Nella storia mondiale il giorno più lungo è per tutti lo sbarco in Normandia.
Noi che arriviamo dalla C2 e che abbiamo tanto sofferto, saremo molto più modesti e ci accontenteremo di intingerlo di salsa viola, per limitarlo al 2005 che si sta chiudendo.
Per me il giorno più lungo dell’anno è stato senz’altro il 29 maggio, perché ero veramente convinto di finire un’altra volta in serie B.
E’ chiaro che decliniamo i nostri pensieri futuri sulla base delle esperienze vissute, e siccome io non mi sono mai completamente ripreso dalla botta del 6 giugno 1993, quando Milan e Roma ci mandarono giù, ecco che il mio pessimismo quel giorno aveva raggiunto vette leopardiane.
Non mi aspettavo niente dagli altri, o per meglio dire, mi aspettavo un’altra fregatura, l’ennesima.
Ed invece la Sampdoria ed il Lecce ci hanno fatto la grazia, regalandoci un pomeriggio da urlo, però stavolta di gioia.
Vogliamo dire un grazie postumo a Novellino e soprattutto a Zeman, che non aveva nessuna ragione di classifica per caricare al massimo la squadra?
Un fotogramma simbolo di quelle due ore indimenticabili: Riganò che si prende in braccio Di Livio per l’ultimo, commosso, applauso del Franchi.
Grazie a tutti e due: senza di loro oggi non ci sarebbero Prandelli e Toni.
Buon 2006 a tutti voi e grazie, veramente grazie, per l’affetto con cui seguite questo blog.
Dicembre 2005
Il giorno più lungo
Povero Adriano…
Come dice Cornacchione? Povero Silvio…
Eh no, dico io, povero Adriano (Galliani).
Ma come?
Quei cattivoni della Juve e di Mediaset firmano un accordo di cessione di diritti televisivi per la non trascurabile cifra di 248 milioni di Euro e al geometra lumbard, che è presidente della Lega (quindi in teoria pure della Juve) e plenipotenziario di Mediaset, non dicono niente?
Lo racconta lui stesso, il povero Adriano, sulla Gazzetta dello Sport di oggi, e già uno è pronto a commuoversi di fronte alla parabola discendente dell’uomo di potere ormai detronizzato.
Che gentaccia, questa del calcio e della televisione: fare cose simili ad un modesto pensionato (per arrotondare, infatti, Galliani percepisce tutti i mesi regolare assegno Inps).
E Silvio sapeva qualcosa, oppure anche lui ha dovuto leggere tutto sui giornali?
Ormai non si accontentano più di spartirsi l’Italia ed il calcio.
Adesso ci immaginano pure con l’anello al naso, proni e pronti a credere a tutte le loro balle…
Dov’è l’errore?
Radiato a vita dalla Nazionale di hockey su ghiaccio per insulti razzisti.
Si chiude come peggio non si potrebbe la carriera azzurra di Daniele Veggiato, 27enne attaccante dell’Alleghe con 15 presenze in nazionale.
Lunedì sera era stato espulso per aver ripetutamente dato del “negro di m…” a un avversario, il 18enne difensore del Cortina Luca Zandonella, italianissimo di pelle nera (papà cortinese e madre delle Isole Mauritius) nel corso di una partita valida per la 25ª giornata della serie A.
‘Porta del Sud’, Azione Giovani e l’associazione Area hanno attivato un conto corrente postale per pagare l’ammenda comminata a Di Canio. Significativa la causale per il versamento: ‘Liberta’ di salutare come vuoi, dove vuoi’.
L’iniziativa e’ accompagnata anche da uno slogan: ‘No alla giustizia a senso unico: via alla raccolta di fondi per pagare l’ammenda a Di Canio’. ‘Vogliamo sottolineare cosi’ l’atteggiamento politico della Federcalcio’ hanno commentato i promotori dell’iniziativa
Io quasi quasi vado a fare la diretta delle partite di hockey su ghiaccio…
Il pasticcio bipartisan
Continuiamo pure a raccontarci la balla che la politica non dovrebbe entrare nello sport.
