Sono curiosissimo di vedere che partita giocherà domani Montolivo.
Guardate che è la considerazione è molto meno banale di quanto si possa pensare.
Rivediamo la sua striscia da Liverpool (ottimo) in poi e scopriremo che ha steccato solo il secondo tempo col Napoli, mentre a Budapest ha fatto il compitino.
Tutto sommato quindi il suo ottobre, con l’acuto di Genova, è stato almeno da 6,5 e forse sono stato avaro nei giudizi.
Ora mi aspetto continuità, cioè quella che lui non ha mai avuto nei precedenti quattro anni in viola e mi aspetto anche che si arrabbi di più, specialmente quando sente in giro giudizi figli frettolosi sul suo conto.
Se vado ad analizzare l’ottobre dei suoi compagni, Frey a parte, mi accorgo che non ce ne sono mica tanti che lo superano.
Forse Dainelli e Zanetti (per via di un paio di gare superlative), ma gli stessi Jovetic, Gilardino sembrano un po’ con le gomme a terra.
Per non parlare di Mutu e Gamberini, spesso in affanno.
Ecco perché vorrei e spero in un novembre almeno uguale al mese che sta finendo.
Ottobre 2009
Riccardino, una conferma…
Immeritata
Fa malissimo perdere così, senza meritarlo affatto e stando per tutto il dopo gara a cercare il perché di una sconfitta.
Il Genoa era irriconoscibile rispetto all’anno scorso e per i primi 35 minuti lo abbiamo dominato, poi ci siamo addormentati e hanno fatto gol.
Il fallo da rigore su Gilardino non l’ho rivisto e non saprei giudicare, certo è che nel dubbio (ma anche nella certezza, vedi gara con la Lazio) non ce ne va bene una ultimamente con gli arbitri.
Ma l’errore più grosso lo ha commesso Pasqual, incredibile prendere una rete così, da settore giovanile mi è venuto da pensare a caldo e anche ora a qualche ora di distanza.
Ci sono dei problemi che si chiamano Mutu e anche Gamberini, che non mi pare proprio all’altezza delle sue potenzialità, e sto parlando di due certezze sui cui contavamo tutti.
Montolivo ha giocato una partita splendida, che farà salire ancora di più la rabbia quando magari lo vedremo perdersi un po’ a centrocampo.
Ora la classifica è bruttina, ma siamo appena alla decima giornata e comunque si gioca meglio dello scorso campionato.
Censori e coscienza
Facciamo un gioco della verità tra noi maschi: quanti di noi non hanno provato un moto di simpatia verso Berlusconi, quando hanno saputo che aveva avvertito Marrazzo dell’esistenza del video che lo rovinava?
Beh, io sono tra quelli, perché, per un attimo mi sono immedesimato nella situazione e ho pensato che mi avrebbe fatto piacere se qualcuno mi avesse in qualche modo aiutato in una situazione così devastante.
E invece no, ieri su Repubblica l’implacabile censore Giuseppe D’Avanzo, peraltro gran giornalista, ci ammoniva tutti sull’ennesima nefandezza commessa del nostro Presidente del Consiglio che aveva invitato ed in qualche modo istigato il Presidente della Regione Lazio ad avere un comportamento illegittimo.
Dal punto di vista formale, nulla da dire: ha ragione D’Avanzo.
Marrazzo doveva uscire da via Gradoli e andare diritto in Procura a denunciare tutto.
E Berlusconi doveva pressare Marrazzo perché presentasse denuncia.
Mi viene però in mente una battutaccia (che in questo contesto è ancora più scorretta del solito) pronunciata dall’ex finanziere Ricucci durante le sue spericolate scalate a banche e giornali: “facile vero fare i finocchi con il culo degli altri”.
Eh sì, è molto facile giudicare l’altrui comportamento e diventare inflessibili giustizialisti quando non siamo minimamente coinvolti.
Perché alla fine di tutta questa vicenda, che ha passato Marrazzo nel tritacarne mediatico e da cui temo non si riprenderà più, io mi chiedo (così come me lo chiedevo sui passatempi di Berlusconi) quale reato abbiano commesso uomini che fanno col sesso quello che gli pare, che spendono quanto credono sia giusto spendere per i loro piaceri (che non sono opinabili in quanto attinenti alla sfera personale), che vivono insomma la loro vita di cui devono rendere conto solo alle persone che hanno accanto e non certo a noi o a D’Avanzo.
