Calma e gesso
Inspiegabile.
Si può giocare male, ma non così, senza neanche un briciolo di cuore, con quell’irritante ondeggiare del pallone da destra e sinistra ad una lentezza che mi ha fatto venire in mente il buon vecchio Kubik.
Il gol dell’Udinese era da annullare, ma resta il fatto che fatichiamo enormemente a tirare in porta e quando lo facciamo conosciamo tutti i tristi risultati.
E’ come se avessimo pagato a Udine gli sforzi olandesi, dopo al sorprendente prova contro il Napoli, e non esiste logica calcistica in tutto questo.
Qualcuno è preso dalla furia distruttiva contro chiunque, Italiano compreso, ma direi di andarci cauti, pur continuando ad avvertire gli stessi pericoli del dopo Vlahovic: ci manca l’attaccante di razza.
Le scelte dell’allenatore mi sono sembrate un po’ troppo cerebrali, perché cambiarne nove su undici è esagerato, però alla fine sono le prestazioni individuali a fare la somma tecnica e non ho mai visto nessun allenatore, da Guardiola a Conte vincere le partite con un suo gol.
Mandragora, Quarta, Cabral, Saponara, Venuti, Maleh, un po’ anche Barak e Kouamé: se otto su undici giocano male, alcuni malissimo, hai voglia te a pensare alle sovrapposizioni o ai piedi invertiti…