Non dovrebbe, ma si infila sempre, perché lo sport, ed il calcio in particolare, sono il più straordinario veicolo pubblicitario dei nostri tempi.
Per spiegare la mostruosità del contratto da 248 milioni di Euro alla Juve in due anni serve un passo indietro.
Tutto nasce nel marzo 1999, quando il Governo D’Alema decise di abolire la vendita collettiva degli stessi diritti perché temeva che Tele Più fosse troppo vicina a Berlusconi e che quindi esercitasse un vero e proprio monopolio sul criptato.
Il governo D’Alema, non Berlusconi.
Venne quindi creato con l’appoggio della sinistra quel grandioso bluff di Stream a cui parteciparono quattro squadre: Fiorentina, Parma, Lazio e Roma.
Una fallita, un’altra pure se non ci fosse andata di mezzo la Parmalat, e le due romane salvate per svariati e penosi motivi.
Insomma, quella che si dice un’impresa con soci solidi…
Con uno straordinario caso di miopia politica, non si prese assolutamente in considerazione il fatto che la sperequazione di trattamento tra le grandi e le altre avrebbe creato una voragine tale da inghiottire in tempi rapidi tutto il sistema calcio.
Già, ma all’epoca si parlava di sette sorelle…
E’ bene ricordarsele queste cose oggi, quando tutti gridano allo scandalo e nessuno sa bene cosa fare.
Diciamocelo chiaramente: stavolta Berlusconi non si è costruito leggi ad personam, gli hanno semplicemente servito tutto su un piatto d’argento.
E mentre Alleanza Nazionale prepara un disegno di legge per tornare alla contrattazione collettiva (ma quando? Visto che ci sono contratti in essere fino al 2009), i diessini nicchiano, sempre per la paura che il più forte (forse Mediaset più di Sky) si prenda tutto.
Intanto il calcio va a rotoli, fra una guerra a Galliani ed un’assoluzione di Giraudo e Agricola.
Abbiamo già dato
—Da REPUBBLICA.IT – L’offensiva spagnola verso le stelle calciste italiane continua.
Dopo il pressing del Real Madrid per Antonio Cassano, tocca al Barcellona che tenta di portare Luca Toni in azulgrana.
L’attaccante della Fiorentina ha infatti ricevuto in questi giorni l’offerta per indossare la maglia del club del Pallone d’Oro, Ronaldinho.
I dirigenti della società catalana sarebbero pronti a offrire a Toni un contratto principesco: 3 milioni e 200 mila euro a stagione, il doppio di quanto il capocannoniere del campionato italiano percepisce attualmente nella Fiorentina.
Stavolta freneremo gli istinti primordiali e non urleremo.
Di più, stavolta non faremo nostra la massima di Andreotti per cui “a pensare male si commette peccato, ma ci si azzecca quasi sempre”.
Visto che è appena passato il Natale, dopo aver preso lo schiaffo di Vidic, porgeremo evangelicamente l’altra guancia e ci dimenticheremo della dichiarazione (mai smentita) di Toni che “sognava un giorno di giocare con Ronaldinho”.
In un questo concerto mieloso di assoluta bontà, eviteremo perfino di indagare su chi mette in giro ad arte queste voci.
E se proprio qualcosa dovesse turbare la nostra placida indolenza festiva, figlia legittima del quarto posto, ci basterà ricordare il ghigno gelido da killer dei Della Valle con Riganò ed il suo procuratore, quando trenta mesi fa provarono a forzare un po’ la mano per parlare anzitempo del contratto.
Si diano una calmata lor signori: Toni ha un accordo per altre tre stagioni con la Fiorentina e in quanto ai giocatori e ai procuratori che potrebbero tenere sotto schiaffo la società abbiamo già dato (abbondantemente) nell’epopea cecchigoriana.
Veni, Vidic e non vici
COMUNICATO UFFICIALE
La società ACF Fiorentina ritiene opportuno, alla luce dei fatti, rinunciare ad ottenere le prestazioni sportive del calciatore Nemanja Vidic.
Ritiene altresì, vista l’inattendibilità nonchè la palese inaffidabilità del suddetto calciatore, di non voler presentarsi nelle sedi opportune per tutelare i propri interessi.
