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Nelle ultime ore mi sta arrivando di tutto: indiscrezioni, certezze, dubbi, anticipazioni di scenari apocalittici per la Fiorentina, perché pare (ripeto, PARE) che abbiano sbobinato altre decine di ore di telefonate napoletane.
Confesso di non essermi goduto affatto questa settimana che potrebbe portarci alla Champions e se volevano iniettarmi veleno ci sono riusciti, perché ora questa storia delle intercettazioni occupa i miei pensieri calcistici molto più dell’incertezza per chi gioca tra Bojinov e Jimenez al Bentegodi.
Una cosa però l’ho vista con i miei occhi alle sei di stamani, ed è stato uno spettacolo vergognoso.
Al TG5 del mattino hanno montato le immagini sullo scandalo calcio nel seguente modo: Juve in tutte le salse, i due Della Valle che esultano in tribuna, Galliani che parla in Lega.
Della Fiorentina, nel parlato, nemmeno un accenno, ma in televisione le immagini contano più delle parole.
Ora, siccome un po’ di esperienza nel settore ce l’ho anch’io, so bene come funzionano certe malizie.
Ma Carlo Rossella, il direttore, non era tanto amico di Diego?
O vuoi vedere che qualcuno da Arcore non si è scordato di quando gli è stato dato impunemente del tu?
Detto questo, prepariamoci a vivere un’altra giornata di passione senza sorrisi, ma anche senza deprimerci troppo in assenza di notizie certe.

Domenica sera, appena chiuso il collegamento con Golden Gol, sono stato preso da un dubbio: sarò mica stato troppo severo con Bojinov?
Perchè il bulgaro era entrato insieme ad altri in un discorso di valutazione dei singoli, ma appena sentito il suo nome in studio e da Piombino si è scatenata la bagare.
Ognuno, com’è giusto che sia, a dire la sua, e così mi sono ritrovato nella duplice veste di accusatore e difensore.
Accusatore di prove troppo anonime rispetto al valore tecnico di Bojinov.
Dice: ma come può cambiare il corso della partita se entra solo per venti minuti?
Ora, a parte che le sue occasioni da titolare Bojinov le ha avute, io non pretendo che assomigli o faccia meglio di Robbiati, però almeno una volta su quattro, quando subentra, deve fare qualcosa di decisivo.
Ed invece, che mi ricordi, questo è accaduto solo contro la Lazio al Franchi.
E’ arrabbiato perché va in panchina?
Sbagliato, o meglio: giusto, ma incanali la rabbia in modo positivo.
Poi c’è il discorso sulla vita privata e lì io sto completamente dalla parte di Bojinov e contro chi si è messo a spiare dal buco della serratura della sua camera da letto.
Sta con una pop-star bulgara? E allora?
Ho conosciuto mogli di calciatori, gran brave ragazze, che tradivano il loro uomo con un compagno di squadra, minando davvero la stabilità di uno spogliatoio.
A quello che fa Bojinov fuori dal campo deve pensare semmai solo la società, se davvero intravedesse qualche rischio per la sua vita da atleta, noi occupiamoci unicamente delle sue prove in campo.
Credetemi, è molto meglio per tutti.

Dopo essermi spaparanzato sul lungomare di Mondello (splendido ovviamente) a fatica sono riuscito a trovare una postazione internet per commentare la gara di ieri.
Più che la partita vorrei puntare il dito sui fischi, che definisco assurdi, che Luca Toni e tutta la Fiorentina si sono dovuti sorbire per tutta la partita. Ha ragione Prandelli quando dice che si è giocato in un clima surreale e che i tifosi palermitani hanno organizzato questa “corrida” in maniera perfetta. Ma se il colpo di testa alla fine del primo tempo fosse andato dentro? Forse sarebbe cambiato qualcosa anche sugli spalti e adesso saremmo un pochino più tranquilli. Ma, per dirla alla Prandelli, siamo sereni. Mancano due partite e i punti di vantaggio sono due, adesso dobbiamo pensare solo alla Reggina e da domenica sera a preparare l’invasione di Verona…

Quando aveva vent’anni nulla (nella testa) faceva pensare che sarebbe diventato quello che è adesso.
Lo dico con una certa cognizione di causa, perché per colpa sua ho passato qualche brutto momento, che poi abbiamo dimenticato insieme.
Adesso che di anni ne ha trenta, è un giocatore completo: non proprio un campione in senso assoluto, ma quasi.
E nonostante stia vivendo la sua stagione più nera da quando è alla Sampdoria, io mi affido un’altra volta a Flachi perchè faccia un bel regalo alla sua Fiorentina.
Era già successo undici mesi fa contro il Bologna, quando stavamo per andare in B e potrebbe ripetersi questo pomeriggio all’Olimpico.
Forza Flachi, dunque, pensaci tu.
A noi basta e avanza rimanere concentrati sull’Empoli.

Reggio Calabria
Clima fantastico, dodici gradi, si sta senza giaccone. Attrazioni vicino allo zero e ricordi sparsi delle precedenti trasferte.
1999/2000: la loro protesta, bellissima, per i torti arbitrali avuti nella prima di campionato. Diecimila fazzoletti bianchi che sventolano come fossimo al Bernabeu con il Real, mentre Francescone Toldo fa una papera colossale e per questo pareggiamo la partita.
2000/2001: Sconcerti invita i pennivendoli, cioè noi, ad una cena distensiva. Rimarrà nella storia, perché poi i rapporti diventano incandescenti tra lui e la stampa fiorentina. In panchina c’è ancora Terim, ma è già d’accordo con il Milan.
2004/2005: Sono solo, come stasera: tre ore di diretta, concentrato al massimo. Vinciamo e parlo per la seconda volta in vita mia con Buso (la prima era stata il giorno del raduno con Mondonico).
Mentre torno verso l’albergo, penso: questo è un alieno, o ci porta in Champions oppure viene stritolato dall’ambiente. Comunque vada, alle 21 certe idee con Prandelli non mi passeranno neanche per l’anticamera del cervello.

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