Giugno 2012


Via che siamo entrati in sala travaglio, pare che si sia mosso Montella in prima persona e che il matrimonio con il Catania si stia per sciogliere.
I tempi massimi previsti sono sempre quelli: mercoledì sera, al massimo giovedì mattina, poi si cambia cavallo.
Sarebbe però meglio rimanere su Montella, che mi convince più di Zola (mica si porterebbe dietro Casiraghi, spero…).
E su Jovetic nessuna novità, se arriva l’offerta giusta va via, ma i soldi in giro sono pochi e forse i grandi club proveranno altre strade prima di arrivare a Stevan.
Sono intanto arrivati i dati di ascolto: Radio Blu ha tenuto benissimo, nonostante Radio Sportiva e si è confermata senza problemi saldamente al primo posto tra le emittenti che parlano di Fiorentina, inattaccabile con i suoi 89.000 ascoltatori (quella con gli ascolti da prefisso telefonico e dagli uomini duri, puri e con la schiena dritta manco è citata…).
Straordinario il successo di Sportiva: 491.000 ascoltatori dopo neanche un anno e mezzo di vita, molto oltre le più rosee previsioni.

Rialti è uno di quei rari giornalisti su cui poggiano le mie poche certezze di mercato.
La storia di Mihajlovic all’Inter non era sua tanto per essere chiari, e lui l’ha subita con un certo imbarazzo.
Se oggi se ne esce con questa sparata di Jovetic che se ne vorrebbe andare, vuol dire che ha ottime fonti, anche perché Rialti è uno che vuole veramente bene alla Fiorentina e sa benissimo quelle che saranno le reazioni ad un titolo del genere.
Mi piacerebbe anche sapere se alla fine è Jo-Jo che se ne vuole andare, oppure se è la Fiorentina che pensa di rifarci la squadra con i poco probabili 30 milioni della sua cessione.
Da quello che ne sapevo, se arriva un’offerta intorno ai 28 milioni, ringraziano Jovetic, lo impacchettano e lo mandano via.
Io non sono tanto sicuro che con la miseria che c’è ora in giro si arriverà a quella cifra, visto che per Lavezzi, che ha pure una clausola rescissoria, si cerca di tirare il prezzo fino a 25 milioni.
E comunque pare che Stevan, ragazzo educato e forse anche riconoscente, abbia dei mal di pancia sempre più forti, provocati forse da nubi sempre troppo dense per sperare in un pronto riscatto.
Ma poiché nel novembre scorso la situazione era se possibile ancora peggiore, io mi chiedo perché sette mesi fa abbia firmato un nuovo contratto di cinque anni, ma chi glielo ha fatto fare?
Misteri del calcio e comunque la sua eventuale partenza sarebbe una grande picconata ai progetti futuri e per evitare che faccia troppo male inviterei Andrea Della Valle ad una chiarezza cristallina.
Che spieghi per favore con dovizia di particolari chi siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove vogliamo andare.
Poi potremmo anche pagare un fiorino…

Montella ok, ma diamoci una scadenza perché non è che si possa andare avanti ancora per molto con questo tira e molla.
A quanto ne so l’allenatore non c’entra niente, non è lui che ha dubbi, ma è il Catania a non voler mollare.
E a dirla tutta non mi pare neanche che abbia torto, perché se fosse successo a noi ci arrabbieremmo molto e non gradiremmo affatto che un tecnico lanciato a Firenze se ne vada ad allenare il Milan o l’Inter pur avendo un altro anno di contratto.
Qui bisogna capire se la Fiorentina è disposta a tirare fuori una contropartita economica o tecnica, oppure se lascia tutto nelle mani di Montella perché se la sbrighi da solo, raccontando a Pulvirenti che lui a Catania non ci vuole più stare.
In questo secondo caso credo che bisognerà cominciare a guardarsi intorno perché in Sicilia mi sembrano piuttosto tosti e orgogliosi.
Oppure, terza soluzione, è Montella che ci mette del suo, interviene nella trattativa e accetta di guadagnare un po’ meno di quanto stabilito con Pradé e quel meno lo gira al suo vecchio presidente.
Comunque sia, qui si deve stringere e io credo che mercoledì prossimo sia il limite oltre il quale questa storia comincia a diventare pesante.

Tu sei nato Andrea Agnelli e pensi che la vita sia sempre in discesa: hai tutto, perfino il culo di vincere uno scudetto appena sei diventato presidente.
Poi gli dei si imbronciano e ti fanno passare questo maggio che ti riporta sulla Terra, insieme a noi comuni mortali.
Prima ti inquisiscono l’allenatore dei miracoli.
Tu sei molto virile e accigliato, ti piazzi accanto a lui in sala stampa e quello sciagurato ti fa svergognare chiedendo a chi indaga di avvertirlo prima, semmai dovessero fare altre perquisizioni a casa sua.
Poi scopri che hai lo stopper sotto indagine, sempre per cose in cui la tua società non c’entra niente, ma lì sei fortunato perché il tecnico della Nazionale applica uno strano metodo di giustizia e rimanda a casa solo l’altro inquisito, quello che per fortuna avevi già restituito a quel gentiluomo di Preziosi, altrimenti facevi la coppia, come con i canarini.
Infine vieni a sapere che esiste la possibilità che il tuo giocatore più forte si sia fumato tre miliardi del vecchio conio in otto mesi di scommesse, dopo aver fatto mediaticamente il diavolo a quattro con sparate variamente assortite nella loro assurdità.
Ovvio che alla fine sbarelli, anche perché tu sei Andrea Agnelli e mica sei abituato a tutto questo, tu hai sempre pascolato nell’Olimpo.
Sbarelli e straparli, ti vengono fuori delle cose tipo: “ma perché escono solo ora certe cose?”.
Te lo spiego io, che sono solo un umile lavoratore nella vigna dell’universo pallonaro: vengono fuori ora perché se le avessero tirate fuori prima, forse tu lo scudetto, con un portiere completamente in tilt, forse neanche lo vincevi.

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