Ieri, ad un certo punto, mi sono posto il dubbio: ma è davvero tutto spontaneo o è una cosa preparata?
Comunque sia, complimenti a Mihajlovic, a Cognigni, Mencucci e Corvino perché la giornata è stata veramente di svolta rispetto alla depressione ambientale in cui eravamo precipitati un po’ tutti negli ultimi tre mesi.
Battuta pronta e un po’ di presunzione, esattamente come noi fiorentini, che ci sentiamo da sempre al centro del mondo e ci scoccia molto quando quando qualcuno mette in dubbio il nostro primato: in questo modo Mhajlovic è entrato diritto nel suo nuovo ambiente, dimostrando di aver capito benissimo dove è andato a finire.
Molto bene pure Cognigni con la “chiusura del supermercato” viola e ottima la discesa tra i tifosi di Mencucci, a cui in privato avevo rimproverato di dimenticarsi ogni tanto del ruolo molto particolare che riveste, essendo l’unico fiorentino nel gruppo dirigenziale e conoscendo quindi gli umori del popolo viola come nessun altro.
Affrontando la gente a viso aperto ha dimostrato che il tempo dell’arroccamento è finalmente finito e che si può ricominciare da capo un po’ più sereni.
Giugno 2010
Ottimo inizio
Che sia una festa
Ma dobbiamo proprio pensare al calcio come mezzo per infliggerci ulteriori martellamenti sulle parti basse, come se non bastessaro le nefandezze e le ingiustizie quotidiane?
Oggi riparte idealmente una nuova stagione, siamo dispiaciuti per l’addio di Prandelli, ma è un po’ come il primo giorno di scuola: cerchiamo di viverla nel migliore dei modi, evitando polemiche e scontri al calor bianco.
Arriva Mihajlovic e arriva pure D’Agostino e io mi ricordo di certe stentate ripartenze dei mie anni adolescenziali, quando aspettavamo solo che non vendessero Antognoni.
Altri tempi? Certo, ma anche meno soldi e meno veleni in circolo.
Non sono ipocrita: io ho costruito il mio benessere economico sul calcio, cercando sempre di assecondare la passione di chi mi ha seguito in radio mettendoci le mie idee e lavorando 14 ore al giorno sei giorni alla settimana da almeno 30 anni a questa parte.
Eppure non ho mai perso il senso ludico di questa passione/professione, mentre mi pare che alcuni di voi si siano smarriti in polemiche spesso cattive e sicuramente inconcludenti.
Critichiamo sempre e comunque, ma senza quella violenza verbale che affiora ogni tanto.
Abbiamo preso D’Agostino
Rischio, lo so, e non è un fatto normale per me che nonamo affatto il mercato, ma sono (quasi) sicuro: abbiamo preso D’Agostino dall’Udinese per 9 milioni di euro.
Gran colpo, mi pare, e straordinario colpo ancora una volta di Gianluca Di Marzio che stasera a Radio Blu ha anticipato la notizia al pentasport.
Lui e il Tom-Tom funzionano a meraviglia e sono una squadra vincente.
Mi pare che D’Agostino (che piaceva tanto pure a Prandelli…) sia la migliore risposta possibile a chi pensava che fossimo ormai pronti per la B.
Se poi non fosse vero, sono pronto a chiedere scusa a tutti, ma speriamo davvero di avere ragione.
Ci godiamo Montolivo?
Montolivo-Gilardino come Antognoni-Graziani 28 anni fa?
Non proprio come peso nella squadra, perché Gila è un po’ più importante di Ciccio e i Riccardo molto meno del “capitano”, però il paragone è suggestivo e mi riporta indietro di una vita, cioè a quando feci quello che è rimasto il più importante scoop della mia vita, che però sarà stato ascoltato veramente da pochi.
In pieno silenzio stampa mondiale, e grazie soprattutto all’intervento del mio compare Maurizio Passanti, riuscii infatti ad intervistare i due viola prima del Brasile e della finale con la Germania.
Roba che, se succedesse oggi, come minimo verrei portato dal mio amico Di Marzio in diretta a Sky e poi ripreso da tutti i i giornali sportivi e non, un po’ come successe nove anni dopo per l’intervista a Baggio, che mi raccontava di quanto stesse male alla Juve.
All’epoca però eravamo completamente isolati dal brulicante e autoreferenziale mondo dei media (oggi è molto più brulicante e un po’ meno autoreferenziale, non fosse altro che per l’arrivo in massa di un esercito di poveracci che fatica ad arrivare alla fine del mese) e così le due clamorose interviste andarono in onda in un Pentasport normalissimo, mi pare versoe le 14, e non le riprese nessuno.
Oggi, sei Mondiali e cinquemila interviste dopo, la mia voglia di vedere i viola in azzurro rimane la stessa ed è per questo che ieri mi informavo di continuo per sapere se per caso non ci fosse stata l’ingiustizia del taglio di Montolivo per il Sudafrica.
E’ andata bene, e adesso mi aspetto grandi cose da tutti e due, non fosse altro che per farci ritrovare un po’ di sano orgoglio fiorentino.