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E come sempre grazie a Mattia Alfano…


Caro Sig. Guetta.. capisco che Lei, tifoso di una squadra capace solo di fallimenti, abbia avuto un tardivo orgasmo, vista la sua età , nel vedere una povera bimbetta teleguidata dai genitori, insultare in diretta nazionale, la squadra con più tifosi in Italia..La capisco, Lei non e’ abituato a vincere e si diverte con le bimbette che, senza capire cosa vuol dire, recitano a pappagallo quello che i genitori gli insegnano.. Speriamo che stasera i genitori, per sfogarsi della vittoria della Juve, non la prendano a sberle e calci..


Non mi pubblichi, non c’è problema.. Lei è tra quelli che sostengono il genocidio ebraico in Palestina…. forza Hamas e Israele merda…




Caro Guetta .. Lei è un odiatore di professione, d’altronde non ci sono dubbi leggendo il suo nome e cognome.. Quando questa bimbetta, tra qualche anno, intonerà cori sull’Heysel o griderà che gli juventini sono come gli ebrei, e che vanno sterminati con il gas, come si sente negli stadi di Firenze e Napoli, Lei allora sorriderà dicendo che e’ giusto così, che i tifosi viola vanno educati fin da bambini a odiare le persone.. Lei e’ una persona da disprezzare, ma non perché tifoso viola o perché sostenitore del genocidio ebraico a Gaza, ma perché e’ un genitore che ha instillato odio nei bambini e bambine nei confronti di altri tifosi e di altre squadre. Lei merita, per il futuro, il peggio dalla vita e lo avrà sicuramente, perché chi semina odio abbiamo visto che fine che fa, basta leggere e interpretare la storia. Questo suo giustificare una bimbetta educata dai genitori a insultare in tv gente che non sa nemmeno chi siano, e’ degno di una mente disturbata.. personalmente Le consiglio di farsi curare, ma come dice Allegri, da uno bravo..Roberto da Varese

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Cosa avrei detto alla fanciulla se “Juve m….” lanciato in scala nazionale non fosse stato preparato a tavolino dai genitori?

Se cioè fosse stato un moto spontaneo della pargola, che sapeva di essere inquadrata: come mi sarei comportato una volta arrivati a casa?

L’odiosissimo politicamente corretto e l’ancora più insopportabile buonismo imporrebbe un rimprovero, perché coì non si fa, perché le parolacce non si dicono, meno che mai davanti ad una telecamera

E invece no, lo confesso: sarei stato orgoglioso di lei, perché Firenze è così e soprattutto perché la Juve è la Juve, al netto della vergogna dei cori sull’Heysel e di altre nefandezze da terzo mondo civile

Al nuovo nascituro fiorentino si insegna, se la famiglia è calcisticamente sana, tra le prime certezze della vita che la Juve da queste parti non si può vedere e quindi bene così: brava Matilde

Il calcio è uno sport straordinario, quello che consente con maggiori possibilità di ogni altra disciplina di vedere la squadra più debole battere la più forte e questo è una delle spiegazioni per cui piace così tanto

Nel calcio poi si può essere felicemente incoerenti, dire tutto la domenica sera e il contrario di tutto il mercoledì notte, ad esempio dopo una qualificazione in una finale europea

In quanti tra i duecento che hanno fatto le due di notte per acclamare Italiano a Peretola domenica sera, dopo Verona, lo avrebbero esonerato seduta stante?

Nel calcio molto è concesso, basta non strabordare nelle offese e vivere la passione entro limiti consentiti, da superare solo in pochi casi, come potrebbe essere il prossimo 29 maggio ad Atene

Non sarebbe male lasciarla nell’album dei bei ricordi la Conference e scalare di una categoria, vivendo una notte di passione viola

A Firenze si dice: fatti un nome, fai la pipì a letto e diranno che hai sudato.

Dopo decine di partite di una noiosità senza limiti è quello che mi è venuto in mente ieri al trentesimo passaggio verso l’improvvido Christensen, a Verona tra i peggiori

Davvero Italiano va annoverato tra i tecnici giochisti, cioè quelli che regalano emozioni per come manovra le squadre che allenano?

C’è stata una vertiginosa discesa dal divertimento delle prime uscite dal 2021 della Fiorentina guidata dal tecnico viola, nel senso che le partite giocate veramente bene sono diventate sempre meno, ma potrebbe anche andare bene così se il tutto venisse compensato dai risultati, che, per carità, sono buoni, ma non eccezionali

Sto parlando solo del gioco, che non si capisce più bene quale sia, se non quello di uno sterile possesso palla, con l’estenuante giro palla in orizzontale e, appunto, all’indietro

Leggo e sento di richieste a Italiano perché ci ripensi, perché resti ancora a Firenze e fatico a crederci per il semplice fatto che è ormai chiaro che si sia a fine corsa, con un bilancio finale positivo, ma non così entusiasmante: ha fatto bene, ma si poteva chiedere e vedere di più

Chi non è contento della vittoria di ieri o non è davvero un tifoso della Fiorentina o ha scambiato la maglia viola con quella del Real Madrid nella finale di Champions del 2017 contro la Juve

Possibile che si parli più del gol belga del 2 a 2 che della prodezza di Sottil? Possibile

Più di così era difficile chiedere ad una squadra spremuta anche emotivamente e mercoledì prossimo abbiamo due risultati utili su tre

Qualcuno ha sminuito gli avversari, ma in Europa la Fiorentina tranne che in Turchia non ha mai deluso in queste sue stagioni e vorrà pur dire qualcosa o è solo fortuna?

