Il dovere di un diritto
Ottanta anni fa, in questi giorni, a Firenze si ammazzava e si torturava per provare a fermare la democrazia, basta farsi un giro a Villa Triste e rileggersi la storia di quel posto per essere scossi da un fremito libertario: andateci, se avete un po’ di tempo
Sono morti, sono stati torturati dalla feccia nazifascista per noi, che siamo figli e nipoti di quei martiri, perché due anni dopo si potesse essere liberi di scegliere chi dovesse guidarci politicamente, ma non è solo quello
Chi non va a votare, sbaglia, a prescindere; puoi votare contro o a favore oppure mettere la scheda bianca, ma astenersi non ha il minimo senso, non è una forma di protesta, piuttosto di ignavia, di delega ad altri di decidere della nostra vita quotidiana
E tutto questo non ha il minimo senso