Presuntuosi
Se fossi nato a Genova, avrei tifato per il Genoa, a Roma probabilmente per la Roma, a Milano per il Milan (per via di Rivera, per cui stravedevo da bambino), e a Torino non c’è neanche bisogno di chiederlo.
Questo per dire di quanto mi piaccia la tifoseria del Grifone in termini di partecipazione: sarà lo stadio costruito apposta per il calcio, ma l’idea è che trasmettano un calore unico in Italia e per tutti i 90 minuti.
E però ho l’impressione che da quelle parti qualcuno si sia un po’ montato la testa dopo la stagione boom della passata stagione.
Sembrerà strano, ma uno dei più tranquilli sembra essere Preziosi, che pure ne ha passate di cotte e di crude nei suoi ultimi quindici anni di calcio.
Ecco, noi domani sera dobbiamo colpire partendo proprio dalla loro presunzione.
Loro si sentono defraudati del posto Champions, perché nello scorso campionato hanno giocato meglio della Fiorentina (ed è vero) e hanno pareggiato a Marassi una gara incredibile.
L’inizio della partita sarà un assalto, ma le partite durano novanta minuti…
Più testa che gambe
Non c’eravamo troppo con la testa, c’è mancata la continuità dell’azione offensiva, ma se avessimo pareggiato non sarebbe stato uno scandalo.
Sinceramente, stavolta, non ho capito Prandelli: perché Jorgensen così presto e perché riprovare Mutu, che è chiaramente un’emergenza, centravanti?
Il problema è che adesso ci farebbero tremendamente comodo quei punti persi con la Lazio e in definitiva pure a Torino perché la classifica si sta facendo corta e mercoledì c’è una partita molto complicata.
A me non è dispiaciuto De Silvestri, mentre Gobbi ha fatto un quarto d’ora finale da incubo, molto male i tre campioni (cioè due, più una serie ipotesi di campione) in attacco: Mutu, Gilardino e Jovetic.
Assurdo fare processi dopo questa sconfitta, assurdo prendersela con la campagna acquisti, giusto essere arrabbiati per la mancata espulsione di Grava, mentre il rigore mi sembrava proprio esserci.
Intanto Gasperini sta cominciando a preparare la partita di Marassi…
Gila fuori?
Pare che vada proprio così, queste sono le notizie che filtrano, ma io fino a quando non vedo non credo.
Ritengo il Gila uno dei pochissimi insostituibili e l’eventuale partenza dalla panchina si potrebbe spiegare solo con qualche acciacco.
Ora però, per favore, non siate banali e non cominciate a dire che ci pensa Prandelli, che meglio di lui le cose non le sa nessuno e via a seguire.
Vi ricordo che negli anni settanta si facevano già dei fantacalci molto nostrani, nelle piazze dove ci trovavamo nelle compagnie, nel senso che che tra amici si discuteva se dovesse giocare questo o quello e questa non è mai stata una questione che ha turbato i protagonisti.
Io insisterei su Gilardino-Mutu, che ha il piede molto caldo, e poi metterei Jovetic, che mi sembra abbia una gran testa e non si metterà certo a far casino per un’esclusione.
Auguri, Mario
Oggi Mario Ciuffi compie 75 anni, almeno 65 dei quali spesi da innamorato perso della Fiorentina.
Io lo guardo in trasferta, quando parte con noi ai miei orari impossibili, quando lo costringo a salire in macchina all’alba, e poi lo vedo un po’ arrancare sugli scaloni di tutti gli stadi d’Italia e ancora aspettarci al freddo e al caldo fino a che non abbiamo finito di lavorare.
Grande, unico, Mario Ciuffi, un uomo grande e grosso col cuore da bambino.
Un uomo che ha aiutato tanti, che poi si sono dimenticati di lui.
Un uomo che non è mai cambiato nell’anima, facendomi pure rischiare clamorosi incidenti diplomatici, ma tanto poi alla fine una soluzione per i casini che combinava si trovava sempre.