E hanno fatto bene, ora però non facciamoci del male da soli.
Vidic non viene e ci dispiace molto, ma quanti di noi lo avevano visto giocare?
Adesso saranno contenti quelli che in perfetto stile fiorentino borbottavano al momento del quasi annunciato acquisto: “ma se l’era bono, figuriamoci se lo prendevamo noi”.
Ecco, l’ha preso il Manchester, quindi (forse) “bono” era davvero.
Sfugge qualcosa in tutta questa trattativa: è stato ingenuo Corvino, che a Repubblica aveva dichiarato di avere in mano il difensore, oppure hanno un po’ tutti giocato al rialzo e la Fiorentina non ha voluto leggere le carte degli altri?
Ora però, ripeto, non facciamoci del male da soli.
Perché la difesa deve essere senz’altro rinforzata, il centrocampo ha bisogno di uno o due uomini di grande qualità, ma il primo acquisto, come dicevamo ieri, dovrà essere Frey.
Essere delusi da Corvino per il mancato arrivo di Vidic oltre che da ingrati è da puri autolesionisti.
Che facciamo, lo rimandiamo a Lecce e cambiamo ancora?
Via, siamo seri, e soprattutto un po’ più maturi rispetto al passato.
Aggiornamento su Vidic dal sito ufficiale viola:
“Vuol dire che è un calciatore dalla firma facile”. Ha detto il Direttore Sportivo della Fiorentina, Pantaleo Corvino.
Il problema più importante
Giorni di riflessione un po’ su tutto, dunque anche sulla nostra amata Fiorentina.
Siamo a metà del guado, siamo cioè più ricchi e ben disposti ad investire delle squadre normali, ma siamo anche lontani anni luce dalle tre che hanno sottomesso brutalmente il calcio (due soprattutto).
Dal 2002 volevamo la prova d’amore dai Della Valle verso la Fiorentinna e adesso possiamo dirci soddisfatti visti i sostanziosi assegni staccati per ripianare i deficit sempre più ampi del 2003, 2004 e 2005.
Ora però si impongono scelte di fondo decisive per nostre prossime fortune.
Abbiamo diverse fiches, cioè milioni di Euro, da puntare ed io dico che il primo acquisto che dobbiamo fare è per un giocatore che gioca già nella Fiorentina: Sebastian Frey.
Più lui di Vidic, Marchionni o anche De Rossi.
Frey ci ha fatto dimenticare di aver vissuto dal 2001 con una terrificante emergenza portiere.
Su Panorama, in un’intervista a tutto tondo, Buffon lo ha inserito fra i primi dieci del mondo.
E’ un’ammissione onesta, che fa onore al numero uno della Nazionale.
Da agosto ad oggi Frey è stato il migliore del campionato, ha dieci anni di carriera davanti, guadagna tanto e da quel che ho capito conoscendolo un po’ ha già sbagliato abbastanza fuori dal campo per non commettere più errori grossolani.
Ho provato a capire qualcosa di più sulla sua posizione e mi sono convinto che il suo sia davvero un prestito secco, senza purtroppo nessuna opzione viola.
E allora sarà il caso di mettersi a tavolino con il Parma, e anche a costo di spendere un po’ di più di quello che era il budget previsto portarselo a casa il prima possibile.
Poi vediamo quanto avanza e con quello che c’è penseremo a come e dove rinforzare il resto della squadra.
E’ Natale, ma…
Io non voglio rovinare a nessuno la festa più intima e sentita dell’anno, ma mi piacerebbe che ognuno di noi fra oggi e domani ci pensasse almeno trenta secondi.
E dal 26 dicembre cinque secondi al giorno, tutti i giorni.
L’emergenza fame nel mondo si aggrava ogni giorno di più, .
Oggi nel mondo 852 milioni di persone soffrono per fame o
malnutrizione.
Se non ci sarà un significativo incremento della politica di aiuti i traguardi previsti per il 2025 saranno conseguiti solo nel 2150.
