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L’orgoglio riguarda la decisione viola di non vendere contro ogni logica di mercato Gonzalez, che attualmente non vale la cifra proposta e che è molto meno importante di quanto lo siano stati in passato Chiesa e Vlahovic, che però ricattavano la società con la storia del contratto in scadenza

Lo stesso vale per Amrabat, sicuramente molto meno decisivo di Gonzalez, o almeno di come si spera possa diventare decisivo un giorno l’argentino, e che comunque resta qui per preciso volere di Commisso

La tristezza è per vedere come ci siamo ridotti a livello di attaccanti, in rosa e da cercare

Petagna? Via, non scherziamo, e come lui altri nomi che potrebbero essere equiparati ai Bonazzoli o ai Carmine Esposito di un po’ di tempo fa, gente che da queste parti era riserve delle riserve.

Ad un anno dalla partenza di un centravanti fortissimo siamo ancora alla ricerca di qualcuno che la metta dentro, dopo essere passati da scommessa a scommessa, ognuna persa con grave danno per la Fiorentina.

L’ultima delle trovate è Kouame centravanti, mi auguro che funzioni, ma non si era detto per mesi e anni che era un esterno o al massimo una seconda punta?

Vabbeh, continuiamo così e facciamoci del male

7 giocatori: Cabral, Jovic, Kouame, Saponara, Sottil, Ikone, Gonzalez

13 gol in 18 partite di campionato tra tutti e sette i giocatori d’attacco

Senza che nessuno se la prenda a male, non è che per caso dal gennaio scorso ci servirebbe qualcuno là davanti che la mette dentro?

Faceva giustamente notare un ascoltatore nel Pentasport del dopo-partita che nelle ultime nove gare la Fiorentina ha vinto sette volte, ne ha pareggiata una e persa solo quella di Milano e sappiamo tutti come

E allora perché questo strisciante malcontento, che coinvolge anche il sottoscritto?

Faccio fatica a trovare una spiegazione: forse siamo troppo polemici oppure ci piaceva il gioco dello scorso anno, ora disperso, o ancora perché siamo stati reduci da un paio di mesi imbarazzanti

Comunque sia, il passaggio di Coppa Italia è andato bene, la partita è stata alquanto brutta, ma la vittoria assolutamente meritata, con un certo rammarico per il secondo gol che non è arrivato

Contro la Roma sarà certamente più dura e bisognerà rifarsi alla partita di due mesi fa a San Siro per trovare una prestazione che ci permetta di uscire almeno imbattuti: difficile, ma non impossibile.

Prendiamoci i tre punti, che sono alla fine la cosa più importante, e lasciamo perdere il resto perché la partita è stata piuttosto brutta e la Fiorentina ha giocato peggio del Sassuolo

Bello vincere così, non ci sono dubbi, forse perché sono figlio del calcio anni settanta, che derivava dal difensivismo, però i problemi di fondo ci sono e speriamo che bastino Nico e il progressi di Castrovilli a rendere più veloce la manovra

Nel prepartita mi si è un po’ intasata la vena in diretta e ora a freddo non sono affatto pentito, anzi ribadisco il concetto che vorrei spiegare meglio a “casa nostra”

Tu che ascolti o leggi mi puoi contestare tutto, dire che non capisco nulla di calcio, che le mie affermazioni su quella scelta di Italiano o sul tal giocatore sono sbagliate, ma devi argomentare le tue parole perché così funziona in un dialogo.

Puoi anche dire o scrivere che sono incompetente e stop e lo accetto, ma ci sono due cose che rispedisco al mittente, anche in malo modo

La prima, ormai lo sapete, è se mi si accusa di malafede, di essere al soldo di chissà chi perché in 45 anni di radio e giornalismo ho sempre sbagliato da solo, con la mia testa, pagando sempre il conto dei miei errori

La seconda è l’ottusità assoluta dell’affermazione “lo sa lui quello che fa”, che è l’anticamera della dittatura ideologica, perché “se lo sa lui quello che fa” perché discutiamo di qualcosa?