Un uomo che si è permesso di dire su Raiuno che la Juve comprava le partite, che ha accusato Diego Della Valle di avere le tasche cucite, che la domenica mattina telefona a Prandelli solo per fargli gli auguri.
Trovatene uno che non gli voglia bene a Firenze: Mario Ciuffi è ormai nella storia di questa città.
Al tavolo delle grandi
Sono ancora a Budapest e la mattinata regala piacevoli sensazioni, siamo al tavolo delle grandi e ci vogliamo restare a lungo.
Una partita difficile, proprio per come ha avuto inizio, ma poi non ci sono stati problemi per portarla a casa.
Abbiamo ritrovato Mutu, adesso diventa un gran bel problema decidere chi gioca tra lui e Jovetic.
Puntiamo sul Liverpool, non ci sono scelte e ci conviene tifare Lione nella prossima sfida in Francia.
Il fatto veramente confortante diventa la mancanza di stanchezza, qui tutti sembrano freschi, anche quelli che giocano sempre.
Complimenti a Natali per come ha sostituito Dainelli, spero di essermi sbagliato su di lui, anzi speriamo di esserci sbagliati anche su Castillo e sulla campagna acquisti giudicata insufficiente a fine agosto.
Per adesso ce la godiamo, e molto.
Diario di bordo
Strana trasferta, senza Fabio che e’ a fare non so cosa in Sudafrica perche’ invitato dalla Fifa, insomma se la spassa.
Grande accoppiata comunque quella composta da Sardelli-Loreto, i due con il piu’ alto livello di testoterone della redazione, in piu’ c’e’ il devastante Vinciguerra, che blocca ogni velleita’ di conquista femminile.
E infatti li ho lasciati a mezzanotte disperati perche’ Vinciguerra invece di preoccuparsi di cosa potesse offrire la notte ungherese aveva chiamato al ristorante l’addetto stampa dell’Ujipest, che lui considera fondamentale per la storia della Fiorentina, e continuava a parlare degli anni trenta…
Stamani invece ho dato spettacolo io, nella corsa di mezz’ora che certamente non avra’ eliminato le porcherie ingurgitate a cena.
Oltre ovviamente a perdermi per Budapest, e ritrovare l’albergo con molta fatica, sono letteralmente volato su un un ostacolo che non avevo visto in mezzo ai mille lavori in corso in citta’.
Avete presente Pieraccioni nel Ciclone?
Ecco, uguale: nugolo di magiari intorno a me e io che mi rialzo imbarazzato per la figuraccia e dico “non mi sono fatto niente, non vi preoccupate non mi sono fatto niente”.
Ed e’ vero, perche’ ho solo un paio di sbucciature e la certezza che il tempo sta passando…
Qui pioviscola e fa un freddo inferiore alle attese, oggi visita della citta’, almeno la mattina.
Nel pomeriggio studio della terribile formazione del Debreceni, terribile per i nomi, non certo per la caratura tecnica.
Budapest
Mai stato in Ungheria, neanche ai tempi in cui molti miei amici ventenni considervano l’Est europeo l’eldorado del sesso.
Ho sempre trovato quei viaggi un po’ tristi e non mi sono aggregato neanche quando la compagnia era invitante.
Devo ringraziare moltissimo il calcio: mi fa viaggiare e vivere al di sopra di quelle le mie più rosee speranze di quando ho cominciato a pensare di fare il giornalista.
Stavolta sono con Sardelli e Loreto, mentre Russo se ne va in Sudafrica, invitato dalla Fifa insieme ad altri giornalisti per un incontro in cui non so neanche bene di cosa si parli.
Ormai siamo internazionali….
Ieri sera a Rtv38, dove mi sono arrabbiato di brutto col mio amico Bennucci, che pensa di veder meglio la partita in televisione che allo stadio, ho pronosticato una vittoria sofferta per due a uno e confermo pure il giorno dopo.
Sono sicuro cioè che non sarà affatto facile perché se sono stanco io che sono tornato sabato notte, chissà quanto sono freschi quelli che dovranno andare in campo…
Sono molto curioso di vedere se ci saranno cambi a centrocampo, se giocherà Mutu e chi sostituirà Marchioni: su questi argomenti tutte le ipotesi sono possibili.