardelli-Loreto.
Quelli di Mhajlovic erano divertenti, con lui che tirava le punizioni benissimo, ma molto leggeri, sembravano quasi delle partitine tra amici.
Ricordo invece le sedute di Malesani: sfibranti, mortifere nella loro noia, tutti a disegnare geometrie in campo, con mille interruzioni e siccome conoscevo i giocatori molto meglio di adesso, vi assicuro che nei primi giorni qualcuno voleva veramente scappare.
Però alla fine la squadra si muoveva a fisarmonica, tutti avevano imprato cosa dovevano fare e Rui Costa fu un eccellente (straordinario direi, se paragonato alla triste attualità viola) direttore di orchestra.
Montella ha avuto grandi maestri e mi pare dotato di ottima intelligenza calcistica, da domani forse ci distrarrà un po’ da questo mercato molto avaro di soddisfazioni, anche se a me Cuadrado piace.

Grazie per tutti i messaggi di auguri per il post numero 2000, sono uno stimolo per raddoppiare la cifra…

Valon Behrami avrebbe giocato titolare nella prima Fiorentina di Prandelli?
Forse sì, forse no, perché in mezzo Brocchi fece un grande campionato e sulle fasce Jorgensen e Fiore, oltre a segnare una decina di gol, fuorno strepitosi.
Scrivo questo non per sminuire le qualità di Valon, che sono eccellenti dentro e fuori dal campo, ma perché forse non consideriamo abbastanza quanto la sua attuale grandezza dipenda dalla piccolissima Fiorentina dell’ultima stagione.
Secondo me a 8 milioni si può vendere, a patto però che si sappia già come spendere quei soldi, cioè per trovare due nuovi Behrami (che venne pagato appena 2 milioni e mezzo e che è stato l’ultimo grande colpo di Corvino), anche in altri ruoli.
Su De Silvestri e Gamberini non possiamo adesso metterci a piangere, sempre ammesso che partano, perché al di là della simpatia umana e della loro correttezza nei rapporti interpersonali (De Silvestri è veramente un ragazzo d’oro, Gamberini l’ho conosciuto meno), avevamo detto e scritto che c’era bisogno di una rivoluzione tecnica e quindi i cambi vanno fatti.
E anche in questo caso basta avere le idee chiare e quindi comprare con logica.

Questo è il post numero 2000 del blog.
Duemila contributi in poco più di cinque anni e mezzo, poco meno di uno al giorno: spero di non avervi troppo annoiato, per me la passione è la stessa di quando ho iniziato nel dicembre del 2005.
Grazie a tutti.

Ieri sera ho regalato un sogno a Tommaso Loreto: come capitano della presunta squadra di calcio a sette di Radio Blu gli ho fatto consegnare da Giancarlo Antognoni la coppa del quarto posto (eravamo in quattro…) del torneo dedicato alla memoria del grande Cesare Ugazzi, che della bandiera viola è stato davvero un grande amico.
Atmosfera bellissima a Doccia, tutti davvero a pensare a Cesare quando ad un certo punto ho avuto un flash impenitente e ho chiesto scherzando a Giancarlo: “ma come sta andando la causa che tu, De Sisti, gli eredi di Montuori, Baggio e Rui Costa avete promosso contro la Fiorentina per vilipendio della sacra maglia numero 10?”.
Lui ha elegantemente dribblato la domanda ed io mi sono chiesto ancora una volta come sia stato possibile insultare così quel numero e quella gloriosa casacca, “regalandola” prima a Silva e poi ad Olivera.
Ed il bello che tutti e due non hanno avuto il minimo pudore nell’accettarla, anzi si sono detti pronti e adatti per portarla degnamente in campo.
Si è visto come.
Poiché credo ancora che il calcio sia magia e poiché quella maglia è una specie di lampada di Aladino che va sfregata per vedere uscire un possibile genio, io mi faccio promotore di un’istanza che mi auguro verrà raccolta da Montella, che è stato un gran calciatore, in alcuni momenti non troppo lontano dall’essere un campione.
Se non viene qualcuno di veramente degno, e se Jovetic dovesse insistere nel voler giocare con l’8 (e tralascio le varie ed eventuali su Stevan perché ne abbiamo parlato fin troppo), ritiriamo per favore la maglia numero 10 per questo campionato.
Non la diamo a nessuno che poi ci faccia vergognare, perché in alcuni casi è molto meglio prendersi una pausa e riparlarne la prossima estate.

P.S. Qulcuno non ha capito: l’idea non è ritirare per sempre la maglia numero 10, ma semplicemente darla a Jovetic oppure a nessuno per questa stagione, se non c’è un giocatore “diverso” (in positivo dagli altri.

P.P.S L’ineffabile Suma, che durante Calciopoli ne disse di tutti i colori sulla Fiorentina, scrive su tuttomercatoweb che io eviterei di guardarlo in faccia quando ci incrociamo allo stadio (poche volte, per fortuna).
Ovviamente non merita un post, ma una precisazione sì: non solo l’ho sempre guardato in faccia (figuriamoci: mi sono scontrato in campo aperto con Batistuta, sai quanti Suma ci vogliono per arrivarci), ma poiché sono una persona educata un po’ di tempo fa l’ho pure salutato.
Lui molto villanamente non mi ha risposto e da quel momento ho smesso di farlo, ma per guardarlo in faccia, non si preoccupi, non ci sono problemi.
Anche se preferisco nettamente le numerose conduttrici con cui il signor direttore ama fare il piacione…

Serata da brividi, soprattutto se confrontata con il niente degli ultimi due anni.
Grande organizzazione della Fiorentina, davvero tutti bravi: hanno “sfruttato” al massimo Piazza Signoria, hanno entusiasmato con la coreografia, non c’è stata una sbavatura e le maglie sono davvero belle.
Mancava solo che spuntasse all’improvviso Viviano, io ci speravo, ma anche così è stato un ottimo inizio: siamo ripartiti.
Mi verrebbe da dire che siamo ripartiti quasi da soli, per lievitazione naturale, perché tecnicamente è successo veramente poco e anzi senza Montolivo e Amauri saremmo potenzialmente pure più deboli degli ultimi mesi della passata stagione.
Ma è tornato lo spirito ed io lo sentivo che dietro quella patina di apatia e quel forte astio verso i Della Valle il cuore viola continuava a battere forte.
Adesso possiamo pure tenerci Jovetic e chiedere cortesemente, ma a pieni polmoni di fare uno sforzo per cambiare molto di una squadra che vorremmo vedere completamente diversa.
Il popolo viola c’è, ora aspettiamo i proprietari.

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