Dalle scelte di Italiano a quelle della Meloni o di un giudice inutile parlarne: lo sanno loro perché hanno preso certe decisioni, quindi tutti zitti e buoni

Chi siamo noi per avanzare dubbi? Mica siamo stati al Supercorso di Coverciano, abbiamo vinto le elezioni o un concorso in Magistratura?

Che ci volete fare? Già da giovane avevo un carattere abbastanza fumino e in tante cose penso e spero di essere migliorato ma davanti alla stupidità le mie difese immunitarie si sono abbassate fino quasi ad azzerarsi

Ognuno fa la sua parte e quindi posso anche comprendere il sorprendente commento di Italiano, che si è detto soddisfatto della prova di ieri, ma non credo che nella sua “cameretta” lo sia veramente

Abbiamo giocato un secondo tempo sconcertante, se messo a paragone col primo e tenendo conto dell’avversario, che si è limitato a prendere atto del nostro disinteresse alla gara

Cosa sia successo è veramente difficile da capire, si può solo ipotizzare un calo mentale, perché quello fisico non è immaginabile, e quindi qui ci sono delle responsabilità condivise tra chi va in campo e chi deve allenare anche (o forse soprattutto) la testa dei calciatori.

Comunque sia, è stata persa una buona occasione per provare a pensare alla rincorsa europea, adesso sempre più difficile, e questo è l’aspetto più amaro della prima partita del 2023

Impossibile pensare cosa avrebbe fatto vent’anni dopo o anche quaranta, a confronto con Maradona e Messi, gli unici che si potessero accostare a qualcosa che non si può descrivere compiutamente, specialmente dopo averlo visto giocare

Il calcio più atletico, e va bene.

Una velocità doppia, e siamo d’accordo, ma chi lo sa che non avrebbe fatto le stesse cose aumentando giri e potenza

Pelè era il calcio, l’unico paragone che mi viene in mente è quello di Federer col tennis ed era sempre sorridente, anche quando lo picchiavano

Uno dei primi dolori della vita è stato il suo colpo di testa nella finale del 1970, avevo 9 anni, ero ancora pieno di gioia per lo scudetto di un anno prima e mi sembrava “doveroso” vincere Mondiale e Rimet. Hai voglia te ad apprezzare il superbo gesto atletico del suo stacco aereo…

Mi ricordo della finta pazzesca con l’Uruguay e di quando segnò il millesimo gol con successiva invasione di campo

Tra i pochi rimpianti che ho in 62 anni ci sono tre punti fermi: aver venduto il numero 1 originale di Diabolik per arrivare ai soldi della Vespa, dopo poco quello di Alan Ford per il 125 e soprattutto aver perso chissà dove la maglia originale di Pelè, quando il Santos venne a giocare in amichevole a Firenze negli anni sessanta

Ha vissuto un’esistenza splendida e ci ha regalato tutto quello che il calcio può offrire, più di così non era possibile

Credo che sia giusto provare ad aspettare Gonzalez e anche Sottil perché sulle fasce siamo abbastanza coperti, non sarebbe male invece mettere fine all’equivoco Ranieri, che non è certamente il quarto centrale viola e non sarà certo impossibile trovarne di più affidabili

Temo invece l’immobilismo per l’attacco, perché se è vero che le amichevoli hanno sempre un valore relativo, è altrettanto certo che anche con la massima buona volontà non si è mai visto da Cabral nulla di diverso rispetto ai primi undici mesi a Firenze

Potrebbe anche succedere che pronti via il brasiliano dal Monza in poi diventi un clone di Vlahovic o di Toni, ma mi pare una scommessa molto azzardata, anche in considerazione della frequenza degli impegni previsti da gennaio a fine stagione

