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Amrabat fino a otto mesi fa era un esubero, qualcuno da scambiare con un altro centrocampista che sapesse verticalizzare e che dimostrasse pure più voglia di stare a Firenze

Ora, dopo quattro ottime partite ai Mondiali e un più che discreto inizio di stagione in viola, pare che gli si debba offrire Palazzo Vecchio, e magari pure un’opzione sull’eventuale rivendita degli Uffizi, per convincerlo a rimanere con noi

E’ del tutto indifferente ai più il fatto che con la Fiorentina abbia un sostanzioso contratto fino al 2024, con rinnovo automatico fino al 2025 e che sia stato pagato puntualmente tutti i mesi, anche quando stava in panchina.

No, bisogna svenarsi per prendere quello che già era nostro oppure arrendersi alla logica del più forte o del fatto “che non si deve trattenere nessuno contro la propria volontà”, e questo vale per tutti gli Amrabat passati per Firenze e per il resto del mondo calcistico negli ultimi vent’anni

Quindi, o gli si raddoppia più o meno o lo stipendio o lo si vende in Inghilterra

E poi ci si stupisce dei miliardi di debiti accumulati dal pallone per cui vengono richieste vergognose contromisure che continueranno ad arricchire calciatori e procuratori

Che sollievo leggere che la Fiorentina non c’è tra i commensali della cena targata Juve in cui sembrava ci fossero soldi per tutti

Come no? I soldi del Monopoli

Pare che la molto virtuosa Atalanta fosse interlocutrice privilegiata ditta Agnelli/Paratici/Cherubini più altri soci minori.

C’era tanta gente a tavola quella sera, compreso il presidente della Lega dell’epoca Del Pino

Pensando a Chiesa e Vlahovic (auguri ragazzi…) temevo che che ci fossimo anche noi e invece niente

E questo vale più di diverse vittorie sul campo, vale la mia personale ammirazione per la ruvida coerenza di Commisso

Amo giocare a poker, mi distende molto e purtroppo non lo faccio da anni per svariate ragioni.

Una, è che dovrei trovare qualcuno che ha la mia stessa disponibilità economica e non è facile, in alto e in basso. Questo per dire che quando mi siedo intorno al tavolo verde vorrei farlo con le stesse potenzialità degli altri e con i vecchi amici ci siamo persi di vista.

Se poi qualcuno trucca le carte, tutto crolla e il divertimento diventa incubo.

Quello che sta succedendo alla Juve, tutti lo sospettavano, ma nessuno era mai andato in fondo per opportunismo e convenienze reciproche, ma se alteri i bilanci per comprare i più bravi trucchi il gioco, esattamente come il baro che si siede allo stesso mio tavolo.

E con te non voglio più giocare.

E non un trequartista, questo almeno e il mio modesto pensiero

Non insisterei su Cabral, sia pure con gran dispiacere per la simpatia suscitata dal brasiliano e per il suo impegno, ma una stagione calcistica credo che basti per formulare un giudizio.

E poi, bisogna chi andiamo a prendere, considerando chi abbiamo in casa: per Luis Alberto farei un grande sforzo, per altri sinceramente no

Non credo sia stato abbastanza risalto a quello che hanno fatto i giocatori della Nazionale iraniania: non cantare l’inno è qualcosa di stupefacente e per me vale molto di più della protesta di Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Messico 1968.

Perché un conto è denunciare la schifosa discriminazione razziale e poi tornarsene senza problemi di incolumità fisica all’esistenza di tutti i giorni e un altro è rischiare la vita per protestare contro la NON vita di Paesi come l’Iran.

E ancora: di Smith e Carlos ci ricordiamo tutti, o almeno si ricordano coloro che hanno un minimo di coscienza civile, ma qualcuno sa il nome di questi eroi silenziosi che avranno certamente delle conseguenze a fine Mondiali?

Tra quanto tempo ci dimenticheremo di quanto successo ieri, mentre invece, giustamente, quei pugni alzati sono entrati nella storia?

Onore a applausi a questi ragazzi, sarà importante vedere come continuerà la loro vita, per evitare ancora una volta di girarci dall’altra parte.

Quanto ci piace sparare sugli altri le nostre insoddisfazioni e frustrazioni?

E ancora di più: quanto è divertente demolire chi si è innalzato fino a cinque minuti prima a eroe o a qualcosa di simile?

La vicenda Gonzalez proprio non la capisco: confesso di essere rimasto sorpreso dalla violenza di molti commenti e dalla intransigenza di chi ha probabilmente in passato lasciato correre molto di più.

Neanche a me è piaciuto l’atteggiamento dell’argentino, ma non sono nello spogliatoio e neanche nella testa di Gonzalez, quindi non so giudicare fino in fondo il suo comportamento.

Da qui a farne un capro espiatorio però ce ne corre, anche perché ci stiamo facendo del male da soli, come vogliamo continuare?

Lo mettiamo agli arresti domiciliari o gli diamo il foglio di via?