La poverta’ dei bambini non e’ piu’ una costante dei Paesi in via di
sviluppo, ma coinvolge pesantemente anche i Paesi industrializzati.
In Europa, il rapporto Unicef 2005 sulla poverta’ infantile nei paesi
ricchi assegna la maglia nera all’Italia, con un 16,6%.
Nel 2004, secondo i dati forniti dall’Istat, le famiglie residenti in Italia che si trovavano in condizione di poverta’ relativa erano 2 milioni 674 mila, pari all’11,7% (nel 2003 erano 2 milioni 360 mila).
Poverta’ relativa significa vivere con un reddito inferiore alla meta’ dell’introito medio e la soglia convenzionale per definire “povera” una famiglia di due componenti e’ rappresentata dalla spesa media mensile pro-capite di circa, nel 2004, di 919,98 Euro.
Se leggete queste righe, avete ovviamente un computer e quindi credo e spero che non facciate parte della categoria.
Ma proprio per questo, nei giorni di grande felicità per tutti, DOBBIAMO pensare a chi sta peggio.
Auguri a tutti voi!
Come si fa?
Come si fa a continuare così nel calcio?
La Juve ha appena stipulato un contratto televisivo onnicomprensivo con Mediaset per 218 milioni di Euro in due stagioni, il 2007/2008 e il 2008/2009.
Ha comprato tutto e in pratica, se Sky vorrà ancora trasmettere via satellite la Juventus, dovrà trattare con Mediaset il prezzo, però questo a noi interessa poco.
Semmai ci interessa come sia quasi certo che identico trattamento verrà riservato al Milan.
Sarà una partita di giro, perché mi pare che il proprietario del Milan e di Mediaset sia lo stesso signore che a tempo perso fa pure il Presidente del Consiglio.
Ora: la Fiorentina, se va bene, in quelle due stagioni riuscirà a prendere 60 milioni di Euro, ma già dal prossimo campionato Sky, che adesso paga 14,5 milioni di Euro giocherà al ribasso e l’ipotesi dei 60 milioni è legata alla partecipazione tutt’altro che sicura alla Champions Leagues.
Comunque sia, è meno di un terzo della Juve (e Milan), e allora come si fa a gareggiare?
Viene voglia di dire: fatevelo da soli il vostro maledetto campionato stramilionario.
Giocate venti volte Juve-Milan e altre venti Milan-Juve e poi guardiamo quante gente vi compra gli incontri da casa o va allo stadio.
Ma sì, fatevi la Coppa Europa per grandi club sognata da Giraudo e Galliani, ingrassate ignobilmente con i soldi delle televisioni e lasciate a noi comuni mortali il piacere di vedere giocare a calcio partite vere, tante partite vere, di quelle che non si sa mai come andranno a finire.
P.S. Stamani leggendo i giornali ho scoperto che Zamparini la pensa come me o viceversa.
E’ imbarazzante avere qualcosa in comune con lui, ma si vede che è proprio Natale…
Messaggini
Conosco amici che si stanno separando per colpa (merito?) degli sms.
Altri che hanno rischiato il matrimonio o il fidanzamento, eppure continuano imperterriti.
Uno di loro pensava di aver trovato l’amore cominciando una corrispondenza via telefonino con un’anonima interlocutrice tanto dolce e carina con le parole, peccato fosse un annoiato commercialista di Genova che immaginava la stessa cosa.
E’ diventata una specie di droga: invii il messaggino e pretendi subito una risposta.
Fremi nell’attesa.
E se il display non si accende nel giro di dieci minuti scatta la delusione, il senso di esclusione, l’aspettativa non mantenuta.
Mi chiedo: ma fino a dieci anni fa come diavolo facevamo?
Come dialogavamo?
Come imbastivamo le nostre trame amicali e sentimentali?
Per le feste i messaggini si decuplicano, per la gioia degli operatori della telefonia mobile.
Io da anni ho deciso di mandare pochi sms, ma tutti personalizzati.
Non sopporto quelli seriali del tipo: “Pino, Maria e la piccola Laura augurano buon Natale e un felice anno nuovo”, sanno di catena di montaggio e non rispondo mai.
E voi come vi comportate?