Che ci stiano pensando in società mi parrebbe normale, che si arrivi a qualcosa di concreto mi sembra più difficile, ma molto necessario per non avere poi rimpianti a maggio

Ho visto ieri sera il bellissimo documentario di Vetroni dedicato a Paolo Rossi e nel finale mi sono messo a piangere

E’ stato quando, come una pugnalata, un cazzotto nello stomaco, è spuntato il video in cui Pablito faceva gli auguri di compleanno a Maradona: eravamo a fine ottobre 2020 e i due trascinatori dei Mondiali 82 e 86 avevano solo pochi mesi da vivere, uno lo sapeva benissimo, purtroppo, e l’altro no, perché intontito e raggirato dalla sua vergognosa corte dei miracoli

Rossi aveva quattro anni più di me, Maradona un mese in meno, ragazzi della mia generazione, la meglio gioventù calcistica, qualcosa che quando rivedi le azioni e i loro gol ti fa restare per sempre giovane, anche se il tempo va avanti

Paolo era un’altra persona, irriconoscibile, sfregiato dalle cure che lo avevano raddoppiato e invecchiato di vent’anni e bisognava sforzarsi molto per riscoprire quel sorriso di ragazzo perbene che aveva conservato per tutta la vita, anche coi capelli bianchi, conquistando tutti

E allora ho ripensato una volta di più alla precarietà di questa esistenza , “alle coraggiose battaglie che avevo vinto o perso” (citazione di un grande pezzo di Gaber, “Il dilemma”), a tutto il tempo sprecato per cazzate e/o con persone insignificanti. Ah, potessi tornare indietro…

Amate la vita, in tutti i suoi aspetti e se potete (e se ce la fate) relativizzate le cose senza una vera importanza, perché quelle che contano sono davvero poche: buon Natale a tutti voi

Ero chiuso da un’ora in una cabina telefonica e stavo decidendo del mio futuro, sentendomi in po’ come il protagonista di Scirocco di Guccini

A distanza di trent’anni posso dire tranquillamente di aver preso la decisone sbagliata, ma dovevo scegliere: o vai di qua o vai di la’

Ad un certo punto, per argomentare le mie ragioni le dissi una frase che mi e’ poi risuonata negli anni: “hai fatto una cosa che io non avrei mai fatto, neanche se me l’avesse detto Sconcerti”.

Non i miei genitori e neanche il mio migliore amico: Sconcerti

Questo per spiegare l’ammirazione totale e profonda che avevo per lui, mio idolo giornalistico, poi compagno per decenni in radio

Un uomo sopra le righe, in tutto e per tutto, un lucido visionario, molto fiorentino, a volte pure troppo. Un fuoriclasse.

Mi manchera’, non era un amico, ma un maestro e trovarne e’ sempre piu’ difficile

Racconta lo scopritore svizzero di Cabral che il ragazzo non si sta esprimendo al meglio perché sente troppo la pressione e qui occorre andare in profondità, non solo per quello che riguarda il volonteroso ragazzo brasiliano, ma più in generale

Cos’è esattamente la pressione che si avverte nell’esercizio del proprio lavoro?

E ancora: esiste qualcosa per cui siamo disposti ad impegnarci che non comporti pressione?

Voi credete che un minuto prima di entrare davanti ad un palco davanti a 500/1000 persone io non abbia avuto strizzoni di pancia? O che non abbia pensato: ma se mi impappino, se non ricordo la scaletta, che figuraccia faccio?

E quando arrivano i dati di ascolto, o quando quotidianamente devi cercare di rendere le trasmissioni all’altezza delle aspettative di chi ci ascolta?

Pressione quotidiana, stress continuo, che fa parte di chiunque nella vita faccia qualcosa che lo sottopone al giudizio degli altri

Quindi per favore cerchiamo di limitare l’uso improprio di certe parole e non surfeggiamo su frasi che hanno poco a che vedere con la realtà, e questo vale per Cabral, il suo scopritore e tutti i presunti stressati del mondo

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