Trattasi del giocatore più prestigioso della rosa, tralasciando il prezzo del cartellino e dell’ingaggio, uno che ha vinto da quasi titolare la Coppa America, uno dei più bravi esterni del campionato anche se molto, direi troppo, incline alle cadute

E con chi lo sostituiamo?

C’è un altro Callejon in giro da poter prendere, come abbiamo fatto due anni fa quando è stato ceduto Chiesa e sembrava fossimo a posto?

Infine, l’odio sportivo per l’Argentina, a mezzo Gonzalez.

Per me siete tutti matti.

Argentina vuol dire Bertoni, Passarella, Batistuta: vi basta o dobbiamo proseguire?

Il pareggio già si digeriva male, figuriamoci la sconfitta

La più bella Fiorentina di questo campionato gioca meglio del Milan e perde, non solo per colpa sua, anche se i gol bisogna farli mentre sarebbero da evitare uscite a vuoto, specialmente a San Siro.

Quarta partita in cui c’è qualcosa da dire, o urlare, per la direzione arbitrale, inutile ricordare gli episodi, meglio provare a tenersi la fluidità di manovra senza un terminale.

E qui, al di là della simpatia che si prova per Cabral, bisogna sciogliere il primo nodo: va preso un attaccante che dia qualcosa in più, magari che corra meno, ma che la butti dentro o almeno ci provi. Ieri niente, neanche sul piano della battaglia fisica.

Chiudiamo la prima fase del campionato al decimo posto, piazzamento deludente che si può spiegare in diversi modi, ognuno scelga il suo.

Il mio è quello di una concatenazione di circostanze: acquisti che per ora non incidono e alcuni sembrano proprio sbagliati, errori arbitrali e soprattutto l’impegno europeo, da molti sottovalutato.

Ci siamo rimessi in careggiata, senza troppi aiuti esterni e solo con le forze di una squadra e di un allenatore che alla fine di un percorso frastagliato ha avuto l’intelligenza di cambiare.

Si può discutere su quei venti minuti del secondo tempo in cui sembrava non toccasse alla Fiorentina, ma complessivamente è stata una vittoria assolutamente meritata, con un bel po’ di occasioni sprecate.

Segnano gli attaccanti e tutto diventa più semplice, in fondo il calcio non è così difficile da capire: e adesso che facciamo a gennaio? Continuiamo con Jovic e Cabral o cerchiamo qualcosa di meglio.

Senza nessun intento polemico, io suggerirei di vedere se esiste una possibilità di avere qualcuno ancora più forte e terrei Gonzalez, perché non ha proprio senso farci del male da soli rinunciando ad uno dei migliori, anche se con un carattere molto particolare

Vittoria meritata e senza discussioni, anzi ci sarebbe pure da arrabbiarsi per il rigore prima concesso e poi misteriosamente negato, ma è un anno un po’ così con gli arbitri e nella stagione se ne sono viste di peggio.

Vince sempre la qualità, nel calcio come nella vita, e non sarà un caso che Bonaventura sia stato il migliore in campo, seguito a ruota da Milenkovic, il più pagato della rosa.

Sull’attacco converrà fare un’approfondita riflessione durante la sosta perché siamo a metà strada: magari lo spento e apparentemente svogliato Jovic ci prende sulle spalle e ci porta in Europa, ma forse anche no e allora ci rimane “spadaccino Cabral”, uno che si butta su ogni pallone con la foga del Pagliari dei miei tempi adolescenziali, ma per ora anche (purtroppo) con la stessa resa realizzativa.

Insomma, si tratta di andare in una direzione oppure nell’altra, di scommettere su un ruolo dove ci vorrebbero solo certezze.

Quarto successo consecutivo, un gol preso in 360 minuti abbondanti: non è male questo lunedì.

Terza vittoria di fila e ancora una serie di invettive nel Pentasport del dopo partita, ma si può?

Non è che si debbano fare dei caroselli per conquistato tre punti in Lettonia, ma un po’ di serenità non guasterebbe.

Lo sport, e soprattutto il cacio, consentono di praticare il vizio dell’incoerenza, dipende sempre dalla prestazione e in base a quella si giudica: la Fiorentina di oggi pomeriggio avrebbe probabilmente vinto ad Empoli e pareggiato a Bologna per un motivo molto semplice: è diventata più concreta sotto porta.

E allora perché vi arrabbiate tanto? Che cosa vi aspettavate dalla partita di oggi pomeriggio? Potevano darci qualche punto in più in campionato?

Tutto è andato secondo le previsioni con due chicche: il colpo di tacco di Barak a smarcare Cabral e il fantastico gol di Saponara, che dovrebbe aver cominciato da poco la stagione.

Qualcuno, e lo penso da tempo, ce l’ha con la Fiorentina perché non sopporta Commisso e neanche Barone, tralasciando Pradè: liberissimi di farlo, a patto che poi non ci si definisca tifosi viola,

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