Sogno un finale di stagione come quello di maggio 2015, dopo l’eliminazione dal Siviglia: si sapeva che Montella se ne sarebbe andato, diversi giocatori erano alla conclusione della loro esperienza in viola, ma con uno sprint grandioso la squadra centrò un magnifico quarto posto a 64 punti

La vittoria di ieri, molto divertente, è propedeutica a tutto questo, anche se non sarà facile, perché questa Fiorentina è tecnicamente inferiore a quella di nove anni fa, soprattutto a centrocampo

Molto fece lo spirito di gruppo, l’orgoglio di chi andò in campo e altrettanto va chiesto a chi giocherà da giovedì in poi

Ci si può lasciare in tanti modi, cerchiamo di scegliere quello per farsi ricordare con il sorriso e, perché no, anche con un pizzico di rimpianto

Mi scuso per il titolo, alla Wertmuller, ma serve a rendere l’idea, un po’ come quando facevo la telecronaca del calcio storico e ognuno dei quattro quartieri pensava che fossi tifoso dell’avversario di turno

Ho parlato una volta in conferenza stampa con Italiano, in conferenza stampa, non lo conosco, non mi resta ne’ simpatico ne’ antipatico

Analizzo

E credo che per adesso i suoi tre anni in viola meritino un’ampia sufficienza, un 6,5 che può diventare un 7 se vinciamo la Conference, competizione sinceramente molto povera tecnicamente

Non l’ho mai esaltato, ma semmai difeso contro chi lo criticava per le due finali perse, perché in finale bisogna arrivarci

Non l’ho mai attaccato pesantemente, consapevole dello scempio tecnico operato in attacco con la cessione di Vlahovic e sopratutto con la scelta dei suoi sciagurati successori

Poi ognuno si faccia la propria idea, io “non godo essere odiato” e non è vero che “spiacere e’ il mio piacere, ma non posso passare il tempo a convincere chi ha pregiudizi e preconcetti

Inutile girarci intorno: l’Atalanta si qualifica meritatamente perché gioca meglio della Fiorentina e nessuno degli attaccanti viola troverebbe posto con Gasperini, nemmeno a partita in corso

Ormai siamo a fine ciclo, lasciando ai mesi che verranno la valutazione sul triennio di Italiano, molto poco amato e abbastanza sconcertante nell’affermazione per cui, visto che bisognava giocare altri trenta minuti, tanto valeva tentare di pareggiare al quinto di recupero

Scusi mister, ma pareggiare con chi? Con quali giocatori? Con Bonaventura e Nico ben oltre la riserva e gli altri che segnano come quelli cambiati, cioè mai, ma che senso ha tutto questo?

Si prova a difendere il possibile e a rubare la qualificazione ai rigori, perché da sempre il calcio è questo, non siamo mica Pantani che scattava in salita per abbreviare l’agonia della fatica

Resta l’amarezza di una finale sfumata, ma converrà interrogarsi a fondo sul miracolo Atalanta, da otto anni ai vertici nazionali e molto avanti in Europa: l’Atalanta, non Juve, Inter o Milan

Ieri sera, dopo la partita, i primi tre messaggi alla radio se la prendevano con Sottil, il quarto con Sottil e Ikone, il quinto con Sottil, Ikone e Biraghi, che non aveva messo piede in campo.

Poi c’è chi si è arrabbiato per la posizione in classifica, come se la gara di Salerno potesse dare non tre, ma otto punti, in modo da lanciarci in piena zona Champions.

A seguire, naturalmente, sono arrivati i tifosi che se la prendevano con chi se la prendeva con la squadra, società, Sottil, Ikone, naturalmente Biraghi, e compagnia cantante

Mi guardo indietro e non trovo nel glorioso passato viola una situazione del genere, come se vincere non contasse niente, come se ognuno stesse fermo sulle proprie posizioni, nel senso che pur di confermare quello che penso preferisco che la Fiorentina vada male

Anche a me è capitato di essere in piena rottura con chi era alla Fiorentina: Malesani, Corvino, addirittura Batistuta e altri, ma quando giocava la squadra prevaleva il cuore e il senso di appartenenza: dove sono finiti?

Prendiamoci un mese di sospensione e vediamo come va a finire

Ventidue anni fa eravamo più ironici e meno noiosi, anche e soprattutto nel calcio. Successe che Nervo del Bologna segnasse un gol importante e nell’impeto dei festeggiamenti sfiorasse le labbra del suo compagno Bellucci che negli spogliatoi, molto divertito, dichiarò che forse aveva sbagliato… Bellucci: lui non era Monica

Due giorni dopo non ne parlava più nessuno, ieri invece la Fiorentina è stata costretta a far uscire un comunicato ufficiale per sottolineare come Italiano non avesse baciato Vanessa Leonardi dopo la rete di Nico Gonzalez: e se anche l’avesse fatto?

Nel 2009 Prandelli a Liverpool stampò un bacio ad Alessia Tarquini e la cosa finì lì, forse perché eravamo tutti più sani mentalmente

Il passaggio alle semifinali di Conference sullo stesso piano di qualcosa che forse c’è stato e forse no e che comunque conta zero: ridatemi il calcio di una volta e insieme a quello la possibilità di avere un minimo di intelligenza per considerare cosa è davvero scorretto perché ci circonda un’ipocrisia e un buonismo senza fine

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